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Very Hot Topic (More than 25 Replies) LEZIONI di CONTRABBASSO CLASSICO on line ! (Read 77914 times)
vitoliuzzi
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VIBRATO e ARCO: sincronizzazione.
Reply #20 - 26.04.2005 at 08:16:12
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Prendo spunto proprio da Andrea e dal suo "piccolo" problema di indipendenza e sincronizzazione della mano destra e sinistra quando si deve vibrare. Scrivo a braccio!
Secondo me, quello di Andrea è un problema abbastanza comune che personalmente cerco sin dal II o III anno di Conservatorio di analizzare ed approfondire con i miei allievi. Si nota una cosa molto scontata ma chiarificatrice. Coloro che studiano di più e che seguono pedissequamente gli insegnamenti del proprio Maestro, riescono in breve tempo ad avere un discreto vibrato in tutte le zone della tastiera. Questo fatto tecnico spiega come la validità degli esercizi richiamati in breve non possa essere in discussione, tanto che al Quinto o Sesto anno il vibrato, per gli studiosi, è veramente molto maturo e ben assestato.
Occorre molta pazienza, ma gli studi tecnici analizzati in breve nei post che precedono il presente, danno grandi risultati e, in più, permettono un incredibile rafforzamento della sinistra ed una grande padronanza dell' arco che tende a non sfuggire anche se si tiene un nota per 32 movimenti. 
Ma perchè l' arco tende a "sfugigire"? Non voglio dilungarmi sotto questo profilo ma la problematica è abbastanza semplice e deduttiva. Quando si studia l' arco solo approfondendo gli studi melodici che ci vengono assegnati, non possiamo pensare di poter avere un bel vibrato ed una conduzione dell' arco a trecento sessanta gradi. Occorre "staccare" e passare all' analisi della "tecnica pura o di riferimento", ovvero esercizi di alta tecnica contrabbassistica, differenziati da quelli che si vanno poi a realizzare: è la c.d. "tecnica applicativa o di applicazione". La differenza è sostanziale e di vitale importanza se si vuole realmente migliorare il proprio "way of playing", altrimenti si rischia che gli anni passano e l' allievo non riesce ad esprimersi musicalmente ma solo tecnicamente. Apro una parantesi.
E' molto facile trovare grandi contrabbassisti che sono come delle vecchie macchine da scrivere Olivetti: perfetti nel loro incedere musicale, ma privi di alcuna abilità nel voler trasmettere sensazioni, passioni ed anche la propria "animalità" che sta alla base di ogni nostra azione quotidiana in maniera più o meno marcata.
Ergo, se non si suddivide lo Studio quotidiano in più momenti dedicati ad affrontare i propri punti deboli o le nuove difficoltà imposte dagli studi, difficilmente si riusciranno a migliorare le proprie caratteristiche di base.
Ecco, e mi ripeto, l' importanza di studiare il vibrato prima senza l' arco e solo dopo aver maturato l' arco sulle corde vuote nei pressi del ponticello a velocità lentississime, si potrà passare a combinare insieme i due arti. 

....
  
vito liuzzi
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vitoliuzzi
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Il vibrato e l' arco!
Reply #21 - 26.04.2005 at 08:42:27
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..... continuazione:

