Hot Topic (More than 10 Replies) ARCO IN CARBONIO "GLASSER" (Read 14977 times)
dinibass
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ARCO IN CARBONIO "GLASSER"
24.05.2004 at 12:29:26
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In un post di qualche settimana fa abbiamo discusso di questo arco in fibra di carbonio prodotto negli USA, che io ho acquistato e  che apprezzo in termini di peso, bilanciamento, suono e prezzo (insomma, sono contento dell'acquisto!).

Il link della glasser è: www.glasserbows.com

La Glasser mi ha proposto di promuovere le vendite dei suoi archetti e di occuparmi dello sdoganamento in Italia; a fronte di un ordine cumulativo di qualche pezzo possono offrire dei prezzi convenienti, a fronte di risparmi sulle spese di spedizione (che ho notato essere fatta con molta cura e attenzione).

Ci sono 2 modelli:
ARCO CARBONGRAPHITE (quello che ho io, il migliore della gamma): prezzo proposto in Italia tuttocompreso vostro domicilio € 400.
ARCO COMPOSITE: € 325.

Producono anche archi in fibra di vetro, più economici ma dal suono meno curato, che non propongono in Italia (li vendono alle high-schools negli USA).

Chi è interessato mi può contattare, anche solo per informazioni: giorgio.dini@tiscali.it.

gd
  
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Bettina
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Re: ARCO IN CARBONIO "GLASSER"
Reply #1 - 24.05.2004 at 23:29:51
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Non ci sono foto degli archi nel sito:c'è qualche altro posto dove si possono vedere vbene?
Ma quali sono i vantaggi degli archetti di carbonio rispetto a quelli di legno?E i difetti? Credevo che gli archi di fibra fossero solo x studenti che hanno pochi soldi da spendere (io!ad esempio) questi invece evidentemente sono da professionisti ma non sono tanto economici.
E che differenze ci sono fra la fibra di carbonio e quella di vetro?
Grazie
  
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dinibass
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Re: ARCO IN CARBONIO "GLASSER"
Reply #2 - 25.05.2004 at 09:30:21
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Cara Bettina,

per vedere delle foto e delle informazioni aggiuntive ti consiglio il sito www.howardcore.com; vedrai l'immagine degli archi da contrabbasso con impugnatura tedesca, ma sono disponibili anche quelli francesi. Noterai anche che il prezzo al dettaglio indicato su questo sito è Usd.600.

Gli archi in fibra di vetro sono economicissimi ma di qualità limitata; io ne ho uno, non mi trovo male a suonarlo ma la qualità del suono è innegabilmente carente.

Gli archi in fibra di carbonio sono invece archi di buonissima fattura, con intarsi in madreperla su ebano.
La bacchetta è in fibra di carbonio che è un materiale insensibile alle variazioni climatiche, pressochè indistruttibile, con peso, rigidità e bilanciamento controllati; il suono è decisamente buono e lo dimostra il fatto che questi archi vengono usati sempre di più da professionisti sia nel classico che nel jazz. 

Ci sono archi in fibra di carbonio costruiti in Europa che vengono venduti a prezzi che vanno dai € 600 ai € 2000 e oltre (Alain le Glouc, Carbow, ed altri i più famosi).
Questi hanno un prezzo ben inferiore ed una buonissima qualità, comparabile a un buon arco in pernanbuco. Ti rimando ad un post precedente dove si parla di questo argomento.

Per qualsiasi chiarimento non esitare a chiedere,
ciao
giorgio
  
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dinibass
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Re: ARCO IN CARBONIO "GLASSER"
Reply #3 - 25.05.2004 at 09:32:57
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Appena mi sarò possibile caricherò nei documenti su yahoo-gruppi un articolo di Double Bassist di qualche mese fa, dedicato all'argomento archi in carbonio.

