Hot Topic (More than 10 Replies) Suonare a memoria (Read 10819 times)
dinibass
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Suonare a memoria
19.05.2005 at 19:30:19
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Chi suona jazz abitualmente sa bene che è diverso suonare con la partitura davanti rispetto al conoscere il brano a memoria.

Pongo la domanda dunque ai 'classici': quanto è importante arrivare a suonare a memoria??
E' un obiettivo da porsi oppure no? Ci sono circostanze in cui si richiede di conoscere il brano a memoria ed altre situazioni in cui ciò non è affatto necessario?

grazie
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sergiao
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Re: Suonare a memoria
Reply #1 - 20.05.2005 at 04:14:25
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beh, che io sappia, molti musicisti classici imparano i brani da eseguire a memoria.
  
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dinibass
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Re: Suonare a memoria
Reply #2 - 20.05.2005 at 04:51:10
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Vero, questo si nota nei solisti, ma mai in orchestra  forse neanche in quartetti o altre formazioni ridotte.

Mi chiedevo se è una scelta 'guidata' dalle istituzioni (conservatori, insegnanti) o se è lasciata a libera scelta del musicista.

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tramaker
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Re: Suonare a memoria
Reply #3 - 20.05.2005 at 05:41:14
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provo a rivoltare la frittata ai non classici:

A voi quanto è capitato di scontrarvi con la lettura durante il lavoro?

Quella della "straordinaria lettura a (quasi) prima vista" era una fissa molto di moda fra i bassisti elettrici del mio giro pazzi per il Patitucci di electric band, ce n'era un paio che leggeva alla prima robe inaudite a velocità impossibili, con risultati acrobatici ma poco esaltanti dal punto di vista espressivo. A mia esperienza tranne in esperienza di big band (dove io ho sempre trovato scritto praticamente tutto!) ho sempre trovato più utile mandare a memoria e magari tenere lo spartito davanti giusto per sicurezza.

E voi?
  
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emi
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Re: Suonare a memoria
Reply #4 - 20.05.2005 at 07:28:20
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Quote:
ho sempre trovato più utile mandare a memoria e magari tenere lo spartito davanti giusto per sicurezza.




Si anch'io , tuttavia spesso finisco a seguire lo molto lo spartito:  Mi appunto i piccoli arrangiamenti ,  gli obbligati e cose del genere che magari sono stati inseriti in uno standard e Che altrimenti non riuscirei a ricordare.
non so se mi sono spiegato bene...

un saluto
  
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K.
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Re: Suonare a memoria
Reply #5 - 20.05.2005 at 21:00:43
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nelle esecuzioni di  musica classica si usa spesso suonare a memoria,specialmente i solisti ma anche in quartetto e perfino ci sono orchestre d'archi che eseguono a memoria tutti ,compresi i cb.io stesso quando suono brani che conosco da tanto,vado in concerto senza spartito,e se va bene e'molto liberatorio e divertente.
  
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Beppe
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Re: Suonare a memoria
Reply #6 - 23.05.2005 at 08:51:13
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Il 90 % delle volte, chi suona in orchestre estemporanee (non parlo di Scala, Rai, Berliner...) non fa più di una prova prima del concerto. E anche se i pezzi si son suonati più volte, il direttore li vuole in una certa maniera o con dinamiche differenti, quindi si segnano a matita le annotazioni.

Non riesco proprio a capire come, in certe situazioni, si riesca a suonare a memoria, Nemmeno Pico della Mirandola riuscirebbe.

Io non ho mai conosciuto nessuno che in orchestra abbia suonato a memoria (a parte il solista e....ovviamente  mister K)
  
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K.
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Re: Suonare a memoria
Reply #7 - 23.05.2005 at 20:13:21
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volevo solo dire che  suonare in orchestra a memoria non e' impossibile.certo che non ne vale il rischio,e raramente capita l'occasione buona per fare l'esperimento.comunque la memoria ha sempre una parte importante anche leggendo.
  
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dinibass
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Re: Suonare a memoria
Reply #8 - 24.05.2005 at 07:55:13
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Ecco, volendo approfondire abbiamo dunque 3 situazioni:
1. lettura integrale
2. a memoria al 100% senza spartito
3. fondamentalmente a memoria ma con il supporto della parte scritta a disposizione

Questo ultimo caso è 'pericoloso', nel senso che favorisce la pigrizia e non si fa il salto dalla lettura all'esecuzione a memoria. Mi pare sia soprattutto vero nel caso degli standards, che andrebbero suonati a memoria ma che a volte la pigrizia ce lo impedisce.

Ma ho ancora una domanda per i classici:
*** suonare a memoria favorisce l'espressività? ***
Ovvero, il fatto di non leggere aiuta a concentrarsi sugli aspetti più musicali della performance e ad ascoltarsi di più?

grazie
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Beppe
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Re: Suonare a memoria
Reply #9 - 24.05.2005 at 08:12:22
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Per quanto mi riguarda direi che suonare leggendo non limita assolutamente l'espressività. Avere lo spartito davanti non significa comunque isolarsi dal resto del mondo, si è sempre nel contesto musicale.
In alcuni passaggi il direttore vuole che si guardi lui e non lo spartito.

Non dimentichiamo che, ameno che non si suoni da soli, in orchestra tutti devono avere la stessa arcata, mi sembra da supermen conoscere a memoria anche quelle.

