Hot Topic (More than 10 Replies) studiare con l'arco (autodidatta) (Read 14831 times)
sergiao
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studiare con l'arco (autodidatta)
16.02.2005 at 07:30:45
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vorrei cominciare a suonare con l'arco, ma al momento ho un po' di problemi, non posso dunque andare da un maestro (il maestro menzionatovi nel post precedente è il maestro di 3 mezi fa =(   ), pertanto, dato che cmq molto presto inizierò a studiare con un maestro di musica classica, vorrei iniziare ad utilizzare l'arco, ma non vorrei mettermi subito malissimo con l'impostazione....esiste un link dove ci sono immagini? qualcosa che spiega solo le basi?? grazie a tutti, scusate la richiesta strana...non insultatemi Cheesy
  
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andrea
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W il contrabbasso!

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Re: studiare con l'arco (autodidatta)
Reply #1 - 16.02.2005 at 07:58:22
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se devi iniziare a breve con un maestro.... aspetta lui! e' la cosa migliore.
se no credo che delle foto in giro ci siano, ma il maestro e' moooolto ma moooolto meglio!
  
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emi
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Re: studiare con l'arco (autodidatta)
Reply #2 - 16.02.2005 at 10:14:24
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Non credo che iniziare senza maestro sia una buona scelta.
Comunque , qualcosa che ti puo' aiutare la trovi qua:
http://it.groups.yahoo.com/group/contrabasso_italiano/

(E' il gruppo di yahoo collegato a questo forum, necessaria iscrizione). 
Andando nella sezione foto e nella cartella "Vito Liuzzi" , troverai alcune foto del nostro caro moderatore che mostra come impugnare l'arco. 
  
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Beppe
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Re: studiare con l'arco (autodidatta)
Reply #3 - 16.02.2005 at 10:56:22
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Io sono forse pedante, ma continuo a consigliare a tutti quelli che non vogliono usare l arco alla maniera classica ma vogliono solo utilizzarlo, come la maggiorparte dei jazzisti, solo per piccole parti, di studiare l arco alla tedesca.

Ci sono molti meno problemi di impostazione iniziale e meno frustrazioni.

Beppe
  
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Mordecaj
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Re: studiare con l'arco (autodidatta)
Reply #4 - 16.02.2005 at 12:14:25
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Anch'io consiglio caldamente di aspettare. Da cinque mesi ho cominciato a studiare con l'archetto ed è talmente impegnativo che non penso sia salutare aggiungere alla fatica ordinaria quella straordinaria del correggere eventuali cattive abitudini consolidate. Le sole fotografie (o demo) sono solo un surrogato.... aspetta se puoi..........
Ciao Mordecaj
  
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vitoliuzzi
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Re: studiare con l'arco (autodidatta)
Reply #5 - 16.02.2005 at 14:01:39
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Concordo con quanto è stato detto da Beppe e da tutti gli altri amici del Forum.
Sarebbe meglio aspettare che sia un buon maestro ad impostarti poichè la tecnica "alla francese" di per sè molto bella e redditizia, presenta mille lati oscuri che vanno controllati quasi giornalmente.
Insomma, prendere dei difetti diventa facilissimo, toglierli in seguito diventa arduo ... e, caro Sergio, da didatta ne ho viste di tutti i colori. Credimi!
L' arco alla tedesca, come dice il nostro Beppe, potrebbe essere un' alternativa, nel senso che concettualmente è più semplice da impostare; ma anche quest' ultimo presenta degli aspetti tecnici abbastanza complessi che necessitano di un maestro esperto che ti sappia controllare e guidare nella giusta direzione.
Purtroppo LA SCUOLA DELL' ARCO NON HA MAI FINE: ci sarà sempre qualcosa che non va!
Ma per adesso ti conviene attendere ... fidati!

Le mie foto le ho inserite su Yahoo proprio perchè mi ero reso conto che non ve ne erano su Web. Ovviamente sono indicative e talvolta esasperate "volutamente" (come nel caso della distensione del braccio) per cercare di far vedere quali sono i più comuni errori in cui "l' autodidatta" potrebbe incappare. E se anche volessi sintetizzare la MIA tecnica dell' arco, dovrei scrivere una tesi di laurea per parlare di PRESA, PERPENDICOLARITA', Lunghezza e Parti dell' ARco, Funzione delle singole dita, Velocità, La posizione del Pollice, Uso di tutti i crini, Angolazione del Polso e via discorrendo. 
Questi temi, di solito, si affrontano con l' allievo non in maniera solo teorica ma anche "visivamente comparata", cioè con l' esempio diretto del Maestro che mostra le posizioni più corrette, quelle ammesse e quelle da scartare. Il risultato finale sarà quello della padronanza completa nell' utilizzo dell' arco ma, soprattutto, la ricerca del BEL SUONO, potente quando occorre, nitido, chiaro, focalizzato e mai frusciato. Esempi ne sono Petracchi, Bocini, Ettorre e per fortuna tanti altri.
Quindi le foto sono solo INDICATIVE e qualcuno potrebbe anche criticarle, proprio perchè la scuola "alla francese" presenta una miriade di "deviazioni" dal modello base.
Se proprio non ce la fai e vuoi dedicarti da solo allo studio dell' arco (Elementi di base) allora è bene che ti procuri uno specchio (o ti posizioni dinnanzi ad uno di questi), un metronomo e cominci a tirare l' arco lentamente e con tutti i crini, mantenendo la velocità costante, suddividendo magari l' arco in quattro ( o Otto) parti ed utilizzando tutti i crini dal tallone alla punta. Distendi bene il braccio e ... NON AVER FRETTA, i risultati arriveranno Wink! ... col maestro!

