Normal Topic 3/4  -  5/8 (Read 3040 times)
sergiao
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3/4  -  5/8
24.10.2005 at 12:33:06
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c'è molta differenza tra i due contrabbassi? quanto a volume, c'è molta differenza da un 4/4?
  
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andrea
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W il contrabbasso!

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Re: 3/4  -  5/8
Reply #1 - 24.10.2005 at 14:08:27
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piu' che di queste misure che sono abbastanza "aleatorie" date le diverse forme che possono avere i contrabbassi, dovresti pensare di piu' al diapason, che invece e' una misura vera. se con "volume" intendi la potenza sonora, la differenza la fa piu' la qualita' del contrabbasso che la grandezza della cassa. entro certi limiti, ovviamente.
tieni conto che un contrabbasso con diapason di 104-106 e' considerato un 3/4, ma esistono anche contrabbassi "piccoli" (5/8) con un diapason simile, o contrannassi considerati 3/4 con un diapason inferiore o superiore. insomma e' un po' un casino.
soprattutto dipende da cosa ci vuoi fare. se suoni jazz e amplifichi, un diapason piccolo e una cassa piccola ti possono andare bene, se fai classica e' importante non scendere sotto un certo diapason (103 credo) pena la non ammissione a parecchi concorsi.

ciao
andrea
  
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vitoliuzzi
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Re: 3/4  -  5/8
Reply #2 - 24.10.2005 at 18:31:05
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Questa domanda andrebbe posta al nostro Stefano Sciascia e magari anche al sottoscritto che è passato da un 4/4 di razza pura ad un 2/4 di diapason 104. Differenza di potenza sonora? A mio giudizio nessuna !
Qualità e timbro? Dipende dai materiali usati senza omettere il tipo di arco che si usa e relative corde (molto spesso ce ne dimentichiamo). Non vi è uno studio condotto con criteri scientifici che dica che questi fattori od elementi siano in correlazione alla grandezza del contrabbasso. Si presuppone che una cassa di risonanza molto ampia sia garanzia di maggiore profondità nelle frequenze medio-gravi ma non ci si spiega come un Amati di Gary Karr sia stato in grado durante la sua lunga carriera di sovrastare intere orchestre che certo non gli stendevano un tappeto di velluto su cui adagiarsi. Potremmo definire la capacità del suono di viaggiare nell' aria come una sorta di portante del suono stesso. E' questo l' elemento più importante da valutare. Messi a confronto in Cd il Rossi di Petracchi con lo strumento più piccolo di Thomas Martin, il brano è Le Passioni Amorose del Bottesini, si nota non una maggiore potenza sonora del Rossi di Petracchi ma un totale e diverso approccio di concepire l' interpretazione musicale. Thomas Martin sembra avere più qualità sonora; Petracchi più quantità sonora. Sembra che Tom Martin le accarezzi le corde, mentre il Petracchi le "affonda" maggiormente. Non è che uno strumento sia migliore dell' altro per il discorso delle dimensioni. La bellezza sta proprio nella differenza esecutiva e nella diversa concezione tecnica. E' poi l' ascoltatore finale che decide quale delle tipologie dei due suoni sia quella a lui più confacente. 
Non è la dimensione del contrabbasso che fa da discrimene fra uno buono ed uno più piccolo ma mediocre. E' l' approccio allo strumento, sia tecnicamente che stilisticamente, che ti porta a suonare bene anche una "mazza di scopa". 
Non so se il concetto espresso sia chiaro. Cmq. basta un semplice "fonometro" per fare un certo tipo di esperimenti anche poco gallileani.

Ciao

Vito
  
vito liuzzi
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