Normal Topic L'intonazione nel JAZZ (Read 5969 times)
Blanton
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L'intonazione nel JAZZ
18.03.2005 at 16:47:27
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Ciao a tutti gli amici del forum!
c'è una domanda alla quale ancora non trovo risposta :
i contrabbassisti jazz si esercitano per essere intonati o sono tutti un po' stonati?Ho sentito dire che l'intonazione di McBride non è perfetta...probabilmente non è l'unico.
Vorrei sapere  quanto è importante l'intonazione perfetta in questo genere musicale
grazie
ciao
  
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emi
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Re: L'intonazione nel JAZZ
Reply #1 - 18.03.2005 at 22:45:03
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Non male come domanda Smiley
Provo a risponderti io:

In realta' credo che cio' che hai sentito sia una banalizzazione della situazione. 
Il contrabbasso e' uno strumento ostico e trovare un'ottima intonazione non e' un problema da poco. 

Nel jazz si hanno molti esempi di contrabbassisti che a volte , magari in prestazioni dal vivo , in assoli , in momenti di passione...  smarriscono leggermente l'intonazione. 
Questo non va bene a priori, perche' l'intonazione e' fondamentale. Tuttavia mi sento di poter dire
che nel jazz e' minimamente tollerabile anche una intonazione non ottimale se compensata in altri frangenti. 
Faccio un es. banale :
Magari il contrabbassista in una esecuzione live accompagna con grande tiro,
ed esegue anche un bellissimo solo "emozionante"... 
Se poi dopo nella registrazione riascoltiamo che alcune note erano appena calanti o crescenti non sara' certo la fine del mondo...  I pezzi funzionavano comunque. 
(questo tipo di discorso , che puo' sembrare banale, NON e' applicabile nella cosiddetta musica classica). 

Detto cio' , dire che i contrabbassisti jazz sono stonati e' fuori luogo.
Di McBride ho un Cd e per quanto mi riguarda lo ritengo un mostro, e sopratutto uno che da tanto quando suona. 
Se poi qualcuno lo analizza al microscopio e trova che qua e la' ci sono delle note un po' stonate , faccia pure, per il mio modo di concepire la musica , non e' un'analisi corretta   Wink
  
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Blanton
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Re: L'intonazione nel JAZZ
Reply #2 - 19.03.2005 at 06:55:29
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grazie per la risposta!..sul valore di McBride non si discute,è un bassista tecnicamente prodigioso probabilmente come pochi altri
  
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dinibass
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Re: L'intonazione nel JAZZ
Reply #3 - 19.03.2005 at 10:26:56
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Giusta l'analisi di Emi.
Mc Bride è strumentista particolarmente preparato e sa essere intonato; ho sentito delle 'sbavature d'intonazione' quando suona con l'arco, ma mi sento di dire che potrebbero essere addirittura volute, nel senso che sono dettate dallo stile con cui intende suonare con l'arco, fraseggio 'bluesy' molto fluido cercando la nota).

Se confrontiamo più bassisti, troviamo enormi differenze sotto questo aspetto, ci sono i più intonati (come NHOP, Holland, Patitucci...) e quelli meno (Pea.c.o.c.k, e Ron Carter di cui tanto abbiamo discusso nel Forum proprio per l'intonazione).

In certi casi i più bravi riescono a trasformare questo 'punto di debolezza' in un elemento di contraddistinzione. Perchè nel Jazz, prima di qualsiasi altra valutazione vale il criterio del 'gusto' per cui se funziona e va dritto allo scopo allora non c'è molto da discutere.

Sarebbe interessante ribaltare il discorso: cosa ne pensa il solista di una formazione il cui bassista ha dei difetti di intonazione?
E' per un sassofonista, pianista o trombettista o altro un elemento quanto importante, rispetto ad altri elementi?

Patitucci ne parla nel suo DVD educativo della David Gage: prima il tempo, tutto il resto (intonazione inclusa) viene dopo! E se lo dice uno dei contrabbassisti più intonati....

Sarebbe interessante sentire il commento di qualche solista con cui suonate voi, da voi stessi intervistato a riguardo!
g
  
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vitoliuzzi
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Re: L'intonazione nel JAZZ
Reply #4 - 19.03.2005 at 18:29:33
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Ho la netta sensazione che qualche grande jazzista abbia fatto la sua fortuna proprio suonando non proprio intonatissimo. Mi chiedo: la cosa può essere voluta, fino ad un certo punto, per creare un linguaggio più vicino al proprio modo di sentire la musica?

Grazie per eventuali risposte.

Vl

  
vito liuzzi
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Fede
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Re: L'intonazione nel JAZZ
Reply #5 - 20.03.2005 at 19:19:13
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Quote:
(questo tipo di discorso , che puo' sembrare banale, NON e' applicabile nella cosiddetta musica classica). 




...non sono molto d'accordo.
La differenza sta semplicemente nella diversa prassi esecutiva: una musica che prevede l'improvvisazione, e quindi l'estemporaneità nella scelta delle note, cadrà più facilmente nella stonatura non voluta, una musica scritta eseguita da uno che sa leggere, cadrà più difficilmente nella stonatura non voluta. Ma una buona esecuzione, anche nella musica classica, può essere indipendente da una perfetta intonazione. Oggigiorno nelle registrazioni che non prevedono "estemporaneità nella scelta delle note" c'è una massima attenzione all'intonazione delle singole note (correggendo o scegliendo le prese migliori), ma se si ascoltano per esempio delle registrazioni di cinquantanni fa,  pure MERAVIGLIOSE, se ne trovano eccome di impefezioni sull'intonazione! se poi si si va sui grandi solisti idem. Ma questa imperfezione non toglie nulla alla magia di una bella esecuzione di un grande interprete. Forse non sono tante stonature e così evidenti come quelle di tanti jazzisti, ma d'altraparte ci sono diversi fattori in gioco (il tipo di suono, la scuola ecc.).
Quindi in ogni caso un'esecuzione funziona quando comunica, e non se è o meno intonata!
  
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Fede
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Re: L'intonazione nel JAZZ
Reply #6 - 20.03.2005 at 19:29:22
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Quote:
Ho la netta sensazione che qualche grande jazzista abbia fatto la sua fortuna proprio suonando non proprio intonatissimo. Mi chiedo: la cosa può essere voluta, fino ad un certo punto, per creare un linguaggio più vicino al proprio modo di sentire la musica?

Grazie per eventuali risposte.

Vl



Secondo me non è voluta: un musicista è bravo anche se non perfettamente intonato, ...è quello che ne viene fuori è il suo proprio sound.

A volte credo che la stonatura possa dare quel particolare colore... un po' blues... un po' voce rauca e stanca... un po' popolare... boh...

In ogni caso comunque molti jazzisti, e nello specifico molti contrabbassisti, sono stonati (e lo sono in tanti) secondo me perchè semplicmente non hanno mai curato a fondo quest'aspetto, tutto qua.
In Italia per esempio contrabbassisti jazz di fama "veramente" intonati ne ho sentiti proprio pochi.
  
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