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Hot Topic (More than 10 Replies) MAURO GARGANO: una laurea in Jazz a Parigi! (Read 23643 times)
vitoliuzzi
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MAURO GARGANO: una laurea in Jazz a Parigi!
18.06.2004 at 07:56:46
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Insomma, Mauro, ancora una volta un italiano si è distinto in terra francese. Ma come mai hai deciso di trasferirti in terra di Francia per coronare questo tuo sogno? E' stata difficile l' ammissione? Cosa hai dovuto fare? Rispetto all' Italia quali le differenze più vistose?

Alla prossima.

Vl
  
vito liuzzi
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dinibass
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Re: MAURO GARGANO: una laurea in Jazz a Parigi!
Reply #1 - 18.06.2004 at 12:47:24
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Aggiungo delle domande: 
1. anche in Italia si insegna Jazz al Conservatorio, con insegnanti di valore (esempio, Furio Di Castri a Torino); come mai sei espatriato?
2. il metodo di insegnamento dipende più dalla struttura (conservatorio) o dal singolo insegnante?
3. che peso % viene dato a teoria e pratica?

gd
  
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Mauro_Gargano
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Re: MAURO GARGANO: una laurea in Jazz a Parigi!
Reply #2 - 19.06.2004 at 07:46:16
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Caro Vito ,
ti ringrazio davvero per l'attenzione che mi stai dedicando.
Ho raramente la possibilità di raccontare quello che faccio in Francia , e mi fa piacere raccontarti il mio percorso.
Mi sono trasferito in Francia 6 anni fa dopo aver conosciuto (a Siena Jazz) una pianista francese di origine africana (molto affascinante..).
In un primo tempo non é stata la musica a spingermi nella terra dei Galli , ma piuttosto l'amore e la voglia di voler incominciare una nuova avventura altrove.
Devo ammettere che avevo anche una grande motivazione ad andare via da Bari , una città molto bella ma un pò tagliata fuori dai grandi movimenti culturali e musicali.
All'epoca incominciavo a mal sopportare il provincialismo esasperato dei miei colleghi (tutti tesi alla "difesa del territorio conquistato", e poco disponibili a fare musica ) ,  e le piccole beghe di "parrocchia".
Maurizio Quintavalle (mio ottimo insegnante ed amico ) mi consigliava fin d'allora di aprire i miei orizzonti e di cercare una reltà + fertile per progredire musicalmente e professionalmente.
Ed eccomi a Parigi.
Appena arrivato mi sono iscritto al Conservatorio Municipale del 14° arrondissement , per studiare contrabbasso classico con Christian Gentet (direttore dell' "Orchestre des Contrabbasses" ed ottimo pedagogo).
Sono restato 2 inverni a studiare con lui (l'equivalente del 5 e 6 anno in Italia) , e contemporaneamente accompagnavo tutti i Lun,Merc e Giov dell'anno  le jam in un club di jazz .
Sono stati anni molto duri economicamente ed umanamente , 
avevo pochi soldi e per poter partire mi sono venduto qualche bene di famiglia e qualcosa a cui tenevo molto .
Dopo questi due anni ho voluto iscrivermi al concorso al CNSM di Paris, perché avevo molti amici francesi che studiavano lì a che mi consigliavano assolutamente di farlo.
Il concorso é stato molto duro e mi son dovuto preparare abbastanza prima di passarlo.
C'erano 240 iscritti (da tutta Europa) per 14 posti .
Piccola Pausa
a subito 
Mauro
  
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Re: MAURO GARGANO: una laurea in Jazz a Parigi!
Reply #3 - 19.06.2004 at 08:25:00
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L'esame é composto in tre parti , se superi la prima accedi alla seconda , e così per le altre prove.

1)Pratica.
eravamo 240......
Bisogna imparare una lista di 30 pezzi (standard , jazz tunes , composizioni ) , la commissione decide uno fra questi trenta da suonare in trio con degli accompagnatori, poi un pezzo a scelta dell' esaminando , e poi una lettura a prima vista (sempre con accompagnamento).

2)Teorica .
Dopo la prima prova siamo rimasti in trenta.......
Quiz di armonia , storia della musica jazz, notazione jazz , tessiture .
Esercizi di arrangiamento ed armonia jazz per diversi gruppi (ottetto , quintetto di fiati , pianoforte ).
Esercizio di trascrizione (un solo di Joe Lovano) senza ausilio dello strumento ( o del piano).