Questo articolo è molto interessante per chi vuole saperne di più su questo articolo che si prevede godrà di una diffusione crescente.

giorgio
  
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vitoliuzzi
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Re: ARCO IN CARBONIO "GLASSER"
Reply #4 - 25.05.2004 at 09:34:54
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Ciao Bettina.
Tu sai che io suono con una ARCUS Carbonfiber che costa un bel pò. Diciamo che forse ho scelto il meglio che c'è in commercio sotto questo profilo, e mi trovo molto bene. Da quello che ho sentito in giro, non conviene molto comprare un arco in fibra di vetro perchè il suono lascia veramente molto a desiderare. Diciamo che un arco al carbonio sta ad un arco in fibra di vetro come un arco in pernambuco sta ad uno in legno brasile. Il vantaggio dell' arco al carbonio è che risulta abbastanza leggero e ben bilanciato. E' indistruttibile (a meno che non lo metti sulle roraie ed un treno ci passa sopra), non si sfibra nel tempo, quindi mantiene inalterate le proprie qualità di suono vita natural durante. Allora è una scelta difficile da fare. Ti posso solo dire che Scaramelli vende con 450Euro degli archi in pernambuco di ottima fattura, dal bel suono, attaccano bene, con una larghezza di crini alla punta notevolissima. Chiedi a Remigio come si trova. Forse ne prendo anch' io uno di questi per l' orchestra. Secondo me non ha senso prendere un arco mediocre per poi doverlo cambiare. L' arco è importantissimo. Puoi avere uno strumento laminato che con un arco decente ti suona bene, e quindi lo studio diventa anche più esaltante. Ma con un arco mediocre tutto ti viene difficile ed il suono sembra simile ad una friggitrice. Quindi meglio fare l' investimento e subito. Per questo motivo faccio montare corde Obligato o D'Addario sui laminati dei miei studenti. Più un raise saddle. Così almeno hanno qualche soddisfazione sonora in più.

Ciao
Vito Liuzzi
  
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Re: ARCO IN CARBONIO "GLASSER"
Reply #5 - 25.05.2004 at 15:12:10
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Caro Giorgio

puoi dirmi quanto pesano questi archi ?, sul sito non l'ho trovato

Beppe
  
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Bettina
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Re: ARCO IN CARBONIO "GLASSER"
Reply #6 - 25.05.2004 at 18:42:37
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Ho provato a consultarmi con il mio (ex) insegnante per capire qlcosa sugli archi di fibra,e lui dice quanto segue (spero di ricordarmi esattamente tutto 
quanto mi ha detto):
"gli  archi di fibra di carbonio possono essere una soluzione interessante per gli studenti fino al quarto anno e i jazzisti,xchè sono sicuramnte migliori degli archi di fabbrica fatti di legnaccio,quindi da preferire nelle situazioni in cui gli archi non devono fare un lavoro molto specialistico (caso degli studenti) oppure rischiano di passare in fretta dal portarco alla mano e quindi anche di sfuggire dalla presa (caso dei jazzisti),visto che sono più robusti e non si deformano. Al contrario non sono ideali x i c.bassisti classici professionisti  propio x la loro inalterabilità,xchè l'arco dovrebbe formarsi soprattutto in base a come e in che porzione della bacchetta l'esecutore lo sollecita,questo capita con quelli di legno di qualità m anon con quelli di fibra,e inoltre il prezzo degli archi di carbonio da professionisti raggiunge e supera quello degli archi di legno della stessa fascia di qualità,quindi i vantaggi non ci sono più visto che con 1000 € si trova in commerciò già un ottimo arco di liutaio".
Lui non ha mai voluto farmi il nome di un liutaio di fiducia perchè dice che può essere preso come comportamento un po' mafioso,quindi credo che si possa considerare almeno obbiettivo.
Io non sono in grado di sostenere o contestare la sua opinione x cui la riporto così com'è,ma voi cosa ne pensate?
A me gli archi sono sempre sembrati molto costosi rispetto i contrabbassi:credo che il legno x fare un'arco costi molto meno di quello che serve x fare uno strumento,come mai allora i liutai li vendono a certi prezzi?
Quale credete che sia il prezzo onesto x un'arco fatto da un liutaio?I listini dei rivenditori hanno sempre delle descrizioni stratosferiche ma non so se è il caso di fidarsi.
  
