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Very Hot Topic (More than 25 Replies) LEZIONI di CONTRABBASSO CLASSICO on line ! (Read 77865 times)
vitoliuzzi
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LEZIONI di CONTRABBASSO CLASSICO on line !
17.04.2005 at 06:10:40
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Anche per questo topic vale tutto quanto è stato detto nell' altro Topic Incollato relativo al contrabbasso Jazz.
Un tema potrebbe essere: come ottenere una buona conduzione dell' arco cercando di ottenere un suono caldo, focalizzato e ben presente da un punto di vista sonoro? Insomma, come si fa a far cantare il proprio contrabbasso ?

Grazie in anticipo.

Vito Liuzzi

p.s.: ripeto, TUTTI possono farsi "insegnanti" o "discenti" SENZA ALCUN TIPO DI PROBLEMA: TUTTI POSSONO ESPRIMERE IL PROPRIO PENSIERO IN MERITO. Ciao Wink!
  
vito liuzzi
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vitoliuzzi
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Re: LEZIONI di CONTRABBASSO CLASSICO on line !
Reply #1 - 19.04.2005 at 07:22:48
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va bene! Comincio io ... tanto per cambiare Wink!

LA CANTABILITA'.

Il tema che si sta per affrontare nasconde molte trappole ed insidie ma, soprattutto, è fecondo di molteplici sviluppi. La cantabilità non è certo un aspetto del contrabbasso che può essere tralasciato o tantomeno messo in secondo piano. Già nei Metodi di Billè o di Simandl troviamo dei passi "cantabili" di notevole efficacia sonora ma che, al contempo, nascondono una peculiarità del contrabbasso che fino ad allora veniva tenuta in scarsa considerazione. Il contrabbasso non poteva cantare, non erano le sue peculiarità principali: il suo ruolo fondamentale doveva essere quello di un mero accompagnatore della frase principale dell' intera orchestra. Un concetto fedele ai tempi che passavano, ma che stava trovando, sia nelle innovazioni tecnologiche che nella "New Conception",  uno spiraglio che si sarebbe allargato a macchia d' olio. 
Oggi, e non solo nei nostri tempi, il contrabbasso è in grado di cantare come un violino o come un flauto. Tutto ciò grazie all' adozione di un nuovo modo di concepire la concezione la tecnica pura del constrabbasso e sul contrabbasso, oltre alla venuta incontro della tecnologia legata al suono ed alla fisicità dello strumento, che insieme hanno condotto a risultati altamente positivi nella sfera della facilità d' esecuzione musicale. 
E' possibile pensare anche ad una sorta di rivoluzione copernicana negli assetti tecnici e formali che hanno coinvolto negli anni il nostro strumento. Non più una corda molto tesa che non viene premuta a capotasto ma spostata sul lato sinistro del manico, bensì una concezione più vicina e coerente a quella del violoncello. La corda, quindi, verrà premuta sulla tastiera anche a capotasto; i materiali della stessa verranno resi più omogenei e brillanti, tralasciando in parte la bella e corposa sonorità del budello in torsione (ma meno reattiva all' arco e con una capacità viaggiante poco lineare) per passare a corde più sottili ed in acciaio o leghe similari, ma che possano fornire maggiore potenza, migliore risposta all' arco e tensioni assolutamente più comode per l' interprete. Quindi la tecnologia, più che in altri strumenti, ha corroborato la funzionalità stessa del contrabbasso, portandolo ad assumere delle specifiche tecniche ed artistiche molto più vicine e congeniali ad altri strumenti che per definizione appartengono a quel Classicismo foriero di molteplici innovazioni, specie musicali. 
Ma se in breve questa può essere considerata, a torto o ragione, la Rinascita Strumentale del Contrabbasso, non sempre è poi semplice ottenere da questo strumento quella cantabilità che storicamente non gli è mai appartenuta "ex iure".
  
vito liuzzi
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vitoliuzzi
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Re: LEZIONI di CONTRABBASSO CLASSICO on line !
Reply #2 - 19.04.2005 at 07:25:48
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... avevo scritto dell' altro, ma il software di Contrabbasso Italiano si è rifiutato di riportare il discorso intero, come al solito troppo lungo.