Un saluto

V.Liuzzi

p.s.: procurati un arco discreto almeno sui 250/300 Euro anche in legno brasile e ben bilanciato. Non conviene andare su cifre minori altrimenti sono soldi veramente gettati al vento e il contrabbasso non ti suonerà mai.

p.p.s.: non usare troppa pece! Sulla corda non c'è bisogno che si formino CUMULI di PECE. Blocca il suono e la corretta conduzione dell' arco.

p.p.p.s: mai tenere i crini tirati quasi al massimo. L' arco si sfibrerà nel tempo e perderà le sue capacità e caratteristiche originarie.

... scusate per la solita prolissità Sad!
  
vito liuzzi
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sergiao
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Re: studiare con l'arco (autodidatta)
Reply #6 - 16.02.2005 at 14:08:45
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innanzitutto grazie mille a tutti.
maestro liuzzi, grazie anche a lei soprattutto per il tempo speso a darmi una spiegazione così dettagliata, cercherò allora di aspettare ed andare da un maestro, ma lei dove insegna?
  
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sergiao
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Re: studiare con l'arco (autodidatta)
Reply #7 - 16.02.2005 at 14:10:35
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ah dimenticavo...ho un archetto da meno di 100€ =( a suo tempo non potevo permettermi di +...
(scaramelli però lo faceva suonare anche con quello =)   )
  
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vitoliuzzi
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Re: studiare con l'arco (autodidatta)
Reply #8 - 16.02.2005 at 14:19:13
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Caro Sergiao,
io insegno qui:   www.paisiello.it

Se continui a darmi del LEI ti SCANCELLO dal Forum ...
è un piacere, quando il tempo me lo permette! E poi è il mio lavoro, spero di farlo bene.

Ciao 

Simply
Vito
  
vito liuzzi
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andrea
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Re: studiare con l'arco (autodidatta)
Reply #9 - 16.02.2005 at 14:22:15
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guarda... il mio maestro di contrabbasso al conservatorio mi ha raccontato di aver vinto un'audizione con un'archetto che sembrava un manico di scopa. pero' mi diceva anche che avere un archetto migliore aiuta un sacco....

ps scrivevo mentre scriveva anche vito... che dire... sta diventando il mio maestro ideale! peccato che io sta a 800 km di distanza.....
  
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tramaker
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Re: studiare con l'arco (autodidatta)
Reply #10 - 03.03.2005 at 12:08:43
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Grazie Vito per il post su "domande etc.....", pongo alla tua attenzione un mio problema archettistico. 

Da qualche mese ho ripreso a lavorare con l'archetto, e riesco a dedicarci circa un'ora al giorno. Studio su una scopa (quella di Lowenberger, con montate su le obligato solo, ci ho tempestato il forum!)

Lavoro davanti allo specchio facendo attenzione a perpendicolarità dell'arco, vicinanza al ponticello e a mordere con tutti i crini. (ottime le tue indicazioni di qualche mese fa su un altro forum)

Per ora il tipo di lavoro è
a) - corde vuote (arco lento)
b) - Half position
c) - scala maggiore cromatica (fino a VII position - F, per ora ce n'è fin troppo!)
Concentro l'attenzione sulla mano destra

Problema
Sovente l'attacco a corda vuota dil D e G gracchiano. 
Mi indichi qualcosa di specifico?

Qualsiasi altra indicazione sarà oggetto di gratitudine eterna!!!!!

Ciao e grazie in antcipo!


  
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proudhon_bakunin
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Re: studiare con l'arco (autodidatta)
Reply #11 - 03.03.2005 at 15:32:21
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Provo a darti un piccolo consiglio io in attesa di più illustri colleghi.
Prova a tenere premuta la nota precedente alla nota a corda a vuoto fino a che non hai attaccato la nota con la corda a vuoto ???

