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Hot Topic (More than 10 Replies) ARCHI IN FIBRA DI CARBONIO: "CARBONDIX" (Read 29553 times)
vitoliuzzi
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ARCHI IN FIBRA DI CARBONIO: "CARBONDIX"
27.09.2004 at 14:35:43
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Prima di tutto colgo l' occasione per ringraziare sia l' ottimo Antonio Bonacchi di www.musicherie.com, nostro "patron" (senza la sua concreta collaborazione questo Forum non sarebbe mai potuto esistere e, "de relato", la mia Idea di mettere insieme parte della grande famiglia di contrabbassisti classici e/o jazzisti non avrebbe mai potuto trovare una sede stabile e sicura), sia il sig. Renato Elindro che è colui che mantiene i prezzi dei vari articoli a livelli veramente accettabili per noi tutti.
Vorrei parlarvi, in particolar modo, di questo nuovo arco in fibra di carbonio per contrabbasso, il CARBONDIX ***, che è possibile acquistare proprio sul sito di musicherie.com ad un prezzo che non dovrebbe superare gli Euro 249,00 (spero di non sbagliare!).
Naturalmente la mia è un' opinione squisitamente personale e che non ha minimamente la presunzione di assumere il carattere dell' assolutezza. Tuttavia, avendo potuto confrontare questo CARBONDIX*** con più archi di cui sono in possesso, mi riferisco in special' modo all' ARCUS Sinfonia del valore di Euro 1.500,oo sempre in fibra di carbonio ed ad un FRANCOIS LAZARE del valore di Euro 1.200,oo in pernambuco-ottagonale, gli elementi di paragone certo non mi sono mancati. Preciso che i prezzi indicati sono esattamente quelli che ho pagato per i relativi archetti. Che dire circa questo CARBONDIX*** ad Euro 249,oo? Solo una cosa: il rapporto qualità-prezzo è eccellente sotto tutti i profili. Anzi mi sono accorto che forse avrei potuto evitare di spendere tanti soldi per l' ARCUS Sinfonia, visto che ad un' analisi attenta e comparata l' enorme differenza di prezzo non è assolutamente giustificata nei fatti. I risultati finali sono praticamente simili, ma il prezzo dell' Arcus è quintuplicato ed a ciò non corrisponde una così marcata differenza qualitativa, sia sotto il profilo sonoro che sotto quello esecutivo (tenuta dell' arco in punta ed al tallone, vivacità dei colpi d' arco e via discorrendo). 
Il CARBONDIX*** già da un punto di vista squisitamente estetico si presenta molto ma molto bene. Ottima la curvatura della bacchetta, eccellente l' avvolgimento in filo d' argento, molto buona la scorrevolezza del nasetto sulla bacchetta cilindrica, buono il rifinimento in pelle, altrettanto valida la vite. Insomma, secondo me, un arco in fibra di carbonio che a livello di costruzione non è minimamente secondo ad un più blasonato ARCUS. A parte la leggerezza, che caratterizza anche questo CARBONDIX, quello che alla fine più interessa è il tipo di suono che si riesce a cavare e la qualità dei differenti colpi d' arco. Bene, visto che la qualità dei crini che monta il CARBONDIX*** è forse l' unica nota leggermente "stonata" di quest' arco (sono bianchi ma estremamente sottili, cosa che personalmente non gradisco molto ma che qualcuno, a differenza mia, potrebbe anche apprezzare), ho preferito usare della POPS per evitare che si potessero incollare facilmente fra di loro (magari usando Nyman o Carlsson). Il risultato sonoro, che poi è quello che alla fine più interessa, è stato incredibile, soprattutto perchè messo in stretta comparazione con altri due archetti differenti fra di loro, specie per quanto concerne il prezzo. La cosa che balza subito all' orecchio è che non si ha la minima sensazione di suonare con un arco in fibra di carbonio. Il suono del CARBONDIX*** risulta essere molto dolce ed aggressivo al punto giusto. La tenuta tallone-punta mi è parsa di ottimo livello, così come l' attacco in punta e quello al tallone. Vista l' ottima curvatura, anche i colpi d' arco più complessi emergono con una certa pulizia di suono e lo stesso dicasi per i "trilli" che, quando si parla di qualità di un archetto, rappresentano sempre la vera prova del nove. La fascia dell' incrinatura è molto ampia e sono certo che con crini leggermente migliori il risultato sonoro finale potrebbe essere ancora più apprezzabile. Ma per adesso consumo quelli originali, visto che l' incrinatura di fabbrica è stata fatta con una certa precisione, e tutti i crini vengono tirati nella stessa identica maniera. Non pensavo che il suono di questi CARBONDIX*** potesse essere così dolce ed accattivante; ma la cosa che più mi ha sconcertato è sapere che costano solo 249,00 Euro, prezzo che li pone in una fascia di assoluto prestigio visto che il paragone diretto ed immediato con gli altri due miei archetti nettamente più costosi non mi è apparso così marcato od accentuato. Ideale per chi fa del Jazz, non è assolutamente da disdegnare nel Classico visto che la qualità del suono che produce insieme ad un cospicuo corredo di varianti nei colpi d' arco, lo fanno assurgere ad arco di buonissima qualità nelle più variegate occasioni.
Mi fermo qui altrimenti rischio di scrivere uno dei miei soliti papiri. Ma ci tenevo ad illustrarvi sinteticamente questo CARBONDIX*** poichè mi sembra un eccellente compromesso fra prezzo-qualità sonora-colpi d' arco. 
Se ci sono altre curiosità, spero di potervi dare delle risposte adeguate. Una cosa è certa: se lo avessi saputo prima, non avrei speso così tanti soldi per un Arcus che, a causa della sua lunghezza eccessiva, tende a perdere leggermente consistenza in punta. Ripeto, questo è semplicemente il MIO parere che non ha assolutamente valore assoluto. 

