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Very Hot Topic (More than 25 Replies) LEZIONI di CONTRABBASSO CLASSICO on line ! (Read 77960 times)
dinibass
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Re: LEZIONI di CONTRABBASSO CLASSICO on line !
Reply #60 - 14.10.2005 at 08:25:48
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LA TECNICA DELL' ANTICIPO NELLE QUINTE.

[...] Le note di queste sestine da suonare sono: Mib (II corda) - Sib ( I corda) - La (I corda) - Sib (I corda) - Mi naturale (II corda) - Fa naturale (II corda).
[...]


Ma pensa che un sacco di tempo fa (ero davvero principiante, più di adesso intendo!) approfittai di un incontro con Percy Heath che mi scrisse a biro sul braccio un esercizio di riscaldamento... che era esattamente questo!
Me lo fece anche sentire e provare sul suo contrabbasso, e poi non mi lavai per giorni il braccio (e trascrissi l'esercizio prima di lavarlo via). Bel ricordo, e adesso è interessante capire l'origine di tale esercizio che Percy definì 'da scioglimento pre-concerto'!

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dinibass
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Re: LEZIONI di CONTRABBASSO CLASSICO on line !
Reply #61 - 14.10.2005 at 08:34:32
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COLPI D'ARCO

[...]mi piacerebbe parlarvi dei principali colpi d' arco per contrabbasso definiamolo classico. Il testo verrà riportato in Inglese, secondo la fonte principale, poi magari qualcuno più esperto di me in tale Lingua potrebbe farne una traduzione anche a braccio.

Se la cosa vi può interessare, potremmo parlare di 

STACCATO
LEGATO
DETACHE'
PORTATO
MARTELLE'
SPICCATO
SAUTILLE' o SALTATO
RICOCHET (o jete)
PICCHETTATO

Se siete d' accordo fatemelo sapere !!


Ottima iniziativa Vito, per me e certamente anche per altri sicuramente di grande interesse.

Potresti anche perfavore approfondire il BALZATO, si suona prevalentemente a mezz'arco o anche diversamente? E' vero che con un arco leggero viene più facilmente?

grazie
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vitoliuzzi
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Re: LEZIONI di CONTRABBASSO CLASSICO on line !
Reply #62 - 14.10.2005 at 17:11:38
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BALZATO

Caro Giorgio,
appena ho un pò più di tempo riporterò in Inglese i diversi tipi di colpi d' arco. Poi magari cerchiamo una buona traduzione in italiano. Ti dico solo una cosa. Non sono definizioni assolute. In Italia ho la sensazione che non vi sia grande uniformità di pensiero per i diversi colpi d' arco. Specie quando si parla di "balzato" o "saltellato". Se a livello puramente terminologico si possono comprendere le varie differenze, a livello puramente pratico ho la sensazione che vi siano diverse "interpretazioni".
Per il Balzato, come per il Saltellato mi sembra giusto quello che dici. Sai benissimo che ogni arco tende a balzare meglio in diversi punti, e ciò dipende dalle caratteristiche di costruzione dell' arco stesso. Non è detto che debba balzare necessariamente a metà arco. Quando si prova un arco, fra le varie prove empiriche, si va anche alla ricerca dove lo stesso balza "naturalmente", ovvero senza agire troppo con un eventuale intervento delle dita. Ma non è detto che necessariamente un colpo d' arco definito "balzato" debba verificarsi da metà arco in poi (di solito sui 3/4 dell' arco, ma non è una regola fissa). Si può far balzare l' arco anche nei pressi del tallone; sarebbe una sorta di balzato "forzato" a differenza del primo che potremmo definire "naturale". Ovviamente, visto che al tallone il peso complessivo fra peso dell' arco e quello del braccio è maggiore, occorrerà destreggiarsi con l' arco in maniera diversa. Questo a livello teorico. Nella pratica, Giorgio, i colpi d' arco possono essere infiniti e non avere una definizione precisa.

