Ciao Mauro, E' chiaro che il setup deve arrivare almeno a livelli di sufficienza, o meglio, di decenza ! Altrimenti possiamo avere in testa chissà quale suono ma il cb ci é nemico. Sono appena tornato da Barcellona dove, per questioni logistiche non ho potuto portare il mio cb...beh, ne ho trovato uno davvero indecente, con la tastiera a mò di montagne russe...soprassediamo... Chi é il liutaio in questione? A Barcellona c'é in questi giorni un certo Bruno, francese ma che vive a NY, che sta facendo migliorie su un sacco di strumenti di contrabbassisti catalani. Purtroppo non ho avuto il tempo di incontrarlo. Quello che dici é vero. La posizione dell'anima influisce parecchio sul suono dello strumento. Personalmente, non senza un certo rammarico, penso che in Italia, e qui la dico grossa, ci sia una certa "snobberia" da parte di liutai anche di gran nome nei confronti di un adeguato setup per il jazz. Spesso si assiste ad atteggiamenti "sbrigativi" o comunque generalizzanti, senza riscontrare la curiosità di veder gli effetti di un cambiamento di posizione o di lunghezza dell'anima, per esempio, o di un cambiamento nell'inclinazione del manico...In questo gli americani sono più forti di noi(e forse talvolta eccedono pure in pignolerie) perché cercano di codificare per quanto possibile "scientificamente" gli effetti acustici conseguenti a un qualsiasi intervento sul setup. Se dunque é vero che gli strumenti migliori vengono ancora costruiti qua, é anche vero che per la messa a punto gli amici d'oltreoceano ci battono alla grande... Amici del forum, non me ne vogliate per la inevitabile generalizzazione, sono sicuro che esistono esempi illustri nel nostro paese che vanno in senso contrario, ma sono forse un pò pochini... con affetto Stefano
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