Saluto tutti.
VL
  
vito liuzzi
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Re: ARCHI IN FIBRA DI CARBONIO: "CARBONDIX&qu
Reply #1 - 27.09.2004 at 19:17:25
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Forse può essere utile conoscere peso e lunghezze disponibili.

Dove viene fabbricato? 

ciao
g
  
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vitoliuzzi
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Re: ARCHI IN FIBRA DI CARBONIO: "CARBONDIX&qu
Reply #2 - 28.09.2004 at 11:19:48
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Caro Giorgio,
voglio ancora ringraziarti per i CD che mi hai inviato. Non ho avuto ancora tempo per ascoltarli (e vederli!) con attenzione, ma mancavano nella mia discoteca. Appena posso ti faccio sapere pesi e misure con precisione. La lunghezza, cmq., è quella standard. L' Arcus Sinfonia è più lungo del normale poichè è stato pensato specificatamente per un utilizzo orchestrale, anche se nella realtà dei fatti si può tranquillamente utilizzare per la letteraura solistica. Molte volte si trovano dei pedali lunghissimi e qualche centimetro in più può fare molto comodo. Mi sono però accorto che nella Fila posso mettere in difficoltà qualcuno che utilizza un arco standard. Anche per questo motivo il Carbondix lo trovo più comodo. E poi, detto fra noi, il prezzo lo trovo giusto. Forse gli Arcus possono rendere meglio in fatto di "migliore riproduzione delle fondamentali", ma dal confronto diretto ti assicuro che 1250 Euro di differenza non si notano proprio. Avrai capito che dopo aver provato il Carbondix, l' Arcus viene totalmente ridimensionato (anche se rimane eccezionale per altri aspetti). Ma 1500 Euro sono veramente tanti. Come dicevano i Latini "errando discitur", come a dire "sbagliando s' impara". Se poi è il Mercato che detta le regole (come sempre avviene per i fenomeni sia di micro che macroeconomia), allora c'è poco da fare, se non tenere gli occhi ben aperti e magari avere a mente le esperienze altrui Wink!.
Un caro saluto
Vito
  
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Re: ARCHI IN FIBRA DI CARBONIO: "CARBONDIX&qu
Reply #3 - 28.09.2004 at 15:13:27
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Vito,

se sei in possesso di questo arco CARBONDIX prova a pesarlo. Poi fai quest'altra prova per determinare il baricentro:
prendi una matita (o simile) a sezione circolare (non esagonale o ottagonale) e cerca il punto dove riesci a far stare in equilibrio l'arco (magari fai la prova con sotto un materasso). Poi misura la distanza tra il tallone e il punto di equilibrio. Poi lo confrontiamo con gli archi in legno. 
  