A presto

Vito

p.s.: come vedremo una differenza cardine fra un balzato ed un saltellato e data dal fatto se i crini perdono o meno contatto con la corda. Se perdono contatto è più logico definire il colpo d' arco come un "saltellato"; al contrario se i crini rimangono più aderenti alla corda pressando la bacchetta sugli stessi, sarebbe più corretto parlare di "balzato".
« Last Edit: 15.10.2005 at 15:12:51 by vitoliuzzi »  
vito liuzzi
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Il Contrabbasso: un amore
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Re: LEZIONI di CONTRABBASSO CLASSICO on line !
Reply #63 - 14.10.2005 at 17:30:33
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Cari amici,
ritengo questo Topic del forum fondamentale per chiunque suoni il contrabbasso.
Ecco perchè invito Vito (scusate il gioco di parole) a continuare fino all'infinito queste importanti lezioni di contrabbasso classico.
Interessano anche i jazzisti e come !
Pur essendo io un dilettante dello strumento (e non finirò mai di precisarlo) penso che uno che decide, a qualsiasi livello, di suonare uno strumento lo debba innanzitutto conoscere, perchè più lo si conosce in toto e più ampio sarà il lessico espressivo finale.
Credo unicamente nel musicista completo ed universale, perchè il jazz, ad esempio, non è solo pizzicato, è anche tanto arco (Paul Chambers insegna).
Ricordo ancora un bellissimo assolo di C. Moffett (bassista di Mc Coy TYner) quest'estate al Pescara Jazz che dopo aver iniziato il suo assolo con il classico pizzicato ha impugnato l'arco e ha portato alla fine un assolo che è diventato PURA POESIA, per come era im grado di evidenziare ogni piccola sfumatura timbrica e ritmica.
Se fossi stato un contrabbassista professionista avrei indirizzato la mia arte in una sola direzione: la preparazione universale per mezzo della conoscenza che non distingue il contrabbasso classico dal contrabbasso jazz, perchè in realtà esiste solo il contrabbasso e basta.
E la tecnica jazz, pur essendo ormai "scientificamente" caratterizzata, ha bisogno di tanta tecnica classica (basta infatti pensare alla scuola dell'arco) per essere anche compiuta.
Sì, voglio arrivare a dire che il contrabbassista jazz che suona solo pizzicato, anche se molto bravo, è comunque un musicista incompiuto e di conseguenza anche la sua arte sarà limitata.
O sbaglio ?
  

THE BEST WAS SCOTT LAFARO
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dinibass
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Re: LEZIONI di CONTRABBASSO CLASSICO on line !
Reply #64 - 14.10.2005 at 19:31:10
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Quote:
[...]Sì, voglio arrivare a dire che il contrabbassista jazz che suona solo pizzicato, anche se molto bravo, è comunque un musicista incompiuto e di conseguenza anche la sua arte sarà limitata.
O sbaglio ?


Premesso che sono d'accordo nel dire che una visone ampia delle cose (non solo del contrabbasso e della musica!) è sempre positiva e permette di progredire, non sarei così categorico (integralista?) nell'affermare ciò sui contrabbassisti che non sviluppano l'uso dell'arco: in fondo la musica può essere intesa come mezzo di comunicazione e ognuno può esprimersi come vuole, con il linguaggio e le espressioni che più gli aggradano, l'importante è che si possa dire qualcosa, che ci sia un contenuto.

Ci sono tanti contrabbassisti 'senz'arco' che io reputo addirittura dei geni!
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vitoliuzzi
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Re: LEZIONI di CONTRABBASSO CLASSICO on line !
Reply #65 - 15.10.2005 at 16:09:24
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BALZATO/SALTELLATO .... (continuazione)