Sovente si sottovalutano esercizi anche stupidi ma che possono aiutare moltissimo. Per esempio: se si sta in poltrona o con una bellissima ragazza che vi sta adulando (usiamo questo termine) ... vabeeèèè .... cercate un altro momento più tranquillo. Insomma, è possibile simulare la vibrazione della mano sinistra anche appoggiandola semplicemente sul vostro addome o pancia e cominciare a vibrare sia con primo, poi col terzo staccando il primo e poi con quarto aiutato dall' anulare. Pensate sempre di stonare prima a duine poi a terzine e poi a quartine. Magari applicate la stessa tecnica con la ragazza/o (per le signore del Forum) con cui state intrattenendo rapporti di ALta Cultura Applicata, e sicuramente la serata si conlcuderà con un bel ceffone da parte di lei. Ma Contrabbasso è sinonimo di Sofferenza ... andrà meglio la prossima volta quando le suonerete una bella Elegia in Remaj di Bottesini con un vibrato talmente passionale e focoso che non riuscirete ad arrivare al trillo finale.
Ma a parte queste osservazioni poco utili alla pratica di studio giornaliera, il suggerimento è quello di lavorare molto sulle corde vuote ed a ponticello con tutti i crini da tallone a punta. Quando la vibrazione della corda è sincrona a quella della bacchetta dell' archetto, allora diventa molto più facile avere grande sonorità e, nello stesso tempo, sforzarsi meno durante i normali studi dato che ormai il braccio destro e le sue dita hanno raggiunto una "forza in eccesso" che dovrà essere sfruttata solo in brani particolari, o qualora si voglia conferire maggiore potenza sonora al proprio contrabbasso in qualsiani posizione vi troviate.
I risultati non sono immediati, ma da un punto di vista temporale un paio di mesi di studio attento equivalgono a due anni fatti alla carlona, ovvero in maniera poco scientifica. La Scienza del Contrabbasso è un aspetto che gli allievi fanno fatica a mandar' giù, ma è la più foriera di risultati. Se poi riuscite ad applicare quel famoso principio di "gradualità", allora i risultati finali potranno essere ancora più evidenti e ben consolidati nella mente dell' allievo.
Ma quanto devo studiare queste tecniche?
A livello temporale e giornaliero, bastano solo quindici/venti minuti di SERIA APPLICAZIONE, magari anche mezz' ora. In quest' utimo caso i risultati sono certi. Non occorre "studiare tanto e male", ma bisogna studiare "poco ma con grande intelligenza ed attenzione". Ogni dettaglio deve essere curato per permettere poi alla "tecnica pura" di farsi Anima, PAssione, Comunicazione delle proprie idee e sentimenti.
Non si può pensare di arrivare a questo livello se la base tecnica fondante non è mai stata analizzata con la dovuta profondità. Mi capita sempre di dire che gli Studi, I Concerti, le Sonate e via dicendo, altro non sono che "tecnica applicata" che dobbiamo rendere in maniera musicalmente valida e ci deve permettere di fraseggiare senza troppo pensare "in sè" al livello di difficoltà che stiamo analizzando. Ma se la tecnica pura è stata studiata ad un livello da "quasi sufficiente", non dobbiamo prendercela con noi stessi o col nostro insegnante. Probabilmente l' abbiamo sottovalutata e gran parte del repertorio sarà una cosa per noi impossibile a pensarsi. Gli anni di Conservatorio servono da una parte a formare un possibile e futuro docente di contrabbasso, dall' altro, compito principale, sono anni che devono preparare il musicista professionista con un Vero E Proprio "metodo di studio" che non coincide mai alle 10 ore di studio che, al massimo, possono condurvi sulla soglia della crisi esistenziale.

Detto ciò, ogni problema di "sincronismo" e di asincronicità verrà meno. Il nostro modo di suonare si aprirà in modo consistente e riusciremo anche a star sopra un pianoforte anche con un fabbricone ben messo.
Parola mia!!!

Ciao a tutti

Vito Liuzzi
  
vito liuzzi
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Re: LEZIONI di CONTRABBASSO CLASSICO on line !
Reply #22 - 26.04.2005 at 09:35:04
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Ciao Vito,

Intervento particolarmente acuto, perchè accenni ad alcuni punti importantissimi, che mi stanno particolarmente a cuore: 

TEMPO DI STUDIO 
Chi più chi meno, abbiamo tutti problemi di tempo, quindi ottimizzare lo studio è fondamentale. 

ESERCIZI FOCALIZZATI AI PROBLEMI
Hai detto tutto tu

LIMITI FISICI 
A mia esperienza, dopo tre ore di tecnica pura io non rendo più una fava e non sono più bravo. Il tour de force di dieci ore al giorno può andare bene se si lavora in un workshop o se si hanno impegni strettissimi (tipo mettere su un repertorio) è valido come attività saltuaria e, secondo me, mai abbinabile alla tecnica. 

ciao e ancora complimenti
  
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vitoliuzzi
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Re: LEZIONI di CONTRABBASSO CLASSICO on line !
Reply #23 - 27.04.2005 at 17:13:17
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LIMITI FISICI

