Caro Daniele,
oggi mi stai facendo lavorare ... ma per me non è un lavoro ma un puro "godimento dei sensi" parlare di contrabbasso (o di donne ... magari apriamo un OT a dovere sul tema

!).
Gary Karr.
Col Maestro ho l' onore ed il privilegio di avere uno scambio epistolare molto intenso. Pensa che mi ha scritto due pagine formato A4 per fornirmi dei consigli su Rota che lui considera uno fra i Concerti più difficili che siano mai stati scritti per contrabbasso ... ed aggiungo io, uno fra i più belli!
Delle tante cose di cui potremmo parlare mi permetto di centrare la discussione sulla c.d. "focalizzazione del suono". Karr ha un suono tutto suo per tre motivi principali (oltre al fatto di essere un genio): 1) possiede/possedeva un Amati del 1610, quello appartenuto a Koussevitzky e donato a Karr dalla vedova di quest' ultimo; 2) monta delle Corelli iper-sottili e morbide ; 3) ha una conduzione dell' arco strepitosa che lo porta a suonare sempre molto vicino al ponticello.
A qualcuno (la maggioranza) piace, ad altri un pò meno!
Ma cosa intende Karr per "focalizzazione" del suono, detta anche "focused sound", usando le sue parole.
Karr dimostra con chiarezza che un suono tirato con l' arco nei pressi della tastiera è meno "focalizzato" e ricco di armonici rispetto ad un suono preso nelle vicinanze del capotasto. Ergo, è un suono forse più dolce ma meno incisivo e penetrante, che viaggia meno e che non provoca quel "frusciamento" dell' arco tipico di alcune SCuole contrabbassistiche: è il c.d. "suono frusciato" che a me piace pochissimo. Secondo Karr la corda va "attaccata", nel senso che non bisogna aver timore di suonare molto vicino al capotasto anche quando si suona al manico, ovvero in posizioni più arretrate e che ci portano automaticamente a suonare con l' arco più vicino alla tastiera. Bene, Karr suona quasi tutto nei pressi del ponticello, con una conduzione dell' arco a differenti velocità ma sempre "ben tenuto" (il suo arco, fra l' altro è lunghissimo). Ecco perchè ho consigliato lo studio tecnico dell' arco tirato "lentissimamente" a ridosso del ponticello: me l' ha ribadito pure lui. E' un ottimo modo per ottenere un suono ben focalizzato, estremamente ricco di armonici e "viaggiante", cioè in grado di sostenere il volume sonoro di una grande orchestra. Quindi questo "focused sound" è ormai alla base di quasi tutte le scuole contrabbassistiche che cercano di sopperire alla fisiologica "perdita di sonorità" di un contrabbasso rispetto ad altri strumenti più acuti. Come dire: abbiao bisogno di suono? ... bene, per fortuna con un contrabbasso si può suonare molto vivino al ponticello e cercare di sopperire a questa pecca sonora innata dello strumento. Karr è Karr.
Magari, Daniele, in un altro momento parliamo anche di come Karr diteggi i suoi concerti o studi. E' una cosa fuori dalla comune logica ma che per lui è estremamente remunerativa.
Ciao
Vito Liuzzi