Premetto che cercherò di essere "non assolutista" e spero abbastanza chiaro. Ripeto che, in generale, sui colpi d' arco non vi è mai stata una grande intesa fra i vari esecutori. Quindi cercherò di essere abbastanza sintetico nelle definizioni.
Abbiamo visto quale differenza vi possa essere fra un balzato ed un saltellato. L' aderenza o meno dei crini alla corda ne determina la differenza principale. Una cosa deve essere chiara. Si tratta di colpi d' arco il cui effetto finale deve assomigliare ad uno Staccato (o Spiccato), solo che la figurazione ritmica a livello di grammatica musicale potrà essere diversa.
Faccio un esempio:
Se trovo una quartina di semicrome dove le prime due sono segnate legate e le altre due sono segnate staccate (ovvero col puntino sulla nota) - legate o sciolte non importa -, è più logico interpretare le ultime due semicrome come Balzate, specie se si eseguono in velocità. Nessuno impedisce di eseguire queste ultime due semicrome anche come saltellate, staccando l' arco dalla corda. Questa ultima soluzione, però, potrebbe risultare abbastanza difficile specie se l' esecuzione delle semicrome deve avvenire ad una certa velocità. Ad ogni modo, eseguendole Balzate l' effetto dello Staccato è meno marcato; nel Saltellato detto effetto è più marcato, ma è indispensabile non perdere il controllo dell' arco altrimenti le due crome verrano eseguite in maniera diseguale. Ecco perchè, per evitare sbilanciamenti specie nel saltellato, conviene iniziare studiare questi colpi d' arco prima a crome molto lente (il metronomo risulta indispensabile) alternando prima il balzato con il saltellato e viceversa, il modo tale da percepirne la differenza. Quello che io definisco "principio della gradualità metronomica" è essenziale non solo nello studio dei colpi d' arco, ma in generale in tutti quei passaggi di una certa difficoltà.
Dove eseguire i due colpi d' arco?
Non vi è una regola assoluta che vuole che i due colpi d' arco vengano eseguiti a metà arco o a tre quarti dove l' arco balza meglio e più naturalmente. L' abilità dell' esecutore potrà anche eseguire un saltellato al tallone, a seconda del tipo di effetto che si vuole ottenere.
E la posizione delle dita sulla bacchetta?
A seconda delle varie impugnature, sarebbe opportuno bloccare bene le dita sulla bacchetta (senza per questo irrigidirle) e lavorare solo col polso, con piccoli movimenti a dir poco impercettibili. Il senso di quanto detto ha uno scopo preciso: evitare quanto più possibile uno sbilanciamento fra le varie note, variando inconsciamente la figurazione ritmica.

SAUTILLE' detto anche Saltato.

Si tratta di un "francesismo" che , teoricamente, può assomigliare al saltellato. La cosa più importante da dire è che "questo colpo d' arco viene principalmente eseguito per tutti quei gruppi di note ribattute in velocità". Ecco perchè lo si assimila ad una forma di Spiccato (poi vedremo di cosa si tratta esattamente; per adesso pensiamo ad uno staccato semplice) eseguito in grande velocità, e dove il rimbalzo della bacchetta deve essere a dir poco esplosivo. Tutto dipende dalla velocità  ed impulso che viene dato all' arco; da quanto la bacchetta si stacca dalla corda o se si sfrutta la normale risposta dell' arco, ovvero si sfrutta quel normale "rimbalzo o saltato" che si ottiene in velocità e che bisogna solo saper gestire in fatto di corretto bilanciamento. Nel Sautillé abbiamo parlato di Spiccato: semplicemente il colpo d' arco eseguito in velocità deve far sentire "chiaramente" e "separatamente" le note che si vanno a ribattere in velocità.

A presto

Vito Liuzzi
  
vito liuzzi
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Re: LEZIONI di CONTRABBASSO CLASSICO on line !
Reply #66 - 15.10.2005 at 16:52:18
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LEGATO

Nell' analisi seppure sommaria (e magari discutibile) dei principali colpi d' arco, non possiamo tralasciare il LEGATO. Ovviamente si tratta di più note che devono essere eseguite con una sola arcata, o in giù od in sù. ES.: quattro crome, do-re-mi- fa, eseguite tutte in giù.
Non credo che vi siano grossi problemi sotto l' aspetto definitorio ed esecutivo. Forse c'è un piccolo aspetto che potrebbe avere una sua logica. "L' Anticipo". Ne abbiamo già parlato per le quinte. Il discorso dovrebbe essere abbastanza "intuitivo". Quando si eseguono più note "legate" in alcuni casi si può "anticipare" a livello "pressorio" (o nota pigiata) la nota successiva. Perchè occorre anticipare, se si può, la nota successiva?
Per il semplice motivo che l' effetto del Legato è più conseguenziale, privo di momenti di quella pausa "impercettibile" che vi può essere nell' esecuzione del colpo d' arco. In sostanza vi è una consecutività maggiore fra le varie note specie se si devono eseguire prima in modo ascendente e poi in maniera discendente. 
Oppure, e facciamo un altro esempio abbastanza intuitivo anch' esso, il prima corda suoniamo legate le note (crome): Sol -Sol#- La- La#. Se suonate in maniera ascendente ad una certa velocità avremo la seguente diteggiatura: vuota- 1-3(2)-4 . Quando la risuoniamo in maniera discendente non si dovrebbero "alzare" le dita 1-3-4, specie se si eseguono in velocità. Le dita, in pratica, rimangono a pigiare le relative note TUTTE INSIEME quando si arriva al LA#. In questo modo si migliora la propria intonazione poichè non occorrerà andare a "ritrovare" quella stessa nota che è stata già suonata. Non ha cioè senso staccare il dito da una nota che deve essere suonata nuovamente. Come dice il mio Maestro: non bisogna dattilografare, ma pensare più all' impostazione di un pianista con le dita vicinissime al tasto, nel nostro caso vicino alla corda. Spero di essere stato chiaro !

