Caro Forum ed amici tutti,
vorrei avere una vostra opinione in merito all' uso delle Corde Vuote specialmente in una fila di contrabbassi.
La questione credo che valga anche nel Jazz.
Alcuni ritengono che l' uso delle corde vuote in alcuni passaggi sia da abolire od evitare, visto che non si possono vibrare. Ma a volte diventa necessario farne uso, per dare un certo appoggio armonico a livello soprattutto d' intonazione e per evitare che l' intera fila "sbandi" nel pigiare una corda che solitamente si prende a vuoto. 
Non è una questione di bravura, ma credo di opportunità pratica. Ai direttori, in generale, non dispiace.

Avete qualche osservazione in merito?

Grazie in anticipo.

Vito

Non credo di avere abbastanza esperienza per giudicare, ma come al solito credo che il buon senso ci aiuti a scegliere la diteggiatura da usare.
Ovvio che su passi in cui i contrabbassi suonano frasi tematiche in cui il vibrato deve essere particolarmente marcato sarebbe necessario non usare le corde vuote, in altri passi la corda vuota è necessaria (e a volte obbligatoria) per alleggerire il peso del pezzo (sia dal punto di vista puramente fisico, che da un punto di vista più tecnico).

In alcuni passi invece può essere utile suonare la corda vuota vibrando la stessa nota (da un punto di vista fisico credo possa funzionare anche con una quinta della nota suonata) su un'altra corda; dovrebbe avere un effetto accettabile.

Ciao
Daniele

Esatto!
(se vibri il re in terza corda dovrebbe funzionare meglio)

Non capisco se funziona veramente o sono io che mi autosuggestiono, appena ne ho la possibilità mi registro e vi dico.
Dal punto di vista fisico il la in questione dovrebbe entrare in risonanza col re e vibrare leggermente.
Naturalmente il risultato non è lo stesso che suonare il re in terza coda vibrando!

Questo metodo l'ho visto utilizzare da altri strumentisti, chissà se qualche illustre maestro di questo forum può confermarcene la validità di tale tecnica?

Ciao
Daniele

Nel jazz le corde vuote sono una pacchia quando si suonano le terzine o quando ci si deve spostare di molti toni od in certi ostinati.

8)

In linea di massima l'uso che faccio delle corde a vuoto in fila in orchestra è inversamente proporzionale all'uso che ne faccio quando suono in budello musica barocca! Senza essere troppo rigido nell'abusarne o nel non abusarne! 
Se voglio controllare bene il suono e il vibrato mi piace vibrare anche il La basso sulla quarta corda (o il Mi sulla quinta)... ma senza una regola, vado "a sentimento".
Di solito evitando comunque il sol a vuoto, se non è nota corta, perchè spesso troppo "acido" o "freddo".
Sul pizzicato già avete detto tutto voi...

<<<Scusami.... se il blues è in Eb , che corde a vuoto vorresti utilizzare? >>>


Il senso era: "la corda vuota è comoda perchè fai meno fatica, magari non sembra, ma quando ti trovi a non poterla utilizzare la rimpiangi"

Ho citato apposta il blues in Ebmin perchè non si possono (quasi) utilizzare corde vuote e quando ci ho dovuto lavorare ho sputato sangue. In quel caso un trucco che mi è riuscito utile è un ostinato "D-Eb-Eb-Eb" ripetuto per più battute (a volte le prime 8) utilizzando il passaggio D-Eb con l'hammer-on. A tempi veloci non stride troppo, e permette di staccare almeno un attimo la mano. Ovvio che non ci si può impostare tutto l'accompagnamento.

Un altro trucco (ma quando mi scontrai col blues in Ebmin non lo sapevo e il contesto "tradizionale" non me l'avrebbe permesso) è utilizzare la Vdim come nota di passaggio (quindi il A vuoto) tipo "Eb A Bb F" con Eb e F suonati in terza corda e A e Bb suonati in seconda

Non so se è chiaro, a volte spiegarsi senza spartito è difficile.

ciao