Scusate in anticipo gli errori di sintassi o grammaticali, ma scrivendo a braccio molte volte non rileggo, ahimè, quanto scritto. Spero solo che il pensiero in generale sia chiaro. Mi spiace solo per la parte mancante. Sarà per un' altra volta.

A presto

Vito
  
vito liuzzi
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neroantico
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Re: LEZIONI di CONTRABBASSO CLASSICO on line !
Reply #3 - 20.04.2005 at 04:51:51
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Ciao Vito,
vorrei chiederti un paio di cose:
Per quanto riguarda la cantabilità ed i registri cosa consigli? Mi spiego, posizioni l'arco a seconda di quanta corda lasci vibrare (es MI 1/2 posiz. o MI VI).
Correggimi se sbaglio più la nota si avvicina a fine tastiera più l'arco si avvicina al ponte.
Come imposteresti esercizi sul vibrato?
Il diametro della corda credo  influisca sul volume, ma dalla posizione VI e successive la produzione sonora richiede una attenzione particolare (almeno a me)sulla pressione da esercitare e la velocità.Hai dei suggerimenti generali per il buon suono in queste zone?
Che caratteristica deve avere una corda per suonare bene anche a sud tastiera?
Beh per ora mi blocco altrimenti ti monopolizzo... 

grazie in anticipo e scusa per le domande sui massimi sistemi!!

PS ho delle difficoltà di esecuzione in pattern ritmici es da quarti passo di colpo a sedicesimi, nel mio cervellino la suddivisione è chiara ma l'esecuzione mi spernacchia, se eseguo isedicesimi in punta mi trovo meglio, che esercizi proporresti per affrontare questo problema?
  
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vitoliuzzi
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Re: LEZIONI di CONTRABBASSO CLASSICO on line !
Reply #4 - 20.04.2005 at 05:38:46
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Mamma mia! Nero, dovrei scrivere un trattato Wink!
C'è tanta carne al fuoco. Ma ci sono alcune cose che non mi sono chiare. Direi di cominciare col VIBRATO. Se c'è tempo ti rispondo sugli altri temi. Altrimenti, se non ce la faccio a risponderti per intero, ti prego di specificarmi un paio di domande per ogni altro successivo Post, così è chiaro anche per chi legge Smiley!

LA TECNICA DEL VIBRATO.

Sono molteplici gli esercizi per ottenere un buon vibrato che aiuti il suono a "farsi bello" e nello stesso tempo che aiuti a farlo viaggiare nella Hall. Cercherò di essere sintetico e chiaro. Gary Karr e Rabbath non hanno mai spiegato quali sono degli esercizi puramente tecnici per migliorare il vibrato. A loro viene spontaneo ma tecnicamente non ho mai sentito delle modelità per avere un buon vibrato. Sono certo che STEFANO SCIASCIA, se ha tempo, potrà intervenire su questo tema visto che a mio avviso possiede uno dei vibrati più belli mai sentiti. 
Devi tener presente alcuni aspetti prima di passare agli esercizi di tecnica.

OSSERVAZIONI:

1) il vibrato NON DEVE ESSERE UNICO. Occorre avere più tipologie di vibrati in base al brano che si suona od all' effetto che si intende procurare. Non ho mai amato i vibrati standardizzati ma se suono Koussevitzky o Rota rispetto a Bottesini, è impensabile di impostare lo stesso tipo di vibrato per brani di diversa epoca. Allora dobbiamo essere in grado di avere una "sfumatura" di vibrati molto ricca nelle sue possibilità espressive ed esecutive.

2) TIPOLOGIE del Vibrato.

Per avere ed ottenere queste diverse tipologie di vibrato, ovvero delle oscillazioni delle frequenze che partano ad esempio da suono zero per arrivare a vibrato +10 (esattamente come se ci fosse una manopola regolatrice), occorre impostare alcuni semplici studietti di tecnica da eseguire non per molto tempo a livello di studio, ma che siano costanti nel tempo. Se lo studi per un mese bene potresti ottenere splendidi risultati anche a livello di suono.
I diversi tipi di vibrato (largo, semilargo, ampio, stretto, strettissimo, ritardato, cantato ...) sono il modo migliore per far cantare il proprio strumento e nello stesso tempo per migliorare la tecnica e la conduzione dell' arco. Questo in breve. Cominciamo.

Esercizio n.1.

