..bellissimo post...
aspetto autorevoli repliche..!

Per il problema della respirazione Stefano Sciascia è veramente un MAESTRO. Ascoltando i suoi cd in cuffia si sente proprio il respiro che segue la frase musicale. Per un classico è fondamentale respirare in sintonia col fraseggio musicale visto che in questo modo la muscolatura è sempre rilassata ed il corpo non si irrigidisce. Credo che logicamente ciò valga anche per un jazzista, ma nella letteratura classica non è possibile praticare una respirazione "a battute". Nel mio caso personale mi è sempre riuscito difficile respirare seguendo la frase musicale. Lo dico con estrema sincerità! Ma è anche possibile avere una respirazione più "continuativa" o "ciclica" che permette ugualmente di mantenersi rilassati minimizzando lo sforzo della muscolatura la quale deve rimanere sempre molto rilassata. 
Infine penso che poi ognuno di noi debba comprendere come la cosa più importante sia non "strozzare" il respiro. Una sorta di "respirazione personalizzata" che ugualmente raggiunge lo scopo per cui viene attuata.
Insomma, nel nostro caso si può parlare di "tipologie" di atti respiratori. L' errore più comune, a mio giudizio, è quello di pensare che la respirazione nel nostro caso debba essere unica: in realtà, dalla mia personale esperienza, ho notato come ogni allievo preferisce respirare secondo quella che è la propria natura. Non si può forzare l' allievo a respirare in un certo modo quando le esigenze fisiologiche sono diverse da soggetto a soggetto.
Ci sarebbe ancora molto da dire ma una cosa è certa: mai andare in "apnea" o forzare il respiro o prendere un respiro profondo e tenerlo per più battute. Alla fine è il risultato che conta: ho visto gente che suona benissimo senza mostrare alcun segno nell' atto respiratorio. Altri, tipo Stefano Sciascia, a cui viene naturale respirare con la frase musicale. Ma odio sinceramente coloro che volutamente enfatizzano troppo ed in maniera quasi circense la propria respirazione. Pensano erroneamente che così il loro fraseggio migliori. In realtà nella maggior parte dei casi è solo una sorta di "finzione" che vuole convincere l' ascoltatore della propria musicalità. A volte è meglio respirare con regolarità e pensare più a quello che si suona: barare può condurre a risultati addirittura negativi rispetto a quelli che si vogliono ottenere.

Buon respiro !

Vl

Per chi è interessato all'argomento segnalo pure il validissimo "Manuale semiserio" del Trebbi che affronta l'argomento della respirazione, anche se io non l'ho letto.
Provvederò

...e pensare che io quel libro consigliato lo avevo in mano in una libreria, ma poi ho optato per "I Cinque Tibetani"e "Budda for Manager"!

Tornerò sui miei passi...

E' strano come al problema della respirazione e della concentrazione si dia normalmente così poca importanza. Oltre “Lo zen e il tiro con l'arco” di Herrigel, che racconta l'esperienza di un occidentale ( e perciò particolarmente utile per noi), vi consiglio “lo zen e l'arte della spada”, una raccolta di tre scritti cinesi medievali. Il primo di questi è illuminante per chi si interessi di questi aspetti.
Io comunque non farei esercizi di respirazione “a tempo” del tipo due movimenti inspiro e due espiro, anche perché l'effetto di rilassamento si ha con ritmi respiratori molto ma molto dilatati e lenti, ben oltre lo spazio di due movimenti.

Continuo qui' ..


La tecnica viene modellata dal Suono e dalla Musica .

E' il processo inverso , quando si suona e si respira inconsapevolmente la tecnica si dimentica ,tutto va bene e sentiamo una sensazione che va oltre il sentirsi bene .

Io partirei da qui' , dal risultato finale .

Come arrivarci e' molto semplice o difficilissimo .

Dipende da quanto vogliamo far lavorare la testa e quanto il cuore .

Penso che cantare mentre si suona aiuti moltissimo , facile ma si dimentica subito ,anche perche' ci si sente un po' strani, diciamo cosi'..

Anche i brani molto veloci vanno eseguiti lentamente e come se li cantassimo , si riempono cosi' di fraseggio e poi suonati veloci sono Musica e non note .

Cosi' parte il respiro "inconsapevole" e suonare e' bellissimo .

Siamo un mezzo attraverso cui passa la Musica ed arriva a chi ci ascolta , fa bene a noi e a tutti .

Un mezzo come una radio ..una radio non e' brava ..non si pone il problema se sa suonare o no...

Alcune cose le avevo gia' scritte ed il post e' molto lungo .

Non e' facile parlare di queste cose perche' suonare e' molto piu' semplice .

Buon Suono .



Stefano

CIAOOO!!!

Dimmi che questo libro 
"L'utilisation de vos ressources interieures"
e' tradotto anche in italiano
che dal titolo sembra interessante.

Di tutti i libri vari con lo zen(zero) nel titolo
ho letto solo 
"lo zen e l'arte della manutenzione della motocicletta"
(essendo motociclista) ma non ho tratto insegnamenti di sorta.

Il punto a quanto pare e' sempre cantare la parte da suonare, e qui si torna al discorso solfeggio cantato
e mi deprimo
Sono paziente e so che risolvero' con profitto i vari
problemi ma lasciatemelo dire, che due palle!

CIAOOO!!!