Un caro saluto a tutti voi. E' la prima volta che partecipo al forum e vorrei proporvi un'argomento che mi sembra poter interessare chiunque si "muova" col nostro ingombrante amico e/o compagno di lavoro o di studi: come risolvere i problemi legati al trasporto del contrabbasso?
Insomma che custodie usate, come fate in aereo o in nave o piuttosto se preferite usare un'altro strumento noleggiato sul luogo del concerto, che macchina utilizzate etc. etc.
Se l'argomento vi stuzzica sarò ben lieto di raccontarvi anche la mia personale esperienza.
Ciao e grazie in anticipo!

Benvenuto!

In auto: io al contrario di Emi non mi sono mai fidato ad appoggiare il cb sulla fascia, ho troppi timori di copi o pressioni esercitate sul ponte.
Quindi ho sempre posto lo strumento (su macchine col portellone posteriore) sdraiato con il manico ovviameente in avanti.
Sulla mitica FIAT 127 e poi sulla FIAT Uno ci stava abbassando i sedili posteriori con il manico che arrivava fino al cambio, poco prima.
Su una SW (come ora) abbasso sempre 2 dei 3 sedili posteriori e lo strumento ci sta senza invadere lo spazio del guidatore. In questo modo restano 3 posti disponibili.
Tuttavia mi è capitato su diverse auto (per esempio su Fiat Panda o sulle berline) si adagiare il cb sul sedile del passeggero, completamente abbassato, con il manico indietro e la cintura di sicurezza allacciata. 
Non male questo sistema, solo che resta solo un posto per il passeggero dietro al giudatore per cui conversare in viaggio è difficile.

Non ho mai portato il cb in treno, ma anni fa Giovanni Tommaso mi diceva di usarlo spessissimo. 

Farsi dare un cb in loco per non portarlo in aereo è un grande rischio: una volta feci così in Sardegna e fu un errore: uno strumento durissimo, con diapason assai diverso dal mio e con corde altissime (non lo usava nessuno infatti, l'hanno avuto da un muratore che lo teneva in soggiorno così...). Gran fatica e poco divertimento, vi assicuro.
Successivamente andai a suonare in Giappone e decisi di portarmi lo strumento, per questo acquistai una custodia rigida (non proprio un flight case professionale ma raggiunse lo scopo). Andò tutto liscio (viaggiai con ANA), ma un po' di ansia l'avevo e poi la burocrazia in aereoporto.... Se ne santono tante di disavventure da parte dei contrabbassisti che volano!

Infine, bicicletta /motorino: mai provato!

ciao
g

Io lo metto sul lato passeggero, allacciato con la cintura di sicurezza. Mi è semplicemente più comodo per caricarlo.
L'unica volta che dovevo viaggiare in treno (suonavo a Graz) ho optato per il contrabbasso da far trovare sul luogo da parte dell'organizzazione: una studentessa mi metteva a disposizione il suo contrabbasso, insuonabile.
Ero rassegnato al peggio ma per fortuna nel locale c'era un vecchio contrabbasso, dall'aria scassata che però funzionava bene (aveva corde in budello, era la prima volta per me e fu un piacere).

se dovessi andare parecchio lontano valuterei un posto in piu' sull'aereo invece di abbandonarlo nella stiva.
non mi rfiderei mai di un contra noleggiato in loco. gia' son scarso, se e' diverso dal mio (probabile) chissa' cosa salta fuori! [/quote]

AhAhAh... Caro Andrea ti capisco benissimo!!!
Per quanto riguarda il trasporto aereo purtroppo siamo obbligati ad abbandonare il "nostro" in stiva... quella del posto in più sul vettore è una soluzione adottabile dai violoncellisti... noi siamo troppo "oversize"!
Ma al di là di tutto mi sembra ci sia un quasi-plebiscito contro  lo strumento a nolo nel luogo del concerto. Mi conforta non essere stato il solo ad avere avuto problemi a riguardo visto che normalmente mi tocca discutere con i miei compagni di ventura per i disagi che il "mobile" allegato comporta. 
Grazie a voi sarò ancora più deciso nell'impormi (con la minaccia di svariati comma mandati a caso nell'aria, in aggiunta alla razione ordinaria, che potrebbero compromettere anche la loro esibizione)!