E' il più conosciuto ma anche uno fra i più efficaci. 
Senza tirare l' arco e senza pizzicare, pigia il Do in prima corda (poi vedremo al capotasto e nelle posizioni alte del capotasto). Adesso devi oscillare con la tua mano tenendo "ben saldo" il polso della mano sinistra. A mio avviso il peggior vibrato è quello che tende ad usare il polso e non l' intero braccio nella sua totalità. Tenendo conto che nella prima parte della tastiera si vibra non solo con l braccio e polso fermo ma anche con tutto il resto della spalla che deve seguire questa oscillazione in modo armonico e non rimanere bloccata, sistema il metronomo (essenziale e basilare) a 60 x minima. Comincia ad oscillare senza suonare prima "stonando" a DUINE, poi passa alle terzine e poi alle quartine (o semicrome). Ricorda non devi suonare. Oscilla prima col 1 dito seguendo questi tempi. Poi passa al 3 sullo stesso DO e poi al quarto, sempre sul DO pigiando col mignolo e l' anulare che aiuta il mignolo nella pressione. Le altre dita vengono tenute alzate e seguono il movimento delle altre che pigiano. Più che alzate direi sempre molto vicine alla corda ed in posizione per quanto possibile. Si potrà così vibrare anche se si eseguono delle semicrome in velocità con piccoli "imput di vibrato". Adesso abituati solo ad oscillare in maniera molto ampia e relativamente più stretta quando passi alle quartine-semicrome.

Fine 1à.

Vito Liuzzi
  
vito liuzzi
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vitoliuzzi
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Re: LEZIONI di CONTRABBASSO CLASSICO on line !
Reply #5 - 20.04.2005 at 06:11:43
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TECNICA DEL VIBRATO 2à.

2) Esercizio con l' arco.
Devi sempre pensare ad un' onda "sinusoidale", questo è il vibrato più bello, ovvero se pensi ad una sinusoide che parte in un diagramma cartesiano da -1 arriva a O poi va a +1 poi torna a zero per riandare a - 1 e così via, otterrai un vibrato molto uniforme sia nella parte alta della stonatura (quando vibri solo verso l' alto, con un suono calante) che nella sua parte bassa (quando il vibrato tende a produrre un suono crescente. L' insieme delle due parti, se ben coordinate e se studiate col metronomo, ti potranno dare dei risultati molto forieri di soddisfazioni.
OCCHIO: pigia molto forte sulla tastiera con ogni singolo dito o con l' anulare ed il 4 che pigiano insieme, così potrai rinforzare inconsciamente anche la tua mano sinistra. E' ovvio che questo esercizio di pura oscillazione va fatto anche sulle corde più gravi. Non ci deve essere alcuna differenza sonora fra le quattro corde. O vibri in prima col 4 o vibri in quarta corda col 3, non vi devono essere difficoltà o cambi di sonorità (a meno che non siano voluti dall' esecutore).
ARCO. 
Cominciamo a tirare contemporaneamente anche l' arco allo stesso tempo metronomico, prima in otto movimenti, più in là in 16 e 32. Attento! Con l' arco ed il vibrato eseguito nel modo sopra indicato, lo stesso arco tenderà a "sfuggirti", le prime volte è normale. Allora poni grande attenzione a non far "slittare" l' arco verso la punta ma concentrati su una conduzione molto lenta, tendenzialmente vicino al ponte o nei suoi pressi, usa TUTTI i crini anche alla punta, rimani sempre in posizione con le dita della mano destra sulla bacchetta, esercitando una lieve pressione per rinforzare volutamente il suono (poi questa pressione la potrai variare a tuo piacimento). La pressione va eseguita con tutte le dita sulla bacchetta ... quando diventerai bravo potranno bastare anche solo tre dita specie nei pianissimo. Ma l' intensità sarà sempre presente anche se a livello di puro volume starai suonando più piano.
Bene. Adesso ripeti lo stesso esercizio del punto 1) ma tirando l' arco come detto sopra.
Devi ACCENTUARE la stonatura per quanto possibile. Devi proprio percepire la nota che diventa calante poi arriva in tuning e poi diventa crescente. Ma non far sfuggire l' archetto. In 8, 16 e poi lentissimo in 32, sempre a duine, terzine e quartine come detto prima.
Quanto meglio stoni, tanto migliore sarà il "vibrato od i vibrati finali". Cura molto la corretta esecuzione anche dell' arco e cerca di ottenere un suono-vibrato abbastanza corposo e ricco di armonici. NON FRUSCIARE quando conduci l' arco: devi percepire il Grip, l l' attacco, della corda sui crini. Per adesso devi preferire una esecuzione ON THE STRING e non IN THE STRING ... per adesso.