3)Orale
Siamo rimasti in 18 .......
Colloquio con la commissione d'esame .

E voilà i 14 sopravvissuti!
  
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vitoliuzzi
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Re: MAURO GARGANO: una laurea in Jazz a Parigi!
Reply #4 - 19.06.2004 at 12:18:38
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Eccellente!!
Internamente come funziona il corso, come si articola?
Scusami Mauro, ma da didatta non posso lasciarmi perdere queste informazioni che magari interessano anche altri.
Grazie in anticipo.
Vito
  
vito liuzzi
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Re: MAURO GARGANO: una laurea in Jazz a Parigi!
Reply #5 - 20.06.2004 at 08:28:41
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Non per difendere le nostre Istituzioni musicali, ma volevo precisare che anche in Italia ci sono Conservatori dove la scuola di jazz funziona benissimo. Ad esempio la realtà a me più vicina è quella del Conservatorio di Monopoli dove il maestro Lenoci fa lavorare veramente tantissimo i suoi allievi che sperimentano linguaggi molto variegati ed eterogenei. La prova finale, poi, è veramente molto dura.
Si svolge in più giornate. Fanno molti stage. Quest'anno è venuta Joelle Leandre che ha destato molta simpatia ed interessa per questa costante ricerca in linguaggi totalmente inesplorati. Solo per dire che l' esterofilia non sempre è giustificata. Noi in Italia abbiamo molti problemi da Roma in giù. E' palese questo fatto. La mia stima per Mauro è indirizzata ad un ragazzo che con grande forza di volontà, e credendoci sul serio, ha raggiunto il suo scopo. Adesso, il mio augurio, è che si faccia imprenditore di se stesso e sappia valutare con attenzione le offerte che gli verrano proposte. Ma credo che un ragazzo come lui sappia già cosa e come fare.
Ciao Mauro.

Vito

p.s.: salutami Maurizio se lo senti. E' un grande. Si barcamena fra il Jazz e la Sinfonica con eccellenti risultati.
E poi è un vero signore.
  
vito liuzzi
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Re: MAURO GARGANO: una laurea in Jazz a Parigi!
Reply #6 - 21.06.2004 at 12:25:58
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Ciao Vito ,
scusami il ritardo nella risposta ma ho preso una pausa dal sito perché dovevo passare un concorso questo week-end .
Devo essere franco (e non Michele .... perdonatemi!!):
in Francia per quanto riguarda l'organizzazione del jazz nei conservatori  sono partiti con una decina di  anni avanti  rispetto a noi.
Parlo solo dell'organizzazione , perché per quanto riguarda gli insegnanti forse dai noi ci sono docenti anche + validi e motivati .
(Non é un caso che al CNSM il mio insegnante di contrabbasso é un italiano succeduto a J.F.Clarke , cioé Riccardo DelFrà)
Nei conservatori in Francia oltre ai corsi teorici esistono insegnanti di tutti gli strumenti jazz (cosa che credo si stia facendo anche in Italia nei corsi "sperimentali" di qualche conservatorio), i diplomi sono equivalenti ai diplomi classici ed i corsi di studio durano lo stesso numero di anni (11 per contrabasso classico e jazz + 4 di specializzazione CNSM o CNR).
Dal secondo anno di conservatorio si può decidere di specializzarsi in una materia specifica a discrezione dell'allievo e dedicarsi solo a quello ( per esempio solo contrabbasso).
Il jazz é presente in tutte le scuole musicali municipali , e negli istituti musicali parificati . ( spesso il livello dei musicisti amatoriali é impressionante)
Voglio precisare che non sono esterofilo e che non sono partito via dall'Italia per un rigetto istituzionale , nel mio caso é stato un insieme di eventi .....

ps.
Maurizio Quintavalle é un grande contrabbassista di jazz e un grande amico mio , é stato da sempre la mia guida e la mia coscienza musicale sin dall'inizio.
Te lo saluterò volentierissimo!
  
