ho trovato molto utili delle trascrizioni di walkin' bass di famosi contrabbasisti e di conseguenza mi chiedevo se di seguito a questo post ognuno potesse contribuire aggiungendo interessanti link di trascrizioni di walkin e anche di soli...
...so che c'è gia un topic di link, ma il problema è che sono tantissimi e di vario genere, tutti interessantissimi, ma vedendo il forum colmo di jazzisti mi chiedevo se si potesse averne uno dedicato solo a trascrizioni

Vorrei solo dare la mia (peronale...) opinione sulle trascrizioni: l'utilizzo di trascrizioni di linee di basso e soli può essere molto utile a livello di analisi e studio, ma io ho riscontrato essere 100 volte più utile quando anzichè lavorare su una trascrizione 'pronta', ci trascriviamo la melodia noi stessi.

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Concordo con Giorgio che come al solito in poche parole, al contrario di altre persone che non vito .... ops.... cito,
ha introdotto un argomento comune ai due generi. Per i jazzisti come estrapolare le parti: e dico che Giorgio ha ragione che è meglio abituarsi a fare da se, specie perchè in questo modo si abitua a tal punto da avere già chiaro in mente uno "schema formale" della linea del basso ma anche degli altri strumenti.
E poi vorrei aggiungere che è provato come il modo per memorizzare una parte sia scriverla su carta anche più volte. Sembra che il risultato sia indelebile, ovvero non si cancella più dalla memoria.

Sono cose che sicuramente già si sanno, ma forse per coloro che sono alle prime armi è bene che imparino anche queste tecniche di visualizzazioni totali.

Non è facile ... ma neanche difficile !

Ciao

Vì

certamente non è vietato, può anche permettere di raggiungere un determinato scopo più rapidamente.

i due concetti non sono contrapposti, è opportuno dedicarsi ad entrambi se possibile!

g

Questo link può essere interessante per i bassisti elettrici amanti di Pink Floyd, Genesis, Sting.
Ci sono le trascrizioni delle linee di basso dei più famosi LP di queste bands.

Le trascrizioni sono opera di un mio ex compagno di studi, e conoscendone le capacità sono certamente molto accurate!

http://www.lucaripanti.it/Bass%20Page.htm

g

questa della pronuncia e' una bella osservazione. spesso (per non dire sempre) la partitura non riesce a riprodurre tutte le sfumature dell'esecuzione, nonostante una  "grammatica" musicale abbastanza precisa. questa cosa si puo' ribaltare sull'interpretazione classica, dove spesso l'unica fonte "originale" e' lo spartito e la pronuncia e' essenziale trovarsela da se, anche ispirandosi a grandi interpreti che hanno suonato il brano.
e' bello, in ogni caso, che sia in ambito jazz che in ambito classico sia proprio questo "plus" che va oltre lo spartito a dare gusto e personalita' al suonare.

Assolutamente d'accordo sull'ascolto di altri strumenti, per più di una ragione: 

- la pronuncia di un genere è trasversale ai singoli strumenti. Ascoltare e mandare a memoria Charlie Parker o John Coltrane non serve a riprodurne i soli, ma a capire il "come funziona"

- "Quando suoni, è fondamentale sapere cosa stanno facendo gli altri". Se questa affermazione è valida per tutti i musicisti, per un bassista è valida il doppio. Se io imparo i soli di Bill Evans, avrò modo di pensare sulle sue frasi le linee più opportune. Questa è secondo me una delle cose che fanno la differenza. 

- Giorgio ha fatto il caso del Bop chè è un genere assolutamente "non trascrivibile", ma io credo che la questione sia generale. E' tipico l'esempio dei generi "popolari", folk irlandese e son cubano, per dirne due. Quello che c'è scritto sulla carta non è assolutamente sufficiente. 

Domanda da ignorante: come si affronta in classica il problema della pronuncia? E quanto conta percentualmente, in un ipotetico piano di studi, l'ascolto mirato?

Ciao a tutti