Esercizio 3°

Esempio: se cominci a "stonare" a terzine con metronomo a 60 x semiminima col primo dito, il suono deve essere IDENTICO per tutte le altre dita. E questo non è facile. Vibra con tutta la spalla che rimane sciolta e non in tensione, ma sempre con le dita ben salde ... col tempo di rinforzeranno di molto. Abbiamo detto di vibrare nei vari modi con l' arco molto lento ed uniforme nella sua conduzione. Il suono "stonato" DEVE ESSERE MOLTO UNIFORME E BEN CHIARO, PULITO E relativamente POTENTE. Così potrai eseguire dei bellissimi cantabili in tutte le posizioni.

OSSERVAZIONE:
a) in questa parte di manico, la più agile, potresti anche utilizzare un pesetto da un chilogrammo che si vendono nei negozi sportivi. Si tratta o di una cavigliera o di una polsiera "sottile" ed "allungata" che contribuirà a rendere il tuo vibrato ancora più insistente e VARIEGATO. Il Pesetto serve ad abituarti a controllare meglio la vibrazione-oscillazione, anche se farai più fatica. Ma ti assicuro che quando togli il pesetto, il vibrato sembra che vada per conto suo e lo potrai gestire come meglio credi.

Andiamo avanti.

Vito Liuzzi
  
vito liuzzi
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vitoliuzzi
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Re: LEZIONI di CONTRABBASSO CLASSICO on line !
Reply #6 - 20.04.2005 at 06:37:29
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IL VIBRATO : esercizio n.4 in Quinta posizione ed oltre.

E qui nascono i problemi!
Quando si vibra un Mi in prima od anche un fa od un sol, la tecnica prima accennata va leggermente modificata.
Se prima usavamo spalla+avambraccio+ braccio e polso Fermo, adesso tutto questo non sarà più possibile farlo, visto che la curva sinistra dello strumento non te lo permetterà.
Allora devi sapientemente oscillare col SOLO POLSO ma con le dita sempre ben pigiate. In questo caso devi studiare molto poichè non vi deve essere alcuna differenza rispetto al vibrato al manico. Ti conviene non staccare il pollice dal manico altrimenti potresti perdere i punti di riferimento e stonare con più facilità.
La tecnica del polso in questa posizione è fondamentale, ma valgono gli stessi concetti sopra esposti.

Esercizio n.5 - Pizzicato + Vibrato.

E' utilissimo questo esercizio non solo per i Jazzisti al fine di allungare ad libitum il proprio sustain, ma anche per i classici. Si rinforzeranno le singole dita.
Pizzica e poi vibra: prima a duine, poi a terzine ed infine a quartine. Pigia moltissimo con le dita e devi cercare di tenere il suono quanto più a lungo possibile dopo averlo pizzicato. OCCHIO: non si deve sentire alcuna differenza a livello di sustain fra i primo ed il quarto dito.
Occore essere in grado di vibrare con tutte le dita senza far sentire la differenza del cambio di dito. In sostanza, passa a vibrare il famoso Do in prima corda dapprima col 1° dito, poi col terzo e quindi col quarto. La lunghezza o sustain del suono deve rimanere invariata. MOLTO IMPORTANTE. Pigia sempre con una buona porzione di polpastrello per rendere sicura la c.d. "presa della mano".

Esercizio 5th al Capotasto.

Qui il discorso cambia leggermente. Valgono TUTTE le tecniche di studio prima descritte solo che occorre avvicinarsi più al ponte e, in primo luogo, occorre vibrare con il solo braccio e polso bloccatto. Suonare sul SIb o Do a capotasto col 1/2/3 (ed anche mignolo, se ci riesci! ...  a volte io lo uso ma raramente). Ripeti tutto quanto detto prima ma non vibrando di polso, altrimenti perdi tutta la bellezza del vibrato e si ottine il c.d. "vibrato pecorino" molto brutto. Quando suoni col 2 e col 3 il capotasto, personalmente, tendo a non alzarlo ma mi sfiora la corda, questo per mantenere sempre ben presenti le posizioni. Col tempo poi potrai vibrare anche con mezzo dito Wink! E' una questione di abitudine. Lavora molto sul 3 che deve produrre un vibrato uguale nella sua oscillazione al 2 e 1 . Prova a vibrare anche col capotasto: io lo utilizzo molto e rende abbastanza bene solo nei casi limite, altrimenti preferisci l' 1.


