Per MrPC. Ti posso solo dare qualche consiglio del tutto teorico perchè non sono lì con te: - bisognerebbe ascoltare il tuo strumento dalle tue mani ad ampli spento per valutare bilanciamento tra le corde, corpo, definizione e proiezione del suono; - occorrerebbe capire come il tuo pickup traduce le vibrazioni di ponte e tavola armonica e quanto rispetta la timbrica dei legni (saluta da subito gli armonici trasmessi in aria perchè quelli l'ampli non li può sentire); - occorrerebbe sentire in quale contesto suoni e insieme a quali strumenti per ascoltare eventuali frequenze di mascheramento; - occorre valutare che condizionamento ambientale riceve il tuo suono (un conto è suonare in un pub con gente vociante, un conto è un teatro). Personalmente dal vivo mi muoverei così: LA PREPARAZIONE DEL SUONO - ascolterei molto accuratamente il suono del mio strumento in ambiente tranquillo (ad es. a casa mia o in sala prove) e con media riverberazione suonando in acustico (rigorosamente ad ampli spento) con "energia da concerto", cioè imprimendo quella forza che mediamente sono in grado di mantenere per circa 1 ora, 1 ora e mezza senza morire; - da qui partirei per costruire il mio suono, partendo dalla posizione flat sui quattro controlli e cercando di riprodurlo nel modo più fedele possibile sull'amplificatore ed alzando gradualmente gain e volume FINO AD UN LIVELLO DI COMFORT ACUSTICO (tale livello di pressione sonora è quello da cui è possibile partire equalizzando con i controlli a disposizione cercando di non snaturare il suono d'origine dello strumento); - a questo punto si passa alla FASE PIU' CRITICA: provo a mandare IN CRISI il mio sistema di amplicazione alzando gain e volume fino ad identificare il livello in cui perdo la sensazione di comfort con l'amplificatore accanto, l'amplificatore diventa di troppo perchè non riesce più ad interpretare correttamente il suono del contrabbasso, il suono diventa più elettrico che acustico e l'ampli perde di fedeltà, inizia eventualmente ad entrare in saturazione o feedback, mi viene da piangere perchè non riconosco più il mio strumento; questo è un passaggio obbligato, anche se traumatico, per capire i limiti dell'intero sistema, so che lì non ci dovrò più arrivare; - a questo punto trovo una via di mezzo tra i due livelli di pressione sonora calando di nuovo con gain e volume ma SENZA ritornare al primo livello di comfort (da considerare solo per lo studio d'ora in pioi). In pratica devo rimanere un po' più sopra al livello di comfort di un ambiente tranquillo, perchè se dovrò portare il mio suono sul palco in una situazione reale con piano batteria un fiato o una voce è facilissimo che il mio suono ben confezionato in cameretta si perda nel mix; IL BATTESIMO DEL SUONO DAL VIVO - a questo punto con i controlli di equalizzazione che mi hai detto mi muoverei così: a) se il suono amplificato già ti appaga in flat lavora solo di gain e master-volume settandoti ad un livello di buon ascolto nel mix, ma senza spingere troppo; b) se il boominess è eccessivo, taglia un pelo a 400 hz (diciamo - 3dB), così dovresti avere più pulizia (su quel taglio di frequenza potresti avere conflitto con le frequenze che danno corpo sonoro alla voce, al sax, alle ottave centrali del pianoforte ed ai toms della batteria); potrebbe accadere però, in determinati contesti energici, di dover chiedere all'ampli "più corpo centrale" e quindi alzare a 400Hz (di solito in queste circostanze il suono del contra da solo fa schifo perchè sembra cartonato ma nel mix ci sta bene); c) se vuoi avere maggiore definizione nel fingering alza un pelo a 800 Hz (prova circa + 3dB); d) se vuoi avere incisività nell'attacco delle note prova ad alzare un pelo a 6 KHz e) la frequenza che mi mette più in crisi è a 40Hz perchè lì occorre vedere come risponde il cono dell'amplificatore: tendenzialmente starei fermo in flat o andrei di taglio perchè potresti impastarti con la cassa della batteria e se alzi probabilmente l'effetto shelving ti porta nella regione tra i 70 ed i 150 Hz dove risiedono la pienezza di suono del rullante, la profondità di cassa e toms e le fondamentali di tutti gli altri strumenti. Al limite è meglio perdere le fondamentali sull'ampli e conservare gli armonici che tanto il tuo cervello ti inganna e te le fa ricostruire. Solo se ti manca il "riempimento" del fondo, la terza dimensione dello strumento nello scenario musicale in cui sei attore, osa ad alzare un pochino i 40Hz ma senza che il cono slabbri e vada in crisi. In bocca al lupone. Giancarlo
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