Page Index Toggle Pages: [1] 2  Send Topic Send Topic Print Print
Very Hot Topic (More than 25 Replies) OTTAVE NEL CONCERTO DI VANHAL e VARIE CURIOSITA' (Read 28403 times)
vitoliuzzi
Ex Member
*****



Gender: Male
OTTAVE NEL CONCERTO DI VANHAL e VARIE CURIOSITA'
13.07.2005 at 06:53:43
Print Post Print Post  
Allora Francesco forse non hai citato una delle migliori revisioni che secondo me si avvicina meglio all' originale. Infatti si vende proprio con il manoscritto di Vanhal inserito all' interno e si tratta della versione curata da Klaus Trumpf a cura della Friedrich HOFMEISTER Musikverlag. Per le cadenze, se proprio vuoi studiare qualcosa di interessante sotto ogni punto di vista, ti consiglio quelle che eseguiva Streicher e scritte per lui da Heinz Karl GRUBER della DOBLINGER (veramente molto belle ma purtroppo anche di un certo grado di difficoltà). 
Magari, se vuoi sapere subito come si risolve il problema delle ottave, ti fornisco qualche indicazione. 

I TEMPO 

batt. 30: tutto ottava sopra, proprio come nel manoscritto. 

batt. 36: ottava sopra 

batt.40: ottava bassa 

da 117 a 123 si taglia e riprendi a 124. 

Cadenza: scegli o quella di Gruber o quella scritta proprio da Vanhal. 

II TEMPO 

batt. 15: ottava bassa 

fine battuta 35 (dall' ultimo Do naturale) e 36/7/8 ottava alta 

batt.72 ottava alta 

Cadenza (idem) 

III Tempo 

Batt. 59: ottava bassa 

batt. 74/5: ottava alta (attento ai due DO di battuta 78) 

batt. 95/6/7/8 : ottava alta (SI in chiave di violino con un taglio in testa ... per capirci) 

batt. 171/2: ottava alta 

Cadenza Idem 

Credo sia una delle migliori revisioni proprio perchè rispetta il manoscritto anche se è in Do Magg. con accordatura da Concerto (proprio come Streicher). Ai concorsi non potranno dirti assolutamente NULLA poichè rispetta il manoscritta e le ottave, se ci fai caso, sono proprio le più logiche. Veramente molto azzeccate. 

Ti rifaccio gli auguri di buono studio. 

A presto. (rf)

N.B.: in risposta a Francesco sul Forum della Nbbrecords.
Non è un furto Wink!
« Last Edit: 19.07.2005 at 17:39:39 by vitoliuzzi »  
vito liuzzi
Back to top
 
IP Logged
 
Stefano_Sciascia
Full Member
***
Offline


W questo FORUM!!!

Posts: 117
Joined: 28.12.2004
Re: OTTAVE NEL CONCERTO DI VANHAL
Reply #1 - 13.07.2005 at 08:22:17
Print Post Print Post  
Vito , mi puoi mandare la parte per favore .

Ho in mente di reg. un giorno questo concerto lo trovo molto bello .

Altrimenti dimmi se si puo' ordinare qui' in Italia .

Ieri stavo proprio pensando a questo Concerto ed oggi ho letto il tuo intervento , molto interessante ed utile .

A proposito , a me piace di piu' come suona in mi maggiore , cosa ne pensate ?

Grazie .

Ciao Stefano .
  
Back to top
 
IP Logged
 
vitoliuzzi
Ex Member
*****



Gender: Male
Re: OTTAVE NEL CONCERTO DI VANHAL
Reply #2 - 13.07.2005 at 11:56:00
Print Post Print Post  
Caro Stefano,
provo a mandarti la parte di cui parlavo che cmq. si può trovare in Italia visto che io l' acquistai presso una Ricordi a Bari, adesso credo Feltrinelli. Quando l' ho studiata ho provato sia quella in Re, che poi in accordatura da concerto diventa in Mi, sia quella in Do. Non so! Io penso che quella in Do sia molto più bella di quella in Re, ma devo dire che è un concerto strano: in alcune parti si suona meglio in Re in altre parti è più comoda in Do. Credo inoltre che dovresti provare a registrarla in Do e "sfidare" in un certo senso la versione di Streicher che è rimasta storica. E' un mio parere personale perchè tu riesci sempre a trovare delle soluzioni interpretative molto interessanti, sulle quali magari i puristi possono storcere il naso ma che alla fine devono essere accettate per quello che sono: una personalizzazione del fraseggio che rimane sempre musicale ma che "finalmente" differenzia degli standard a cui siamo da tempo abituati ed anche condizionati mentalmente e musicalmente.

