Matteo, il "suono riflesso" è un ottimo argomento di discussione, anche perchè ci sono "correnti di pensiero" che tendono a basare la loro scuola proprio sulla capacità di percepire non tanto il suono diretto, ma quello di "rimbalzo". Cosa facile a dirsi, un pò meno a farsi. Io non mi farei grossi problemi. Come sai, le acustiche tendono a cambiare in continuazione e, con un pò di esperienza, s'impara a gestirle. Forse questo potrebbe essere il punto nodale. E' chiaro che in casa, o dove si studia prevalentemente, si cerca di ottenere il miglior suono, o quantomeno, uno tende a sforzarsi per comprendere la qualità reale del proprio suono. Cercare dei punti della stanza (o modificarne le caratteristiche) dove si ha la sensazione che lo strumento renda al meglio, può essere utile, ma a mio modesto avviso, abbastanza relativo. Io personalmente preferisco studiare in stanze con pochissimo reverbero (o addirittura nullo). Se già in queste condizioni "pessime" riesco ad ottenere un suono convincente, tutte le altre acustiche e con tutte le loro "riflessioni" non potranno, al massimo, che aiutarmi. Poi, come dice l' ottimo Beppe, un buon registratore (un piccolo mini-disc senza grandi pretese è l' ideale) è l' elemento che potrebbe farti fare il salto di qualità. A lui non sfugge proprio nulla ! Saluti VL
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