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vitoliuzzi
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Re: ARCO IN CARBONIO "GLASSER"
Reply #7 - 25.05.2004 at 19:05:14
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Bettina, secondo me, se vuoi tagliare la testa al toro prendine uno da Scaramelli da 450 Euro in pernambuco (mi sa che ci sono anche alla Tedesca) e dovresti andare sul sicuro fino al diploma ed oltre. Non sono convinto su quello che dice il tuo insegnante. Gli archi in legno col tempo si sfibrano e perdono le loro qualità sonore, di attacco ma soprattutto di spinta del suono. Questo è un dato certo. Non è l' arco che si adegua (modificandosi o plasmandosi) al musicista, ma esattamente il contrario. Quando c'è molta umidità anche il migliore arco di Lucchi ne risente. Non voglio fare una campagna pubblicitaria per la fibra di carbonio, perchè anche in questo settore si possono avere delle fregature. Ma avendo maneggiato centinaia di archi, specie di colleghi, ed avendo posseduto per un certo tempo un Fracassi valutatomi 3000 Euro (per fortuna l'ho dato a 2.500 perchè il suono era dolcissimo ma non attaccava più, ed il suono non aveva armonici. Totalmente sfibrato.Ma i collezionisti non tengono in considerazione questi aspetti), credo proprio che il mio suggerimento potrebbe essere una soluzione. Se potessi sentire il mio Arcus Sinfonia, capiresti molte cose. Ma oggi, purtroppo, costa ancora tanto (ca.1.500 Euro). Il suono è chiarissimo, limpido e potente, attacca bene ma quello che più importa e che "viaggia". 
Gli archi costano tanto perchè tutto è Buisness. Nofri una volta mi disse che in un giorno poteva costruirne tre o quattro di archi (la qualità è un' altra cosa). 
Finisco. Mi sono trovato benissimo con gli archi di Slaviero. Per me un ottimo archettaio anche sui prezzi medio - alti.
Se poi non vuoi spendere molto, contatta www.palladiumusic.com , parla col prof. D' Arienzo e fatti mandare un arco in legno brasile firmato Richter. Fino al quarto anno va bene. Ca. Euro 220. STOP Wink!!

Vito
  
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Re: ARCO IN CARBONIO "GLASSER"
Reply #8 - 26.05.2004 at 08:48:47
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Bettina,
secondo me il tuo ex-professore non ha torto ma considera che sta confrontando l'arco in carbonio con dei pernambuco da >€ 1000.

Penso che il Carbonio sia una scelta di filosofia, poi è evidente che ci sono dei Carbonio migliori di certi Pernambuchi e viceversa! Guisto per complicare la vita a chi deve acquistare!

Io sono contento del mio Glasser in Carbonio ma ho anche un discreto pernambuco. Solo che adesso il Carbonio è diventato il mio arco nr.1 e il pernambuco è divenuto il back-up!

Ti consigio di seguire con attenzione i suggerimenti di Vito, io mi sono sempre trovato bene!

Una piccola puntualizzazione: non intendo vendere gli archi Glasser "ad ogni costo", ma solo a coloro che sono convinti della scelta Carbonio, come primo o secondo arco. In realtà non lo faccio per guadagnarci ma per fare un favore alla Glasser che è stata estremamente disponibile con me e mi riconosce un rimborso spese per questo servizio.

Beppe, ti cerco il peso del Glasser e te lo comunico,

ciao
giorgio
  
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Bettina
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Re: ARCO IN CARBONIO "GLASSER"
Reply #9 - 26.05.2004 at 09:23:19
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No in realtà al momento l'arco che ho mi basta e poi soprattutto non avrei i soldi x comprarne uno migliore,ma vorrei sapere un po' di più sugli archi e sui loro prezzi visto che mi sembrano esageratamente alti rispetto a quelli di un contrabbasso;non intendo dire gli archi di legno o quelli di carbonio,ma tutti quanti in ge nere!Io non ne so molto sulla lavorazione,xò se Vito dice che un liutaio arriva a farne 3 o 4 in un solo giorno e poi li fa pagare certe cifre che si sentono in giro,insomma inizio a pensare che dovrei mollare l'università per iniziare la scuola di literia! Wink
  
