Scusate se interrompo (anzi considerate il mio intervento un quasi off topic e riprendete sulle esperienze parigine che sono molto interessanti...), ma con Armolodia esattamente cosa si intende? (la mia conoscenza di O. Coleman è molto superficiale, e non è una scelta o un pregiudizio, è proprio ignoranza...)

Perfetta la speigazione di Mauro, aggiungo solo un paio di elementi.
1. per meglio comprendere il concetto per cui l'intersecarsi di due (o più!) melodie creano un'armonia estemporanea e mutevole, ascolta le linee melodiche di Ornette e Charlie Haden nei tanti dischi dove suonano insieme. In fondo qualsiasi combinazione di suoni crea un'armolodia ma la cosa più interessante (e stimolante!) è il fatto che con questa concezione si creano successioni armoniche (o meglio armolodiche) assolutamente non convenzionali.  Quindi ha grande importanza l'orecchio e l'affiatamento dei musicisti e la stessa 'lunghezza d'onda' concettuale.
2. la faccenda si complica quando i musicisti che creano queste armolodie sono più numerosi, perchè le variabili sono di più, ed è molto difficile l'intregrazione di strumenti armonici (es. piano, chitarra); e proprio in questo Ornette è stato grande ed è tuttora inimitato, perchè a un certo punto ha integrato nei suoi gruppi chitarre (es. Bern Nix nei gruppi elettrici) e piano (es. Joachim Kuhn, poi Geri Allen, nei più recenti gruppi acustici).
3. la teoria armolodica ornetiana ha sviluppato anche l'armonizzazione di melodie a più voci, con un sistema veramente strano e semplice: i diversi strumenti (ad esempio sax tenore in Bb, sax alto in Eb, tromba in Bb, piano in C) suonano la stessa melodia senza trascriverla, cambiando solo chiave (e quindi alterazioni); il risultato conferisce delle 'dissonanze organizzate' che hanno un loro senso logico e conferiscono una sonorità particolare (Ornette ha anche composto e armonizzato un quartetto d'archi con questo sistema, ma onestamente non mi piace molto - sembra più un esercizio di atonalità e non dà spazio alla creatività che in questo genere di musica deve prevalere).

Non conosco il libro di G Russell su Ornette, Mauro mi dai dei dettagli in più? Casa editrice, reperibile?
ciao