Per il solista è differente, ha studiato battuta per battuta una miriade di volte tutto il concerto, è naturale che suoni a memoria (e anche bello da vedere) ma in orchestra o in formazione da camera direi che è proprio impensabile
  
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neroantico
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Re: Suonare a memoria
Reply #10 - 24.05.2005 at 11:57:47
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Me lo ripeto sempre...ma difficilmente li imparo concretamente a memoria.
Avete una tecnica particolare per studiare gli standard a memoria?
li imparate con l'analisi funzionale o tal quali dal real book?(quando esatto)

ritenete sia utile imparare le sequenze armoniche e stesure prima di suonarle? insomma qual'è il vostro approcio?

ciao 

Giovanni
  
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marco_r
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Re: Suonare a memoria
Reply #11 - 25.05.2005 at 06:55:33
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Secondo me è utilissimo studiare le sequenze armoniche che spesso di ripetono in vari brani. Questo anche in vista di quello che secondo me sarebbe l'obiettivo finale (da cui sono personalmente ancora molto lontano) nel jazz che non è quello di suonare a memoria ma ad orecchio nel senso di avere la capacità reagire istantaneamente (o quasi) a quello che gli altri stanno suonando, anche se è un brano che non si conosce. Credo che questo per un c.bassista jazz sia molto importante
  
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tramaker
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Re: Suonare a memoria
Reply #12 - 26.05.2005 at 09:53:41
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Ciao,

Sono d'accordo con Marco, lo studio delle strutture armoniche comuni è utilisssimo. 

Per quella che è la mia esperienza, lo standard tradizionale (intendo dalla canzone americana all'hard bop e con le debite cautele anche il modale) ha un dizionario e regole complessi ma non sterminati, nel senso che a un certo punto le progressioni ti diventano "automatiche", se conosci bene cinquanta standard e ti trovi a suonare per la prima volta “I can’t get started”, ti esce fuori quasi automaticamente.

Nella pratica quotidiana io utilizzo una tecnica piuttosto "classica"
Ti faccio due esempi: 

SENZA CONOSCERE IL TEMA
- scelgo brano di 32 battute
- me ne frego del tempo reale e me ne scelgo uno in cui sto a mio agio (in genere è tra 120 e 160)
- memorizzo le caratteristiche della struttura, in genere è AABA (I got rythm) o A1A2 (out of nowhere)

- 10 minuti con griglia degli accordi davanti facendo SOLO le toniche della misura dell'accordo, man mano provi a guardare meno la griglia
- 10 minuti con griglia facendo SOLO le toniche e dominanti in 2. , man mano provi a guardare meno la griglia 
- 10 minuti facendo SOLO toniche e dominanti in 4 – dovresti essere in grado di lavorare senza griglia
- Poi per una settimana almeno 10 minuti al giorno di linee libere con griglia davanti ma cercando di non guardare


CONOSCENDO IL TEMA
- brano di 32 battute di cui sei in grado di cantare il tema (non cominciare con Donna Lee, ovviamente!!!)
- se sai cantare il tema, facilmente avrai idea della struttura.
- griglia davanti agli occhi

- Canti il tema LENTISSIMAMENTE e accompagni SOLO toniche.
- Canti il tema sempre LENTISSIMO e fai toniche quinte in due
- Canti il tema mentalmente e suoni toniche e quinte

Il secondo sistema è secondo me molto meglio, perchè ti obbliga a un lavoro preliminare di ascolto.

Un modo divertente e utile è (quando già conosci un po' la struttura) suonare sui CD

Ciao 

  
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neroantico
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Re: Suonare a memoria
Reply #13 - 26.05.2005 at 11:02:31
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grazie a tutti,
tramaker quando conosci il tema intendi che sei in grado di suonarlo oltre che cantarlo?

Vi presento un problemino quasi OT:

mi trovo un po in difficoltà in pezzi come "pent up house"
dove in una misura ho 2 accordi :A-7 Ab7

in situazioni di questo tipo dove le battute si prolungano

che soluzioni adottate? 1 note accordo - 2 considerate Ab7 come una sostituzione tritono di D7 e rispettate le note degli accordi  A e D - 3 in chiave c'è un # e quindi vi svagate con la scala Gmaj?
La 3 è la mia preferita ma i miei compagni preferirebbero la 1 che purtroppo in velocità non svolgo bene alternando i registri. 

ogni suggerimento è benvenuto.
  
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tramaker
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Re: Suonare a memoria
Reply #14 - 26.05.2005 at 13:26:51
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Mah, io ho a propostito della faccenda cantare/suonare idee piuttosto radicali che forse apriranno polemiche con altri forumisti.

A me pare se non impossibile, per lo meno molto difficile suonare ciò che non si sa cantare, soprattutto su uno strumento non temperato. Non si tratta di diventare bravi come Jon Hendrix (a me hanno sempre raccomandato di praticare LENTO), ma come fai a essere intonato sullo strumento se non sei intonato nella testa?

A mia esperienza vale la regoletta "non è detto che tu sappia suonare ciò che sai cantare, ma sicuramente non saprai suonare ciò che non sai cantare"

E' possibile che tu possa trovarti in grado eseguire sullo strumento un brano a velocità maggiore di quanto lo riesci a cantare, e questo è un risultato prodotto dalla tecnica sullo strumento, ma secondo me la "pratica del canto" è uno strumento indispensabile per  capire come vuoi pronunciare un brano, quindi come lo vuoi "dire" agli altri. 

Ciao
  
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neroantico
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Re: Suonare a memoria
Reply #15 - 27.05.2005 at 07:43:50
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grazie tramaker,

concordo sulla questione del canto. ieri ho provato il tuo metodo e mi sono trovato bene, la lentezza è anche assicurata dalla scarsa abilità di lettura fuori dalla chiave di fa. Le cose da sviluppare sono infinite...ma altrimenti che gusto c'è!!
  
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