Questo è un argomento di estremo interesse perchè si dicono tante cose che non corrispondono al vero, alla realtà dei fatti e non a quella dei sogni. Una dato mi sembra lapalissiano: studiare molto aiuta a diventare più bravi, se vogliamo metterla dal punto di vista della bravura intesa come capacità di miglioramento tesa alla perfetta realizzazione di una partitura musicale. Mi viene in mente una frase di Marillier il quale afferma che prima di incidere un disco fa un tour dé force di circa tre/quattro mesi al ritmo di 9/12 ore di studio. Sinceramente credo poco a queste storie anche se, con molta probabilità, qualcuno avrà sicuramente provato simili "ìfull immersion" che, a mio giudizio non offrono grandi garanzie per un miglioramento immediato. Penso che Marillier sia uno fra i più grandi contrabbassisti al mondo per il suo meraviglioso suono, ma non credo alla dichiarazione rilasciata. Cmq. è un mio personalissimo parere. 
Anche perchè, a rigor di logica e di evidenza empirica dei fatti, il cervello ha una capacità di assimilazione di dati di circa sette/otto ore. Come dire che tutto quello che viene "immagazzinato dopo" non entra nei nostri cari neuroni e nelle nostre sinapsi. Credo che si possa lavorare sodo per massimo otto ore in un giorno, con le dovute e meritate pause. E' chiaro che questo tipo di discorso potrà valere più per gli studenti e meno per chi ha ormai avviata una certa carriera professionale. Ma sostengo con i miei allievi che 6 ore al dì (esattamente come le prescrizioni medicamentose!) di studio sullo strumento siano più che sufficienti (e rispettive pause), tanto sul contrabbasso bisogna studiare tre volte di più rispetto agli altri strumenti per ricavarne la metà dei risultati ???! Il discorso deve essere più puntato sulla "qualità" di studio che non sulla "quantità"; e come sottoinsieme pensiamo anche al metodo. Il metodo. Non è facile trovare uno, ma quando si ha un buon metodo di studio ci si stanca meno e si rende meglio, oltre ad avere la possibilità di vivere la vita anche sotto altri molteplici e piacevoli aspetti. 
Ho notato, in dieci anni d' insegnamento, che non sono moltissimi i contrabbassisti che fanno una qualche attività fisica; ma sicuramente lo sono in maggioranza se pensiamo ai violinisti, e rispetto a questi, che assicurano le loro dita per la preziosità che se ne evince. Non bisogna sottovalutare questo aspetto. Il noto brocardo latino dice:"Corpus sano, in corpore sano". E non avevano poi così torto i nostri avi.
Personalmente pratico tennis da sette anni dopo diciotto di pallacanestro a livello agonistico, e l' adrenalina naturale che si produce dopo uno sforzo atletico è come la panacea a tutti i mali. Lo sport mi ha insegnato anche lo "stretchin'", cosa che sottovalutavo e che noi contrabbassisti spesso dimentichiamo.
Io non ho mai studiato più di otto ore (quattro + quattro) nei periodi importanti, ma, onestamente, si arriva ad odiare lo strumento o, quantomeno, si potrebbe provare una sorta di "repellenza a pelle".
Come dire: bisogna alzarsi da tavola con un pizzico di fame. Bene io ogni giorno mi lascio un pizzico di volontà per il giorno dopo e fino ad ora funziona.
Detto fra noi: Gary Karr ha studiato anche 14 ore al giorno nella fantasia popolare, ma credo che Karr suonerebbe bene anche una mazza di scopa Wink! Non credete? 

Ciao

Vito
  
vito liuzzi
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andrea
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Re: LEZIONI di CONTRABBASSO CLASSICO on line !
Reply #24 - 28.04.2005 at 05:33:43
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la questione che hai sollevato e' veramente importante.
in effetti anche io credo che oltre un certo limite, la mente non assimila piu' e le ore in eccesso sono solo, se va bene, ginnastica, ma non credo che influiscano piu' di tanto sulla qualita' dell'esecuzione.