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vitoliuzzi
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Re: ARCHI IN FIBRA DI CARBONIO: "CARBONDIX&qu
Reply #4 - 28.09.2004 at 19:08:33
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Caro Beppe,
seguirò alla lettera il tuo suggerimento, anche se ti dirò che personalmente preferisco trovare il baricentro di un archetto suonandolo e provando qualche balzato o colpi d' arco simili. Per esempio, quando provo il volteggio dell' arco in velocità anche su sole tre corde, magari suonando anche un solo arpeggio a mano (sinistra ... ovviamente) ferma, nel punto in cui riesco ad ottenere un bel balzato staccatissimo, bene quello è per me il baricentro di quell' arco. Ma non nascondo che il tuo metodo di stampo "gallileano" non lo conoscevo e m' incuriosisce moltissimo, anche per verificare "de facto" se quello che percepisco "a vista" corrisponde poi al baricentro "reale". Grazie infinite Beppe per questa tua indicazione. Non si finisce mai d' imparare Wink!
Ad ogni modo questo Carbondix pesa circa 123/125 grammi, su una lunghezza totale di cm. 70. Adesso devo solo verificare a che distanza si trova il baricentro.

Saluti

Vito

p.s.:una curiosità! Non mi ero accorto che il filo in argento era avvolto in una sottile pellicola protettiva in plastica. Non ho fatto ricerche in merito al produttore di questo interessantissimo archetto, ma una cosa è certa: non hanno lasciato nulla al caso!
  
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Re: ARCHI IN FIBRA DI CARBONIO: "CARBONDIX&qu
Reply #5 - 28.09.2004 at 19:20:57
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Allora, il Carbondix, se ho eseguito correttamente l' esperimento, dovrebbe avere il baricentro esattamente a cm. 24 dalla fine della vite, su una distanza totale di cm.70. L' Arcus invece ha il baricentro a ca. cm.26 dalla fine della vite, su una lunghezza totale di cm.74.
Beppe? Ti sembrano attendibili queste misure? Cosa ne pensi? Ho sbagliato in qualcosa?
See you!

Vito
  
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noRe: ARCHI IN FIBRA DI CARBONIO: "CARBONDIX&
Reply #6 - 30.09.2004 at 14:40:53
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Caro Beppe,
riporto "in auge" questo Topic poichè mi interessa conoscere il tuo parere. Personalmente ho la sensazione che il CARBONDIX sia ben bilanciato proprio perchè, adottando il tuo metodo sperimentale, ho notato che in proporzione all' ARCUS lo spostamento del baricentro sembra abbastanza "simmetrico". BTW, il Carbondix si dimostra molto agile nei diversi colpi d' arco, specie quelli in velocità. Inoltre, vista anche la bella curvatura della bacchetta, negli "spiccatissimi" al tallone fornisce dei risultati più brillanti rispetto all' Arcus la cui curvatura (un pò troppo diritta) è meno accentuata. Ripeterò, ad ogni modo, tutte le sperimentazioni, definiamole così, con crini neri nuovi e di diametro più spesso, crini che ho sempre ordinato dal Maestro Lucchi. Sono certo che la qualità del suono ne trarrà grande beneficio, anche se con questi crini bianchi molto ben montati (ma forse un pò troppo sottili per i miei gusti) si possono ottenere risultati di un certo rilievo. Usando la Pops il suono è molto dolce anche con le Thomastik Weich, figuriamoci con delle Obligato o D'Addario.

Un caro saluto

Vito
  
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Re: ARCHI IN FIBRA DI CARBONIO: "CARBONDIX&qu
Reply #7 - 30.09.2004 at 19:26:21
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Mi rivolgo all' amico Giorgio Dini.
Giorgio, se non erro tu utilizzi un arco in fibra di carbonio della GLASSER. A titolo di curiosità, potrei sapere quanto vengono a costare e magari se mi puoi fornire peso, lunghezza e baricentro (seguendo le indicazioni di Beppe). Sul sito della Glasser non ho trovato molto. Certo sarebbe molto interessante poterli mettere a confronto. Almeno, se ti va, facciamo questo confronto solo sulle caratteristiche tecniche.
Grazie in anticipo.