Bye

Vito
  
vito liuzzi
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Re: LEZIONI di CONTRABBASSO CLASSICO on line !
Reply #67 - 02.01.2006 at 14:02:28
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Ciao a tutti, sono una new entry e ne approfitto per farvi Tanti auguri di Buon Anno!!!
Vorrei approfondire il discorso sulla conduzione dell' arco perkè penso fondamentale.Ultimamente, quando suono al capotasto e mi trovo  verso la fine della punta, l' arco inizia a saltellare e non riesco a controllarlo!Non mi succede spesso...però, perkè?Forse sbaglio la traiettoria e chiudo troppo l' angolazione, forse non bilancio bene il peso del braccio, forse sbaglio l' impugnatura, o l' arco è troppo leggero? Sto cercando di farci molta attenzione, se suono a memoria non succede...  cmq, mi sto "tritando" e "scervellando" per capire come fare ad avere una buona conduzione dell' arco e suonare verso il ponte senza sembrare il gobbo di Notre Dame , rilassare tutto il braccio,  impugnare l' arco  senza stringerlo, ricercare la posizione migliore rispetto alla mia mano, ma certo mi sembra di navigare in un oceano di dubbi e di difficoltà.
  
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vitoliuzzi
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Re: LEZIONI di CONTRABBASSO CLASSICO on line !
Reply #68 - 03.01.2006 at 09:48:13
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Ciao a tutti, sono una new entry e ne approfitto per farvi Tanti auguri di Buon Anno!!!
Vorrei approfondire il discorso sulla conduzione dell' arco perkè penso fondamentale.Ultimamente, quando suono al capotasto e mi trovo  verso la fine della punta, l' arco inizia a saltellare e non riesco a controllarlo!Non mi succede spesso...però, perkè?Forse sbaglio la traiettoria e chiudo troppo l' angolazione, forse non bilancio bene il peso del braccio, forse sbaglio l' impugnatura, o l' arco è troppo leggero? Sto cercando di farci molta attenzione, se suono a memoria non succede...  cmq, mi sto "tritando" e "scervellando" per capire come fare ad avere una buona conduzione dell' arco e suonare verso il ponte senza sembrare il gobbo di Notre Dame , rilassare tutto il braccio,  impugnare l' arco  senza stringerlo, ricercare la posizione migliore rispetto alla mia mano, ma certo mi sembra di navigare in un oceano di dubbi e di difficoltà.

 
Cosa ne pensa il tuo insegnante?

Ciao e benvenuto.

Vito
  
vito liuzzi
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Re: LEZIONI di CONTRABBASSO CLASSICO on line !
Reply #69 - 04.01.2006 at 14:27:45
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Niente insegnante...

Speravo che qlcuno avesse riscontrato lo stesso problema.

Complimenti per il Forum da cui c'è cmq molto da imparare!

A presto
  
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vitoliuzzi
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Re: LEZIONI di CONTRABBASSO CLASSICO on line !
Reply #70 - 05.01.2006 at 14:45:14
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Niente insegnante...

Speravo che qlcuno avesse riscontrato lo stesso problema.

Complimenti per il Forum da cui c'è cmq molto da imparare!

A presto


Se la cosa ti può aiutare in una qualche maniera, potresti consultare "aggratis" le mie foto su come io impugno e conduco l' arco, foto che trovi o sul mio sitarello (che non è un nuovo strumento suonato dalla Paola) oppure sul nostro sito di Yahoo.
Ovviamente si tratta della tecnica che mi è stata insegnata nei tempi d'oro e che ho dovuto solo perfezionare allo scopo di ottenere più o meno tutti i principali colpi d' arco con giustezza ed eventuale profondità di suono, oltre allla possibilità di imprimere sulla bacchetta un peso tale da poter aver un attacco e conduzione alla Dragonetti ed un altro per avre la possibilità di poter tirarlo anche con tre dita in modo tale da ottenere il massimo della sensibilità.

