Paolo, non c'è bisogno di scrivere maiuscolo

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Ti volevo dire solo una cosa, farti riflettere su un dato.
Il livello dei ragazzi in Conservatorio e IMP, per mia esperienza, dipende dalla disponibilità e preparazione del docente ma anche dalla partecipazione attiva del discente. Mi capita di vedere spesso giovani e più anziani che seguono questa strada quasi come un "passatempo", altri, invece, che vi dedicano anima e corpo e saranno quelli che avranno più soddisfazioni specie se si perfezioneranno sotto un Maestro più blasonato. Io andrei per il nostro Stefano, il nostro Alfredo, gente vi assicuro preparatissima e che DEVE meritare l' attenzione di noi tutti. Poi non tralascerei il mio amico Bocini, che purtroppo mi ha ingiustamente estromesso dal carnet dei suoi sostenitori per delle assurdità avvenute sul suo Forum senza tener conto quanto lavoro ho dedicato anche a quel contesto per farlo partire nel migliore dei modi. Spero che ci chiariamo una volta per tutte. Ma sulla validità "nulla quaestio". C'è Pino Ettorre, altra mente italiana. Ce ne sono tanti, insomma. Petracchi è Petracchi, che dire! Ma io andrei più su quelle che definisco "menti giovanili" nel senso che possono dare qualcosa di più a livello umano e di entusiasmo sano, oltre a disponibilità. Petracchi è un "totem", un Musicista che ha fatto la storia del contrabbasso col suo gusto fine e raffinato. Ma credo, con tutta onesta, e questo è anche bello, che molti suoi allievi abbiano superato il Magister. Allora apriamo le nostre menti e vagliamo tutte le possibilità.
Perchè se poi escono i vari Siragusa e compagnia, questi hanno prima avuto una formazione didattico-strumentale a livello di Conservatorio, è innegabile. La fortuna è proprio quella di trovare un insegnante che "continui a studiare con e per i suoi allievi".
Mio fratello viaggia moltissimo per lavoro ed è un appassionato di jazz ed anche classica, nel suo piccolo.
Austria, Germania, Francia, danimarca, Svezia, Norvegia non è che sono avanti rispetto a noi. Hanno un' organizzazione musicale più seria e, beati loro, strutture molto più all' avanguardia, dove c'è una full immersion in quella che è la tua attività musicale. Da noi è solo una "immersion" con rischio di annegamento.
La colpa di chi è? NOSTRA, cari amici e colleghi! Presi dalle nostre nevrosi musicali e dalle nostre divisioni interne, non abbiamo mai lottato per ottenere una perequazione a livello nazionale più completa. I pochi che stanno bene vanno avanti, gli altri tirano a campà.
Alla fine, e per concludere, non consideriamo solo l' artista dal suo Cd (ah, dimenticavo Ragghianti che non deve essere sottovalutato perchè la sua pulizia esecutiva è un punto di arrivo di difficilissimo riscontro), ma se proprio lo dobbiamo fare possiamo fare alcune considerazioni:
1)Uno Stefano Scodanibbio detta ormai legge nel campo della "vera" musica contemporanea, non quella nevrotica di Leandre.
2)Confrontando i lavori discografici provenienti da tutto il mondo, direi proprio che l' Italia produce sempre contenuti lirico-espressivi che gli altri possono solo sognarsi. La nostra Tradizione vive sempre nei nostri cuori e questa non ce la può togliere nessuno. Molti stranieri sono bravissimi, che dire, ma quanti riescono veramente a fraseggiare con contrabbasso senza essere delle semplici macchine perfette. Vi dico solo una cosa. Un mio amico americano mi ha parlato dell' esecuzione di Stefano Sciascia alla ISB ultima. Lui mi ha detto: "Sciascia non è stato esente da qualche piccolissima sbavatura sull' intonazione, ma il suo innovativo modo di interpretare la frase, la sua passionalità, il suo carisma, l' estrema cantabilità mai sentita fino ad ora ci ha fatto alzare tutti in piedi per attribuirgli una standin' ovation". Ho il testo in Inglese, se volete ve lo mando.
Quindi non facciamoci seghe mentali inutili. Ma dobbiamo sapere che tutto dipende da noi. Se lavoriamo duro, con decisione e pazienza, con intelligenza guardando anche chi suona meglio di noi per apprenderne i segreti, senza fare le star (la star fa meglio i brodini) ma lavorando con umiltà e saggezza, non saremo mai secondi a nessuno ... se non proprio a noi stessi.
Fine sermone.
Un abbraccio
Vito
p.s.: scusa Stefano la citazione dell' amico Eddie, ma lui era lì ed è stata fonte fedele del tuo successo in terra straniera

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