Credo che possa essere un confronto molto stimolante. Poi sei l' unico che alla fine può decidere cosa fare: non siamo certo noi che possiamo condizionarti in un modo o nell' altro. Però questa tua idea mi rallegra: sono sempre attento alle tue scelte interpretative che ti fanno, a mio avviso, uno dei pochi contrabbassisti a livello internazionale con un "appeal" diverso dagli altri e molto piacevole da ascoltare. Ognuno poi è libero di fare e credere come meglio ritiene opportuno, ma la cosa che odio è la ripetitività interpretativa. E' chiaro che non bisogna mai esagerare, ma quando senti dieci versioni che sono tutte uguali vuol dire che qualcosa non va.

Quello interpretativo sarebbe un bel tema da trattare in relazione alla prassi esecutiva. Ma prima di attaccare qualcuno bisogna essere sicuri di non avere in mente una versione già memorizzata e già standardizzata.

Che dire: posso solo essere contento per te, ma fino a quando non sento il tuo Bottesini non ti mando le parti Wink! E suvvia Stefano ... cosa può succedere mai Wink! Al massimo ti ri-invitano alla ISB e ti regalano il cb. di Karr Smiley!

Un saluto

Vito
  
vito liuzzi
Back to top
 
IP Logged
 
vitoliuzzi
Ex Member
*****



Gender: Male
Re: OTTAVE NEL CONCERTO DI VANHAL
Reply #3 - 13.07.2005 at 12:51:53
Print Post Print Post  
Ciao Francesco.
Non sono uno storiografo ma penso che qualcuno del Forum più informato di me possa rispondere alle tue domande.
Dico solo una cosa. Potresti usare la versione della Doblinger apportando le dovute "correzioni"; in questo modo non saresti costretto ad acquistare la parte di Hofmeister che si trova abbastanza facilmente: te la consiglio perchè c'è la parte manoscritta molto interessante ed indicativa. Infatti la parte manoscritta è in Re e le ottave non sono proprio quelle indicate da me, specie nella parte iniziale dove si ripete l' ottava bassa. Ti dico inoltre che ho eseguito questo concerto addirittura in MIb con un' orchestra da camera: cosa che si faceva anche all' epoca tirando i cordoni in budello mezzo tono sopra nella versione da concerto.
Le ottave da me indicate non potranno esserti contestate da nessuno e secondo me la puoi usare tranquillamente; magari se hai dei problemi nella parte iniziale puoi senza problemi ripetere il primo cambiamento di ottava nella stessa posizione poichè così riporta l' originale.
Cerchiamo di trovare una soluzione alle altre due domande.

Dunque, Vanhal era un boemo di nascita. Era anche un organista e poi direttore di coro. Cosa successe nel 1761: fu introdotto a Vienna, proprio quando imperava un verto Dittersdorf, ma Vanhal fu in grado subito di mostrare tutto il suo valore. Ora, Vanhal ci sapeva fare nella nobiltà viennese ed aveva anche una sorta di protettore che lo "spedi" anche in Italia nel 1769 per una gita. Forse incontro Sperger, ma alla fine ritorno a Vienna. Poi Francesco capirai perchè ripeto sempre Vienna. Qui rimase fino alla sua morte nel 1813 vivendo in buone condizioni economiche. Lui era un compositore, insegnante e solista. Un vero genietto con più di 100 sinfonie all' attivo.

Il concerto in questione forse fu scritto per Sperger che incontrò negli anni viennesi, ed era molto apprezzato. Noi abbiamo questo manoscritto che fu probabilmente scritto fra il 1786 ed il 1789. Ma la cosa più interessante è che il concerto mostra i tipici canoni dello stile classico dell' epoca. Ma fu scritto, attento, per un contrabbasso accordato per terze e quarte. Sai che il contrabbasso nei vari Stati veniva accordato in maniera non-standard e solo nei tempi più moderni l' accordatura venne standardizzata.

Ora puoi comprendere il perchè di diverse revisioni in diverse tonalità. C'è una sorta di "libera licenza" per poter far questo, altrimenti prendi lo strumento , accordalo così: A -D - FA diesis - l' accordatura viennese - e poi tutto viene più facile, sotto certi aspetti. Sappi, inoltre, che la tonalità in R e maggiore era quella preferita, anche se la TONALITA' ORIGINALE era in MIb, come ti diceva. La scordatura era usuale all' epoca, pertanto non devi troppo scandalizzarti.

Allora, la cosa migliore oggi è suonarlo in Do magg. con la "scordatura" da concerto La Mi SI FA#, e così è come se la eseguissi in re magg.

Attento alla lettura del manoscritto: la chiave di basso viene intesa un ottava più bassa, la chiave di violino due ottave più basse.

La versione originale del manoscritto, quella con le correzioni (non la Ur-text) dice: concerto in Mib per contrabbasso, 2 violini, 2 oboi, 2 corni, viola e basso continuo.

