E' un pò una convinzione comune che, oggi, in Italia manchino solisti di stampo puro, almeno rispetto ad altrie Nazioni nel mondo. Fino a trent' anni or sono, l' unico nome che circolava era quello di Francesco Petracchi. Oggi, per fortuna, la schiera di ottimi contrabbassisti si è notevolmente elevata e, finalmente, anche le tecniche interpretative si sono diversificate. Ma ancora una volta l' Italia sembra spaccata in due. Nord e Sud non producono alla stessa maniera (Francesco Siragusa è un' eccezione particolarissima). Le Istituzioni centrali, fra l' altro, forniranno sempre meno incentivi alle scuole di ogni grado (specie quelle di base) -vedi Riforma Moratti.- Allora mi chiedo, all' interno di una problematica molto vasta, se realmente mancano i solisti "puri", è il sistema che impedisce ai migliori di emergere limitandone le possibilità di farsi conoscere? Basta un CD ben fatto per entrare nell' Olimpo del solismo ed un sito Web creato ad arte per mettersi in luce, o sono altre le qualità che si cercano in un "interprete"? Se il futuro più immediato è la ricerca di uno sparuto posto in orchestra (spesso introvabile rispetto all' offerta), allora dovremmo riflettere seriamente. Corrado Canonici si è trasferito in Inghilterra trovando il giusto successo che si merita. Ma allora che fine ha fatto la vecchia e gloriosa tradizione italiana? 

Vito

Caro Federico,
accetto con molta simpatia la tua "provocazione". Sinceramente il mio discorso voleva avere un' angolazione di discussione più omnicomprensiva. Certo in passato la situazione era assolutamente differente. Ma oggi le cose sono cambiate: forse in meglio o forse in peggio (dipende dai punti di vista). 
2004 potrebbe essere un contrabbassista italiano. Magari cerchiamo di capire chi possa essere .
A presto
Vito