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Very Hot Topic (More than 25 Replies) Una serata da dimenticare (Read 40180 times)
dinibass
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Re: Una serata da dimenticare
Reply #20 - 19.08.2004 at 09:44:08
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c'è qualcosa di strano in tutto ciò, non posso credere che il tuo problema non sia risolvibile. Mi permetto una domanda stupida: ma l'ampli funziona bene?...

se no riparti da zero: se suonate con un impianto fatti microfonare il contrabbasso e prova così - i fonici dovranno stare attenti al larsen/feedback e tu probabilmente non avrai il massimo della definizione su tutte le ottave, ma se il tuo strumento ha un suono decente questo verrà riprodotto.

Altrimenti non avrei di che consigliarti. 
  
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dinibass
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Re: Una serata da dimenticare
Reply #21 - 19.08.2004 at 09:49:19
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e se fosse il pick up ad essere difettoso? 
o magari le sue caratteristiche non si addicono alla tua situazione: anni fa passai dall'Underwood al Fishman (il BP100, che si fissa con le clip al ponte - + o - stesso criterio del tuo) e rimasi delusissimo, molto medioso e soprattutto impastava troppo e non si distingueva bene.
E dire che l'ho visto usare da Gary Peacock in duo con Paul Bley e andava alla grande, ma la sua situazione (teatro, fonici e impianto DOC) è ben diversa dalle nostre situazioni standard.
Quindi tornai all'Underwood e vendetti il BP100. Successivamente passai al Wilson (che uso tuttora che è forse il migliore dei piezo.

Pensaci su...
  
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dinibass
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Re: Una serata da dimenticare
Reply #22 - 19.08.2004 at 09:50:17
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errata corrige: Gary Peacock, non Peathingy - non so da dove salta fuori questo...
  
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Re: Una serata da dimenticare
Reply #23 - 19.08.2004 at 10:10:46
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Sì ... pensaci bene e non scoraggiarti nelle sperimentazioni.

Quest'estate ho avuto modo di sentire un contrabbassista di Bolzano che suona in un gruppo di 6 componenti di musica etnica molto suggestiva (Salvatore Cosentino degli Alma Terra) in una sala da concerto con circa due persone e senza nessun invio di segnale tramite DI al mixer nè alcun microfono di supplemento: bene da quello che ho visto credo montasse un Barcus Berry amplificandosi con il minicombo MarkBass poggiato per terra con questi settings:
Bass -2
Low Mid -2
High Mid -1
High +1
VLE aperto a 3/4 di rotazione.
Pizzicato molto buono, arco così così.

Capisco che non voglia dire molto ma è significativo che i controlli rispecchino quello che ti hanno suggerito anche gli altri amici possessori del MarkBass.

Marco Micheli l'ho ascoltato in una situazione analoga e si amplificava con Schecter e combo MarkBass. In entrambi casi il suono era ben presente, rotondo anche se non particolarmente spinto.

In ogni caso io non mi fiderei a fare il suono direttamente in occasione di una pubblica esibizione ma preferirei sperimentare il più possibile durante le prove e portare fuori la mia attrezzatura solo dopo un approfondito collaudo con il gruppo, simulando una situazione di volumi reali da palco.

Toglimi una curiosità: il problema ce l'hai anche quando fai le prove con il tuo gruppo?
  
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Controlbass
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Re: Una serata da dimenticare
Reply #24 - 19.08.2004 at 14:18:32
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L'ampli funziona perfettamente infatti con il basso elettrico non ho alcun problema, anzi! suonando la quinta corda il suono rimane limpido anche a volumi sparati!

Sul fatto che il pickup non sia un ottimo pickup non ho dubbi...

domani sera una ennesima serata...proverò ulteriormente

P.S.: suono posizionato a sinistra dietro l'ampli e mi sento pure a mala pena..se mi metto davanti o comunque vicino la risonanza della cassa è insopportabile...
Ho questi problemi anche quando proviamo nel box...

Ragazzi grazie veramente per il supporto


  
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dinibass
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Re: Una serata da dimenticare
Reply #25 - 20.08.2004 at 17:33:09
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Direi che se ti posizioni davanti all'ampli ad una distanza di circa 1 metro - 1 metro e mezzo non dovresti avere problemi di innesco.