Vito

p.s.: OFF-TOPIC! Sai Giorgio che Carlo Actis Dato, tua eccellente spalla nel tuo bel CD "Out", ha tenuto un corso di perfezionamento per il Conservatorio di Rodi Garganico (è la sezione staccata di Foggia) ed alcuni amici che vi hanno partecipato mi hanno detto che è stata un' esperienza unica ed incredibile. Del resto anche Rai Regione 3 Puglia ha dedicato un intero servizio all' intera manifestazione ed il giornalista che ha curato il servizio ha speso delle bellissime parole proprio per Carlo, che sembra essersi elevato al di sopra di altri grossi nomi che pure erano presenti a queste master classes. Spero che questo OT ti faccia piacere Smiley!

  
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Re: ARCHI IN FIBRA DI CARBONIO: "CARBONDIX&qu
Reply #8 - 30.09.2004 at 20:38:05
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1. Glasser: verifico il tutto e poi vi dico.
2. new su Carlo Actis Dato: certo mi fa piacere, grazie Vito.
3. Qualcuno conosce gli ARCHI IN CARBONIO ALAIN LE GLOUC (ALG)? Il prezzo in Italia è euro 590.
Ne ho letto bene ma non l'ho mai provato. Su internet si trova molto materiale a riguardo.
Li commercializza un liutaio/archettaio di Milano.

gd
  
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Re: ARCHI IN FIBRA DI CARBONIO: "CARBONDIX&qu
Reply #9 - 04.10.2004 at 10:06:10
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caro Vito 
Il tuo CARBONDIX è molto più simile al mio SLAVIERO in pernambuco rispetto a quello della ARCUS (per quanto riguarda la distribuzione dei pesi)
Il mio arco è solo più pesante (137 grammi), lunghezza 695 mm  e centro di massa a circa 24.5 mm da fondo vite. A meno che il CARBONDIX non abbia una vite molto diversa dalla mia direi che sono molto simili. 
Ma questo è solo un giochetto teorico, bisognerebbe fare una prova sul campo.
  
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vitoliuzzi
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Re: ARCHI IN FIBRA DI CARBONIO: "CARBONDIX&qu
Reply #10 - 04.10.2004 at 18:02:30
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Caro Beppe,
il giochetto è tuttavia molto indicativo, nel senso che almeno la distribuzione dei pesi del Carbondix è stata studiata in maniera corretta. Per anni ho suonato con uno Slaviero e devo dire che rimangono degli ottimi archetti. Poi, mio malgrado, ho dovuto venderlo ad un ragazzo che doveva prepare un' audizione e che, per mia fortuna, ha poi vinto. Cmq., e tu qui puoi insegnarmi, una cosa è la corretta distribuzione dei pesi (e relativo baricentro), altra cosa è la capacità di attacco, di ricchezza nella produzione degli armonici e, "last but not least", la qualità sonora. Di solito in questo tipo di scelte mi aiuta il mio Maestro. Suoniamo gli stessi passi con diversi archi di riferimento e ci ascoltiamo vicendevolmente ad una certa distanza. Poi, insieme, valutiamo se vale la pena prendere quell' archetto o meno. Oppure se il rapporto qualità prezzo è decente, rispetto ai risultati sonori che abbiamo ricavato. Certo, con un arco in pernambuco molto poroso, la qualità del suono del proprio strumento può cambiare in positivo ed anche di molto. Con le fibre di carbonio questo tipo di discorso è molto ma molto relativo. Rimango sempre convinto del fatto che dopo aver provato questo "giocattolino" dal nome Carbondix, con una buona incrinatura con crini di Lucchi, i risultati finali possano essere molto vicini al mio Arcus Sinfonia, che rimane sempre molto costoso, a mio giudizio. Adesso sto suonando con un buon Lazare acquistato dal maestro Scaramelli e devo dire di essere abbastanza soddisfatto. Appena potrò, li confronterò tutti e tre proprio con il mio Maestro, seguendo il metodo descritto, per capire soprattutto come si comportano quando li si ascolta ad una certa distanza. Mai valutare l' arco per quello che si ascolta sul posto; esattamente come gli strumenti! Ad una certa distanza si possono avere delle delusioni clamorose. Es.: quando ho avuto la possibilità di provare il Rossi del maestro Petracchi, montato con corde Jargar Dolce (mi diceva che le costruivano appositamente per lui aricchendole di un particolare materiale, mah...), sul posto avevo la sensazione che si sentiva pochissimo. A venti metri il suono si apriva però in maniera a dir poco inverosimile. Cosa ho imparato? Farsi sempre aiutare da qualcuno nella scelta di archi o contrabbassi. Il più delle volte si possono avere delle sorprese impensabili Wink!