Scusa, mi spiego meglio con un esempio:
Scala di do maggiore, prima posizione; prova a tener premuto il do (3 o 2 dito) fino a quando non hai attaccato il re a corda vuota. Stessa cosa nel passaggio dal fa al sol.

Non ho mai capito per quale principio fisico ma sembra funzionare!

Buono studio.
Ciao
Daniele
  
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vitoliuzzi
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Re: studiare con l'arco (autodidatta)
Reply #12 - 03.03.2005 at 20:13:57
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Ragazzi, io ho solo una cosa da farvi osservare.
Innanzitutto le Obligato non sono specifiche per arco e possono dare questo tipo di problema, o meglio, lo potrebbero acuire o mettere in evidenza rispetto a corde più indicate. Ma magari fosse solo una questione di corde !!!
La soluzione di Daniele sarebbe la manna dal cielo per tutti gli archi, non solo per noi contrabbassisti. Ma alla fine ti accorgi che è solo una questione di "sensibilità tattile" e di comucazione nervosa a livello ricettoriale. Non la faccio troppo complessa altrimenti esce un papiro Wink!
In pratica, ci sono molti fattori da cui dipende quel gracchiare delle singole corde a vuoto (tipo di corda, qualità arco e strumento, tipo di studio effettuato negli anni specifico all' arco e via discorrendo). Pensa solo ad un fatto. Solitamente il suono gracchiante viene meno quando si ripete quella stessa nota a vuoto: perchè?
E' una questione di "adattamento od adeguamento" di quel tipo di pressione sulla corda vuota rispetto ad una corda pigiata. Cosa vuol dire! Che la pressione esercitata su una corda vuota rispetto ad una pigiata è differente; l' arco reagisce in un certo modo e, parallelamente, la corda subisce un certo tipo di sollecitazione. E' ovvio che la qualità dei materiali tende a far scemare questo problema. Ma occorre solo studiare l' arco con la consapevolezza che la corda vuota necessita di una pressione meno marcata rispetto alla nota pigiata.
Ergo, col tempo questo problema verrà sempre meno perchè, se studi giornalmente con la giusta consapevolezza che il tipo di pressione e sollecitazione è diversa, automaticamente ed inconsapevolmente migliorerai il passaggio fra pressione fornita dall' arco con nota pigiata e le relative corde "piene".
Secondo me l' unico esercizio indicativo consiste nel mentalizzare il problema, fino a quando la costanza dello studio non farà il resto.

La nota va tenuta pigiata fino all' ultimo, ma se la successiva è una corda vuota abituati a rilassarti maggiormente nell' attacco a quest' ultima. 

Non è facile, lo so! Ma è qui la differenza del diverso suono che si può avere mettendo a suonare dieci contrabbassisti sullo stesso contrabbasso e con lo stesso arco. Ognuno si abituerà meglio a questa nuova situazione ma in tempi differenti. Colui che avrà meglio studiato la tecnica dell' arco con i giusti riferimenti tecnici, farà meno fatica ad abituarsi a quel tipo problema, ovvero al passaggio corda vuota-corda pigiata. 

Credo che alla fin' della fiera, qualità delle corde, strumento, arco, pece ... possa essere relativa per questo "piccolo" problema (si fa per dire!). 

L' attenzione posta nello studio dell' arco sotto il profilo che possiamo definire "pressorio" con un termine mutuato dalla Medicina, risulta essere la soluzione migliore per ridurre od eliminare il problema.

Ciaoooo!

Vito L.

p.s.: col tempo il problema si minimizzerà, fidati! ... e potrai suonare benissimo anche tirando l' arco con DUE SOLE DITA. Non è una bestemmia ma la realtà ... chiaramente se si studia in maniera adeguata.
  
vito liuzzi
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andrea
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Re: studiare con l'arco (autodidatta)
Reply #13 - 04.03.2005 at 07:14:44
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che dire vito... se sempre chiaro, preciso e puntuale!
tu dai lezioni private? sto meditando di trasferirmi in puglia....Smiley
  
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tramaker
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Re: studiare con l'arco (autodidatta)
Reply #14 - 04.03.2005 at 08:24:09
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Grazie tantissime Vito e Daniele,

Se è vero che la presenza fisica di un maestro è fondamentale (e io in questo momento il tempo proprio non ce l'ho) questi consigli (sia i tips pratici come quello di Daniele che gli inviti alla consapevolezza di Vito) sono preziosissimi!!!

La scopa la uso al 50% arco (studio) e al 50% pizzicato (serate da un tanto al chilo), quindi avevo bisogno di corde che soddisfacessero entrambe le esigenze, e rispetto alle spirocore di seconda mano le obligato sono già fantascienza. 

Grazie ancora!!!
  