Se utilizzi l'ampli solamente (senza entrare anche nell'impianto) occorre prestare cura al posizionamento dei tuoi colleghi, in quanto potresti coprire con la tua figura l'emissione del suono dell'ampli. Questo può risultare difficile nel box, quindi questa non è una situazione 'campione' da poi riprodurre live.

Io ho sempre evitato di posizionarmi di lato proprio perchè non senti bene quello che suoni. Al limite mi allontano un po' dall'ampli come detto sopra e lo inclino a 45° per emettere il suono in maniera più diretta verso le orecchie dei musicisti (l'ampli per terra in genere fa risuonare le note più gravi sul pavimento e l'effetto non è bello, rischi il vero e proprio rimbombo).

Ma a questo punto credo la chiave dell'enigma sia il pick up. 

ciao
  
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Re: Una serata da dimenticare
Reply #26 - 21.08.2004 at 02:04:06
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per non parlare delle corde, ho preso il CB ad ottobre e purtroppo monto ancora le corde originali..

fra l'altro sono corde molto piccole (come diametro)

per il jazz cosa consigliate?

  
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dinibass
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Re: Una serata da dimenticare
Reply #27 - 21.08.2004 at 20:29:52
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bella domanda...
Dipende sempre dal suono che vuoi, quello che meglio si addice allo strumento e la action che preferisci usare (altezza corde).
Visto che suoni Jazz e - mi pare di capire - quasi esclusivamente pizzicato, se non hai mai sperimentato varie corde che ti hanno permesso di farti un'opinione e vuoi evitare il budello o il sintetico che hanno loro problematiche e pregi che andrebbero approfonditi (tra cui costo elevato, vita limitata, problemi di tenuta accordatura e obbligo a tenere alta la action) allora ti direi di prendere le TOMASTICK SPIROCORE o le PIRASTRO JAZZER.
Le Spirocore esistono in 3 tensioni e suggerisco la Medium che ha un buon sustain che nel Jazz non guasta mai; le Jazzer hanno solo una tensione che è molto simile alla Spirocore Medium ma sono leggermente più 'mellow', calde e morbide (attento: solo leggermente!).

Comunque ti rimando a dei post precedenti dove si parla di corde in maniera approfondita.
Anche nei links troverai qualche sito utile per valutare.

ciao
  
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Re: Una serata da dimenticare
Reply #28 - 22.08.2004 at 11:30:51
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Scusate se mi intrometto.
Mac che corde utilizzi attualmente?
Mi sai dire che contrabbasso possiedi (marca, provenienza, costo, tipo di ponticello, tastiera in ebano o palissandro ...).
E' pur vero che oggi si riesce a far suonare un fabbricone in compensato da 500 Euro, ma poi i problemi che saltano fuori sono infiniti. 
Non è che il problema principale è proprio il contrabbasso e non "l' amplificazione". Dopo tutti gli ottimi consigli che gli esperti ti hanno fornito, penso che anche una mazza di scopa con una corda Dogal allacciata alle due estremità, dovrebbe suonare bene con un Barcus Berry collegato ad un Marshall da 25 Watt per chitarra elettrica Smiley!

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vito liuzzi
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Re: Una serata da dimenticare
Reply #29 - 22.08.2004 at 13:06:09
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Il contrabbasso è un Gewa 3/4.

Mi è stato consigliato da tutti (maestri e musicisti) come migliore alternativa di contrabbasso studio, ottima fattura...se non erro viene realizzato/fabbricato in germania...

ciao
  
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Re: Una serata da dimenticare
Reply #30 - 22.08.2004 at 13:21:40
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Io suono solo pizzicato..A me piacerebbe ottenere l' action più bassa ottenibile (nei limiti possibili)...gran sustain (tipo basso fretless)

tra le due cosa mi consigli? le thomastik o le pirastro?
Con un buon setup dal liutaio e corde nuove, dovrei riuscire a far uscire un suono decente? 

