Ciao Vito !

Allora , sono le 4 di notte e questa sera ho suonato l'elefante dal Carnevale degli Animali ,poi sono tornato a casa ed ho dormito fino ad ora ..
Il pubblico si e' divertito molto .
Domani si replica .
L'Amati rimane alla fondazione non lo porto a casa ,magari.. anche se il mio CB ha un suono troppo bello .
Le Corde : uso quelle montate da G.Karr e quindi corelli ,sul mio ho le D'Addario soloist -medium .

Le D'Addario sono strane corde ci va piu' di un mese perche' abbiano un suono buono dopo 6 mesi diventa bellissimo ,cosi' dopo aver montato una muta nuova ho rimesso le corde vechhie di 2 anni che vanno benissimo .

Grazie mi ha detto Minoru Kimoto liutaio di Tokyo http://www.yamamoto-bass.com/bass/room.html
che il CBdi Koussevitzky Karr non e' proprio semplice da suonare e spero proprio che sia 104 come il mio .

Per il resto spero che non sia proprio cosi' difficile passare da un basso all'altro durante il concerto , comunque l'Amati me lo danno 2 giorni prima .

E' una bella sfida con me stesso , sono fiducioso ,le sfide mi hanno sempre appassionato !

Ora torno a nanna ,

Grazie per l'attenzione ,

un saluto a tutti 

Stefano Sciascia 

P.S. il tuo Rota a me piace molto ed e' Live ,sei stato veramente bravissimo .

Quoto le parole del M° S. Sciascia: "Il pubblico si e' divertito molto".

E' un punto su cui occorre riflettere, specialmente quando detto da un artista di tale livello.
Sottolinea l'importanza dell'interazione col pubblico e il fatto che la musica è fatta per essere ascoltata e quindi ne consegue il fatto che il pubblico è necessario.

Sembra una banalità, ma non è così: troppe volte il musicista si 'dimentica' di questo aspetto (invito tutti a fare autocritica, mi ci metto anch'io...).

Possiamo osare di dire che nella musica più d'avanguardia e di ricerca si corre maggiormente il rischio di non divertire il pubblico?

Vorrei leggere le vostre opinioni!
giorgio

giorgio e il maestro sciascia hanno affrontato un tema che dovrebbe essere la prima preoccupazione di un musicista, o di chiunque si diletti suonando.
la musica e' un'eccezionale strumento di espressione e comunicazione emotiva, ed e' fondamentale che si instauri un contatto tra chi suona e chi ascolta, e il musicista non deve suonare solo per se stesso. questo non vuol dire che il musicista debba essere "banale" e cercare di piacere a tutti, perche' questo e' svilire le possibilita' comunicative della musica, ma deve cercare di guidare l'ascoltatore in un mondo emotivo, offrendo "appigli" e "appoggi" per poter affrontare anche i pezzi piu' difficili.
poi, alla fin fine, i gusti sono gusti e ci deve essere l'affinita' elettiva tra spettatore e musicista (un musicista che ci e' antipatico non riuscira' mai ad emozionarci....), ma come "produttori di suoni" non dobbiamo mai dimenticardi di chi ci ascolta.

e scusate la prolissita'.
andrea

hai ragione, l'antipatia a cui mi riferivo e quella cosiddetta "a pelle". capita. o almeno, a me capita che una persona mi sia antipatica dal primo momento in cui la vedo (e sbaglio, ma che ci posso fare, mi succede!).
quando e' un musicista, di solito non si crea quel feeling che trasmette l'emozione della musica...
comunque diciamo che e' un caso mooolto particolare...
concordo sul carisma, che aiuta. ma anche qua ho sentito musicisti che erano tutto fuorche' carismatici suonare con un cuore ENORME....

andrea