ma il tuo discorso va bene per chi ha tempo e fa il contrabbassista (o lo studente di contrabbasso) di mestiere. 
il problema di tanti (credo) e' impostare un buon metodo di studio nei ritagli di tempo di una vita (purtroppo) impegnata da un lavoro, da una famiglia ecc.
io purtroppo spendo la maggior parte della mia giornata lavorando e andando-tornando dal lavoro. quel poco tempo che mi rimane prima di crollare addormentato cerco di dedicarlo al contrabbasso, ma e' veramente dura. e spesso le famose otto ore di limite...sono gia' state dedicate ad altro!
vabbe', pazienza.
scusate lo sfogo.


andrea

  
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vitoliuzzi
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Re: LEZIONI di CONTRABBASSO CLASSICO on line !
Reply #25 - 28.04.2005 at 07:28:32
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Quando si ha anche un' oretta a disposizione la si può rendere molto fruttuosa dividendo lo studio in due piccoli parti. La prima mezz' ora dedicata alla tecnica prima morbida e poi di agilità, giusto per mantenere la corretta pressione delle dita sia sull' arco che per tenere le dita della mano sinistra sempre ben allenate efresche.
A volte studiare troppo può anche portare a dei danni seri se non c'è qualcuno che ti fermi e ti gestica (se uno non è in grado di farlo da solo). 
Dicevo, l' altra mezz'ora la si può dedicare allo studio attento e meticoloso di uno studio od altro.
Con tale metodo, però, ogni giorno bisogna affrontare temi di tecnica differenti, altrimenti l' escamotagè non funziona. La diversificazione pianificata è il metodo di studio più foriero di risultati. Lo studio nevrotico e martellante non sempre porta a grandi risultati.

Quindi anche un' ora può essere sufficiente per mantenere uno standard qualitativo di un certo livello. Tuttavia le tre ore canoniche o la mattina od il pomeriggio sarebbero la soluzione ottimale. Il problema è che molte volte si doveva studiare quando era il momento.

Adesso o ci accontentiamo, cercando sempre però di imparare nuovi concetti o tecniche, del nostro standard, oppure si rischia di voler studiare tanto ed alla fine non si studia proprio. Capita!

Ciao

Vito Liuzzi
  
vito liuzzi
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Re: LEZIONI di CONTRABBASSO CLASSICO on line !
Reply #26 - 28.04.2005 at 09:52:54
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Butto giù alcune cose che mi sono venute in mente dopo la lettura degli ultimi interventi.
Premetto che io mi sono trovato "costretto" a impormi dei limiti tecnici, o meglio dei limiti al virtuosismo. (Lo confesso, non sono capace a fare un solo in sedicesimi a 300 di metronomo Wink )

TIPO DI STUDIO
Per un jazzista fare mezz'ora di linee su Satin Doll non è la stessa roba che farla su Giant steps, presumo da ignorante che anche in classica sia così. Quindi un fattore che influenza la durata dello studio è la FATICA (che mi preme distinguere dalla DIFFICOLTA') dell'esercizio in questione

TECNICA APPLICATA E ALTRO
Io parlando di limiti fisici mi riferivo alla tecnica sullo strumento, e per me una situazione ottimale non supera i 120 minuti reali (anche meno, va...).
Ci sono altre attività (che dovrebbero essere) quotidiane: ear training, ascolto mirato, cantarsi i soli. Con tre ore a disposizione, dedicare 100 minuti allo strumento (reali 85) e 80 al resto (reali 65) permette di non massacrarsi articolazioni tendini deltoidi e schiena, e di non rompersi troppo le scatole.
Più di un jazzista consiglia di pensare in termini percentuali: 60% strumento 40% ascolto e ragionamento.

TEMPO A DISPOSIZIONE
Andrea, tocchi un problema non da poco, ma, e te lo dice uno che viaggia parecchio. i tempi di viaggio (meglio in macchina, ma anche sui mezzi, con un po' di concentrazione) possono diventare preziosissimi. Come? Cantandosi mentalmente i soli altrui e pensandosi e memorizzandosi i propri. Tutto quello che hai pensato sullo strumento risulterà "facile". Non è una cosa che si impara dall'oggi al domani, ma cosa vuoi che sia per gente che tira fuori suoni deliziosi sfregando crini di cavallo contro corde tese? A me questo esercizio ha aumentato tantissimo la consapevolezza.

ciao a tutti, cavolo che bell'argomento!
  