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Re: MAURO GARGANO: una laurea in Jazz a Parigi!
Reply #7 - 21.06.2004 at 12:50:47
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Per quanto riguarda il CNSM:
Il corso dura 4 anni con la possibilità di diplomarsi a partire dal 3° anno.
Ci sono 16 ore(+ 4 opzionali) settimanali , con frequenza obbligatoria ( 3 assenze ingiustificate in un anno e sei cacciato fuori).
Di contrabasso ci sono 2 ore settimanali ( con Riccardo DelFrà + seminari)
Le altre materie sono :
3 ore di Atelier (musica di insieme)
3 ore di Arrangiamento (François Theberge)
2 ore di piano complementare (Herve Sellin pianista di DeeDeeBridgewater)
2 ore di Batteria complementare (Daniel Humair prima , Dré Pallemaerts adesso)
2 ore di sezione ritmica (a turno gli insegnanti principali per tre mesi ciascuno)
2 ore di repertorio ( Glenn Ferris , memorizzazione degli standard)
In + ci sono 2 ore settimanali da ripartire nei 4 anni a discrezione dell'allievo:
2 ore Groove (con Glenn Ferris)
2 ore di Storia del jazz

A queste materie del dipartimento di jazz si aggiungono altre varie possibilità di studio delle materie in opzione:
Musica indiana , teatro strumentale (con Frederic Stohl contrabb. dell "Ensemble Intercontemporain") , Gamelan , composizione , etnomusicologia , tecnica Alexander , musica con il computer , etnomusicologia , lingue straniere , improvvisazione generativa ( con l'IRCAM) .

Ci sono poi le master class e seminari .
In questi anni ho avuto la possibilità di incontrare per diversi giorni:
Marc Johnson , Barre Philips , Bruno Chevillon, Mark Dresser , Lee Konitz , Kenny Werner , Jean Paul Celea , Steve Lacy , Bill Hollman , George Garzone , Marc Ducret , Claude Tchamitchan , François Mechali , Clare Fisher ed altri meno conosciuti come Armen Donelian , Sonny Simmons , Gary Campbell .
Quest'anno c'é Dave Holland ........
E' stata una bella avventura , sono contento di averlo fatto  e di averlo finito.
Vi saluto e vi abbraccio tutti 

Mauro
  
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Re: MAURO GARGANO: una laurea in Jazz a Parigi!
Reply #8 - 21.06.2004 at 13:12:21
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Scusami Giorgio ,
rispondo alle tue domande.

1)Ti ho risposto prima in un certo senso....
Ho incontrato Furio a Siena nell'estate '97 e nel '98 , é una persona straordinaria e un contrabassista formidabile e mirabolante!
E' un ottimo didatta anche se credo che abbia una tecnica molto particolare e personale (come Miroslav Vitous), difficile da insegnare e far capire , sopratutto nella mano destra........ (é un parere personale forse mi sbaglio).
All'epoca di quando sono partito credo che Furio non aveva la cattedra ancora, e se lo sapevo penso che l'avrei incontrato per un corso a Torino.

2)Penso che dipenda da tutte e due .
In Francia credo che l'insegnamento abbia molto il peso dell' "istituzione" , e in Italia + quello del  "Maestro" .
Penso che una istituzione che funziona e che si rispetti ha bisogno dei buoni insegnanti e viceversa.

3)Al CNSM  credo che si studino le due con lo stesso equilibrio.
Penso che il musicista si fa nell'insieme e poi emerge nei dettagli....
In questi anni mi sono spesso posto la questione ed é paradossale che studiando qualcosa che all'apparenza non ha niente in comune con le altre aiuti tutto il resto.

Ti saluto 
Mauro
  
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Re: MAURO GARGANO: una laurea in Jazz a Parigi!
Reply #9 - 21.06.2004 at 21:20:52
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Innanzi tutto COMPLIMENTI!!!

Mi piacerebbe difendere le nostre istituzioni e forse per ignoranza non ci riesco:

- una delle differenze che mi sembra di cogliere è che al CNSM si studia  proprio “Contrabbasso Jazz” mentre credo che a Torino Furio segua un corso più orientato alla composizione-arrangiamento-analisi (chiedo venia se questa informazione non è precisa, soprattutto in quanto torinese DOC, ma nei prossimi giorni cercherò di saperne di più). Chissà se in altri conservatori sono state avviate sperimentazioni in tal senso?

- 16 ore settimanali obbligatorie di cui solo  3 teoriche. Io ricordo con piacere le settimane passate a Siena (mi fossi deciso 2 anni prima ci saremmo incontrati.) in cui tutta la giornata dalle 9 del mattino fino a notte inoltrata era occupata da lezioni o concerti nelle varie contrade. Dubito si possa insegnare jazz con un approccio più distaccato al rapporto docente-discente-esibizione (naturalmente per quanto riguarda i tempi non credo sia necessaria la forzatura imposta da un seminario di 2 settimane).