Esercizio 5-bis 

Sempre a capotasto ma subito dopo il Re armonico in prima corda. Qui le cose si fanno più difficili. Non puoi vibrare con polso bloccato e con il braccio in oscillazione.
No! Qui occorre imparare a vibrare più di SOLO POLSO, visto che ormai la spalla del contrabbasso ti ha bloccato tutte le leve. Cerca sempre di ottenere un vibrato UGUALE o SIMILE PER OGNI DITO, non si deve sentire la differenza quando sulla stessa nota cambi dito e vibrato.

Per adesso basta. Per ulteriori chiarimenti fatemi sapere.
Ho cercato di abbreviare più che potevo, ma penso che i temi base siano stati ampiamente analizzati.

Ciao

Vito Liuzzi

p.s.: ricordo che anche gli arconici naturali possono essere vibrati spingendo la corda verso sinistra e vibrando spesso, un pò alla Gary Karr. Non è semplice ma di grande effetto. Con lo studio ed il "principio di gradualità" si riesce ad ottenere quasi tutto Wink!
  
vito liuzzi
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proudhon_bakunin
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Re: LEZIONI di CONTRABBASSO CLASSICO on line !
Reply #7 - 20.04.2005 at 16:39:49
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Caspita Vito!!!!

Non finisci mai di stupirmi!

Credo di poter parlere a nome del forum tutto nel chiederti di non essere breve ma di dilungarti il più spesso possibile, sei sempre molto completo ed esaustivo.

E poi quanta carne al fuoco! Appena mi libero da impellenti impegni lavorativi mi butto nella mischia anch'io.

Ciao.
Daniele
  
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vitoliuzzi
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Re: LEZIONI di CONTRABBASSO CLASSICO on line !
Reply #8 - 21.04.2005 at 06:28:48
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Grazie infinite.
Scrivendo a braccio non è difficile, ma alcune volte vorrei essere ancora più completo perchè è molto interessante poter condividere la propria professione con altri ragazzi o professionisti: per me non c'è molta differenza.

Ma non posso essere "troppo esaustivo" perchè non tutti possono rimanere collegati ad Internet per parecchio tempo, e secondo me bisogna rispettare anche queste esigenze. E poi mi diverto Smiley!

Grazie ancora.

Vito
  
vito liuzzi
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Stefano_Sciascia
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Re: LEZIONI di CONTRABBASSO CLASSICO on line !
Reply #9 - 21.04.2005 at 12:59:46
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Vengo a lezione da te Vito !!!

Credimi , sei incredibile spieghi benissimo .

Che invidia ***

Bravo !

Con Stima Stefano .
  
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vitoliuzzi
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Re: LEZIONI di CONTRABBASSO CLASSICO on line !
Reply #10 - 22.04.2005 at 07:16:57
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USO DELL' ARCO: differenti posizioni.

Riprendo il discorso che stava esponendo il nostro Neroantico (ma come ti chiami?) per tentare in breve, ma sarà complicato, di spiegare alcune modalità d' esecuzione per ciò che concerne l' utilizzo dell' arco. In particolar modo cercheremo di capire differenti concetti che riguardano la corretta conduzione dell' arco alla francese, in modo tale da poter rendere il nostro modo di suonare più variegato e, in specie, più attraente da un punto di vista di scelte musicali. Sono proprio le cc.dd. "scelte interpretative" che determinano anche le cc.dd. "scelte tecniche", e la capacità di utilizzare l' arco in differenti posizioni e facendo vibrare altrettante diverse porzioni di corda, influirà sul nostro modo di far musica a seconda della "scelta" che opereremo in un dato contesto musicale.