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andrea
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Re: LEZIONI di CONTRABBASSO CLASSICO on line !
Reply #27 - 28.04.2005 at 11:25:13
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caro tramaker, accetto il tuo consiglio.
comincero' a ripassarmi le parti in treno!
anche se , piu' che lottare per la concentrazione dovro' lottare contro il sonno (in treno mi addormento dopo 2 minuti! Smiley)
  
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MrPC
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Re: LEZIONI di CONTRABBASSO CLASSICO on line !
Reply #28 - 02.05.2005 at 05:17:10
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OT per Vito
Scrivo qui perchè mi sembra sia stato cancellato il topic su Rota.
La settimana scorsa sono stato assente per lavoro, avevo portato il file a casa per lavorarlo ma il mio notebook non leggeva il disco e quindi non ho potuto fare niente per metterlo su Yahoo.
Vista la diffusione della tua esecuzione su internet penso che non sia più il caso di metterla sulle pagine Yahoo creando ulteriori file ed appesantendo una struttura al limite del funzionamento.
Ciao!
  
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dinibass
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Re: LEZIONI di CONTRABBASSO CLASSICO on line !
Reply #29 - 02.05.2005 at 05:37:22
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vedo che state toccando un argomento davvero interessante, nuovo per il Forum: l'esercizio mentale (ovvero la MENTAL PRACTICE), che peraltro ha una bibliografia di riferimento ed è universalmente riconosciuta come parte integrante la preparazione del musicista.

Tra le altre cose è correlata ad un altro bell'argomento: la prevenzione dei disturbi fisici come tendiniti etc...

Mi propongo di parlare della Mental Practice quando ho un po' di tempo, magari in un post separato.

ciao
g
  
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vitoliuzzi
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IL SALTELLATO
Reply #30 - 03.05.2005 at 09:32:41
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Dico la mia opinione: 
Il saltellato è uno di quei colpi d' arco che non sono nati esclusivamente per il contrabbasso, anzia, è d' uopo pensare che sia un colpo d' arco che nel tempo è stato preso a prestito dai violinisti, i quali hanno una maggior facilità nell' eseguirlo dato che lo stesso violino, da un punto di vista fisico, costituisce quello che in Fisica viene chiamato "vincolo" ed il cui scopo è quello di opporsi alla forza gravitazionale. Purtroppo sono diverse le concezioni per ottenere un buon saltellato che sia contrabbassisticamente valido. L' arco tende a sfuggire nel nostro caso proprio verso il basso e solo con una presa dell' arco leggermente più salda si potrà ottenere un saltellato degno di nota. Non condivido alcune famose opinioni che partono dal siginificato letterale del colpo d' arco, per poi trovare una soluzione tecnica che si avvicini alla sonorità ed all' effetto prescelto. 
Ma è possibile pensare al "saltellato" come ad un salto che l' arco deve compiere, quasi un salto in avanti, a differenza del "balzato" dove questo salto è più ampio ed in avanti? No! Balzato e saltellato da un punto di vista letterale sono dei sinonimi, cioè parole o verbi che possono facilmente essere interscambiati. Nel nostro caso non è così, ecco perchè le teorie di coloro che seguono il significato letterale della parola sono fallaci e didattiicamente poco fruibilì per l' allievo. Ma cosa è un saltellato e come si ottiene questo difficile ma entusiasmante colpo d' arco? Cerchiamo di analizzarlo con calma. 
Il saltellato non si può applicare a tutte le figurazioni ritmiche, ma solo ad alcune del tipo che cercherò di individuare solo a titolo di esempio: due crome legate e puntate, una terzina legata e puntata, una quartina di semicrome in velocità sempre puntate. Questo è sostanzialmente lo schema ritmico base. Come sappiamo, queste figurazioni possono essere intese in mille modi diversi, ma se dobbiamo interpretarli nella giusta maniera occorre ampliare il discorso. Se in velocità troviamo un gruppo di terzine legate e puntate, ci troviamo nelle condizioni ideali per poter eseguire un bel saltellato, se l' autore lo richiede o se è insito nella stessa concezione del pezzo, specie orchestrale. 
L' archetto rimbalza sulla corda (conviene ovviamente non tenere i crini dell' arco troppo tesi) ma per fare questo, prima, occorre abituarsi a far rimbalzare l' arco anche prima dei tre quarti di distanza dal nasetto, utilizzando prima un metronomo a velocità blande e poi sempre con numerazioni di pulsioni più alte. NON PENSATE A NESSUN SALTO Né IN AVANTI (Balzato!) nè verso l' alto. Il saltellato, anzi, per essere sonoro e ben focalizzato, giammai sfuggito altrimenti si rischia solo un effetto ma tecnicamente non si è perfetti, deve seguire la spinta di rientro della corda tesa e deve staccarsi leggermente dalla corda altrimenti si perde la cordinazione nell' eseguire le singole note. La mano destra deve essere tenuta in posizione quasi bloccata, ovviamente si parla del polso che molto spesso interviene nelle diverse arcate. Una volta che il polso è ben bloccato, con un impulso minimo delle dita si va "saltare" l' arco sopra la corda nelle figurazioni di base che abbiamo individuato. Non occorre fal saltare per tre metri, ma è meglio rimanere ad una altezza minima dalla corda dalla quale i crini ad ogni modo si staccano per una frazione di secondo. 
Ad ogni impulso in su delle dita della mano sinistra corrisponderà un saltello dell' arco. Quando si passa a duine, terzine, quartine o sestine, gli impulsi sono sempre più stretti e veloci e bisogna abituarsi a lasciar scorrere di poco l' arco in avanti o in giù, per poter permettere l' esatta individuazione di tutte le note che intendiamo suonare. La posizione del mignolo è basilare: le diverse Scuole lo posizionano in punti diversi, ma a copertura della parte finale del nasetto, mi sembra una delle posizioni più comode e salde. Adesso occorre lentamente abituarsi a far saltellare l' arco con figurazioni diverse, pensando mentalmente che mentre l' arco salta vi deve essere un leggero spostamento in giù od in sù dello stesso avambraccio, altrimenti si rischia la confusione e la mancata focalizzazione dei singoli suoni. 
Ovviamente sentirlo eseguito è cosa migliore, ma tecnicamente ricordate di non tenere il polso troppo blando altrimenti si perde ritmicità e bilanciamento sulle singole note. Non è un colpo d' arco facile, anzi direi che è abbastanza complesso ma fornisce degli effetti di grande apprezabilità musicale. 
Francesco ... in attesa di commenti posteri (con calma!)