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vitoliuzzi
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Re: studiare con l'arco (autodidatta)
Reply #15 - 04.03.2005 at 10:37:21
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E' solo un piacere parlare del nostro strumento.
Vi ringrazio Andrea e Tramaker, siete molto gentili ma è solo il mio lavoro di "didatta" ed anche di ricerca. 
Ogni Maestro ha le sue soluzioni che derivano da tanti fattori. Io amo parlare con i miei allievi, e Federico Trevisani ne sa qualcosa, per cercare di non essere un despota (anche se alcune volte occorrerebbe farlo) ma, al contrario, per "imparare" anche dagli allievi stessi che hanno l' obbligo di chiedere al proprio insegnante ogni piccolo dettaglio. In questa maniera l' esperienza didattica migliora e si spera che gli allievi possano prendere il meglio. E' chiaro che lo studio serio, la passione, la voglia di far "cantare" il contrabbasso (anche nel Jazz canta in maniera eccezionale e magari quando andrò in pensione mi dedicherò allo studio serio del Jazz ... mondo affascinante!) tutto diventa più facile.
Se manca l' entusiasmo, è meglio dedicarsi ad altro; oppure deve essere il Maestro a capire certe particolare situazioni e "de relato" comportarsi nella maniera migliore per ed in funzione del proprio allievo.

Per il resto dico solo che sono orgoglioso di essere italiano. Ma voi pensate (l' ordine è casuale): Sciascia, Bocini, Ettorre, Fioravanti, Siragusa, Donati, Ragghianti, The Bass Gang e tutti i suoi componenti, Presicci (ottimo didatta e concertista al conservatorio di Lecce), Ferraris, Petracchi e chi più ne ha più ne metta.
Vi assicuro che in Italia siamo messi molto bene su questo livello e non siamo secondi a nessuno. Peccato che le Istituzioni non sempre se ne accorgano. Ma di talenti ce ne sono una marea, con i loro diversi approcci al far musica ed allo strumento in sè  per sè.

Quindi ragazzi buono studio: e ricordate che è la COSTANZA che premia più di tutte ... almeno così mi dice la mia esperienza Wink!

A presto

Vito
  
vito liuzzi
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Re: studiare con l'arco (autodidatta)
Reply #16 - 04.03.2005 at 11:17:53
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Aggiungo un piccolo consiglio sul problema della diversa pressione da applicare nel passaggio dalla corda "piena" alla corda vuota.
Prendi l'esercizio consigliato in precedenza da Vito e suonalo con le seguenti figure ritmiche:

Metronomo a fondo scala
1.
Parti dal tallone
minima puntata (Ferma l'arco)
pausa di 1/4 
Riparti dalla punta
minima puntata (Ferma l'arco)
pausa di 1/4 
... avanti così fino a che l'attacco alle due estremita dell'arco non risulta perfetto (mi raccomando di tirare TUTTO l'arco).

2.
Parti dal tallone
minima col doppio punto (Ferma l'arco)
pausa di 1/8
Riparti dalla punta
minima col doppio punto (Ferma l'arco)
pausa di 1/8
... avanti così fino a che l'attacco alle due estremita dell'arco non risulta perfetto (mi raccomando di tirare TUTTO l'arco).

Prosegui riducendo la pausa fino a farla scomparire e poi aumenta molto gradualmente il tempo.

Ciao
Daniele
  
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tramaker
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Re: studiare con l'arco (autodidatta)
Reply #17 - 04.03.2005 at 11:53:58
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Daniele, intanto grazie, vediamo se ho capito

Tempo più lento che posso.
Uno
Da tallone a punta tutto l'arco.
Fermo l'arco (senza staccare, giusto?)
Da punta a tallone tutto l'arco
Fermo l'arco (come sopra)

Due
Stesso esercizio, ma riduco gradualmente il tempo di fermata dell'arco, fino a che la pausa tende a sparire

Tre 
Stessa roba ma a tempo gradualmente più veloce

Ho capito giusto?

  
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vitoliuzzi
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Re: studiare con l'arco (autodidatta)
Reply #18 - 04.03.2005 at 12:09:27
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OFF TOPIC

http://it.photos.groups.yahoo.com/group/contrabasso_italiano/lst?&.dir=/&.src=gr...

Scusate l' OT.
Solo per mostrarvi il mio Tarantino costruito dal M.° Rubino di Bari. Un contrabbasso "mignon" ma dal suono potente e dolce. Un piacere suonarlo.

Vito

p.s.: lo so, sono un pò ingrassato ma dimagrirò col tennis.

p.p.s.: ricordo di andare nella cartella " Vito Liu"; sono le ultime quattro foto dell' album.

p.p.p.s.: per vedere tutte le foto occore iscriversi a Yahoo anche con un nome di fantasia.

Ciao ... scusatemi per la vanità Smiley!
  
vito liuzzi
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