- Si studia Batteria Complementare e Pianoforte Complementare.

E ora un po’ di sana polemica con i nostri amici francesi, tu hai scritto: 

Quote:
Parlo solo dell'organizzazione , perché per quanto riguarda gli insegnanti forse dai noi ci sono docenti anche + validi e motivati .


ma perché nell’elenco di Musicisti con cui hai avuto modo di intrattenerti in seminari e Master class non ve ne è neanche uno? Wink

Un saluto a tutti
Daniele
  
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Mauro_Gargano
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Re: MAURO GARGANO: una laurea in Jazz a Parigi!
Reply #10 - 21.06.2004 at 22:06:10
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Ciao Daniele sono contento di conoscerti.
Dicevo "forse" perché il mio insegnante al CNSM é Riccardo DelFrà ed é italiano , non ho ancora fatto una statistica scientifica sul confronto docenti francesi vs docenti italiani........
Ti saluto

Mauro
  
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Reply #11 - 22.06.2004 at 09:25:13
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Mauro,

quando hai tempo potresti parlarci dei Master Class a cui hai partecipato: durata, programma, suggerimenti, aneddoti e quantaltro...

grazie e ciao
giorgio
  
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Mauro_Gargano
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Reply #12 - 22.06.2004 at 09:45:20
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Ok , 
cercherò di essere + assiduo nel rispondere nel forum e ti ringrazio per l'interesse che mi stai dimostrando.

Mauro
  
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Re: MAURO GARGANO: una laurea in Jazz a Parigi!
Reply #13 - 22.06.2004 at 12:43:17
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Ciao, 
ti hanno insegnato un qualche trucco particolare per memorizzare gli standard?
  
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Re: MAURO GARGANO: una laurea in Jazz a Parigi!
Reply #14 - 22.06.2004 at 13:11:00
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Il metodo in generale é sempre quello di studiare i temi , di metterli in relazione all'armonia e poi cercare di improvvisarci sopra.
Il metodo veramente infallibile é quello di cercarsi le versioni storiche di referenza e di farsi le trscrizioni dei temi e delle armonie.
Avendo il tempo di farlo e la determinazione , questo metodo secondo me é il solo che permette una memorizzazione veramente duratura del repertorio jazzistico.

Ti saluto
Mauro
  
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Re: MAURO GARGANO: una laurea in Jazz a Parigi!
Reply #15 - 22.06.2004 at 16:33:21
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Sai Mauro questo è un bel tema: la memorizzazione. Ricordo che quando anni or sono partecipai al Bottesini, per imparare dodici pezzi a memoria, mi aiutai riscrivendoli per intero. Se sbagliavo qualcosa riscrivevo tutto da capo fino a quando era perfetto. Se ci si abitua il meccanismo diventa velocissimo. Consiglio foglio, matita e gomma. Magari li suono malissimo quei brani, ma si sono inchiodati nella mia mente a mò di fotografie vivide e lucentissime.

VL

p.s.: SALUTO CONTESTUALMENTE TUTTI I NUOVI ISCRITTI E VI RINGRAZIO PER IL VOSTRO APPOGGIO. MI SA CHE DA DIECI CHE ERAVAMO A GENNAIO IL GRUPPO DI COLLEGHI SI STIA INFOLTENDO. MEGLIO COSI': ALTRIMENTI IL NOSTRO CARISSIMO ANTONIO, "il Grande Capo" ci manda tutti a casa Wink!!
  
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Re: MAURO GARGANO: una laurea in Jazz a Parigi!
Reply #16 - 23.06.2004 at 07:10:02
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si studiano anche il "Lydian cromatic concept" by George Russell e la teoria dell'"Armolodia" Ornettiana?

Hai del materiale inedito che puoi spartire con noi in rete?