Se questo discorso ti dovesse interessare, ovvero quella che io definisco come la "duplicità conduttiva", intesa come la possibilità pratica di ottenere con l' impugnatura alla francese anche il tipico suono dgli archi tedeschi, fammi sapere. Magari appena ho tempo ci scrivo su qualche appunto.

Ciao

Vito
  
vito liuzzi
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kiennli
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Re: LEZIONI di CONTRABBASSO CLASSICO on line !
Reply #71 - 06.01.2006 at 14:07:07
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Ciao M° Vito
ti ringrazio vivamente per la disponibilità!
Il discorso sull' arco mi interessa moltissimo ( ma anke quello sulla cantabilità)e sono alla ricerca continua del giusto modo di tirarlo(...impresa...) e di suonare come canto( altra bella impresa!)
L' impostazione ke hai tu è ottima ed è quella che ho adottato ank'io finora, però non la sento perfetta per me (forse per il fatto ke ho le mani piccole e l' impugnatura la sento scomoda) non so...sto sperimentando la presa dell' arco come quella del M° Sciascia(ne approfitto per fargli i complimenti)
Ho provato a suonarci tutto ieri e devo dire ke la prima impressione è buona:sembra ke  il polso abbia più libertà di movimento, ke il braccio sia più sciolto e l' arco più agile anke se il suono  perde un pò...non so, devo provare e provare ancora per capire. ( se mai capirò!)
Quel maledetto tremolio alla punta quando suono al capotasto in prima corda stamattina l' ho riscontrato ancora e credo sia a causa di un' angolazione troppo kiusa ( mi capita pure di sbattere la punta della bacchetta dell' arco contro l' incavo dello strumento )
e poi ho un' arco davvero molto  leggero.
Una cosa ke proprio non riesco a  fare come vorrei è  suonare verso il ponticello senza abbassare troppo la spalla dx e di conseguenza ingobbirmi. Lo strumento non voglio alzarlo ancora perkè se no mi gioco il capotasto e quindi...boh? Forse devo rassegnarmi e cercare di avere per quanto possibile una postura dritta e corretta per un buon bilanciamento del peso sulla skiena  ma per ora mi pare piuttosto arduo...
A questo proposito mi sta intrigando molto il modo di approcciarsi al contrabbasso di Rabbath...da quel poco ke ho potuto capire dalla demo del Dvd  (ho 2 bellissimi Cd ma non l' avevo mai visto e meriti la mia  più grande gratitudine per avermelo fatto scoprire) lui lo tiene quasi fosse un violoncello e in questo modo bilancia meglio sia il peso del corpo ke quello dell' arco su tutte e 4 le corde.
Ma, cmq ha  fatto modificare la posizione del puntale, giusto?
Devo andare
A presto







  
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matteo
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Re: LEZIONI di CONTRABBASSO CLASSICO on line !
Reply #72 - 25.01.2006 at 21:50:44
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Ciao a tutti,
mi è capitato di imbattermi in questo post.
Ho letto i messaggi sull'argomento dell'anticipo delle quinte e del legato, in particolare il fatto che delle dita sempre sulla corda (non dico che premono, solo "sulla" o "vicinissimo alla" corda) anche quando non sono direttamente implicate nella produzione sonora possano aiutare l'articolazione nei passi veloci.

Vorrei solo dire che la mia esperienza mi ha portato alle conclusioni opposte. 
Credo che sia sicuramente un buon modo per impostare una mano sul basso il "più dita puoi tenere sulla corda e meglio è", ma che però se mantenuto come principio del suonare in quanto tale sia fuorviante.
Voglio dire, come scuola ben venga, ma credo possa essere soo un passaggio... per giunta neanche obbligato.

Parlando di articolazione nella velocità, una maggiore capacità di articolazione delle note legate credo possa essere data da una mano più mobile, più nervosa nel "battere" sulla corda o nel "pizzicare" la corda stessa". 
Se le dita hanno più spazio per "cadere" sulla corda in velocità aiuta tantissimo. E' più chiaro. Fate la prova...

Credo che pensare troppo alle posizioni, troppo a delle dita che devono "rimanere" in un posto e magari addirittura esercitare questa rigidità, non aiuti a sviluppare quel senso di libertà assoluta che noi tutti cerchiamo con la musica. Magari in un primo momento può essere molto utile per dare un "riferimento" ma poi, quando la musica comincia a essere l'unico vero obbiettivo (musica sotto tutte le forme e in tutti i tipi di formazioni) occorra sganciarsi da un sistema prefissato.

