Normal Topic RIFORMA: la fine dei PRIVATISTI? (Read 4376 times)
vitoliuzzi
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RIFORMA: la fine dei PRIVATISTI?
12.03.2004 at 09:28:45
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Consultando attentamente le fonti giuridiche degli ultimi tempi ne risulta quanto segue (purtroppo, ho trovato una serie di norme che non depongono affatto a favore dei PRIVASTI, la cui figura, a pieno regime, SCOMPARIRA' totalmente). Credo di non aver interpretato male quanto attentamente studiato. Purtroppo quelle norme che credevo non ci fossero, ad un più approfondito esame, sono presenti. 
In sintesi: 

Parliamo dell' approvazione definitiva DpR ultimo, della presentazione Statuti da parte delle istituzioni, e dell'approvazione definitiva da parte del Ministro. 

Due sole considerazioni 

1)Esami precedenti il triennio: 

Essendo non necessari per l’accesso al triennio superiore diverranno sempre più inutili, quindi saranno nel giro di qualche anno eliminati sia per i privatisti sia per gli interni. 

Esami di diploma finale: 

tutti gli attuali corsi triennali di laurea di I livello non prevedono la figura del privatista. Svista del Legislatore? Non credo! Sembra una volonta manifesta e tangibile. 
A presto (diciamo un paio di anni, massimo 3 andremo a regime e quindi scompariranno i diplomi tradizionali; 
il DpR in bozza approvato un paio di mesi fa dal Governo prevede che anche ai diplomi finali (che gli interni del momento potranno ancora chiedere di sostenere) NON sono ammessi i privatisti. 

Inoltre: 
Per il punto 1 va detto che scompariranno gli esami “precedenti”, prima per la figura del privatista rispetto a quella dell’interno, perché secondo il DpR SOLO coloro che al momento dell’approvazione definitiva degli statuti didattici SIANO GIA' iscritti mantengono il diritto di scegliere a richiesta di poter terminare col vecchio sistema. Tutti gli altri dovranno giocoforza terminare col nuovo sistema (solo se regolarmente iscritti) e quindi è inutile e anche dispendioso per l’erario allestire commissioni per esami che non hanno più senso di esistere. 

Trovate le norme, che sinceramente speravo di non scovare, 
credo proprio che questo sia lo scenario più verosimile. 
Come avevo detto in precedenza, una volta approvati definitivamente i regolamenti didattici, da quel momento la figura del privatista formalmente non dovrebbe più esistere. 
Spero di avere smentite, perchè conosco bene la fenomenologia che riguarda questi studenti che preferiscono studiare al di fuori delle Istituzioni legali, e con gli insegnanti che reputano più preparati. Ma la realtà sembra che li voglia, a mio avviso, ingiustamente penalizzare. Ma, dovendo adottare un sistema di stampo universitario, la cosa è molto plausibile. 
Spero di essere stato chiaro, anche se la materia è alquanto complessa ed in fase attuativa. 

Saluti

Vito
  
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vitoliuzzi
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Re: RIFORMA: la fine dei PRIVATISTI?
Reply #1 - 12.03.2004 at 09:47:57
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Scusate se intervengo ancora. Ma per dare contezza di quello che dico, nel DPR indicato all'art.11 punto 7) sentite cosa si dice espressamente: 

"ALL'ESAME FINALE PER IL CONSEGUIMENTO DEI TITOLI DI CUI ALL' ART.3 NON SONO AMMESSI CANDIDATI PRIVATISTI " 

Mi sembra che questa "normicina" che mi era sfuggita per distrazione, getta una bella bastonata sui privasti. O dentro o fuori!! Mah.... 

Vito Liuzzi
  
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Beppe
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Re: RIFORMA: la fine dei PRIVATISTI?
Reply #2 - 12.03.2004 at 11:06:19
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Di fatto questo significa la fine per tutte le scuole di musica che non siano conservatori ? Tipo le scuole civiche ?

Spero proprio di no ! sarebbe una bella ca..ata

  
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vitoliuzzi
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Re: RIFORMA: la fine dei PRIVATISTI?
Reply #3 - 03.04.2004 at 15:23:51
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Forse vale la pena segnalare due appunti che mi sono sfuggiti.
1) Una recente sentenza della Corte dei Conti (fra l' altro assolutamente inutile), per molti sembra avere le sembianze di una "sentenza dilatoria". Per parlarci chiaro, serve solo a prendere tempo. E temo che i tempi possano allungarsi per la completa ed esaustiva attuazione della Riforma. Sono passati 5 anni ed ancora la burocrazia lumachesca, le forti opposizioni politiche (anche trasversali), la concezione del fenomeno musicale professionale come ultima ruota del carro, non rendono giustizia al nostro settore di studi. Mah...se poi dovesse cascare il Governo, che fine faremo?

2) Non tutti sanno che: quando la Riforma sarà completata, dopo le scuole superiori secondarie non si potrà più frequentare due Università : quella "musicale" e quella avente ad oggetto materie umanistiche, scientifiche od altro. Insomma solo dopo aver terminato lo studio "universitario musicale", i più volenterosi potranno iscriversi ad esempio al DAMS di Bologna.
Non so che pensare!
  
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