gd
  
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Reply #17 - 23.06.2004 at 08:13:37
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Ciao Giorgio,
5 anni or sono Ornette Coleman ha fatto una master-class al conservatorio.
Io purtroppo non ero entrato ancora , ma ho avuto modo di parlare con alcuni allievi che l'avevano incontrato.
Come sempre in queste circostanze c'é gente che recepisce il messaggio e chi no....
Devo ammettere che al conservatorio superiore si é parlato raramente d'armolodia , e posso capire anche perché.....
Avendo molti corsi e molte master-class indirizzate alla musica improvvisata , e la musica contemporanea , penso che al CNSM si ritengano già in punto di evoluzione rispetto al "free storico" americano . (almeno questo é quello che credo io , poi forse mi sbaglio o si sbagliano loro)
E devo ammetere che incontrando personaggi come Barre Philips , Mark Dresser , Steve Lacy , Bruno Chevillon , Frederic Stohl , e Joelle Leandre (che scusatemi ma detesto profondamente), il mio punto di vista su questa musica si é allargato a nuove esperienze e stimoli.
Per quanto riguarda George Russell , sfortunatamente il nostro docente di arrangiamento non era un suo fans .
E si é limitato a darci alcune dritte sul suo sistema giusto per farci capire che non era interessante studiarlo ( secondo lui!) , e quindi abbiamo continuato con i classici + Gil Evans, Gerald Wilson , Bill Hollman , Maria Schneider , ed alcuni comositori contemporanei . (Ravel , Debussy ,Stravinsky , Mahler , Stockhausen) 
Ho un macello di materiale che  non so come organizzare .....
Vivo in un monolocale di 25 metri quadri + due contrabbassi , e una montagna di spartiti , libri e cd !
Adesso che ho il tempo riorganizzo tutto e vi faccio sapere.....
Conoscete la musica di Mark Dresser?
Suona in una maniera impressionante , é un genio assoluto del contrabbasso , se potete procuratevi i suoi dischi ( non quelli con Braxton , ma piuttosto quelli a suo nome).

Mauro
  
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Re: MAURO GARGANO: una laurea in Jazz a Parigi!
Reply #18 - 23.06.2004 at 10:44:43
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approfondirò la conoscenza di Mark Dresser come suggerisci.

mi piacrebbe avere spiegazioni sul tuo giudizio su Joelle Leandre; tra l'altro farà un Master Class a Reggio Emilia il 20 Luglio ma non posso andarci.

quale è il tuo giudizio?
  
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Mauro_Gargano
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Reply #19 - 23.06.2004 at 15:04:37
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Ciao Giorgio,
Joelle Leandre.....
I miei  giudizi sono assolutamente opinabili e personali , in base a quello che ho visto e sentito ed in base ai giudizi dei miei compagni di classe mi sono fatto una idea non positiva sul personaggio in se.
Sulla contrabbassista e la sua integrità musicale (poi ognuno ha  sui gusti) non c'é niente da dire , bisogna solo ripettarla.
Umanamente il discorso é diverso.
E' venuta per due giorni al conservatorio dalla mattina alla sera ;
Per tutte le mattine il corso era dedicato esclusivamente hai contrabbassisti e il pomeriggio a tutti gli altri strumentisti.
Il primo incontro con lei é sempre un pò traumatico...
Ha una personalità molto forte ed autoritaria ( credo molto egocentrica anche ..)
e di primo acchitto può perturbare per la franchezza , e il piglio un pò provocatore , ma alla lunga devo dire che trovo che abbia una totale mancanza di rispetto per il lavoro altrui. (sono sempre mie idee)
Bruno Chevillon che ha lavorato e lavora ancora con lei , ammette che non é mai facile la relazione con Joelle , e che ci vuole molta pazienza e una piccola dose psicologia per assecondarla.
Perché in generale ha la tendenza forte e senza omissione di peccato a sparare sentenze spesso gratuite e provocatorie........
Per quanto riguarda la didatta......
Ti dico solo che per 2 giorni non ha mai suonato il contrabbasso...... (al contrario di altri che addirittura hanno portato il loro strumento per farlo provare a gli allievi, Marc Johson ,Bruno Chevillon , Mark Dresser, Claude Tchamitchan, Barre Philips...)
Non ha mai mostrato alcuna volontà a voler suonare davanti gli allievi , nonostante le richieste ripetute di gente che si é fatta massacrare di giudizi , e che giustamente chiedeva l'esempio della "maestra" per poter capire.......
E adesso é meglio che la smetto .......
Aggiungo solo che Riccardo DelFrà ha ammesso che il conservatorio la pagava fior di soldi........
Peccato.

Probabilmente nell'ambito della classica contemporanea ha un atteggiamento diverso .....
visto che viene fuori da fior di studi di contrabbasso contemporaneo
penso che abbia qualcosa di + da dire , ma nell'ambito delle musiche improvvisate ho i miei dubbi.......
Ribadisco che sono giudizi assolutamente personali e non oggettivi
e non vorrei offendere chi la conosce personalmente o chi nutre una profonda stima per lei.

Ti saluto
Mauro

  
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