Ragazzi, come al solito "scriverò a braccio" senza aver preparato alcuno schema scritto; si tratta solo di riflessioni tecnico-interpretative che mi vengono al momento e che non sono il "Verbo". Scusate per le imperfezioni di sintassi o grammaticali Wink! Ovviamente terrò conto di quanto suggeritomi da Neroantico, anche se mi piacerebbe che Nero esplicasse un pò meglio la sua problematica in modo tale da cercare una soluzione più adeguata ed appropriata.

Molte volte non riusciamo a comprendere un dato od una serie di dati ed informazioni che sono estremamente funzionali per il nostro particolare modo di concepire la conduzione dell' arco a prescindere da tipo di impostazione. E' ovvio e ragionevole pensare che una buona e corretta impostazione dell' arco ci permetterà di ampliare a macchia d' olio la nostra possibilità di ricercare nuove sonorità ed interpretare al meglio quello che intendiamo studiare, cercando anche di seguire un certo tipo di filologia interpretativa che ci viene necessariamente richiesta a seconda dei periodi prescelti.
Uno fra questi dati fondamentali che dobbiamo tenere in stretta considerazione è la capacità dell' arco di poter scorrere sulle differenti corde in due modi caratteristici: "on the string" e " in the string" . On ed In: cosa vuol dire? "Sulla corda" e "Nella corda". Inoltre è doveroso pensare che differenti "velocità" dell' arco ci permetteranno di ottenere sonorità differenti, così come il "posizionamento" dell' arco e l' uso di "tutti i crini" o "pochi crini" forniranno all' esecutore un mondo a dir poco infinito di possibili scelte interpretative di cui parlavo inizialmente. Proviamo a sviscerare questi concetti fondamentali in maniera concisa ma, spero, estremamente foriera di possibili sviluppi argomentativi.
Premessa: lo studio dell' arco deve essere sempre impostato in modo tale che non vi debba essere alcuna differenza a seconda del tipo di corda che utilizziamo o della relativa posizione in cui ci veniamo a trovare. Suonare sulla prima o sulla quarta corda non deve imbarazzarci più di tanto, anzi, dobbiamo arrivare al punto che mentalmente e psicologicamente queste differenze vengano azzerate all' interno del nostro cervello il quale dovrà operare scelte che rimarranno indenni a seconda della zona o porzione di tastiera che andiamo ad utilizzare. Ecco perchè consiglio e faccio studiare con grande attenzione le scale cromatiche a due ottave su TUTTE e quattro le corde con diversi colpi d' arco. In tal modo, oltre al rafforzamento della mano, al miglioramento della velocità esecutiva, alla capacità di poter suonare in qualsiasi zona del contrabbasso, si potranno operare scelte od in linea con la prassi esecutiva o, magari, diferenti da questa se il nostro strumento dovesse rendere meglio in alcune posizioni rispetto ad altre. Rispetto al Petracchi, ad esempio, mi permetto di non essere in linea sul fatto che le diteggiature debbano essere quasi pre-impostate e che solo quelle suggerite debbano andare considerate come le migliori. Assolutamente no! Quando suoniamo dobbiamo essere in grado di poter "subito" cambiare diteggiature in un brano senza andare in "ansia" per la scelta nuova operata.
  
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Re: LEZIONI di CONTRABBASSO CLASSICO on line !
Reply #11 - 22.04.2005 at 07:42:27
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Purtroppo avevo scritto un altro papiro in continuazione a quanto andavo dicendo ma il softaware me lo ha cancellato ed io non lo avevo salvato.

Sarà per un' altra volta Wink!

Ciao

Vito
  
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Re: LEZIONI di CONTRABBASSO CLASSICO on line !
Reply #12 - 22.04.2005 at 11:57:50
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Ciao Vito.
Neroantico = Arnò Giovanni 
Vivo a Milano.
Studio il cb con Marco Mistrangelo e seguo da qualche anno i corsi di musica d'insieme(Jazz) di Trazzano s/n
del M° Massimo Maltese
Effetivamente a volte non sono sempre chiaro...
volevo però avere delucidazioni in merito ad alcuni aspetti:

1. ho notato che quanto più diteggio nelle posizioni avanzate ottengo un suono migliore (?) posizionando l'arco più vicino al ponte. E' una impressione o una scelta di suono?
2.Sto studiando il Simandl, secondo te  bisogna sempre mantenere il max contatto dei crini con la corda anche lavorando di punta durante gli esercizi?
Pensavo che l'arcata si svolgesse con l'attacco a pieno crine al tallone  e man mano che la svolgo fletto il polso  un pochino in modo di essere "a fine corsa" con il braccio quasi disteso, mantenedo l'arco in posizione con una sostenuta pressione dell'indice che permete una omogeneità di suono compensando la diminuzione della frizione dei crini in punta dovuta alla piccola torsione. Saro' chiaro? Boh?