Inoltre l'oscillazione della mano nel vibrato (così problematica nel cbasso visto il diapason) viene limitata tantissimo e con essa è limitata la potenzialità espressiva dell'uso di questa tecnica.

Vi invito a fare caso ai bravi violoncellisti (ma anche violisti e violinisti): tengono tutte le dita che non suonano sulla corda o le usano come una sorta di bilanciere, in modo elastico?
E quando vibrano, dove sono le dita che non suonano?Sulla corda? Quali dita tengono sulla corda e quali sollevano?
E nei passi veloci, come sta la loro mano? sulla corda? Ma cosa fanno quando alzano le dita dalla corda, le sollevano soltanto o compiono anche un movimento laterale, quasi "pizzicandole"?
Sapete, credo sia interessantissimo per noi poter osservare i nostri fratelli maggiori, che hanno una tecnica molto più codificata e molto più approfondita della nostra... (Oltre ad un repertorio di un peso infinitamente più grande).

Per quanto riguarda i colpi d'arco, poi, per evitare confusione nel parlarne nel forum, perchè non usare la distinzione "dentro o fuori dalla corda". Forse aiuterebbe a capirci qualcosa, visto che sui nomi ogni "Villaggio" adotta i propri!

Scusate l'intervento, mia intenzione è solo proporre spunti di discussione!

Matteo
  
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Re: LEZIONI di CONTRABBASSO CLASSICO on line !
Reply #73 - 26.01.2006 at 10:57:32
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Ciao Matteo.
Hai fatto benissimo ad intervenire sulle questioni generali proposte. Adesso non ho il tempo materiale per risponderti in maniera adeguata, ma credo che talune volte il confronto con i violoncellisti non sia proprio il migliore da farsi. Solo una cosa. Avere le dita che pigiano tutte insieme sulla corda e che nei passaggi veloci si alzano di un non nulla, non vuol dire esercitare maggiore rigidità, ma solo consolidare una tecnica di ispirazione pianistica, come fa il buon Petracchi e tanti altri grossi nomi. Se uno poi vuole martellare alzando parecchio le dita, è un' altra scuola che non contesto, solo che mi lascia perplesso poichè la risposta sonora di un contrabbasso è assolutamente più lenta di quella di un violoncello, pertanto un' apertura maggiore implicherebbe solo una perdita maggiore di tempo col rischio di arrivare sempre in ritardo.
Il vibrato non va eseguito con tutte le dita abbassate: forse vi è stato un malinteso. Se vibra il primo le altre si alzano; se vibra il secondo, il primo e quarto sono leggermente alzate, se vibra il quarto che si aiuta con l' anulare abbassato, le altre dita sono alzate. Il tutto con estrema grazia e leggerezza. Leggerezza che si acquisisce solo con uno studio serio non solo degli studi o sonate o concerti, ma anche analizzando a fondo la "tecnica pura", talvolta più che "pura" veramente "dura".

A presto e grazie per l' imput.

Vito Liuzzi
  
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Re: LEZIONI di CONTRABBASSO CLASSICO on line !
Reply #74 - 26.01.2006 at 20:46:26
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Volevo dire che, comunque, mi sembra limitante lo spostarsi lungo la tatiera con "tutte le dita possibili sulla corda", non ti pare. Sarebbe come dire che esiste una sola possibilità tecnica per suonare il contrabbasso, no?

La scuola di Petracchi è grande. Importantissima, è fuori discussione. Ma sono o non sono passati anni?

Voglio dire, di fronte ad un livello che sta in generale aumentando a dismisura, di fronte ad un repertorio che si sta ampliando fino a comprendere abitualmente le trascrizioni (criticabili, se vuoi, ma di fatto...) da Franck, Schumann, Beethoven e via di seguito, forse è opportuno chiedersi verso quale direzione va la tecnica. 
Ci dobbiamo confrontare con dei brani mostruosamente difficili musicalmente, di una bellezza quasi disarmante. E sempre di più si sente il bisogno di trascendere i limiti del nostro strumento, di vedere dove si può arrivare. 

Per ritornare al discorso...
La tecnica pianistica? Le altre dita sono vicino al tasto, non premono il tasto che non devono suonare. Sono martelletti. Ipersensibili, ma martelletti. 
E comunque... aperti ad ogni soluzione. Anche lì, nel tentativo di dare ad uno strumento a percussione le possibilità più ampie possibili. Il superamento dei suoi limiti.