N.B.: ho ripreso questo post volutamente dal mio amico francesco visto il tema molto interessante.
  
vito liuzzi
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Re: LEZIONI di CONTRABBASSO CLASSICO on line !
Reply #31 - 07.05.2005 at 03:18:28
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Cari ragazzi,
tempo permettendo mi metto a vostra disposizione per chiarire o spiegare qualsiasi dubbio voi abbiate di natura tecnica od interpretativa o di pura analisi.
Naturalmente ripeto che NON SONO IL VERBO, quindi ascoltate sempre così dice il Forum nel suo complesso, perchè quella è la Verità.

Se potrò rispondervi in maniera esaustiva sarà per me un grande felicità, alcune volte potrò essere più sintetico.... se poi proprio non so come rispondervi ... mi informo in giro e cerco di darvi una risposta quanto meno logica.

Stessa cosa si può fare con il Jazz, dove secondo me alcuni eccelsi personaggi non si espongono più di tanto come un certo Giorgio Dini Wink! ... che potrebbe spiegarci qualche altro Trick (o Tramaker o tutti voi insieme ... non lo so!). Ma questo fatto delle lezioni on line è molto apprezzato (mio piccolo sondaggio!).

Un caro saluto

Vito
  
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Re: LEZIONI di CONTRABBASSO CLASSICO on line !
Reply #32 - 10.05.2005 at 06:12:05
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Ciao a tutti, 
Una domanda per Giorgio e una per Vito:

Giorgio, tu hai accennato a una bibliografia sulla Mental pratice, che per me è stata una artigianale ed efficace forma di lavoro coatto ("come fare musica mentre vai/torni dal lavoro o in pausa pranzo?"). Mi puoi dare qualche riferimento bibliografico?