3. Facoltativa!! Un buon suono nel registro superiore ( come nel grave) dipende dalla tecnica e sono d'accordo, ma dal punto di vista teorico quanta incidenza ha il tipo di corda Es metallo, sintetico, budello  e quanto influisce il diametro della corda  o meglio la massa vibrante  sopratutto nel registro acuto? Ovvero è meglio avere delle corde spesse o sottili? lo so ,lo so sono un maniaco ma mi affascina il discorso fisico che c'è nelle corde tipo corelli, il tungsteno permette diametri inferiori rispetto al nickel che è più pesante e suona più scuro...
Sottintendo a parità di strumento.

Forse dovrò cambiare il mio nick con Ab-normal?

Ciao
  
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neroantico
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Re: LEZIONI di CONTRABBASSO CLASSICO on line !
Reply #13 - 22.04.2005 at 12:51:22
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Ciao Vito,
Ho bisogno di un chiarimento in merito all'esercizio sul vibrato nr 1:
Il movimento è svolto dal braccio ma il momento è angolare o longitudinale ?(faccio le alucce o spingo su e giù il braccio facendo perno sulla nota pigiata?)

Grazie

Giovanni 
  
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Re: LEZIONI di CONTRABBASSO CLASSICO on line !
Reply #14 - 22.04.2005 at 13:07:15
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Esatto! E' proprio così.
Il movimento è longitudinale. L' importante è pressare con un certo vigore la nota prescelta (es.: Do in prima corda) e stonare sia nella parte alta che bassa. Poi passa alle altre tre corde nella stessa posizione. Basta un mesetto di questo studio fatto bene e noterai i vantaggi che si ootengono. La stonatura deve essere uguale per tutte le dita. Devi passare da 1 al 3 e dal 3 al quarto senza che il tuo insegnante se ne accorga: idem a capotasto. Ditto!

Ciao e buono studio!

Vito Liuzzi

p.s.: mi stai "assillando di domande" ma la cosa mi fa piacere. Aspetta che cerco di risponderti anche sulla tua specifica questione che ora ho compreso meglio ... scusa la mia lentezza mentale, ma è naturale per me Smiley!
  
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Re: LEZIONI di CONTRABBASSO CLASSICO on line !
Reply #15 - 22.04.2005 at 13:25:00
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scusa vito, non ho capito una cosa. nel vibrato, devi proprio spostare il dito su e giu' sulla corda? diciamo p esempio 1/8 di posizione su e giu' facendo scivolare il polpastrello (tipo glissato) oppure il dito "ruota" corda senza scivolare?

e' la stessa domanda di neroantico, il problema e' che non ho capito la tua risposta!
  
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vitoliuzzi
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Re: LEZIONI di CONTRABBASSO CLASSICO on line !
Reply #16 - 22.04.2005 at 14:01:43
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Quote:

Effetivamente a volte non sono sempre chiaro...
volevo però avere delucidazioni in merito ad alcuni aspetti:

1. ho notato che quanto più diteggio nelle posizioni avanzate ottengo un suono migliore (?) posizionando l'arco più vicino al ponte. E' una impressione o una scelta di suono?
2.Sto studiando il Simandl, secondo te  bisogna sempre mantenere il max contatto dei crini con la corda anche lavorando di punta durante gli esercizi?
Pensavo che l'arcata si svolgesse con l'attacco a pieno crine al tallone  e man mano che la svolgo fletto il polso  un pochino in modo di essere "a fine corsa" con il braccio quasi disteso, mantenedo l'arco in posizione con una sostenuta pressione dell'indice che permete una omogeneità di suono compensando la diminuzione della frizione dei crini in punta dovuta alla piccola torsione. Saro' chiaro? Boh?