Non guardare i violoncellisti?
Certo, non copiare!
Ma se qualcosa ci può aiutare... L'osservazione di qualsiasi musicista mi può dare delle idee e degli spunti per migliorare. Anzi, in generale l'osservazione delle cose, della vita in genere. Ma qui si va troppo lontano, sempre di tecnica contrabbassistica bisogna parlare.

Quindi, una cosa sola:
prova a fare una scala cromatica discendente legata con cambi di posizione che vuoi. Veloce, molto veloce. Su una corda sola.
Se la esegui con la tecnica che hai descritto, immagino che guidi lo spostamento con una delle dita.1 2 3 o 4. 
Prova poi a eseguirla sollevando le dita che non suonano, quel che basta per poterle fare articolare, cioè picchiare un po' sulla tastiera. Senti differenze?
E se le dita che sollevi di volta in volta e sempre in senso discendente, potessero addirittura, sollevandosi, pizzicare leggermente la corda? Mentre nuove che metti giù potessero contemporaneamente "martellare" un po' più forte?

Solo prove... non costa niente!!
Non è detto che funzioni. E' il bello della musica, ognuno è diverso!
A presto
  
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Re: LEZIONI di CONTRABBASSO CLASSICO on line !
Reply #75 - 30.01.2006 at 11:13:47
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Personalmente proverò, Matteo.
Penso solo che se con la mia tecnica riesco a suonare il Volo del calabrone o Beethoven o la Czardas del Monti, vuol dire che alla fine le singole dita martellano si, ma quello che basta per essere sempre in posizione, non perdere l' intonazione e non battere eccessivamente sulla tastiera, altrimenti si corre il rischio di un effetto percussivo troppo evidente da un punto di vista sonoro e che potrebbe anche infastidire.

A presto.

Vito
  
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Re: LEZIONI di CONTRABBASSO CLASSICO on line !
Reply #76 - 09.02.2006 at 11:50:10
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ARCO: qualche breve e personale commento.







In queste tre immagini, finalmente locate nella sezione giusta, vediamo la mia personale interpretazione della tenuta dell' arco. Ne abbiamo già parlato in precedenza, ma spero che specie per gli amici jazzisti qualcosa che andrò dicendo possa essere di loro utilità, o per quelli che potranno trarre spunto da tale scritto. In attesa sempre di ricevere spunti, stimoli e critiche dagli utenti del Forum.

1) Premesso che l' impugnatura dell' arco sia relizzata secondo i canoni più o meno consolidati e di cui ampi commenti sono stati fatti in precedenza (tecnica del pollice nella "U" del nasetto), ribadiamo il fatto che dobbiamo mentalizzare un pollice che preme verso le altre quattro dita e viceversa. In tal modo, e con lo studio assiduo di fronte ad uno specchio che si considera elemento essenziale per l' affinamento nel miglioramento della propria conduzione dell' arco, la presa dell' arco risulterà salda nei casi in cui ciò venga richiesto dal tipo di arcata che si affronta, o più blanda qualora si volesse fraseggiare senza incidere troppo con il peso delle dita fra le quali anulare e mignolo, simultaneamente o contemporaneamente, potranno anche essere staccate dal tallone, senza con ciò creare nocumento alla qualità sonora. 
Si propone, insomma, una tecnica non più univoca, ma dai "duplici aspetti", laddove la presa dell' arco può assumere variegate posizioni senza la storica "standardizzazione" per secoli tramandata. In tal modo la mano destra, nei limiti della canonicità della corretta impugnatura e tenendo a mente la compostezza del movimento che deve aborrire movimenti inutili, assume più vitalità e maggior senso nell' esser' parte attiva in fase di produzione sonora. Specificheremo meglio questo concetto in seguito.

