Molto ma molto utili i tuoi suggerimenti. Grazie di cuore. Volevo solo aggiungere che possiedo proprio quel microfono Sony per MiniDisc (quello che ho è un piccolo Sharp). E' un microfono a condensatore con la stilo interna di piccole dimensioni (non ricordo la sigla) ma che, proprio nel suo "piccolo", riesce a fornire delle discrete registrazioni live proprio in abbinamento con lo Sharp. Questo microfono ha un ulteriore "piccolo" vantaggio: ovvero la possibilità di correggere l' angolo di ripresa selezionando 90° oppure 120°. Io lo trovo molto utile in base alla posizione dello stesso in fase di registrazione. Sostanzialmente a 90° è più direttivo e lo utilizzo per concerti dal vivo quando io stesso suono da solista (se non erro Beppe dovrebbe avere una mia registrazione live di Rota effettuata proprio con questo Sony e videocamera ... pensate un pò! La videocamera faceva più pena della mia interpretazione, che però piace molto al maestro Sciascia ... bontà sua!). In altri contesti, quando ho avuto la fortuna di essere accompagnato da orchestre da camera, ho utilizzato l' angolazione a 120° e, a parte l' effetto placebo, la differenza è veramente notevole. La risposta in frequenza è ovviamente limitata specie nella gamma bassa, però col MD ho ottenuto delle discrete registrazioni di orchestre live, o di concerti solistici, che è poi un piacere andare a riascoltare (specie per l' assenza totale di fruscio od altre interferenze). Il mio giudizio è assolutamente positivo, visto che il prezzo, almeno all' epoca in cui lo acquistai, era molto accessibile. Ancora grazie. Saluti Vito p.s.: il tecnico di cui ti parlavo, ingegnere del suono della Sony, si chiama Sid McLaughlin (spero di averlo scritto correttamente), di origine canadese. Non perchè vi abbia suonato io, ma ti assicuro (e se vuoi ti mando una copia) che per qualità di ripresa sonora, per la cristallina limpidezza del suono, per ... vabeèèè, insomma è uno dei migliori cd di musica classica che io possieda. p.p.s.: ricordo che per la nostra fila, eravamo in quattro, utilizzò due AKG che venne a posizionare ad una specifica altezza, tanto che girava sempre con un metro tascabile ed ogni tanto, in base a quello che sentiva, riposizionava. Se non ricordo male, la distanza dai contrabbassi era di circa mezzo metro, mentre l' altezza era appena al di sopra delle Effe. Poi due microfoni a circa sei metri da terra rivolti verso la platea dell' Auditorium per riprendere "the reflecting sound", come lo chiamava lui.
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