Hot Topic (More than 10 Replies) Uso dell'arco nel Jazz (solo) (Read 17004 times)
emi
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Uso dell'arco nel Jazz (solo)
06.02.2005 at 12:38:42
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Sono molto affascinato dalla tecnica dell'arco nel jazz , pur essendone molto inesperto. 
Nella mia discografia di jazz ci sono alcuni illustri esempi di contrabbassisti (J.Blanton , P.Chambers... ) che eseguono dei lunghi soli di arco a mio avviso bellissimi, in cui si nota subito una grande "scioltezza" , piu' che una grande cura del suono.

Vorrei chiedervi in cosa "tecnicamente" e' diverso (se lo e') l'uso dell'arco nel jazz rispetto alla musica classica.

Emi.
  
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andrea
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Re: Uso dell'arco nel Jazz (solo)
Reply #1 - 07.02.2005 at 07:31:30
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bella domanda!
io posso darti una risposta "a sensibilita'", nel senso che se fossi abbastanza bravo ad usare l'arco (e a suonare!) credo che per la classica il mio approccio sarebbe "piu' canonico" alla ricerca di un bel suono di precisione e pulizia. nel jazz, invece, sarei molto piu' interessato alle possibilita' sonore "piu' estreme" dell'arco, certi grattati, armonici, picchiettii, insomma tutta una serie di "effetti sonori" che sono abbastanza lontani dall'esperienza classica, anche se in certi momenti anche nel jazz il suono pieno e arioso dell'arco "classico" ci sta'...
  
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MrPC
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Re: Uso dell'arco nel Jazz (solo)
Reply #2 - 07.02.2005 at 07:33:49
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Me permetto di consigliarvi l'ascolto di George Mraz con l'archetto, non ve ne pentirete!
  
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dinibass
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Re: Uso dell'arco nel Jazz (solo)
Reply #3 - 07.02.2005 at 09:39:35
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Penso che sia proprio un maggiore uso dell'arco nel Jazz (ma possiamo anche uscire dall'etichetta Jazz..., diciamo NON-CLASSICO) a poter dare il maggior contributo innovativo per il nostro strumento.

Dal punto di vista espressivo e tecnico ci sono molte differenze, sicuro. 
Ascoltare i caposcuola del passato ed attuali può dare un riferimento ben preciso da cui partire.

Approfondendo l'argomento sul linguaggio Jazz, cambia notevolmente il tipo di legato e gli accenti (pronuncia 'bop'); io credo che un buono studio classico può conferire una maggiore padronanza del mezzo ed una buona cura del suono, ma poi per passare a fraseggiare Jazz bisogna 'cambiare testa' -- non facile!

La stessa cosa in foindo avviene per un trombettista preparato classicamente, quando deve fraseggiare Jazz deve cambiare completamente approccio.

gd
  
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emi
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Re: Uso dell'arco nel Jazz (solo)
Reply #4 - 07.02.2005 at 09:53:46
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Ho capito chiaramente cosa intendi Giorgio. E questo in un certo senso mi solleva. 

Domanda: Chi e' il contrabbassista che esegue un solo su
I GOT RHYTHM , file presente nel gruppo di yahoo di contrabbasso italiano? 
E' proprio un bel solo...
  
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proudhon_bakunin
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Re: Uso dell'arco nel Jazz (solo)
Reply #5 - 07.02.2005 at 10:40:33
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Qualche anno fa ho sentito dal vivo un bravissimo contrabbassista che eseguiva gran parte dei soli (che definirei magistrali) con l'arco, suonava nel quintetto di Manu Roche insieme ad un chitarrista brasiliano a dir poco sconcertante (22 anni e già pupillo di un certo Pat Metheny!!!), purtroppo non ricordo più il nome di questo contrabbassista (credo fosse originario del nord europa), qualcuno sa darmi qualche informazione in più?

Per quanto riguarda la tecnica credo sia indispensabile conoscere quella classica in modo da avere l'agilità e la padronanza dell'arco che possa permettere la sperimentazione sul timbro che è caratteristica fondamentale di quel genere che siamo abituati a chiamare jazz.

Ciao
Daniele
  
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Mauro_Gargano
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Re: Uso dell'arco nel Jazz (solo)
Reply #6 - 08.02.2005 at 07:36:09
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Il chitarrista per caso era Nelson Veras? E il contrabbassista si chiamava Jean Philippe Viret? E suonava con l'arco alla tedesca? Domanda.
  
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MrPC
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Re: Uso dell'arco nel Jazz (solo)
Reply #7 - 08.02.2005 at 08:37:37
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@ Mauro

A proposito di francesi, ho visto in video Moutin (Francois mi pare ma non vorrei confondermi col fratello gemello batterista) con Martial Solal, che mi dici di lui?
Mi pare che abbia una tecnica notevole, che prediliga i registri acuti ma che forse sia un po' ripetitivo.

Ciao!
  