Ma adesso mi chiederai: in questo marasma generale cosa devo fare. Io ti consiglio di suonarlo con le indicazioni che ti ho fornito prima: in Do magg. con accordatura da concerto e le ottave indicate. Ma ti consiglio di trovare anche la versione di Hofmeister che secondo me è la migliore, anche perchè Karl Trumpf sa il fatto suo.
Spero di non averti incasinato le idee ma di averti fornito un dato storico che ti possa permettere di fare "bella figura" con chi ti chiede di questo concerto.

Bai Bai

STEFANOooo! E tutto chiaro?????? Smiley!
  
vito liuzzi
Back to top
 
IP Logged
 
Stefano_Sciascia
Full Member
***
Offline


W questo FORUM!!!

Posts: 117
Joined: 28.12.2004
Re: OTTAVE NEL CONCERTO DI VANHAL
Reply #4 - 13.07.2005 at 19:34:11
Print Post Print Post  
La cosa chiara e' che hai scritto delle cose cosi' interessanti e a me sconosciute che hai risposto a tutte le domande che per  anni mi sono fatto su questo concerto e che mi aveva impedito di suonarlo .

C'era una tale confusione a riguardo che non mi veniva voglia di aprire la parte (doblinger).

due mesi fa una mia allieva francese,ormai diplomata o meglio triennata , mi ha portato una versione che usano a Parigi al Conservatorio superiore e' di Herrmann Hofmeister Lipsia .

L'ho suonata ed e' in re maggiore come Dittersdorf per intenderci , poi con l'accordatura da solista suona in mi .

E' sicuramente piu' difficile e anche piu' bassa come ottave di quella in do che tra l'altro usa la corda vuota a go-go .

Quello che dici e' sacrosanto in alcuni punti suona meglio in un modo e in altri in un altro .

Ti invito caldamente a pensare ad una o piu' pubblicazioni sul contrabbasso perche' ti assicuro che e' un piacere imparare cosi' tanto ogni volta .

Contro il nostro interesse perche' qui' e' pure gratis !!!

Con stima 

Stefano 

P.S. ad Ottobre esce Adagio Melanconico ed Appassionato il mio ultimo CD con musica di Giovanni Bottesini , ma io ti sorprendero' Vito ..prima !
  
Back to top
 
IP Logged
 
vitoliuzzi
Ex Member
*****



Gender: Male
Re: OTTAVE NEL CONCERTO DI VANHAL
Reply #5 - 14.07.2005 at 07:37:16
Print Post Print Post  
Ci sorprenderaiiii... ?
Oh Stefano, ma adesso cosa ti sei andato ad inventare ? Smiley! Sono curioso ma attenderò Wink!

Pubblicazioni? No Stefano, non ne sarei in grado e poi quello che vi ho detto è solo una estrapolazione di quanto scritto sulla versione di Vanhal della Hofmeister e scritta in Inglese e tedesco da K. Trumpf. Vedi Stefano quando un revisore fa le cose come si deve ti riporta anche alcuni dati storici molto interessanti. Trumpf credo che li abbia trovati in un Museo dal nome indecifrabile per me e tutti dovrebbero fare così. Ma sembra che alcune volte si vuole che il "mistero" rimanga tale, oppure si pensa solo al fattore economico. Mah ... non so! Ma mi fa piacere che i tuoi dubbi siano stati "svelati"!

Forse potrei pubblicare dei miei appunti realizzati con il vetusto Encore 30 (programma di scrittura musicale) per i miei allievi Smiley! Smiley!

Senti che titoli :

1) Lo studio dell' arco sulle corde vuote

2) Scale maggiori a tre ottave (con 6 alternative e diteggiate alla Petracchi)

3) Dal manico al capotasto (un malloppone di esercizi che porta lo studente a studiare il capotasto partendo prima dal manico e poi con gradualità ad arrivare al capotasto fino in terza ottava)

... ed altre schifezzuole ! Geniale, no? Wink! Mi fermo qui perchè sto andando in OT.

saluti

Vl
  
vito liuzzi
Back to top
 
IP Logged
 
vitoliuzzi
Ex Member
*****



Gender: Male
Re: OTTAVE NEL CONCERTO DI VANHAL
Reply #6 - 14.07.2005 at 07:55:52
Print Post Print Post  
E' veramente incredibile.
Ma Vanhal o Wanhal (più corretto), viene qui addirittura messo allo stesso livello di Mozart, Beethoven e Hadyn.
Non ci avrei mai creduto.
Riporto una piccola biografia in Inglese.