Quote:


Ma occhio, dipende dalle compagnie aeree e dal personale che trovi - non c'è una regola omnivalente!

g

Quote:


Contrabbasso a pera molto piccolo - compagnia aerea più aperta di vedute.

Ma oggi ti fanno aprire flight-case e custodia per vedere se all' interno si nasconde un Kamikaze. Il nostro contrabbasso è l' unico che può avere un immenso potenziale esplosivo. Tempi duri, guys!

mi e' partito da solo ha ha ha..

mentre scrivevo ,poi ci sono delle teste di..con le quali e' inutile ed allora cercate di parlare con il capo scalo che di solito ha ben altre cose a cui pensare e vi lascia passare .

Comunque non viaggiando come faceva G.Karr qualche anno fa e cioe' mooooooooooolto meno quando capita mi armo di coraggio e vado .

Ora che mi hanno detto di piu' sul mio strumento penso che lo portero' sempre sopra ..ha ha..

Ad un mio conoscente japanese Kazuo Okuda hanno distrutto il Bergonzi e pure la flight case , Japan Airlines considerate il top nei trasporti aerei .

Questo per dire che bisogna partire con fiducia e pensare che sara' tutto ok , vi assicuro che aiuta .

Scritto troppo .

Ciao 

Stefano

Ma come si fa a distruggere una Flight case? Mah...


Potrei raccontarvi dell'ultima volta che son stato a Londra... Mentre tutti i passeggeri del mio volo erano ormai rientrati in possesso del loro bagaglio aspettavo con ansia di sapere da dove sarebbe uscito il mio "mobile". Da un'entrata laterale vedo sbucare il mio case che viene letteralmente scaraventato a terra tra l'ilarità degli addetti e spinto in avanti a calci sino a quando non sono riuscito ad urlare loro contro qualcosa di simpatico (in madrelingua ovviamente). 
Mi avevano danneggiato una cerniera in maniera definitiva ma per fortuna il resto aveva retto. 

Come suggeriva il maestro Sciascia l'unica soluzione sarebbe quella di... essere ottimisti nonostante tutto per non negarsi il piacere di suonare col proprio strumento.

Grazie a tutti per il contributo alla discussione... è proprio un bel forum!

Per le mie piccole trasferte utilizzo la SW: il contra giace di schiena nel vano ed essendo maniaco della mia amplificazione (suono jazz), se posso stivo anche quella. Il triste è viaggiare sempre da soli.

Parlando con musicisti stranieri le soluzioni più ricorrenti dopo l'11 settembre sono due:
- deposito di uno strumento decente ma non eccelso in zona geograficamente raggiungibile e prossima a quella dell'esecuzione, di solito presso un amico musicista compiacente, in modo da muoversi solo con i propri bagagli a mano sulle tratte aeree più lunghe ed eventualmente con trasporti fortuiti od organizzati su ruota quando si tocca terra;

- (solo per il jazz) acquisto di uno strumento di piccole dimensioni tipo Eminence o Vector upright e di relativo flight case a norme ATA.

Il contrabbassista duro e puro continua però a preferire soluzioni che producono sofferenze dantesche ... ed il mercato lo ascolta
http://www.cellofiedler.de/de/index.htm

Ho una cugina arpista classica. Con lei gli aneddoti si sprecano. Si va dal dormire in Mondeo accanto allo strumento, indipendentemente dalle temperature esterne, alla custodia presa pesantemente a calci dal personale di scalo aereo italiano per farla forzatamente entrare per il largo nella stiva dell'aereo (fino a farle schizzare vie le ruote), quando potrebbe benissimo entrare in verticale.

Comunque mi consolo quando penso alle imprese di trasporto di Nicola Moneta e del suo Octobass e nutro soprattutto sempre più stima nei confronti della famiglia che lo ha fatto studiare e che, suppongo, gli ha fatto installare un velux motorizzato al soffitto di casa per dialogar di note con le stelle.
http://www.xray.it/octo/octi.jpg

Riuscirei anch'io a farci stare tutto questo, solo che ... mia moglie si rifiuterebbe di partire in vacanza!