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proudhon_bakunin
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Re: Uso dell'arco nel Jazz (solo)
Reply #8 - 08.02.2005 at 10:20:12
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Purtroppo il nome del contrabbassista non mi dice niente ma potrabbe essere lui: suonava alla tedesca.
Il nome del chitarrista invece mi suona conosciuto (si lo so sono un appassionato di jazz un po' anomalo, ricordo pochissimi nomi!!)
Sai darmi qualche informazione su questo contrabbassista?

Ciao
Daniele
  
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Mauro_Gargano
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Re: Uso dell'arco nel Jazz (solo)
Reply #9 - 08.02.2005 at 15:46:07
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@Mr pc   In effetti concordo con te , François Moutin ha una tecnica impressionante ma é un po stancante alla lunga..  Vederlo suonare però é abbastanza interessante, anche perché ha una tecnica veramente poco ortodossa. (é completamente autodidatta) Ma ha un talento incredibile. Adesso vive a New York ed ha un gruppo con suo fratello (Louis) che si chiama Moutin Reunion.       @ Daniele  Il contrabbassista di cui parlavo é uno dei migliori in Francia con l'arco. E' solista in un gruppo di sei contrabbassisti che si chiama "L'Orchestre des Contrebasses", e ha suonato per dieci anni nel trio di Stephane Grappelli. Adesso ha un trio a suo nome con cui ha fatto 3 dischi abbastanza interessanti .
  
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dinibass
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Re: Uso dell'arco nel Jazz (solo)
Reply #10 - 09.02.2005 at 10:48:41
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@ emi: il solo di contrabbasso & voce caricato sul Yahoo è di Slam Stewart.

ciao
giorgio
  
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edam
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Re: Uso dell'arco nel Jazz (solo)
Reply #11 - 09.02.2005 at 14:11:34
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Salve a tutti,
non ho resistito alla tentazione di citare il bellissimo solo con arco di Eddie Gomez nel brano Elsa del disco in duo con bill evans "Montrueaux Vol 3".
E' un bellissimo esempio di fantasia, gusto, fraseggio e controllo del suono anche sui registri alti.
Chissa che fine avrà fatto il nostro grande Gomez
  
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emi
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Re: Uso dell'arco nel Jazz (solo)
Reply #12 - 09.02.2005 at 23:16:55
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Quote:

Chissa che fine avrà fatto il nostro grande Gomez


Gomez lo vedo molto attivo ... guarda che discografia! Wink  :
http://wwwp.musicmatch.com/album/album.cgi?ALBUMID=1483412
  
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emi
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Re: Uso dell'arco nel Jazz (solo)
Reply #13 - 10.02.2005 at 06:53:01
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proudhon_bakunin
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Re: Uso dell'arco nel Jazz (solo)
Reply #14 - 10.02.2005 at 07:11:22
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@ mauro
Il chitarrista è sicuramente lui, ne deduco che anche il contrabbassista sia lo stesso che ascoltai tempo fa.
Sapresti consigliarmi qualche disco in cui suona con l'arco?

Grazie
Daniele
  
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Mauro_Gargano
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Re: Uso dell'arco nel Jazz (solo)
Reply #15 - 10.02.2005 at 09:08:31
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Ciao Daniele, in effetti ho dimenticato di citarti un altro contrabbassista che suona benissimo con l'arco e suona con Nelson Veras. Si chiama Gildas Boclé. Non so se il nome ti dice qualcosa ma é un altro che val la pena di ascoltare.. Ha registrato un disco in trio con Nelson Veras( a nome di Nelson) in cui fa un solo pazzesco con l'arco a tempo rapidissimo su "Yes or No" di Wayne Shorter.  Per quanto riguarda J.P.Viret , potresti dare un occhiata alla discografia dell'  "Orchestre de Contrebasses" , in cui é solista .  Oppure cercare dei dischi del Jean Philippe Viret trio per una etichetta che si chiama SKETCH. Un altro che val la pena di ascoltare é Jean Paul Celea , contrabbassista di jazz e insegnante di contrabbasso classico e contemporaneo a Conservatorio Superiore di Parigi. Il suo gruppo é il CELEA/REISINGER/LIEBMANN TRIO per Label Bleu.  Ciao e buona ricerca.
  
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Fede
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Re: Uso dell'arco nel Jazz (solo)
Reply #16 - 10.02.2005 at 11:08:12
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Quote:

Vorrei chiedervi in cosa "tecnicamente" e' diverso (se lo e') l'uso dell'arco nel jazz rispetto alla musica classica.

Emi.