Vito, esiste in classica una sistematica pratica di ripetizione mentale di brani, diteggiature, etc...

grazie e ciao
  
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vitoliuzzi
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Re: LEZIONI di CONTRABBASSO CLASSICO on line !
Reply #33 - 10.05.2005 at 09:29:56
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Nella classica non esiste una vera e propria sistematica ripetizione dei brani o diteggiature. Ognuno segue il metodo che meglio gli si attaglia. Un dato è certo: nella memorizzazione di un brano o più brani conta "l' approccio mentale" con cui si ripete pedissequamente ciò che si vuol suonare. Una volta superato il problema tecnico di un brano conviene ripeterlo più volte seguendo il tutto sulla parte e dopo, tenendo sempre la parte innanzi a se ma senza guardarla, si comincia la fase di visualizzazione della stessa, adottando però ripetizioni non fini a se stesse.
Mi spiego meglio: se non ti va di trascriverti la tua parte (ottimo metodo per una memorizzazione più veloce ... ma non è tutto), allora conviene cominciare a ripetere il brano più volte ma ogni volta soffermandosi sulle parti tecniche più complesse. Le si analizza senza guardare la parte, si ripete solo questa parte più volte per maturarla e poi si va avanti sempre con lo stesso sistema.
Insomma, per memorizzare un concerto non bisogna ripeterlo all' infinito, poichè non serve a niente. Ma bisogna avere quella pazienza certosina che poi porta ai migliori risultati visto che il brano lo si fa proprio sopratutto sotto il profilo tecnico. Una volta imparato a memoria, si ha tutto il tempo per gestire la sua cantabilità ed il suo fraseggio che verranno molto meglio specie perchè non si è condizionati dalla parte.
Ognuno usa dei metodi diversi, ma questo della ripetizione "mirata" a sciogliere prima i dubbi tecnici e solo dopo a dirimere la questione musicale vera e propria sembra un metodo molto fruttifero.
La parte la fai tua e difficilmente la dimenticherai negli anni, al massimo basterà una semplice rilettura per far riaffiorare tutte le problematiche che verranno risolte con molta più facilità.

Vito
  
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Re: LEZIONI di CONTRABBASSO CLASSICO on line !
Reply #34 - 17.05.2005 at 05:13:21
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Quote:
Ciao a tutti, 
Giorgio, tu hai accennato a una bibliografia sulla Mental pratice, che per me è stata una artigianale ed efficace forma di lavoro coatto ("come fare musica mentre vai/torni dal lavoro o in pausa pranzo?"). Mi puoi dare qualche riferimento bibliografico?


Scusa il ritardo nella risposta; sì, ci sono dei libri di riferimento. Io ne ho uno in inglese scritto da una violinista americana che per problemi fisici tipo tendinite si è trovata costretta a sviluppare questo sistema per coniugare le difficoltà fisiche con la necessità di proseguire a studiare.

Ti passo i dati appena lo trovo.
ciao
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Re: LEZIONI di CONTRABBASSO CLASSICO on line !
Reply #35 - 17.05.2005 at 05:16:55
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Vito, 

potresti dare un suggerimento che può essere utile a molti.

SAPRESTI CONSIGLIARE UNO O PIU' ESERCIZI DI RISCALDAMENTO CON L'ARCO (quindi da eseguirsi a freddo, all'inizio dello studio), CHE ESEGUITO IN SOLI 5 MINUTI PERMETTE QUINDI DI PASSARE ALLO STUDIO 'TIPICO' (quindi studi, repertorio, etc) CON PROFITTO?

grazie
g
  
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vitoliuzzi
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Re: LEZIONI di CONTRABBASSO CLASSICO on line !
Reply #36 - 17.05.2005 at 07:23:12
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Giorgio,
in realtà mi chiedi molto perchè sono tanti gli esercizi di riscaldamento non eccessivamente duri. Direi che uno potrebe essere il n.1 di Billè "18 Studi in tutti i toni", prima lentamente e poi con qualche variante indicata. In questo caso non si arriva al capotasto ma, se sei proprio studioso questo studio si può tranquillamente eseguire anche un ottava sopra.
Oppure:
SCALE CROMATICHE su ogni singola corda fino alla II Ottava, quindi comprende anche il capotasto. Aggiungere qualche colpo d' arco e forzare sulla quarta corda in modo tale che la prima, alla fine del riscaldamento, apparirà leggerissima.

