Giusto per concludere questo discorso sulla cordiera bilanciata, ti devo dire Andrea che a livello sonoro non cambia moltissimo rispetto ad una cordiera tradizionale.
Sicuramente il timbro dello strumento non ne viene influenzato e bisogna stare sempre attenti a quello che io definisco l' "effetto placebo". Tuttavia, e mi ripeto, potrebbe essere una valida soluzione per chi ha problemi di "lupi e lupetti", visto che con questa cordiera si muta totalmente la distanza fra cordiera e ponticello.
Per fare un esempio, è come se per ogni corda ci fosse una cordiera propria collocata alla distanza ideale dal ponticello.
Come ben sai, il c.d. "wolf tone" può migliorare mutando la distanza della cordiera dal ponticello (come può essere accentuato). Una cordiera bilanciata, oltre a seguire un principio fisico ben preciso quando viene posta in relazione alla massa-lunghezza delle singole corde (come dire: corda più grossa equivale ad una lunghezza maggiore rispetto al ponticello), offre anche un vantaggio da non sottovalutare. Può, cioè, migliorare la vibrazione delle singole corde rendendola più omogenea.
Se ti parlo in via ipotetica ciò è dovuto all' esperienza di tanti anni di piccole modifiche, specie sul mio vecchio Romeo Orsi. Lì il problema di qualche lupetto venne risolto con una cordiera "regolabile", e fu una grande fortuna, su questo Tarantino, devo dire, forse anche una comune cordiera sarebbe andata ugualmente bene visto che nessuno degli strumenti del m.° Rubino ha mai avuto problemi di questo genere. Cmq. prevenire è sempre meglio
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Voglio solo aggiungere che questa cordiera è stata acquistata da Mike Pecanic, con il quale ho pure litigato perchè me la inviò senza i fori per l' attacco al puntale !!! Basta andare sul suo sito e se ne vedono di tutti i colori.
Ripeto: non credo personalmente che bisogna "fissarsi" su queste modifiche poco tradizionali. La mia è pura sperimentazione e se il mio Tarantino suona bene non credo proprio che ciò sia dovuto solo ad un a"strana" cordiera bilanciata. Sono altre le qualità che uno strumento deve avere. Prova ad ascoltare lo strumento del nostro Stefano Sciascia: ha un timbro meraviglioso ed è molto reattivo al vibrato. Per me è solo un sogno avere uno strumento così. Ma non credo che Stefano usi particolari stratagemmi su questa bellissima "pera": è solo una questione di applicazione e talento, secondo me.
Ad ogni modo, e concludo, io consiglierei di montare questo tipo di cordiere, anche perchè a livello logico-fisico dovrebbero lavorare "sulla singola corda" meglio di una cordiera tradizionale che non tiene conto della diversità fisica fra una corda e l' altra.
Ma se uno strumento vibra bene continuerà a vibrare bene anche con una cordiera in palissandro o magari in compensato
!
Peccato che in Italia non le vendano: almeno io non ho trovato nessuno. Potrebbero risolvere molti problemi ... ma sempre in via ipotetica 8).
L' incertezza ed una certa mancanza di punti fermi costituisce la bellezza primaria del nostro strumento, ed i bravi liutai lo sanno molto bene. Ecco perchè si sperimentano nuove formule o soluzioni: è un pò come andare alla ricerca della "pietra filosofale"!
Le certezze nel nostro settore "acustico" fanno presto a tramutarsi in dubbi.
Un saluto
Vito