Normal Topic USO DEL 3 (medio-anulare) o meglio il 2 (medio)? (Read 9145 times)
vitoliuzzi
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USO DEL 3 (medio-anulare) o meglio il 2 (medio)?
16.08.2004 at 13:08:31
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L' idea di questo Topic, che da tempo avrei voluto inserire, è nato da una sana discussione che involontariamente aprii tempo fa sulla 2xbasslist. In questa ML di circa 600 Utenti (per l'80% Statunitensi e Canadesi), qualcuno ebbe bonariamente a sorridere quando venne a sapere che "ancora" utilizzavo il terzo dito (medio + anulare). Per fortuna (o sfortuna), Tom Martin ribadì che questo tipo di diteggiatura è la più diffusa in Italia e che solo qui da noi è ancora utilizzata. Vi è da dire che noi seguiamo la tradizione di Bottesini, Billè,  Mengoli, Caimmi ..., mentre in quasi tutte le altre parti del mondo è il Simandl (che diteggia col solo 2) a farla da padrona. Certo anche in Italia molti contrabbassisti, di qualsiasi estrazione, si vanno "convertendo" all' uso del solo 2, affermando che nei passaggi in velocità l' articolazione delle dita risulta più agevole.
Non so! Adesso che sono passato ad un 3/4 da 105 di diapason e con corde Corelli iper-sottili, ho notato che potrei tranquillamente utilizzare anche la "diteggiatura naturale" 1-2-3-4, ma mi sembra che gli svantaggi siano più numerosi dei vantaggi (questa è la scuola di Mark Morton, ma a sentire i risultati finali non mi convince molto, specie per la qualità del vibrato e in fatto di intonazione). Ma torniamo all' uso del 2. Personalmente questi grandi vantaggi non li ho notati, forse perchè il mio studio si è sempre basato sulla Tradizione. Tuttavia, ci sono grandi solisti che utilizzano il 3 ed altri che sfruttano il 2, ma la differenza non è così lapalissiana, anzi...!
Da didatta, continuerò ad impostare gli allievi con il 3, ma come ho sempre fatto, ad un certo punto degli studi faccio utilizzare molto il 2 specie nelle posizioni allargate a mano ferma, per evitare uno spostamento inutile. Il concerto di Dittersdorf è foriero di esempi sotto questo profilo. Addirittura Rabbath tiene fermo il pollice a metà tastiera e fa spostare solo le dita verso l' alto od il basso, per ridurre gli spostamenti (con qualche problema sull' intonazione, a mio avviso). Insomma, vi sono nuove tecniche che forse prenderanno il sopravvento sull' impostazione tradizionale (la "tecnica del granchio" o l' uso esasperato del Pivot sono esempi molto validi e su cui potremmo discutere). Ma il 3 è meglio del 2, o viceversa? E se riuscissimo ad insegnare (per me) ed utilizzare entrambe le tecniche? Sinceramente in teatro durante un' Opera non pizzicherei mai una quarta corda con il solo 2 ! Cosa ne pensate? 

VL

p.s.: credo che la vera tendenza a cui almeno il mondo contrabbassistico classico propende, sia l' uso dell' Accordatura per Quinte del contrabbasso. Non solo Joel Quarrington ma anche molti altri contrabbassisti utilizzano il famoso set di corde della Thomastik "Red Mitchell Set" per quinte con ottimi risultati, specie in Orchestra o nelle formazioni da camera, all' interno delle quali la differenza "in melius" è molto più marcata. Quarrington ha inciso Bottesini "per quinte"!! Adesso è uscito anche un Metodo, che mi dicono sia molto esaustivo, su come imparare a suonare per Fifths. Chiedo venia, ma non ricordo proprio il nome del suo autore ... lo cercherò anche perchè mi interessa avere questo metodo per studiare la sua impostazione.

p.p.s.: tempo fa avevo un violoncello e vi dirò che suonare per quinte è molto più semplice di quello che si possa pensare ... il problema è che non so se ne valga veramente "la pena" !
  
vito liuzzi
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Re: USO DEL 3 (medio-anulare) o meglio il 2 (medio
Reply #1 - 18.08.2004 at 13:51:06
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Vito, temo di essere la persona meno accreditata per postare al tuo quesito e tuttavia hai sollevato una questione su cui ho riflettuto molto per riuscire ad avere una impostazione funzionale e allo stesso stesso ergonomica allo strumento.
Avendo uno strumento con 104 cm di diapason mi sono trovato bene a mantenere l'uso del 3 (medio-anulare) in prima posizione (a copertura del settore che va dal capotasto alle note di Sol-Do-Fa-Bb) mentre su tutto il resto della tastiera utilizzo la tecnica 1-2-3-4 pivottando attorno al pollice che funge da perno e ... mutuando questa tecnica dallo strumento elettrico: mi risulta molto comoda soprattutto nel walking jazzistico.

