Ciao ragazzi, un quesito sull'altezza del contrabbasso o meglio del puntale per il quale mi piacerebbe sentire l'opinione di altri contrabbassisi. Quindi, a prescindere dal fatto che poi è tutto "relativo" e che ognuno suona come si trova meglio nella sua posizione, ma quale sarebbe"scientificamente"  l'altezza giusta del puntale rapportata all'altezza del contrabbassista ?. Ad es se il contrabbassista è alto 1,70 a che altezza deve essere il contrabbasso, per ottenere l'altezza perfetta. 
Forse è una domanda ingenua, ma esiste qualcosa di rigorosamente scientifico a proposito. O invece l'altezza del cb, può anche variare nonostante l'altezza del contrabbassista sia sempre la stessa? ad esempio, puntale più alto per la tecnica  o più basso per brani solistici?
un grazie anticipato a chi mi risponderà
Saluti Jazzbass

Grazie Peppe, mi hai gia dato una risposta autorevole del grande billè, sono andato a ripescarmi il nuovo metodo vol 1 corso-teorico pratico, sbirciando nella prefazione ho visto le indicazioni riguardo l'origine e la costruzione dello strumento, il modo di tenerlo e di usare l'arco, ma non ho trovato niente riguardo l'altezza dello strumento rispetto all'esecutore. C'è da dire che la mia edizione è abbastanza vecchiotta ( una ventina d'anni almeno) e quindi magari non completamente aggiornata.
ciao

mi dovete proprio scusare, in quanto ero convinto che nel billè I corso si sarebbero potute trovere queste informazioni ma controllando(anche se molto superficialmente) ho visto che nn c'erano.
forse l'avro letto da qualche altra parte oppure mi è stato detto dal mio maestro appunto durante i primi mesi di studio.
cmq a parere mio , lo strumento deve essere tenuto a qull'altezza centimetro + centimetro meno, dipende come è stato detto dall'inclinazione a cui si è abituati.

ciao

peppe

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Mi trovi d'accordo, e quindi la cosa può cambiare sensibilmente se si suona seduti anzichè in piedi!

g

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E' lo stesso motivo per cui non amo troppo Patitucci sul basso...

Non hai mica torto, Paola, ma secondo me il giudizio dei musicisti che abbiamo citato è attinente ad una detreminata cifra stilistica: in un contesto Bop o giù di lì (come odio le classificazioni di genere...) in effetti il solista preferisce comprensibilmente una base più 'solida' e regolare, che vada a colmare ritimicamente ed armonicamente tutta la gamma delle frequenze (quindi, se non c'è il basso a suonare le frequenze basse, chi altro può farlo?).

In altri contesti concordo con te assolutamente, io darei sempre un premio a chi ha il coraggio di osare.

Personalmente, non amo molto i dischi a nome suo, il miglior Eddie è quello che suonava con Bill Evans (mica da tutti dover essere paragonato automaticamente a Scott La Faro o Chuck Israels...) o il grandissimo Eddie dei primi Steps Ahead.

ciao
g

Eilà che bella discussione che ne è nata, concordo con dini quando dice: " il miglior Eddie è quello che suonava con Bill Evans ..." infatti secondo me è fantastico. Comunque la mia domanda era anche rivolta al fatto, non so se a voi capita di sentirsi più a vostro agio con almeno un paio di altezze variabili a seconda dei brani che si suonano. Voglio dire questo , io suono solo Jazz, e in fase di studio, mi capita di notare che se suono un brano come un blues in fa ad es. dove lavoro molto di walkin sui bassi, posso tenere anche lo strumento un pò più alto suonando in maniera comoda, se invece affronto un brano come Night in tunisia di parker ad es. che parte sulla seconda ottava con il tipico giro di basso in mib7 e in re-, mi sembra di trovarmi meglio con lo strumento più basso che mi agevola la comodità della posizione. E' chiaro che quando suono dal vivo dimentico tutto e preferendo la posizione più bassa dello strumento, ma in fase di studio, mi sorgono molti dubbi a proposito, cambio e ricambio le due posizioni, chiaramente la più bassa appare più comoda, ma ho ancora delle perplessità in merito.
Comunque grazie a tutti dei preziosi consigli.
JazzBass