3. Facoltativa!! Un buon suono nel registro superiore ( come nel grave) dipende dalla tecnica e sono d'accordo, ma dal punto di vista teorico quanta incidenza ha il tipo di corda Es metallo, sintetico, budello  e quanto influisce il diametro della corda  o meglio la massa vibrante  sopratutto nel registro acuto? Ovvero è meglio avere delle corde spesse o sottili? lo so ,lo so sono un maniaco ma mi affascina il discorso fisico che c'è nelle corde tipo corelli, il tungsteno permette diametri inferiori rispetto al nickel che è più pesante e suona più scuro...
Sottintendo a parità di strumento.  


Avevo scritto troppo e il software mi ha decapitato tutto: giusta punizione. Sono stanco ma di dico in breve:

2) Anche alla punta si deve suonare con TUTTI i crini anche nei pianissimi; quando sarai diventato esperto dell' arco potrai suonare anche con due crini.

1) Abituati a suonare nei pressi del ponticello come fa Gary Karr: almeno così ti ascolterà anche l' ultimo anello del teatro in cui andrai ad eseguire il tuo primo concerto da solista.

3) Ho provato tutte le corelli: facilissime da suonare, ma nessun tipo ha il calore e colore delle Pirastro, D' Addario o Velvet. Poi su CD tutto si può fare: il contrabbasso può diventare un organo da chiesa od un' arpa. Meglio ascoltare dal vivo. Comprendo il perchè di un Karr o Rabbath o Marillier che usano queste corde. Ma il suono di Sciascia, Siragusa, Bocini, Petracchi è altra cosa, anche se le corde che usano sono più spesse.

Scusami per la sintesi, ma sono proprio stanco e stasera ho la Trota di Schubert: che altra impresa! Vado.
  
vito liuzzi
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vitoliuzzi
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Re: LEZIONI di CONTRABBASSO CLASSICO on line !
Reply #17 - 22.04.2005 at 14:45:39
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Quote:
scusa vito, non ho capito una cosa. nel vibrato, devi proprio spostare il dito su e giu' sulla corda? diciamo p esempio 1/8 di posizione su e giu' facendo scivolare il polpastrello (tipo glissato) oppure il dito "ruota" corda senza scivolare?

e' la stessa domanda di neroantico, il problema e' che non ho capito la tua risposta!


Il dito rimane bloccato teoricamente nella posizione prescelta: non devi spostarlo o ruotarlo. Ti Basta tenerlo inchiodato sulla nota fondamentale ed andare su è giù: noterai che la piccola stonatura si produrrà senza spostare il dito ma col semplice movimento sinusoidale. E' come se mettessi un chiodo nel tuo dito a livello del polpastrello (che maler!!) e poi andassi verso su e giù, sapendo pero che c'è sempre questo vincolo che ti blocca ma che, musicalmente, è la nota fondamentale che non dobbiamo mai perdere di vista.

Prova con un accordatore buono a lancetta e digitale (o con i pallini). Parti dalla luce verde, poi si accenderano le lucette rosse a destra e poi verde e poi lucette verdi a sinistra ... Occhio ... l' accordatore deve però segnare sempre la STESSA NOTA: ci siamo capiti ora Wink!

Ciao

Vito Liuzzi

  
vito liuzzi
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andrea
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W il contrabbasso!

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Re: LEZIONI di CONTRABBASSO CLASSICO on line !
Reply #18 - 26.04.2005 at 05:32:23
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CAPITO!
grazie vito, sei sempre una grandissima risorsa di conoscenza e di aiuto!
ora che ho un po' piu' di tempo ricomincero' con gli esercizi per l'arco (che avevi proposto ancora tu!) e poi aggiungero' gli esercizi per il vibrato.
il mio grande problema (fosse l'unico! ne ho mille di problemi!) e' vibrare tirando l'arco. non ho ancora l'indipendenza delle due mani in questo e il risultato e' inascoltabile..... aiut!
  
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vitoliuzzi
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Re: LEZIONI di CONTRABBASSO CLASSICO on line !
Reply #19 - 26.04.2005 at 07:47:48
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Se utilizzassi un bel metronomo e studiassi "gradualmente", non ci saranno più problemi.
Se non migliori prima la tenuta dell' arco, non potrai studiare per ottenere un buon vibrato. Le due cose so "complementari" l' una all' altro. Vedrai che con calma il problema si risolverà senza probleimi di sorta.

Buono studio

Vito
  
vito liuzzi
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