It sometimes seems a misfortune that the latter half of the eighteenth century saw three musical titans — Haydn, Mozart, and Beethoven — arrive in such close proximity to one another. For the deserved, but sometimes overdone, adoration afforded that trio has allowed a corresponding under-appreciation of a handful of lesser but highly-gifted composers — composers who might, had they lived at another time, themselves have been placed in the top drawer of musicology. So, while the Bohemian composer Johann Baptist Vanhal (or Wanhal) was without a doubt one of the century's finer musicians, precious little attention has been paid him, and a thorough list of his works has never been managed. Vanhal's music was much-loved in Vienna and much-published in both Paris and Vienna during his lifetime, and there are hundreds of works to his credit; but a lack of reliable contemporary accounts of him (there is really just one) and difficulties in distinguishing authentic and spurious works have made assessment of him as a man and as a composer difficult.

Vanhal was born in rural Bohemia; he was born not free but an indentured (bonded) servant to a noble family of not insignificant wealth and power. As a boy he learned to play the violin and keyboard instruments, becoming organist in Opoczna at the age of 13. When he was about 20 years old he moved to the big city: Vienna. There Vanhal was quick to make a name for himself as a violinist and a composer, and in the process earned enough hard cash to buy his own freedom. He gave singing and instrumental lessons, Ignace Pleyel being one of his students. It is documented that he was first violinist for the premiere of Gluck's Orfeo in 1763. 

The years 1769 and 1770 were spent in Italy, and then Vanhal returned to Vienna to remain, save for minor excursions and visits to local courts, for the rest of his life. Between 1770 and 1780, he visited his patron Count Ladislaus Erdödy, in what is now Croatia, several times. In 1784, he apparantly played in a quartet that included Haydn, Dittersdorf, and Mozart. He never married and had no heirs when he died at the age of 74, having lived not uncomfortably.

Vanhal was a prolific composer; and some writers have given him credit for being even more prolific than he actually was, such that we must sift through the works attributed to him and try to select those which were actually drawn up by his pen. Up until about 1780, Vanhal's most significant musical essays were of the symphonic type — he composed somewhere around 75 of them altogether. There is a distinct evolution of his style in the symphonies, from the Baroque feeling of the first ones to the Sturm und Drang of those that followed. The majority are four movement (fast-slow-minuet-fast) works using the sonata form and cantabile thematic material. But there is not a single symphony by him that postdates 1780, a fact probably attributable to changes in Viennese aristocratic taste. He wrote somewhere between 50 and 90 string quartets, and over 70 keyboard sonatas.

Just as Vanhal's independent spirit found a way to lift itself from the shackles of servitude, so too did it sometimes press and pull against the ways and means of the Classical era — some of Vanhal's works really do approach a freely-built kind of Romanticism in which content and localized expression are more significant by far than the demands of preconceived form. However many question marks still accompany the man, Vanhal's absolute uniqueness among the musicians of his day cannot be doubted.
  
vito liuzzi
Back to top
 
IP Logged
 
Birra69
YaBB Newbies
*
Offline


W Liuzzi!!!

Posts: 13
Joined: 17.04.2005
Re: OTTAVE NEL CONCERTO DI VANHAL
Reply #7 - 15.07.2005 at 07:29:44
Print Post Print Post  



Zzzzzzzzzzzz..........
  
Back to top
 
IP Logged
 
vitoliuzzi
Ex Member
*****



Gender: Male
Re: OTTAVE NEL CONCERTO DI VANHAL
Reply #8 - 15.07.2005 at 08:00:50
Print Post Print Post  
Quote:



Zzzzzzzzzzzz..........



The public perception of Johann Baptist Wanhal has changed little since his death in 1813. The biographical articles in Die Musik in Geschichte und Gegenwart (1951) and The New Grove (1980), both written by the same author, were based upon the identical early 19th-century authors. So too were all incidental articles written subsequent to Wanhal’s death. They reflect the questionable comprehension and biases of the original authors: Dr Charles Burney, whose single visit with Wanhal occurred in 1772, Gottfried Johann Dlabacz, his Bohemian compatriot who stayed with him in Vienna for some time in 1795, and an anonymous Viennese author whose necrology seems to have been mostly based upon rumour and filtered through the interpretations of authors such as Gerber and Rochlitz. The following presents my own interpretation based upon rereading the sources in the light of recent investigations of the Viennese musical scene. Detailed discussion, including my reasons for spelling his name with a "W", may be found in my book, Johann Wanhal, Viennese Symphonist, His Life and His Musical Environment, published by Pendragon Press in 1997.

Wanhal’s life may be divided into five periods. The first lasted from his birth as a bonded servant on 12 May 1739 in the Bohemian village of Nechanicz until he moved to Vienna to begin his career in 1760 or 1761. During these twenty years he received excellent training from fine teachers in several Bohemian towns and villages so that he became an accomplished violinist and organist, and a composer of both instrumental and church music. At the same time he prepared himself for a move to Vienna by learning to speak German. His attractive personal characteristics (happy, modest, honest, personal warmth, good looks, personal deportment, deeply religious, etc.) together with his pragmatic and independent spirit foretold his later success.


