Penso che sia assolutamente possibile fare Jazz in due e a maggior ragione contra/chitarra sono due strumenti che possono a vicenda accompagnarsi. 

Quello che notato per la mia piccola esperienza e' che suonare in due non e' semplice:  Il contra ha in mano la sezione ritmica ma allo stesso tempo deve essere uno strumento costantemente solista. 
Penso che per fare buone cose in due, bisogna essere ad un ottimo livello oppure avere delle idee ben chiare in testa (composizioni , arrangiamenti particolari). 
Un rischio costante e' che non ci sia Swing in quello che si suona. 

Un saluto.

Direi molto impegnativo.
La difficoltà di suonare con una chitarra è che la chitarra o suona ritmicamente o solisticamente non fu le due cose insieme (a differenza del pianoforte), il basso rimane da solo  (parole di Sandro Gibellini grandissimo chitarrista Italiano) ed è vero! Questo stesso problema si riscontra anche col trio Basso Batteria Chitarra.
Diciamo che il pianoforte ci aiuta di piu...con la chitarra dobbiamo essere piu "riempitivi" e precisi.

Mia opinione, ovviamente.
Bye!

Ragazzi a questo proposito mi avete fatto tornare indietro ai tempi dello studio in Conservatorio. Curiosando nella biblioteca del mio Maestro, trovai questo brano per chitarra e contrabbasso classico ... mi spiace ma non ricordo il titolo. Proposi di eseguirlo ai saggi di fine anno: bellissimo !!

Chitarra classica (mi riferisco a questa) e contrabbasso alternativamente pizzicato ed arco, riescono a creare delle sonorità incredibili ed un motivo c'è. Tutti sanno che il contrabbasso classico in concerto fa sempre un po fatica ad emergere, per le sue sonorità estremamente basse che l' orecchio umano percepisce in un determinato punto diverso dalle frequenze alte. La chitarra classica ha lo stesso ed identico problema ma a causa delle corde in budello che non spingono molto il suono (tanto che alcuni solisti nelle grandi Hall hanno sperimentato l' amplificazione da supporto). Bene, contrabbasso e chitarra si pongono così sullo stesso livello sonoro e le dolci e mansuete sonorità dei due strumenti ben s' intrecciano. Dalla mia esperienza posso dire che è stato grandioso suonare in duo con un chitarrista classico. L' unica pecca è che in giro non si vedono molte di queste composizioni in duo. 

Nel Jazz credo che le possibilità siano molto più variegate. Giorgio ha citato dei lavori di alto livello dove possiamo trovare questa inedita combinazione. Io personalmente propenderei moltissimo per questo duo, anche perchè non essendo la chitarra classica uno strumento ben temperato come un pianoforte, è più semplice appoggiarsi l' uno sull' altro al fine di trovare insieme la migliore intonazione. Cosa non da poco.

Vito

p.s.: saluto formalmente tutti i nuovi Utenti di questo Forum nella speranza che lo stesso possa essere un elemento giocoso ma anche fonte di studio per chi vuole approfondire determinate problematiche. Ciao !

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"oppure rincorrersi tutto il tempo per l'intonazione"

perché è uscito scritto peathingy invece di peacock?

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Giusto Massimo, mi era sfuggito!
Il titolo è "A closer View", CD della ECM. Bello, anche se mi sembra più un disco di Towner con Gary P. che di un duo paritario!

Ti informo infine che c'è un correttore automatico che censura le parolacce cambiandole.... quindi in inglese la parola "c.o.c.k." (organo genitale maschile in slang) viene sostituita da "thing".
Già altre volte ci siamo imbattuti in questo tranello, ma dobbiamo conviverci. E' già successo con Gary P. e anche con Herbie Han.c.o.c.k, per lo stesso motivo.

ciao
giorgio

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Ciao Paola,
sapresti dirmi quale casa editrice pubblica la versione per chitarra e contrabbasso?

Sto impazzendo ma non riesco a trovarla!!!

Grazie
Ciao

Daniele

PS per Vito: il pezzo citato da Paola è lo stesso di cui parlavi tu?

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Che io sappia non è a stampa. 
Il mio accompagnatore aveva trascritto per liuto l'accompagnamento nella versione per chitarra da un manoscritto reperito - se non erro - alla Biblioteca del Conservatorio di Milano. Credo fosse un manoscritto dello stesso Granados. 
Mi pare che il brano fosse stato pensato originariamente per violoncello e chitarra, e che successivamente G. ne avesse realizzato una versione per vlc. e pf. da cui deriva quella per cb. e pf. dell'International.

Mi spiace non poter essere più precisa, ma ti parlo di una cosa di una decina di anni fa: non so nemmeno che fine ha poi fatto il liutista! Ma potrei sempre cercare di rintracciarlo...

Scusate se mi inserisco. Secondo me bisogna distinguere; nel jazz manouche, quando la  chitarra accompagna, non ci sono grossi problemi, ma quando improvvisa viene veramente una cockata. D'altronde il mitico Django volle due chitarre che lo accompagnassero, non a caso.
Saluti 
bc