caro vito, dato che mi provochi aggiungo ancora qualcosa. il problema delle dimensioni e' chiaramente legato alla tecnica e alle possibilita' "virtuosistiche" che lo strumento offre. un contrabbasso piu' piccolo consentirebbe un uso "comodo" delle 4 dita e quindi + velocita', piu' precisione, e probabilmente anche un'accordatura per quinte che aumenterebbe l'estensione dello strumento. credo che questo problema si sia presentato quasi subito, in parte risolto con l'uso di corde ricoperte in metallo e quindi con dimensioni dello strumento accettabili. il problema e' che un diapason "comodo" sarebbe la classica dimensione dei bassi elettrici, 34 pollici, ovvero 87 cm. il basso elettrico, specialmente nel jazz, ha offerto molte possibilita' in piu', e' morbido, veloce, trasportabile, pero' come ben sappiamo NON ha il suono di un contrabbasso e non c'e' modo di averlo, o meglio, non c'e' modo di avere la timbrica del contrrabbasso classico, senza contare il problema dell'amplificazione (che in ambito classico proprio non esiste!). dobbiamo considerare che il contrabbasso come strumento, seppur con grandi variazioni e mutamenti, e' uno strumento con 400 anni di storia. praticamente e' al massimo delle sue possibilita'. la scienza ha dimostrato che la forma della cassa non e' importante e se non vediamo cose strane e' solo perche' il contrabbasso e' bello cosi'. pero', per fare un'esempio stupido,la scienza ha anche dimostrato che le volute del ponte sono importanti per la qualita' del suono. in pratica, la storia del contrabbasso (ma la cosa vale per tutti gli strumenti acustici "da orchestra") ha portato ad affinare tutti quei particolari che contribuiscono a creare il suono del contrabbasso classico. piccole migliorie sono ancora possibili, ma la base e' quella, piu' di tanto non si puo' ottenere. il fatto che tutti noi si continui a suonare e ad amare questo mastodonte e' proprio per la storia e il suono che si porta dietro, che per ora NON e' producibile in altro modo. la tecnica che si e' sviluppata su questo strumento ha anch'essa una storia lunga, fatta i prove e di esperimenti e ripensamenti. e probabilmente quelo che abbiamo oggi e' vicino al massimo. qualche particolare puo' essere sistemato o migliorato, ma la base e' quella. un piccolo aneddoto a questo punto ci sta bene. quando la musica ha cominciato a spostarsi dalle camere alle sale per concerti e nei teatri, il clavicembalo ha cominciato a mostrare i suoi limiti, soprattutto in termini di volume. per ovviare a questo problema sono stati sperimentati dei clavicembali di ghisa. il volume c'era, ma il suono era veramente agghiacciante. pressoche' tutti i clavicembalisti si sono spostati verso l'allora nascente pianoforte, scoprendo un mondo di possibilita' espressive che hanno cambiato la musica. il suono ovviamente era diverso. con il contrabbasso siamo ad un punto simile. la maggior parte degli strumentisti si sono spostati sul basso elettrico, scoprendo un mondo di possibilita' espressive e facendo tutt'altra musica. il suono, ovviamente, e' diverso. noi poveri nostalgici mettiamoci il cuore in pace. il nostro strumento e' un'armadio scomodo e faticoso, ma se non fosse cosi' non l'ameremmo cosi' tanto. andrea
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