The second period of Wanhal’s life began when the Countess Schaffgotsch, to whose family he was in bondage, offered to take him to Vienna. The exact date is not ascertainable, but it was fortunate because he arrived at a crucial time in the history of instrumental music. It was the beginning of an approximately twenty-year period (1760s - early 1780s) when, supported by the exhilaration of a booming economy, the nobility in Vienna were competing with each other and the newly rich burgers for the prestige derived from having the most glamorous musical soirees - with new music performed by their own orchestras. It also coincided with the tempestuous rise of the printed-music industry in Paris that reflected the massive upsurge of interest in music that was sweeping Europe. Wanhal was quickly accepted into the centre of the activity as a violinist, composer and teacher. Problems of authenticity and dating negate any attempt to be absolutely accurate, but I estimate that during the first nine or so years he composed more than thirty symphonies along with chamber music, and music for the church. The competition between those who wanted to have their own orchestras during the opulent decade of the 1760s dictated that Kapellmeister were needed who could recruit and train musicians, provide music for them to play, care for the practical aspects of an orchestra, such as managing the affairs of the personnel, arrange performances, etc. That Wanhal possessed all the essential musical and personal qualities was recognized by Baron Issac von Riesch of Dresden, who wanted to establish his own Kapelle. He accordingly persuaded Wanhal to accept his financial support and go to Italy - which was considered a kind of finishing school - where he could spend a substantial period of time rubbing elbows with the leading musicians, writers and intelligentsia - and thus acquire the final polish necessary for the leader of a Kapelle.

  
vito liuzzi
Back to top
 
IP Logged
 
vitoliuzzi
Ex Member
*****



Gender: Male
Re: OTTAVE NEL CONCERTO DI VANHAL
Reply #9 - 15.07.2005 at 08:01:18
Print Post Print Post  
... continuazione

May 1769 to September 1770 demark the third period of Wanhal’s life, which was spent in various Italian cities (especially Florence). His association with many famous persons included leading composers such as Gluck. He also met the great social reformer, Emperor Joseph II, an encounter that I believe had special significance since Wanhal had, in the previous decade in Vienna, been able to buy his freedom from the bondage inherited from his birth in Bohemia. During this same period he was also able to contemplate the heavy demands of the position in Dresden for which he was being groomed - and be evermore aware of his enormous debt to Baron Riesch.

At the outset of the third period in 1770, Wanhal’s return from Italy put him in the awkward position of being obligated to accept a position that he did not desire. Nonetheless, his utilitarian and independent nature caused him to refuse the position. There are no accounts of what transpired, but the embarrassment and notoriety must have been very unpleasant, and he was depressed for some time. Furthermore, he found himself with only the support he could derive from teaching and composing - his situation when Burney visited him in 1772.

During the following years he was several times (from 1773 to 1779) invited by Count Ladislaus Erdödy, one of the great patrons of musicians, to his estate in Varazdin, Croatia. There are no records of when or how often these visits occurred, other than a few dates found on several works composed for the nuns in a convent in Varazdin. However, the music Wanhal produced in Vienna and published in Paris in the 1770s bears witness to his constant activity on the musical scene. The gradual increase in his published compositions shows that he was successful in supporting himself, but there were changes in the genre of music he wrote and published. As the robust economic conditions in Vienna declined during the later 1770s so did the fad for orchestral soirees. Wanhal’s last symphonies were published in Berlin ca. 1780, and soon thereafter a reviewer in Hamburg expressed hope that Wanhal would continue to compose symphonies. But the market for symphonies in Vienna was rapidly diminishing, and the practical Wanhal composed no more of them.

The beginning of the fifth and final period of Wanhal’s life is less clearly definable, but by 1785 he was ensconced on the Viennese scene. By this time the Viennese publishers had seized the initiative from the French publishers who had for many years provided them with prints, even of their own composers, including Wanhal. Publishers such as Artaria, Hoffmeister, and Sauer were fiercely competing in response to the demands of a new musical public whose tastes had changed, away from symphonies to small groups, Harmoniemusik, solo and instructional-pieces for keyboard, and programmatic pieces.

A few reports from 1784 and 1787 place Wanhal in Viennese society, but in general he seems to have been gradually retreating from active public life. By 1795, however, when Dlabacz visited him in Vienna, Wanhal was prospering, as may be seen in an oil painting in the possession of the Gesellschaft der Musikfreunde in Vienna (See the frontispiece of my book). He apparently lived in comfortable circumstances for the remainder of his life. His death records show that he was living in an apartment close to St Stephan’s Cathedral in Vienna, incidentally close to his most active publishers, and that his modest possessions were willed to the wife (widow?) of a Viennese bookseller.