Statiscamente si può riscontrare un percorso di tipo diverso tra i "classici" e i "jazzmen" (odio le categorie!!!), e molto raramente (ma alcuni ci sono) si trovano jazzisti che hanno studiato la tecnica dell'arco comparabilmente al contrabbassista che, tanto per capirsi, si presenta ai concorsi orchestrali. Di conseguenza c'è spesso un livello tecnico di partenza diverso, legato allo studio.
E statisticamente si può notare come la prevalenza (o addiritura la normalità) sia pizzicata in un caso e archeggiata nell'altro (un interessante argomento sarebbe lo speculare, sui differenti modi di approciarsi al pizzicato dal classico al jazz), e il differente livello tecnico ne può essere conseguenza.
Un altro fattore determinante è dato dall'amplificazione: (già se ne è accennato in altri post), se uno è amplificato neccessariamente sarà condizionato nella conduzione dell'arco e nella emissione del suono. Quello che accade spesso è che i jazzisti esercitano una pressione di gran lunga inferiore rispetto al contrabbassista medio che suona Bottesini.
Un'altro discorso interessante è legato al linguaggio: L'arco infatti si presta con difficoltà a un tipo di accentuazione tipica del linguaggio bop, per esempio; questo accade anche col violino (conosco un solo violinista che suona in maniera credibile i fraseggi da sax (tipo alla Charlie Parker per esempio), ma ci ha lavorato molto!), e figuriamoci col contrabbasso, dove il suono parte con molta più difficoltà.
Un'altra cosa: improvvisare in velocità con l'arco sulle posizione alta, richiede un certo impegno di tipo tecnico per non essere stonati, mentre improvvisare entro le prime due ottave spesso in un contesto jazzistico di tipo standard, può creare spesso caos acustico d'insieme e cacofonia.
Il concetto di suono al quale accenna Giorgio è poi importante; nel classico si studia ricercando il "bel suono", nel jazz no o non necessariamente (e questo vale per tanti altri strumenti).

Tutto ciò rimanendo nei "canoni tradizionali", più se ne esce verso il contemporaneo più le strade si incontrano; o anche se se ne esce verso altre direzioni extraclassiche e extrajazz (world music, musica di propria composizione e simili)

Ciao
Fede
  
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Re: Uso dell'arco nel Jazz (solo)
Reply #17 - 11.02.2005 at 11:46:20
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Beh, uno che secondo me faceva del bel bop con l'arco è Paul Chambers. Molto classico e con una gran pronuncia. 
L'osservazione di Fede sul "bel suono" è interessantissima, io credo che il "bel suono" sia quello che VOGLIO che esca dal mio strumento. Il che comporta che il suono va pensato prima (sembra ovvio, ma ho sentito più di una volta buoni musicisti lasciarsi guidare dallo strumento)

Ciao a tutti
  
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andrea
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Re: Uso dell'arco nel Jazz (solo)
Reply #18 - 11.02.2005 at 11:57:34
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beh, il "bel suono" non e' necessariamente quello che VOGLIO dallo strumento... esiste anche un canone di "bel suono".
per farti un esempio, io suono pizzicato, ma con un gruppo mi sono trovato a suonare un pezzo con l'arco. quello che cerco nel suono in quel pezzo e' un tono stridulo e "grattato", che esce facilmente dato che monto delle d'addario pizzicato. nel pezzo (che ha un retrogusto psichedelico/psicotico) ci sta bene, ma non si puo' certo definire un "bel suono"!
e in definitiva lo strumento guida sempre parecchio, che altrimenti un fabbricone pachistano va bene come uno strumento di liuteria Smiley
a me queste cose che il suono lo fa lo strumentista mi convincono poco... e' vero che ognuno ha il suo tocco e deve esplorare le possibilita' sonore del suo strumento e cercare il suono che piu' lo aggrada, ma ci sono dei limiti invalicabili...
  
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tramaker
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Re: Uso dell'arco nel Jazz (solo)
Reply #19 - 11.02.2005 at 12:32:37
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Sono d'accordo sul fatto che lo strumento pone limiti invalicabili, e forse mi sono espresso male: al concetto di "bel suono" sostituisco allora quello di "suono voluto" o, meglio,  "suono funzionale". Non so se il sound "psico" con l'archetto lo hai trovato per caso decidendo poi che andava bene o se lo hai deciso prima "a tavolino", ma immagino, che, una volta deciso, il suono che utilizzerai sarà quello, giusto?

Credo che la ricerca del proprio suono può anche essere un insieme di tentativi (cambio le corde, il pickup, il settaggio, lo strumento, il modo di pizzicare, etc...) ma se dovessi fare la classifica (stupida, come tutte le classifiche) del "Cos'è la cosa più importante?" al sound assegnerei un 25%

E' chiaro che se mi tocca fare degli standard con uno strumento imprestato il pomeriggio stesso (per intenderci: una settimana, cinque locali, cinque contrabbassi) ci saranno dei limiti piuttosto marcati: potrà andarmi bene come no. 

Ciao 

P.S. - A proposito di "bel suono". Anche Ron Carter va ascoltato con l'archetto. Il suono secondo me è orrendo (e lo dico da fan di Carter), e non sono riuscito mai a capire se fosse quello che vuole o se banfasse. Vito ci ha aperto un topic in cui ha pestato pesante, e io concordo al 100%

ariciao
  
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