Saluti
Vito
  
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Re: ARCHI IN FIBRA DI CARBONIO: "CARBONDIX&qu
Reply #11 - 04.10.2004 at 18:48:58
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OT

Beppe, potresti gentilmente tradurre questa mail di Joe Taylor che mi sembra molto interessante. Solo che ho qualche dubbio nella traduzione e solo tu puoi togliermeli. Propongo questa mail a tutti i componenti del Forum perchè potrebbe risultare di un certo rilievo per qualcuno.
Ti ringrazio in anticipo.

Vito

JT scrive:
Wood does not transmit sound better than steel.

Sound transmission is related to the density of the medium that the sound is
traveling in.  The more dense the faster the sound goes.

examples: Velocities of sound in various mediums at 0o C

  1.. Velocity of Sound in air = 530 m/s
  2.. Velocity of Sound in water = 1,540 m/s
  3.. Velocity of Sound in Pine Timber = 3,340 m/s
  4.. Velocity of Sound in Brick = 3660 m /s
  5.. Velocity of Sound in Steel = 5400 m /s
That is why is sounds funny when you hear sound under water or when some one
been sucking on a He bloon.

A wood end pin could have certain properties that cause it to be a better
choice than a steel end pin. It would be well worth trying a wood endpin. To
see what it sounds like with your bass.

A friend used to play on an old German flat back bass with a solid wood end
pin / tail wire plug. The bass was a pain to move around because the pin
stuck out all the time and it had only one playing height.

Joe

  
vito liuzzi
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Re: ARCHI IN FIBRA DI CARBONIO: "CARBONDIX&am
Reply #12 - 05.10.2004 at 01:35:23
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Scusate l'ignoranza... ma non posso fare a meno di togliermi la voglia di chiedere come mai allora si usa il legno per la costruzione degli strumenti (in particolare mi riferisco al fatto che per alcune parti e' necessario un legno con estrema densita' come l'ebano) e non il metallo...magari rivestito con qualcosa?
  
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vitoliuzzi
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Re: ARCHI IN FIBRA DI CARBONIO: "CARBONDIX&qu
Reply #13 - 05.10.2004 at 11:16:43
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Ottima osservazione. Del resto anche nella 2xblist si stanno scannando per cercare di trovare una valida soluzione a questa sorta di dilemma. I contrabbassi in fibra di carbonio, del resto, non hanno ottenuto alcun successo, anzi ... Qualcuno potrebbe dire che se Amati o Gasparo da Salò alla loro epoca avessero avuto a disposizione questi materiali che oggi noi conosciamo, probabilmente li avrebbero preferiti al legno. Ma le variabili che devono essere prese in considerazione sono moltissime, ecco perchè mi interessava conoscere il parere dell' ingegner' Beppe. Alla fin' della fiera si tratta di un discorso legato solo alla velocità di propagazione del suono in uno specifico materiale, al suo coefficiente di elasticità e quant'altro, oppure dobbiamo tener presente anche che la qualità del suono possa dipendere da altre variabili? Come dire: è meglio usare un puntale in legno rispetto ad uno in metallo o fibra di carbonio? Oppure, una cordiera in ebano rende meglio o peggio di una in fibra? Mah...!

Saluti
VL
  
vito liuzzi
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Re: ARCHI IN FIBRA DI CARBONIO: "CARBONDIX&qu
Reply #14 - 06.10.2004 at 19:32:24
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Mia considerazione finale sui Carbondix.
Oggi ho avuto la conferma di quello che avevo già preannunciato. Aiutato da un mio collega (nel senso che insegna anche lui!!! ... qui siamo tutti colleghi Smiley!), ho confrontato il Carbondix con altri archi in pernambuco che lui possiede. Risultato: il Carbondix è risultato, a nostro avviso, un eccellente arco specie se si considera il rapporto qualità/prezzo. Ancora una volta mi sono mangiato le mani per la cavolata che ho fatto nell'acquistare l' Arcus, che è leggermente migliore, ma il cui prezzo, a questo punto, è veramente troppo alto.
Tutto fa esperienza! Purtroppo... 