In retrospect, a special legacy from him also deserves recognition. Through his strength of will and character he broke fee of his bondage and consciously shunned the support of a patron. Thus, when he refused to accept Baron Riesch’s position in 1770 he became one of the first active participants in the new social order. He created his own peaceful Viennese version of the French Revolution.
  
vito liuzzi
Back to top
 
IP Logged
 
vitoliuzzi
Ex Member
*****



Gender: Male
Re: OTTAVE NEL CONCERTO DI VANHAL
Reply #10 - 15.07.2005 at 08:17:40
Print Post Print Post  
Giusto per concludere questa trattazione su Wanhal, volevo precisare, leggendo queste diverse biografie che pure coincidono in molti punti, che il nostro Wanhal NON ERA UN CONTRABBASSISTA, ma un violinista, organista e sinfonista per eccellenza. Quindi il suo concerto per contrabbasso in Mib assume maggiore importanza proprio per questa sua eccelsa capacità di scrivere per i vari strumenti conoscendone le varie difficoltà e le diverse tecnologie. Credo che il concerto per contrabbasso sia uno dei più belli scritti nel periodo Classico. Se vi è riuscito con grande zelo ed intelligenthia musicale il nostro Wanhal, non vedo perchè anche Mozart o Beethoven o Hadyn non si siano sforzati a scrivere almeno un "concertino" per un contrabbasso. Ma queste sono mie illazioni frutto di un appassionato dello strumento. Rimane il fatto che Wanhal si sia dimostrato un vero "tuttologo" di grande spessore musicale.   ... che peccato per gli altri !!!

Bai 

VL
  
vito liuzzi
Back to top
 
IP Logged
 
vitoliuzzi
Ex Member
*****



Gender: Male
Re: OTTAVE NEL CONCERTO DI VANHAL
Reply #11 - 15.07.2005 at 08:28:58
Print Post Print Post  
http://it.photos.groups.yahoo.com/group/contrabasso_italiano/lst?.dir=/Foto+cont...

Nella sezione foto di Yahoo, ho inserito le foto di Wanhal e Dittersdorf, giusto per una curiosità storica (sono ritratti ... ovviamente.)
  
vito liuzzi
Back to top
 
IP Logged
 
vitoliuzzi
Ex Member
*****



Gender: Male
Re: OTTAVE NEL CONCERTO DI VANHAL
Reply #12 - 15.07.2005 at 08:38:07
Print Post Print Post  
Monthly Statistics
       Hits               Bytes          Visits      PViews      Month

      7,639          64,299,317         364       3,423   Jul 2003  
     12,169         102,706,644         607       4,566   Aug 2003  
    121,215         742,072,554       5,800      33,687   Sep 2003  
    154,338         867,906,566       6,274      41,698   Oct 2003  
    148,839         901,671,070       6,348      43,196   Nov 2003  
    150,425         972,189,142       6,975      46,586   Dec 2003  
    177,394       1,196,892,299       7,232      54,251   Jan 2004  
    152,580       1,081,329,340       6,234      44,505   Feb 2004  
    152,838       1,083,505,422       6,990      46,228   Mar 2004  
    145,236       1,062,527,247       6,244      43,289   Apr 2004  
    158,383       1,139,300,176       6,926      49,555   May 2004  
    144,793       1,105,508,538       6,812      46,698   Jun 2004  
    128,525         948,107,814       6,833      40,569   Jul 2004  
    128,482         968,439,930       6,360      42,235   Aug 2004  
    181,932       1,320,115,253       7,607      59,332   Sep 2004  
    220,735       1,522,821,037       8,813      68,561   Oct 2004  
    218,225       1,470,186,626       8,258      62,326   Nov 2004  
    218,630       1,556,144,209       8,962      64,791   Dec 2004  
    254,995       2,014,126,885      10,731      74,666   Jan 2005  
    260,195       2,093,204,427      10,484      69,793   Feb 2005  
    277,354       2,112,687,606      11,443      78,357   Mar 2005  
    290,587       2,336,710,066      11,821      88,575   Apr 2005  
    285,822       2,288,728,820      11,464      85,647   May 2005  
    358,813       2,594,641,350       9,805     172,160   Jun 2005  
    160,952       1,209,929,432       4,562      80,019   Jul 2005  
  
vito liuzzi
Back to top
 
IP Logged
 
Birra69
YaBB Newbies
*
Offline


W Liuzzi!!!

Posts: 13
Joined: 17.04.2005
Re: OTTAVE NEL CONCERTO DI VANHAL
Reply #13 - 15.07.2005 at 11:45:59
Print Post Print Post  

Zzzzzzzzzz....... Zzzzzzzzzzz.....ZZZZZZZZZZ..... Zzzzzzzz..... zzzzzzzZZZZZZZzzzz....Zzzzzzzzzz.....
  