Tuttavia nei casi in cui ho necessità di utilizzare l'arco con tecnica del vibrato oppure se ho necessità di cavare in modo potente e mantenere nel contempo una buona intonazione, soprattutto sulle note più gravi sulle corde di Mi e La, cerco di "ancorare" la corda con tecnica del 3 (medio-anulare) e talvolta con anulare-mignolo: sostanzialmente è l'anulare che che si muove a supporto del medio o del mignolo secondo le circostanze e che aiuta a scaricare la tensione della mano.

Devo dire che l'approccio mi risulta del tutto naturale e non pensato, al di là di quello che potrebbe apparire.

Un altro elemento importante che ho sviluppato è il fatto di eliminare qualsiasi funzione di supporto allo strumento da parte del pollice della mano sinistra. In pratica lo strumento mi sta perfettamente bilanciato addosso senza cadere anche se spalanco le braccia e questo mi consente, appunto, di non esercitare alcun "grabbing" col pollice serrando la mano sulla tastiera. Probabilmente dico cose scontate per musicisti di formazione classica e mi scuso in anticipo. Voleva essere solo un piccolo contributo all'interessante questione.
  
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Re: USO DEL 3 (medio-anulare) o meglio il 2 (medio
Reply #2 - 18.08.2004 at 17:53:48
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In fondo credo si tratti di abitudine, difficile dire se una tecnica è superiore all'altra.
Io ho studiato su metodi come Simandl, Bille, Bottesini e Montanari utilizzando rigorosamente la diteggiatura 'italiana' (quindi con medio+anulare che premono insieme) e non riesco proprio a provare l'altra diteggiatura, e nemmeno l'aricolazione delle 4 dita indipendenti alla 'basso elettrico' (strumento infatti da cui sto alla larga...).

Mi sembra tuttavia poco naturale utilizzare il medio e tenere sollevato l'anulare nelle prime posizioni (note più gravi) - forse perchè non ho una mano enorme (uso un diapason 105). Ma comprendo che gli americani considerino innaturale la diteggiatura 'italiana'...

  
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vitoliuzzi
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Re: USO DEL 3 (medio-anulare) o meglio il 2 (medio
Reply #3 - 18.08.2004 at 21:05:41
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Campus,
qui non siamo alle Olimpiadi dove bisogna essere "accreditati" Smiley! Forse l' unica cosa certa che si può dire è che l' esigenza di adottare una o più tecniche per un "classicista" può essere diversa rispetto ad un "Jazzista". Un "classi-sta" può fare quello che ritiene più opportuno! Ma è solo un' ipotesi. 
E' l' uso dell' arco (in relazione alla propria impostazione) che poi può obbligarti ad usare un certo tipo di tecnica rispetto ad un' altra. Se devo suonare un "Volo del Calabrone" (quando ci riesco!cioè mai...), personalmente non mi posso permettere di alzare troppo le dita, quindi cerco diteggiature estremamente semplici ma sempre con tutte le dita che pigiano la tastiera (naturalmente parlo delle note prese con il 3 e 4 ... l' intonazione può trovare grandi benefici). Per il resto non "pivotto" tanto, specie quando non vi è la necessaria e specifica necessità. La mia concezione basilare è che spesso ci complichiamo troppo la vita e che le cose semplici e spontanee funzionino sempre meglio. Ma è un mio modo personalissimo di intendere l' aspetto puramente tecnico. Altri la possono pensare diversamente, e questo è anche un bene.