Ciao

Vito
  
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Re: ARCHI IN FIBRA DI CARBONIO: "CARBONDIX&qu
Reply #15 - 06.10.2004 at 20:36:37
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Rispondo finalmente relativamente al Glasser in fibra di carbonio (non quello in fibra di vetro):
- lunghezza dell'arco = 29 inches (dichiarata dal costruttore) = 73.7 cm se non erro.
- baricentro (dal tallone) = cm.26,5 (fine vite)
- peso dichiarato dal costruttore: 117,8 gr

Confermo che mi ci trovo davvero bene, sia per qualità del suono che per la maneggevolezza. L'altro mio arco (pernanbuco Alfred Knoll di 20 anni che varrà credo sui 400-500 euro) pare più leggero (o è il diverso bilanciamento che me lo fa credere?) e ha un suono leggermente più aperto, ma è molto più 'nervoso' e mi ci trovo bene solo a suonare in certe circostanze.


Il prezzo? In Italia sdoganato al vs domicilio a 380 euro.
(chi è interessato me lo dica).
gd
  
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Re: ARCHI IN FIBRA DI CARBONIO: "CARBONDIX&qu
Reply #16 - 07.10.2004 at 15:37:25
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Non so chi sia questo Joe, ma mi sembra un po' fuori strada.

Faccio fatica a capire come una maggior velocità di propagazione possa essere migliorativa, perchè se così fosse, facendo un contrabbasso in piombo o in uranio dovrei avere una potenza sonora senza eguali.
L'unico esperimento semiriuscito di cui sono a conoscenza è la chitarra Dobro. Che è stata progettata (credo negli anni 20) per aumentare il volume di suono dei chitarristi. Ma si basa su principi ben diversi. Sono anche belline da vedere, ma il timbro non è certo esaltante.

Secondo me le parti che possono essere "violentate" dalla tecnologia possono essere quelle meno interessate alla produzione del suono: tastiera, cordiera..guarda caso tutte parti in ebano. L'ebano, secondo me, è stato scelto solo perchè è molto resistente all'usura. Non perchè ha delle proprietà acustiche particolari.

Per l'arco la vedo un po' diversamente. Se si riuscisse a trovare un materiale elastico come il pernambuco e con gli stessi modi propri di vibrare (che come lucchi insegna devono essere molto lontani dalle frequenze delle corde, per evitare saltellamenti) non vedo perchè non usarli. Il problema è che il legno è un materiale magnifico, che è difficilmente imitabile (anche se usarlo come puntale, come l'amico di Joe, mi sembra un po' improprio)

  
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Re: ARCHI IN FIBRA DI CARBONIO: "CARBONDIX&qu
Reply #17 - 12.10.2004 at 20:50:04
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Ho visto in fiera il Carbon-dix (ma non l'ho provato).
Esteticamente non mi esalta, perchè ha un colore che vuole imitare il pernambuco ma ovviamente non ci riesce.
Preferisco gli archi in carbonio neri, come il Glasser o l'Arcus o altri.

Questo chiaramente non c'entra nulla col suono.
Anzi ad essere sincero questo mio commento è piuttosto inutile....
  
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Re: ARCHI IN FIBRA DI CARBONIO: "CARBONDIX&qu
Reply #18 - 12.10.2004 at 21:02:17
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Effettivamente, Giorgio, l' Arcus ha una colorazione più nera ed esalta maggiormente la fibra di carbonio. Il Carbondix*** forse è leggermente meno oscuro, ma non credo che voglia imitare il pernambuco. Però ti assicuro che fra il mio Arcus Sinfonia ed il mio Carbondix*** non ci trovo questi Euro 1.200 di differenza. Anzi: balza meglio il Carbondix rispetto all' Arcus, anche perchè la bacchetta del Carbondix*** è piegata meglio. E pensare che l' Arcus Sinfonia è il più economico della categoria Sad!
  
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Re: ARCHI IN FIBRA DI CARBONIO: "CARBONDIX&qu
Reply #19 - 13.10.2004 at 10:14:21
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Purtroppo in fiera mi son fatto scappare il CARBONDIX, non l'ho visto. Però ho visto gli arcus e ho notato che le fibre sono solo in un senso (longitudinale) mentre gli archi Yamaha (che non hanno il modello per contrabbasso) hanno le fibre intrecciate in trama e ordito, proprio tipo Ferrari F2004. Inutile dire che se le fibre sono intrecciate la resistenza meccanica è molto più alta (ovvero se cade non si rompe)
  
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