Normal Topic RICCARDO CROTTI: una grave dimenticanza! (Read 4568 times)
vitoliuzzi
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RICCARDO CROTTI: una grave dimenticanza!
19.11.2005 at 13:23:54
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Leggevo candidamente il nuovo libro sul contrabbasso del M.°Riccardo Crotti, coadiuvato in questo suo lavoro da altri studiosi che hanno curato singolarmente alcune parti del testo.

La lettura proseguiva abbastanza snella e veloce (ma attenta) e così mi sono imbattuto nel Cap. V intitolato " Gli interpreti del contrabbasso". La curiosità cominciava ad emergere in tutta la sua bramosità. Chi saranno mai questi Grandi interpreti? Bastava leggere e le risposte sarebbero sicuramente giunte. Così è stato. Partendo dalla metà del XVIII secolo fino ai nostri giorni si possono leggere una miriade di nomi illustri e sui quali "nulla quaestio". Arriviamo ai giorni nostri ed anche in questo contesto leggiamo nomi illustri Ricciuti compreso. C'è anche, ed ovviamente, Ettorre, Bocini, Scodanibbio, Ferrari ed altri. Ma forse il Crotti si è dimenticato, sicuramente in maniera involontaria, di un didatta, solista, interprete ed alla fine anche musucista, così credo, che dovrebbe fare il nome di ....... ........ ???

Chi mai sarà costui? Lancio al Forum una sorta di indovinello.

Bel ragazzoccio prestante, età che si avvicina ai sessanta o settanta (boh!), lui ha colto la prima pera e con quella continua a suonarci, capello leggermente mancante scuro ma il futuro trapianto dovrebbe conferirgli ancora più fascino di quello che ha sulle italiane e giapponesi, ha inciso in maniera assolutamente casalinga sei, sette od otto cd (uno di questi recensito in un sobborgo inglese con intervista grammaticalmente scorretta), possiede un misero fodero Scaramelli, non è mai stato primo alla Scala, per errore formale al Ministero gli hanno conferito un incarico a tempo indeterminato in un Conservatorio ai confini dell' Italia di Nord-est (diciamo che lo hanno veramente confinato lì), non ha studiato credo con il Maestro, tiene l' arco in maniera bislacca tanto che avevano proposto di protestarlo all' "Uffico Cambi", possiede un vibrato che non si sente minimamente, ha vinto dodici concorsi nazionali e cinque internazionali famosissimi ... l' importante cmq. è invertire l' ordine di arrivo dei concorrenti per mettere al primo posto il suo,
usa corde D'Addario che utilizza anche per chiudere alla meglio la sua flightcase quando tenta di girare il mondo in aereo, infine lo hanno invitato a suonare, sempre per errore anagrafico, ad una sorta di "convenzione" negli sperduti Stati Uniti dove il pubblico, poco esperto, per protestare sul suo orrendo modo di concepire i brani musicali si è alzato tutto in piedi ... e poi sono andati via.

Dico io, ma come si fa a non inserire in un così importante Libro un personaggio tanto singolare quanto maldestro. Vabbèèè ... non suona alla Scala, ma sta studiando da vent' anni per entrarci, non suona alla Boston ... insomma "non suona!". Ma almeno una "notuccia" a piè di pagina la potevano mettere, anche senza il grassetto, magari con un carattere piccolissimo, oppure nelle "varie ed eventuali", tanto per premiarne lo sforzo, o nelle pagine dedicate ai soli nomi, tanto per far vedere che anche lui per sbaglio è un contrabbassista. Uuè ... niente di niente! Uno scempio! Si annunciano ricorsi e controricorsi, citazioni e re-citazioni, scontri a duello ad archettate (con tutti i colpi d' arco assurdi del Kreutzer). Insomma una catastrofe mondiale, anzi siderale, anzi ... niente. Punto e Stop.

Chi è il misterioso personaggio?