b) in fase di "prima impugnatura" è spesso rinvenibile un difetto dei principianti che vanno alla ricerca di "punti d' appoggio" per colmare il peso dell' arco e rendere la presa certa. Solitamente sono il medio ed anulare i responsabili di questo "grave" errore d' impostazione visto che tendono ad "arcuarsi" ed a premere sotto il nasetto (in corrispondenza dell' anello circa) creando così un "vincolo fisico" ostativo ad un futuro utilizzo di un' altra importante tecnica, quella che tiene conto del movimento dell' arco "fra le dita". In brevità, trattasi di piccoli movimenti dell' arco, più o meno accentuati, da utilizzarsi con saggezza e proprietà di stile allorquando si vogliano eseguire passaggi di una certa velocità o complessità tecnica.
In pratica, l' impugnatura dell' arco viene intesa non solo in un modo standard, ma vitalizzata a seconda delle esigenze tecnico-interpretative.
a) Presa standard tipica rinforzata.
Qui le dita della mano destra quasi bloccano il movimento della bacchetta e si ritiene conveniente utilizzarla nei passaggi veloci e staccatissimi al fine di conferire uniformità, brillantezza e spiccato fra le varie note, la cui ugualianza misurativa deve essere assolutamente rispettata.
Altro utilizzo: vicinissimo al ponticello per quei cantabili che richiedono grande potenza sonora e lirismo interpretativo. Le applicazioni sono ad ogni modo variegate.

b) Presa Standard "avvolta"

Sovente si considera l' indice come il dito più importante per imprimere peso e spinta verticale sulla bacchetta. Nella tecnica "avvolta" TUTTE le dita si appoggiano sulla bacchetta a metà strada fra seconda e terza falange. E' questa la tecnica più interessante per notare come il suono con la presa alla Dragonetti (ritenuta più sonora dell' italiana) possa essere imitato in tutto e per tutto anche con la tenuta dell' arco da noi indicata.
"Avvolgere" sta a significare che, sempre evitando assolutamente di bloccare l' arco sotto il tallone con medio ed anulare, le quatro dita sulla bacchetta "accentuano" la loro curvatura e volutamente esercitano TUTTE e nello stesso modo una spinta verticale al piano armonico, facendo attenzione che TUTTI I CRINI, da tallone a punta, tocchino la corda. L' "avvolta" presenta caratteristiche leggermente differenti da una impugnatura normale visto che, come abbiamo sottolineato, esaltando il contatto con la bacchetta ne aumenta o diminuisce il peso a seconda dell' effetto sonoro che si ha in mente. Provare per credere. 
Tempo a mia disposizione concluso. 
Attendo commenti e critiche o chiarimenti, consapevole della manchevolezza di tale analisi, che dovrebbe essere ancora più dettagliata ed esemplificativa.

Saluti

Vito Liuzzi 




  
vito liuzzi
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vitoliuzzi
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Re: LEZIONI di CONTRABBASSO CLASSICO on line !
Reply #77 - 09.02.2006 at 11:53:15
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Tazibus
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Re: LEZIONI di CONTRABBASSO CLASSICO on line !
Reply #78 - 03.04.2006 at 21:12:56
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ciao ragazzi!
spero di non fare una domanda inutile o esporre un quesito già affrontato.. (non so se lo avete notato, ma il mio approccio allo strumento è pieno di dubbi e curiosità che non aspettano altro che essere soddisfatte.. :-P)

a volte, quando devo eseguire due note legate in 2 diverse corde, ma nella stessa posizione, e quindi con lo stessa diteggiatura (esempio: SI in 1 corda e FA# in 2 corda) ho la tentazione di premere i due "tasti" contemporaneamente con lo stesso dito, quasi come un barrè con la chitarra..

questa tentazione istintiva deriva dal fatto che spesso in questo tipo di legature è facile sporcare il suono con il tipico "CHRRRRR" dell'arco che sfrega sulla corda pigiata male..

esiste una tecnica simile al barrè nel contrabbasso? oppure in casi del genere bisogna essere velocissimi e puliti nel pigiare due note (anche se così vicine sulla tastiera) in due momenti differenti?

spero di essere stato chiaro, e ancora una volta vi ringrazio in anticipo!
  
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vitoliuzzi
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Re: LEZIONI di CONTRABBASSO CLASSICO on line !
Reply #79 - 07.04.2006 at 05:50:33
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Secondo me è una questione personale e poi dipende dal tipo di passaggio che devi effettuare. Non esiste un vero e proprio barrè tipo chitarra, questo mi sembra logico. Ma nulla osta che in particolari momenti si possa prendere con un solo dito due note a distanza di quarta. Di solito si usa il primo per la sua maggiore consistenza, ma io, ad esempio, nei finali rossiniani utilizzo anche il terzo (medio-anulare). Del resto c'è anche un difficilissimo studio di Caimmi dove addirittura si è costretti a prendere due note insieme col mignolo. Quindi come vedi possiamo parlare di un barrè improprio, che puoi benissimo utilizzare quando lo ritieni più opportuno per evitare inutili salti di corda.

Vito
  
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