Dico la mia opinione: Il saltellato è uno di quei colpi d' arco che non sono nati esclusivamente per il contrabbasso, anzia, è d' uopo pensare che sia un colpo d' arco che nel tempo è stato preso a prestito dai violinisti, i quali hanno una maggior facilità nell' eseguirlo dato che lo stesso violino, da un punto di vista fisico, costituisce quello che in Fisica viene chiamato "vincolo" ed il cui scopo è quello di opporsi alla forza gravitazionale. Purtroppo sono diverse le concezioni per ottenere un buon saltellato che sia contrabbassisticamente valido. L' arco tende a sfuggire nel nostro caso proprio verso il basso e solo con una presa dell' arco leggermente più salda si potrà ottenere un saltellato degno di nota. Non condivido alcune famose opinioni che partono dal siginificato letterale del colpo d' arco, per poi trovare una soluzione tecnica che si avvicini alla sonorità ed all' effetto prescelto. Ma è possibile pensare al "saltellato" come ad un salto che l' arco deve compiere, quasi un salto in avanti, a differenza del "balzato" dove questo salto è più ampio ed in avanti? No! Balzato e saltellato da un punto di vista letterale sono dei sinonimi, cioè parole o verbi che possono facilmente essere interscambiati. Nel nostro caso non è così, ecco perchè le teorie di coloro che seguono il significato letterale della parola sono fallaci e didattiicamente poco fruibilì per l' allievo. Ma cosa è un saltellato e come si ottiene questo difficile ma entusiasmante colpo d' arco? Cerchiamo di analizzarlo con calma. Il saltellato non si può applicare a tutte le figurazioni ritmiche, ma solo ad alcune del tipo che cercherò di individuare solo a titolo di esempio: due crome legate e puntate, una terzina legata e puntata, una quartina di semicrome in velocità sempre puntate. Questo è sostanzialmente lo schema ritmico base. Come sappiamo, queste figurazioni possono essere intese in mille modi diversi, ma se dobbiamo interpretarli nella giusta maniera occorre ampliare il discorso. Se in velocità troviamo un gruppo di terzine legate e puntate, ci troviamo nelle condizioni ideali per poter eseguire un bel saltellato, se l' autore lo richiede o se è insito nella stessa concezione del pezzo, specie orchestrale. L' archetto rimbalza sulla corda (conviene ovviamente non tenere i crini dell' arco troppo tesi) ma per fare questo, prima, occorre abituarsi a far rimbalzare l' arco anche prima dei tre quarti di distanza dal nasetto, utilizzando prima un metronomo a velocità blande e poi sempre con numerazioni di pulsioni più alte. NON PENSATE A NESSUN SALTO Né IN AVANTI (Balzato!) nè verso l' alto. Il saltellato, anzi, per essere sonoro e ben focalizzato, giammai sfuggito altrimenti si rischia solo un effetto ma tecnicamente non si è perfetti, deve seguire la spinta di rientro della corda tesa e deve staccarsi leggermente dalla corda altrimenti si perde la cordinazione nell' eseguire le singole note. La mano destra deve essere tenuta in posizione quasi bloccata, ovviamente si parla del polso che molto spesso interviene nelle diverse arcate. Una volta che il polso è ben bloccato, con un impulso minimo delle dita si va "saltare" l' arco sopra la corda nelle figurazioni di base che abbiamo individuato. Non occorre fal saltare per tre metri, ma è meglio rimanere ad una altezza minima dalla corda dalla quale i crini ad ogni modo si staccano per una frazione di secondo. Ad ogni impulso in su delle dita della mano sinistra corrisponderà un saltello dell' arco. Quando si passa a duine, terzine, quartine o sestine, gli impulsi sono sempre più stretti e veloci e bisogna abituarsi a lasciar scorrere di poco l' arco in avanti o in giù, per poter permettere l' esatta individuazione di tutte le note che intendiamo suonare. La posizione del mignolo è basilare: le diverse Scuole lo posizionano in punti diversi, ma a copertura della parte finale del nasetto, mi sembra una delle posizioni più comode e salde. Adesso occorre lentamente abituarsi a far saltellare l' arco con figurazioni diverse, pensando mentalmente che mentre l' arco salta vi deve essere un leggero spostamento in giù od in sù dello stesso avambraccio, altrimenti si rischia la confusione e la mancata focalizzazione dei singoli suoni. Ovviamente sentirlo eseguito è cosa migliore, ma tecnicamente ricordate di non tenere il polso troppo blando altrimenti si perde ritmicità e bilanciamento sulle singole note. Non è un colpo d' arco facile, anzi direi che è abbastanza complesso ma fornisce degli effetti di grande apprezabilità musicale. Francesco ... in attesa di commenti posteri (con calma!) N.B.: ho ripreso questo post volutamente dal mio amico francesco visto il tema molto interessante.
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