Apro un post a parte per dire solo alcune cose, ma spero importanti, su queste corde che sono state recensite sul famosissimo trimestrale inglese Double Bassist. Per correttezza, devo precisare che la Velvet, a suo tempo, mi inviò a titolo puramente gratuito un set di Compas 180, per saggiarne pregi e difetti secondo il mio personale punto di vista. Stilai una relazione, credo abbastanza completa, valutando le corde anche in relazione a ciò che il mercato oggi di buono propone. Non potendo inserire questa relazione in un file apposito (è abbastanza lunga), cerco di sintetizzarne i punti salienti. Parlo, ovviamente, delle Compas 180. Costruzione: si tratta di una corda avvolta in ottimi " windings " ( i famosi anelli che poi proteggono la parte interna e che è la più importante ). Sono molto stretti e vicini fra loro che, potendo la corda essere accordata un tono sopra o sotto, non sembrano minimamente risentire di questi cambi di tensione. Insomma non si rovinano ( a differenza dei modelli Pirastro, specie le Obligato ). Le fibre naturali interne di cui si compone, la rendono duttile in questo cambio di accordatura che, o per l' Orchestra o per il Solo, mantiene le stesse ed identiche caratteristiche sonore. Montaggio: questa è forse la parte più difficile per chi non ha mai montato delle corde che hanno dei filamenti speciali, ed ad altissima tenuta, sia ai piroli che alla cordiera. Le illustrazioni presenti all' interno della confezione sono abbastanza esaustive. Insomma, è come montare delle corde in budello costruite secondo gli antichi principi ... all' incirca. Per chi possiede una cordiera regolabile, deve calcolare con calma le distanze. Ne vale la pena poichè il risultato finale è di qualità. Sonorità/suono. Come ho sempre detto qui è " Tutto relativo ". Sul mio strumento le Compas 180 hanno dato degli ottimi risultati. Prima di tutto, lupi e lupetti si sono totalmente diradati ( sicuramente perchè il rapporto tensione/massa di queste corde, ed una certa attenzione posta nei materiali utilizzati, non producono overtoni o discrasie sonore di alcun genere ). Il suono è subito molto focalizzato ed estremamente dolce. Dopo qualche giorno i risultati migliorano. La sonorità è di tutto rispetto grazie ad un eccellente bilanciamento sulle quattro corde ( sia accordate da Solista che da Orchestra ). Pur essendo studiate primariamente per l' arco, il sustain nei pizzicati è buono ( ma ritengo che negli altri modelli, specie nel Garbo, la qualità dei pizzicati dovrebbe essere di tutt' altro pianeta, come ho sentito fra i jazzisti americani e canadesi ). Risposta all' arco: direi eccellente ! Insomma, suonando tutti i giorni, il mio arco sembra non aver più bisogno di pece. Anzi, se ne uso troppa l' arco si blocca. E questo va a vantaggio della qualità del " suono che viaggia " e dei vibrati che si riescono ad ottenere. Per non parlare dei "cantabili" dove l' arco riesce a scorrere a velocità bassissime ma con grande presa. Con le Obligato, che uso sull' altro strumento e che pur reputo ottime, ho bisogno di scatole di Pops o Nyman. Poi la corda rimane sempre pulitissima e così il resto dello strumento. Gli spiccati escono con grande naturalezza. Difetti: per le Compas 180 è difficile ravvisarne. Forse qualcuno ci sarà, ma per adesso non me ne sono accorto. I cambi climatici vengono sopportati direi bene. Forse, il fatto che costino un bel pò potrebbe rientrare nei Difetti " latu sensu ". Ma se parliamo del rapporto qualità/prezzo, secondo me un 9 pieno ( o forse qualcosina in più ) le meritano. Poi ognuno, con la propria tecnica, sensibilità e reattività dello strumento, sicuramente potrebbe esprimere giudizi diversi. Saluti Vito
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