Back to top
 
IP Logged
 
vitoliuzzi
Ex Member
*****



Gender: Male
Re: OTTAVE NEL CONCERTO DI VANHAL
Reply #14 - 17.07.2005 at 13:54:10
Print Post Print Post  
KARL VON DITTERSDORF
Composer and violin virtuoso; born Carl Ditters. Through service in Karl VI's army, his father had gained a position as costume designer in the imperial theater. In 1750 the boy Carl obtained a post as violinist in Vienna's Schottenkircheorchestra. Prince Joseph Friedrich von Sachsen-Hildburghausen noticed him and hired him for his court orchestra. There he studied violin with Francesco Trani and composition with Giuseppe Bonno; during this period he also became acquainted with Haydn and Gluck. In 1761 he was made violinist for the-imperial court theater, and in 1763 he traveled to Bologna with Gluck.

Caro Stefano ed amici tutti,
volevo togliervi un' altra piccola curiosità, ovviamente per chi non lo dovesse sapere. Il nostro caro e rinomato Dittersdorf NON ERA UN CONTRABBASSISTA ma un bravissimo violinista. Anche lui era un genietto: quartetti, sinfonie, brevi Opere e tanto altro. Ma non era contrabbassista. La cosa è curiosa ma se analizziamo bene il suo concerto in ReMajor riusciamo a scoprire i caratteri tipici della scrittura classica dell' epoca quasi mozartiana ma, alla fine, non possiamo dire che sia un concerto che va oltre come le composizioni del Bottesini.
Un bel concerto "without a doubt", oggi fin troppo inflazionato nei concorsi di ogni genere. Ma forse è meglio così. Quello che mi preme far sapere e che questa gente era veramente di alto rango e ben inserita nella società (a parte quello che si dice in altre monografie) e che solo il caso o chissà cosa non li ha messi al pari del famoso trio Mo-Be-Hay . Quindi, quando i violinisti o cellisti dicono che il nostro repertorio è scarso sotto tutti i punti di vista, devono stare molto attenti ( a parte una contrabbassata nel centro della testa affinchè si spacchi in due), perchè se è vero che proprio il trio citato non ha scritto nulla per noi, ciò non vuol dire che il repertorio contrabbassistico sia da meno od insignificante. Purtroppo l' ignoranza spesso partorisce anche arroganti. Per non pensare al repertorio più moderno ormai molto ricco di un certo numero di validissime composizioni. Purtroppo l' unico vero problema è che anche i Grandi non trovano Grandi spazi musicali per poter affrontare anche altro materiale che in altri Stati viene si affrontato, anche se con una certa riottosità. Il problema delle "trascrizioni" è quello vero, ma andrei in OT. Magari se ne riparla in altro contesto.

Bai

Vito l.

N.B.: come si sa, "meglio un giorno da contrabbassista che due da violoncellista" Smiley!



  
vito liuzzi
Back to top
 
IP Logged
 
vitoliuzzi
Ex Member
*****



Gender: Male
Re: OTTAVE NEL CONCERTO DI VANHAL
Reply #15 - 17.07.2005 at 14:22:49
Print Post Print Post  
OT

Antonio CAPUZZI.

Di Capuzzi proprio non so quasi niente e mi farebbe piacere se qualcuno fornisse qualche dato storico o delle sue composizioni. Ma credo sinceramente che non dovesse essere proprio un "genio" (se penso al suo concerto in Re che addirittura è stato trascritto in tempi moderni in Fa per renderlo più bello ed appetibile, beh, sinceramente non rimango sbalordito). Che dire, fatevi avanti anche con aneddoti del tipo: sapevate che questo concerto è stato trascritto per numerosi strumenti a fiato in era moderna? That's incredible Smiley!

Bai

VL
  
vito liuzzi
Back to top
 
IP Logged
 
vitoliuzzi
Ex Member
*****



Gender: Male
Re: OTTAVE NEL CONCERTO DI VANHAL
Reply #16 - 17.07.2005 at 14:36:07
Print Post Print Post  
... continuazione post precedente.

Oppure sentite questa: 
Maestro di un certo Antonio Piatti (celeberrimo violinista) fu Antonio Capuzzi che addirittura fu a sua volta allievo di Tartini.Poi il 28 marzo 1818 morì Capuzzi e per un certo periodo, dopo un breve incarico di Marco Bonesi e prima che il posto venisse assegnato a Pietro Rovelli, Antonio (Piatti) ricoprì la cattedra di insegnante supplente di violino. Alla morte di Antonio Capuzzi, Gaetano Donizzetti compose in suo onore qualcosa che sinceramente non mi interessa.

Come a dire: un altro violinista, Capuzzi, che scrive un concerto per contrabbasso ... ma non aveva altro da fare?!? 
_____________________________________________
  
vito liuzzi
Back to top
 
IP Logged
 
Stefano_Sciascia
Full Member
***
Offline


W questo FORUM!!!

Posts: 117
Joined: 28.12.2004
Re: OTTAVE NEL CONCERTO DI VANHAL
Reply #17 - 17.07.2005 at 19:02:03
Print Post Print Post  
Penso che di piu' non si possa dire !
E' veramente bello poter trovare tutto qui' ,grazie Vito !