Oppure le Quinte di Petracchi (esercizio duro e faticoso): volendo si può arrivare fino al capotasto e poi tornare indietro.

Ma ne ho in mente veramente tanti, solo che dovrei scriverli da qualche parte. Ad ogni modo io propendo più per le scale cromatiche fino alla II ottava su singola corda: esercizio non durissimo ma molto efficace.

Ciao

Vito

p.s.: ovviamente bisogna cominciare piano e poi accelerare a ritmo metronomico (+2 di metronomo ogni volta che si ricomincia). In realtà il discorso è un pò più complesso, ma in 5/10 minuti quelli indicati dovrebbero andare bene. Lo spero Wink!
  
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Re: LEZIONI di CONTRABBASSO CLASSICO on line !
Reply #37 - 17.05.2005 at 10:05:35
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Proporrei anche studi n° 1 e 2 di Kreutzer "18 Studi" da studiare con tutte le archate possibili ed immaginabili, con un po' di capotasto, salto su tre corde e un po più corto del Billè.

Ciao Wink
Daniele
  
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vitoliuzzi
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Re: LEZIONI di CONTRABBASSO CLASSICO on line !
Reply #38 - 17.05.2005 at 14:10:51
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I Kreutzer sul contrabbasso non mi hanno mai ispirato più di tanto. Perchè? Perchè se si va a scovare bene ci sono degli ottimi testi scritti dagli stessi contrabbassisti. E' questa la cosa importante! C'è un bel libro scritto da Reinke (amato ed/o odiato da qualcuno) dove si analizzano tutte le principali arcate del contrabbasso, e non del violino. Ma come questi ce ne sono molti altri. Non ricordo i nomi: andrò in cantina a vedere se sono ancora lì Smiley!
Concludo: l' esercizio (o esercizi) di riscaldamento deve essere molto semplice e facilmente eseguibile, magari anche ripetitivo. Dopo la prima session di riscaldamento si passa allo stretching di tutte le dita e spalle. Poi ritornare brevemente al riscaldamento e quindi ... suonare in pubblico. Naturalmente queste non sono regole fisse; anzi, ognuno ha il suo modo di  riscaldarsi altri non  si riscaldano nemmeno ... esattamente come nello sport. Secondo me il riscaldamento prima di studiare seriamente od in occasione di concerti magari anche da solista, viene al primo posto per prevenire danni futuri. Lo stretching, su cui Karr tanto fa affidamento, non deve essere sottovalutato: col tempo l' articolazione delle singole dita migliora e si riesce .... col tempo ...  a suonare con meno fatica. Ho notato che chi non fa riscaldamento (fra i miei allievi) non si preoccupa più di tanto: prende lo strumento e suona.
Altri sono fissati con riscaldamento e non so mai in che aula andarli a reperire. Infine, con un certo approccio mentale e tanta esprienza alle spalle, si finisce col prendere immediatamente un qualsiasi strumento e suonare senza grandi, anche con diapason ed archi diversi. E' una "forma mentis" che non vale come regola assoluta ma relativa alla possibilità di suonare senza un minimo riscaldamente. Tutto ciò, a mio avviso, è anche segno di maturità tecnico-artistica PUNTO 

ciao

Vito 

  
vito liuzzi
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visitate www.siltarecords.it

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Re: LEZIONI di CONTRABBASSO CLASSICO on line !
Reply #39 - 18.05.2005 at 18:43:05
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Scusa il ritardo nella risposta; sì, ci sono dei libri di riferimento. Io ne ho uno in inglese scritto da una violinista americana che per problemi fisici tipo tendinite si è trovata costretta a sviluppare questo sistema per coniugare le difficoltà fisiche con la necessità di proseguire a studiare.

Ti passo i dati appena lo trovo.
ciao
g


Eccomi dunque:
- MENTAL PRACTICE AND IMAGERY FOR MUSICIANS, by Malva Susanne Freymuth, Integrated Musician's Press.
114 pagine.
Il sottotitolo è indicativo: " a practical guide for optimizing practice time, enhancing performance and preventing injury".
Al termine del libro c'è una ricca bibliografia, a chi è interessato posso fare una scansione e inviare il file pdf.
Posso dire che è un libro ben fatto.
g
  
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