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Re: ARCO IN CARBONIO "GLASSER"
Reply #10 - 26.05.2004 at 10:01:41
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Non sarebbe una cattiva idea, cara Bettina.
Soprattutto qui da noi al Sud c'è, stranamente, carenza di liutai e sovrannumero di musicisti classici. E' incredibile pensare che il Conservatorio di Bari è secondo di poco solo a Milano e che la Puglia vanta il maggior numero di Conservatori ed IMP di tutta l' Italia. E ci sono solo due orchestre vere. Mah!!!
Giorgio ha detto una cosa sacrosanta: la scelta del carbonio è quasi di tipo filosofico. Molti, quando li provano, cominciano a sentire ronzii o cose assurde che proprio non ci sono. Io spero vivamente che con la venuta di questi archi, finisca il monopolio degli archettai. HAI RAGIONE!! Un arco non può arrivare a costare 6.000 Euro!! Siamo nell' irragionevole! E' pur esso un' opera d' arte, non lo metto in dubbio, ma sotto la trazione dei crini e l' uso costante, lo ripeto, si sfibrano. Non lo dico io, ma prove empiriche e scientifiche. Se pensi che il mio Arcus Sinfonia costa 1500 Euro (e non è il migliore della ARCUS), alla fine il suo prezzo calerà sicuramente quando ci saranno più marche concorrenti. Questo non succede per gli archettai dove il nome dovrebbe essere garanzia di affidabilità. A prescindere dalla qualità, per gli archettai tradizionali il prezzo dell' arco sale in base all' inflazione Wink! Le differenze ci sono, piccole ma ci sono. E quelle fanno la differenza.
Cmq. Bettina non credo tu debba crearti problemi. Non vorrei essere un mistificatore. I prezzi sono alti per gli archi, ma non parliamo dei contrabbassi. In questo contesto non ci ritroviamo più. Ormai credo che nè la Macro o Microeconomia, quantomeno Keynes, sono in grado di spiegare fenomeni che hanno la loro ragione d' essere nel principio di una capitalizzazione selvaggia, specie nei Paesi orientali o del sud-est Europeo, dove i costi di produzione sono bassi ma i prodotti lo sono meno. E' solo il mio umile pensiero in merito Smiley!
Bye!
Vito
  
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Re: ARCO IN CARBONIO "GLASSER"
Reply #11 - 26.05.2004 at 19:39:50
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IL PESO DELL'ARCO GLASSER IN FIBRA DI CARBONIO (top della gamma) E' 117,8 GRAMMI (peso dichiarato dal costruttore).

Per quanto riguarda la costruzione degli archi, non voglio difendere nessuno ma un liutaio mi spiegava che da un blocco di pernanbuco stagionato del costo di circa € 250 in teoria si possono ricavare 4 archetti, ma in pratica durante la lavorazione capita che ne escano solo uno o due perchè nel frattempo certe parti del blocco di legno sfibrano o cedono o comunque non possono essere ritenute idonnee per un buon arco.
Se poi si considera che oltre al materiale si buttano anche tante ore di lavoro, l'alto prezzo degli archi artigianali comincia a spiegarsi.
Quattro archi in un giorno mi sembra da industria, troppo per un artigiano di qualità. Conosco un bassista che si è fatto costruire un arco ed ha atteso 8 mesi...

Che poi al di là del caso particolare lavorino con margini forse troppo alti, beh, forse c'è del vero.

Ma un archetto cinese costa pochissimo: materiali non di prima scelta e ore-lavoro a basso costo, ma non possiamo aspettarci qualità specialmente laddove non c'è una tradizione. Quindi le componenti secondo me sono:
- qualità materiali
- costo orario del lavoro (correlato al tenore di vita medio del paese in cui si fabbrica l'oggetto)
- know-how: e questo alla fine fa la differenza (di qualità e di prezzo...)

giorgio
  
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Re: ARCO IN CARBONIO "GLASSER"
Reply #12 - 26.05.2004 at 19:45:07
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Aggiungo una quarta componente:
- il posizionamento sul mercato, ovvero la capacità dell'archettaio a posizionarsi su un certo segmento di mercato, del livello più consono al suo lavoro.

Evidentemente chi produce e vende tanti archi deve tenere un prezzo più basso di chi ne fa pochi e riesce a posizionarli su un  segmento più alto vendendoli ad un target di consumatori ben identificato.

E il posizionamento di un archettaio si raggiunge con la fama che deriva dall'utilizzo dei suoi archi da musicisti famosi, dai premi vinti, nonchè dalle operazioni di marketing pure (pubblicità su riviste specializzate che fanno inconsciamente associare il nome di un archettaio ad un prodotto di un certo livello).

Scusate se vi annoio.
  
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