  
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vitoliuzzi
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Re: Una serata da dimenticare
Reply #31 - 22.08.2004 at 15:21:25
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Ho la sensazione che ti convenga prima di tutto trovare un contrabbasso "decente". 
Le corde non possono fare miracoli su strumenti come il tuo. Montando delle Thomastick Spirocore rischi di ottenere un suono un pò più potente (e maggior sustain) ma molto metallico. Con le jazzer si rischia il contrario. Poi, l' action è legata a tanti fattori. Per averla bassa l' angolazione fra tastiera-ponte-cordiera deve seguire certe regole; la tastiera deve essere in ottimo ebano (magari anche smussata sulla IV) tale da non subire modifiche strutturali nel corso del tempo (e già il costo di questa può andare dai 250 ai 400 Euro). 
Se il contrabbasso è un puro fabbricone non puoi chiedergli più di tanto, anzi, spendere dei soldi da un liutaio, alla fine, non ha alcun senso. Con le dovute eccezioni. Dall' esperienza fatta con i miei studenti ho capito una cosa: gli strumenti di fabbrica devono avere certe caratteristiche per poterli far suonare "decentemente". Corde, ponticello ed anima devono essere cambiate subito. Se rimane troppo aria fra corda e tastiera (quando una corda viene pigiata), indipendentemente dall' altezza del ponticello, è meglio non spendere un Euro su quello strumento. Al 99,99% si rischiano tendiniti ed infiammazioni di ogni genere.
Quasi sempre il manico deve essere rimodellato, così come il capotasto. Se si è fortunati, meccaniche, cordiera e puntale (se questo scivola in continuazione è un grosso problema!!!) potrebbero andare bene (magari cambi solo il filo metallico). Alcune cordiere, addirittura, non permettono alle corde "serie" (pirastro, D'Addario, Thomastik, Corelli ...) di poter essere montate. I fori sono costruiti in maniera errata e l' unica corda utilizzabile è la Dogal o fac-simili (Piramyd). Chi ha avuto esperienze in tal senso, sa bene a cosa mi riferisco. Insomma, il gioco non vale la candela!!
Purtroppo su di un contrabbasso di fabbrica (ma anche su quelli più costosi) è molto difficile fare discorsi relativi al risparmio e poi cercare di ottenere dei risultati decenti. Anche andando su marche sconosciute dalla provenienza incerta (cosa molto relativa, tanto si scollano tutti), occorre comprendere che con meno di 1300/1500 Euro difficilmente si riescono ad avere contrabbassi da utilizzare "seriamente" su di un palco, senza farsi male e che non ti facciano impazzire con l' amplificazione (cerchi di ottenere un suono "decente" che neanche il miglior pick-up o microfono o combo o pre e quant' altro è in grado di darti). Ne ho viste veramente tantissime di queste situazioni. E forse occorre riflettere Sad!
Quando poi si va in Studio di registrazione, puoi miscelare il suono fra microfono e pick-up a piacimento, oppure utilizzare il meglio che la tecnologia possa offrirti. Ma, al fin' della fiera, il fabbricone lo identifichi alla prima nota. Specie quando l' action comincia ad andare fra i 3 e 5 mm sulla prima.



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Re: Una serata da dimenticare
Reply #32 - 22.08.2004 at 15:42:52
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quindi da quello che dici tu, un contrabbasso che di listino è prezzato 1800 euro circa lo posso  buttare via? Ma sei sicuro di conoscere questa marca?

Forse i CB a cui ti riferisci tu sono quelli cinesi da 700 euro...

Puntualizzo che sono un bassista e che suono per passione e non per mestiere. 

Chi possiede o comunque conosce gli strumenti Gewa potrebbe gentilmente dare la propria opinione?
  
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Re: Una serata da dimenticare
Reply #33 - 22.08.2004 at 18:28:30
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GEWA non produce contrabbassi: se li fa produrre, come archi, violini ecc... Ma non sono male, anzi! 
All' ultima fiera in Germania ha presentato molti modelli di contrabbassi, dai prezzi più disparati, oltre a "miliardi" di altri prodotti. Un catalogo Gewa è una cosa paurosa: vendono di tutto. La qualità, però, delle cose importanti potrebbe lasciare qualche dubbio. Ripeto, MAC, Gewa non costruisce quasi niente. Come mi disse un piccolo imprenditore, se dovessero trovare anche in Malesia una buona fabbrica di archi o solo contrabbassi, ne ordinerebbero cinquemila ... come minimo.
Se il tuo Gewa va bene o meno, questo lo puoi sapere solo tu Wink! Ma ormai è un' esigenza di mercato (a discapito della qualità) non costruire più "in loco", ma affidarsi a mani orientali e legnami dalla dubbia stagionatura o qualità proporzionata al prezzo finale di vendita. Personalmente non credo mai ai Listini. Preferisco fare il San Tommaso: prima vedo, suono e poi mi faccio dire il prezzo. Se si fa il contrario si può rimanere molto condizionati Smiley!!!
Un
  