Piccola indicazione: ovviamente non sono io ... tanto i contrabbassisti talebani mi hanno già preso nel loro mirino se non gli insegno Capuzzi.
  
vito liuzzi
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vitoliuzzi
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Re: RICCARDO CROTTI: una grave dimenticanza!
Reply #1 - 22.11.2005 at 18:43:00
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Visto che questo Topic non ha avuto alcun successo, perchè il quesito posto a voi tutti è obiettivamente di difficilissima soluzione, la risposta ve la fornisco io.

Hanno dimenticato, a mio modesto parere, di inserire un certo STEFANO SCIASCIA che forse è stato volutamente omesso per evitargli quel giusto compenso almeno morale di chi qualcosa negli ultimi dieci anni e passa ha pur realizzato. Ma forse è solo una dimenticanza ... Mah!
Oppure è una semplice scelta dell' autore! Ma quali sono gli elementi da valutare per diventare "Interpreti" degni di entrare in un libro così importante? Boh ...!

Vit.C
  
vito liuzzi
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Re: RICCARDO CROTTI: una grave dimenticanza!
Reply #2 - 22.11.2005 at 23:39:45
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Avevamo capito, Vito!

Comunque, sono certo che Stefano preferisce essere dimenticato da un libro che dal pubblico!
Certamente chi lo sente suonare non può dimenticarlo.

Sui criteri di scelta, io andrei sulla spiegazione 'umana': ovvero, la dimenticanza o addirittura l'errore fanno parte della natura umana e se ci imbattiamo in errori e dimenticanze (proprie o altrui) nella vita di tutti i giorni, non può non accadere anche su qualche libro che leggiamo.

g
  
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Re: RICCARDO CROTTI: una grave dimenticanza!
Reply #3 - 23.11.2005 at 08:25:34
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Secondo me è l'inevitabile conseguenza di una scelta infelice.

Non vedo il motivo di pubblicare un libro che, per vastità di argomento, risulta essere un lavoro improbo complicandosi la vita nel voler citare anche gli attori contemporanei del panorama contrabbassistico italiano.

Personalmenta non mi sarei spinto più in la della generazione Milani, Benzi, Petracchi, ecc. su cui l' "accademia" si è già largamente pronunciata.

Ad ogni modo, vista la scelta editoriale, mi pare un'errore piuttosto grave.

Ciao
Daniele

PS: credo che avessimo capito tutti di chi si trattasse, però qulache dubbio me lo hai fatto venire con i tuoi indizi anagrafici: sei stato un po' ingeneroso con l'età del maestro Wink
  
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vitoliuzzi
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Re: RICCARDO CROTTI: una grave dimenticanza!
Reply #4 - 23.11.2005 at 11:09:18
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Quote:
Secondo me è l'inevitabile conseguenza di una scelta infelice.

Non vedo il motivo di pubblicare un libro che, per vastità di argomento, risulta essere un lavoro improbo complicandosi la vita nel voler citare anche gli attori contemporanei del panorama contrabbassistico italiano.

Personalmenta non mi sarei spinto più in la della generazione Milani, Benzi, Petracchi, ecc. su cui l' "accademia" si è già largamente pronunciata.

Ad ogni modo, vista la scelta editoriale, mi pare un'errore piuttosto grave.

Ciao
Daniele


Daniele,
concordo più che pienamente con te. In tutto e per tutto.
Bastava fermarsi lì, agli storici mostri sacri come Petracchi, Benzi, Milani. Il resto può sembrare una pubblicità gratuita fatta a gente che, del resto, non ne ha poi così bisogno. Ma una scelta del genere, da un punto di vista etico-professionale, avrebbe dovuto fare attenzione a tutte le realtà interpretative esistenti nel nostro Paese.
GRAVE DIMENTICANZA, lo ripeto, ma spero che abbia ragione Giorgio, altrimenti ci sarebbe da stendere un velo pietoso. 

Ciao

Vito Liuzzi
  
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