Volevo dire che tempo fa si e' parlato del concerto per Contrabbasso ed Orchestra di Haydn , era pure uscito un mini articolo su double Bassist dal titolo : sulla tracce del Concerto di Haydn .

Poi piu' nulla , si dice sia andato perso e di sicuro nessuno ce l'ha perche' altrimenti la sua pubblicazione sarebbe il colpo del secolo .

Vanhal e' bello ,grazie ancora Vito , sulle ottave mi chiedo chi potesse suonare all'epoca dei cantabili cosi' alti forse Sperger ?

Comunque visto i pasticci che sono stati fatti con le edizioni delle Musica di Bottesini ed in particolar modo con il suo Metodo a cui sono state tolte tutte le prime pagine dove Il Maestro spiega come si tiene l'arco il CB e tante altre belle cose , non mi stupisco piu' di niente .

Per avvalorare una scuola a dispetto di un'altra sono stati fatti dei veri e propri scempi confondendo e nascondendo la verita' .

La Scuola italiana qual'e '?

Quante sono ?

E' importante il Suono e la Musica o come tieni l'arco o che dita usi ?

Personalmente poco mi riguarda , ma penso sempre a chi deve rendere conto delle proprie esecuzioni , i ragazzi che cercano lavoro .

E' bello ascoltarli e premiare la loro inventiva comunicazione ed Arte ,la tecnica ?

Senza tecnica non si puo' suonare , senza Suono non c'e' tecnica ,senza Arte non c'e' suono .

Un caro saluto a tutti 

Stefano .
  
Back to top
 
IP Logged
 
vitoliuzzi
Ex Member
*****



Gender: Male
Re: OTTAVE NEL CONCERTO DI VANHAL
Reply #18 - 18.07.2005 at 10:00:04
Print Post Print Post  
Off-Topic
PERFETTAMENTE D' ACCORDO !

Caro Stefano,
tu sai benissimo che l' inventiva viene "tarpata". O usi quelle diteggiature o sei fuori !!! Che mestizia. O suoni a quei tempi o sei fuori!!! Fai un rallentando in più? Sei Fuori. Interpreti in maniera più romantica un Bottesini? Sei Fuori (ma forse non hanno mai studiato periodi storici come Illuminismo, Romanticismo, Scuola RAzionalista e post-razionalista ...). Non hai lo strumento all' altezza prestabilita da Tizio? Sei Fuori.
Usi delle corde diverse? Sei fuori! Usi un' impugnatura diversa da quella che vogliono? Sei fuori.

Ho esagerato? SONO FUORI! (come di fatto lo sono per i liberi pensieri che esprimo).

MA BASTA ! Qui le Scuole sono ormai diverse e nessuno ne vuole parlare! La Scuola Italiana deve essere UNA, NESSUNA o CENTOMILA??? Che mestizia! Ma spero che il Forum riesca a prendere atto di queste grandi innovazioni che si vanno attuando musicalmente ed interpretativamente nella nostra bella Italia. Se non ce ne rendiamo conto allora è un vero disastro. Apriamo gli occhi e non solo le orecchie, Stefano. Vedrai che qualcuno prima o poi capirà e si ribellerà. Che mestizia ???

Saluti cordiali

Vito Liuzzi
  
vito liuzzi
Back to top
 
IP Logged
 
vitoliuzzi
Ex Member
*****



Gender: Male
Re: OTTAVE NEL CONCERTO DI VANHAL e VARIE
Reply #19 - 18.07.2005 at 11:53:51
Print Post Print Post  
Dimenticavo la risposta storica a Stefano (ad ottobre ne sentirete delle belle col suo ultimo CD!). Da questa fonte è chiaro che Haydn effettivamente a Vienna compose un concerto per contrabbasso (e mi scuso con lui per averlo tacciato di insensibilità verso il nostro strumento) ma poi, chissà come mai (un vero storiografo direbbe "che sfiga"!) andò PERSO. Come mai? Mah...
Ecco la fonte:

"Although remaining largely unreflected in Viennese research, a large body of concert literature developed in the middle of the eighteenth century.  Included here are the earliest double-bass concerto and around three dozen concertos and concertante chamber music, all of which appeared within the span of four decades.  This intense interest, unprecedented within string literature, is without doubt due to the unique sound of the above-mentioned Viennese violone (Wiener Quart-Terz Violon).  All of the Viennese classical masters used this instrument in non-orchestral works.  Beginning with the concerto by Joseph Haydn (cir. 1763, NOW LOST)."

Ciao

Vito Liuzzi
  
vito liuzzi
Back to top
 
IP Logged
 
Page Index Toggle Pages: [1] 2 
Send Topic Send Topic Print Print