Per le mie piccole trasferte utilizzo la SW: il contra giace di schiena nel vano ed essendo maniaco della mia amplificazione (suono jazz), se posso stivo anche quella. Il triste è viaggiare sempre da soli.
Parlando con musicisti stranieri le soluzioni più ricorrenti dopo l'11 settembre sono due:
- deposito di uno strumento decente ma non eccelso in zona geograficamente raggiungibile e prossima a quella dell'esecuzione, di solito presso un amico musicista compiacente, in modo da muoversi solo con i propri bagagli a mano sulle tratte aeree più lunghe ed eventualmente con trasporti fortuiti od organizzati su ruota quando si tocca terra;
- (solo per il jazz) acquisto di uno strumento di piccole dimensioni tipo Eminence o Vector upright e di relativo flight case a norme ATA.
Il contrabbassista duro e puro continua però a preferire soluzioni che producono sofferenze dantesche ... ed il mercato lo ascolta
http://www.cellofiedler.de/de/index.htm Ho una cugina arpista classica. Con lei gli aneddoti si sprecano. Si va dal dormire in Mondeo accanto allo strumento, indipendentemente dalle temperature esterne, alla custodia presa pesantemente a calci dal personale di scalo aereo italiano per farla forzatamente entrare per il largo nella stiva dell'aereo (fino a farle schizzare vie le ruote), quando potrebbe benissimo entrare in verticale.
Comunque mi consolo quando penso alle imprese di trasporto di Nicola Moneta e del suo Octobass e nutro soprattutto sempre più stima nei confronti della famiglia che lo ha fatto studiare e che, suppongo, gli ha fatto installare un velux motorizzato al soffitto di casa per dialogar di note con le stelle.
http://www.xray.it/octo/octi.jpg