vito liuzzi
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Re: Una serata da dimenticare
Reply #34 - 22.08.2004 at 18:29:51
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Un ... caro saluto.

VI
  
vito liuzzi
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Re: Una serata da dimenticare
Reply #35 - 23.08.2004 at 06:57:20
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la prima volta che lo portai dal liutaio cremonese, esperto in liuteria classica e restauro di strumenti ad arco mi disse (non appena finì di modellare il capotasto, la tastiera e il ponte): ha fatto un ottimo affare, lo strumento suona decentemente...

Un caro saluto anche a te!



Grin
  
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Re: Una serata da dimenticare
Reply #36 - 23.08.2004 at 11:44:41
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Mi intrometto e faccio un esempio: io ho un contrabbasso 'muletto' (cioè che uso come 'riserva ' in casi di necessità) che con l'arco suona veramente benissimo (ha un suono che canta veramente), ma con il pizzicato è piuttosto limitato (poco sustain, definizione delle note e bilanciamento tra le 4 corde non al massimo). Tra le altre cose è uno strumento di 50 anni!
Un liutaio abituato a valutare e sentire il suono con l'arco mi disse che la qualità è più che buona anche se si tratta di uno strumento economico (cheppoi anche questo è un concetto relartivo!).

Morale: la qualità di uno strumento non sempre è ASSOLUTA soprattutto nella gamma medio-bassa, ma è RELATIVA e dipende sempre da cosa vuoi ottenere.

Sarebbe bello qui sentire il parere di un liutaio (ma nessuno partecipa al nosrro forum, peccato!).

giorgio
  
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Re: Una serata da dimenticare
Reply #37 - 23.08.2004 at 11:49:17
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In ogni caso, se vuoi tenere l'action bassa devi montare corde con una tensione elevata e automaticamente il contrabbasso ti darà meno suono (ma se amplifichi puoi anche fregartene). Io per questo continuo a consigliarti le Spirocore, da valutare se le Medium o Strong tension.
Vero che il suono sarà un po' metallico, ma venendo dal basso elettrico non te ne renderai neanche conto!

giorgio
  
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Re: Una serata da dimenticare
Reply #38 - 23.08.2004 at 12:35:20
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Non ho mai trovato un liutaio che dica:"Questo strumento è un giocattolo. Hai fatto un pessimo affare!"
Se fossero così schietti e sinceri, sarebbero costretti a chiudere bottega. Nessuno vuol sentirsi dire che ha fatto un acquisto sbagliato o poco conveniente.

VI

p.s.: è solo una considerazione generale! Nulla a che vedere con il caso specifico di Mac ... ! 

p.p.s.: il mio liutaio, Donato Rubino, qualche volta è stato molto esplicito su alcuni miei strumenti (in senso molto critico). E per questo, lo rispetto ancor' di più. Effettivamente ha sempre avuto ragione lui!
  
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Re: Una serata da dimenticare
Reply #39 - 30.08.2004 at 10:24:16
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Aggiungo un'altra (superflua probabilmente) considerazione.
Quando amplifichi tieni comunque presente che il volume (e quindi anche un buon suono) lo fanno le mani.
Se ti accontenti di sfiorare le corde per fare meno fatica alzando il volume per compensare il meno suono che produci manualmente perdi drasticamente in qualità del suono (e crei molta confusione ... sonora).
Un buon esercizio è suonare con il volume dell'ampli leggermente al di sotto del livello degli altri strumenti cercando di compensare la mancanza di volume con la "cavata" della mano destra, si hanno belle soddisfazioni!

Riguardo alle corde prova inizia con le Thomastick (weich o medium), che sono lo standard di riferimento, e poi eventualmente muoviti da quello standard per affinare i tuoi gusti.
  
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