Ciao
V.L.

p.s.: Giorgio, effettivamente gli Americani (includo anche i Canadesi) sono poco propensi all' utilizzo del 3 (medio-anulare). Anzi, siamo rimasti gli unici praticamente a portare avanti la Tradizione italiana (io ne sono un sostenitore "didattico"). Ad un certo punto, però, preferisco impostare anche la 1-2-4 (in posizione e con allargamento fra 1 e 2). Più soluzioni si hanno, meglio è.
La 1-2-3-4 non è didatticamente utile perchè si rischia che qualcuno possa "farsi male". La tecnica migliore è  quella che meglio si attaglia a TUTTI. Poi le variazioni sul tema possono essere migliaia.
  
vito liuzzi
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Re: USO DEL 3 (medio-anulare) o meglio il 2 (medio
Reply #4 - 19.08.2004 at 13:18:24
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Se doveste arpeggiare una accordo completo tipo un Fm6(#5) nel registro più grave, che tipo di diteggiatura usereste ? (PS. la 5 aumentata è una mia personale carognata, ma penso che il senso del problema l'abbiate colto, sono realmente interessato a capire come si potrebbe fare).

Sarebbe interessante capire per esempio che soluzioni di diteggiatura proponete su accordi di min9, min11, min 13 partendo dalla dominante sui registri più gravi.
  
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Re: USO DEL 3 (medio-anulare) o meglio il 2 (medio
Reply #5 - 23.08.2004 at 12:10:44
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Provo a riformulare la domanda visto che nessuno si fa avanti: chiedo un aiuto per capire secondo la "diteggiatura italiana classica" come sarebbe opportuno diteggiare accordi che presentano questi intervalli:

min 6(5#): R --- b3 --- 5# --- 6
min 9:        R ----  9 --- b3 --- 5 ----- b7
min 11:      R ----  9 --- b3 --- 11 --- 5 --- b7
min 13:      R ----  9 --- b3 --- 11 --- 5 --- 13 --- b7

considerando R=root la fondamentale dell'accordo ?

Ulteriormente semplificando:

con che dito/dita prendete una 3^ minore sulla corda di Mi ? 

Grazie
  
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Reply #6 - 24.08.2004 at 16:41:21
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Se i miei studi del Simandl sono stati ben assimilati, farei così:
Io diteggerei arpeggio di Fm6 (#5) così:
- FA (root) con il primo dito nella 'half position'
- spostamento alla Prima Posizione, suonando il LA BEMOLLE con il 4° dito (mignolo) - quarta corda.
- stessa posizione, suonare il DO DIESIS con il quarto dito (mignolo) - terza corda.
- suonerei la sesta giusta con IIa corda vuota 
- poi il FA (ottava) può essere suonato con diverse diteggiature, a seconda delle note successivo eventuali.

gd
  
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Re: USO DEL 3 (medio-anulare) o meglio il 2 (medio
Reply #7 - 24.08.2004 at 23:06:23
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- il FA (ottava), se si tratta di un arpeggio a 1 ottava sola e quindi poi devo discendere allora lo farò con il 3° dito (anulare), tenendo il 2° (indice) affiancato come dice Isaia (Bille!).

Ma a questo pnto vi svelo un trucchetto molto personale: visto che mi sto cimentando con lo studio dei modi arabi, dove si utilizzano i quarti di tono, mi torna utile usare il 2° dito anzichè il 3° mantenendo la mano nella stessa impostazione come se dovessi schiacciare col 2° e 3° dito affiancati (scuola Bille) - solo che alzo il 3° e, volutamente, 'stono' (ovviamente se considero la scala temperata).

E allora lancio un invito a tutti i contrabbassisti a esplorare questo fantastico mondo della scala non temperata - affascinante veramente, anche se le sue applicazioni potrebbero rivelarsi limitate!

Ma sfruttiamo la fortuna di avere uno strumento che ci permette di fare anche questo!
giorgio
  
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Re: USO DEL 3 (medio-anulare) o meglio il 2 (medio
Reply #8 - 25.08.2004 at 00:35:35
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Stefano Sciascia ha ben evidenziato questa caratteristica in Mantra 22:22.
  
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Re: USO DEL 3 (medio-anulare) o meglio il 2 (medio
Reply #9 - 25.08.2004 at 06:50:46
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Grazie molte a Giorgio e Vito. 
Tecnicamente mi sento allineato. Concordo appieno poi sul fatto che il nostro strumento abbia particolari possibilità espressive da sfruttare in contesti opportuni e sempre pilotati da sensibilità e gusto.
  
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