Mi piacerebbe conoscere l'opinione di tutti voi su quali siano i vs. contrabbassisti preferiti, e non,  e per quale motivo. OVVIAMENTE PARTO DAL DATO DI FATTO CHE SONO TUTTI BRAVISSIMI, e non è il caso di compilare un'arida ed antipatica classifica di bravura tra loro , ma di coglierne quegli aspetti particolari, e certamente soggetttivi, che ce li fanno preferire.
Premesso questo dico la mia:
Sulla base delle mie attuali conocenze, tralasciando gli scontati Ray Brown, Ron Carter, preferisco indicarne altri due:

PERCY HEATH per la sobria ma anche straordinaria incisività del fraseggio: Ogni nota sembra scolpita nella pietra! 
nonchè.........l'inimitabile,l'ineguagliabile,l'irraggiungibile,
ma che dico irraggiungibile, insuperabile (mentre scrivo sono in ginocchio sui sassolini) JIMMY BLANTON : i suoi "soli" con l'archetto eseguiti dal vivo "senza rete" negli anni 30/40 insieme al "Duca" a mio avviso rappresentano delle "perle" ed andrebbero studiate nota per nota.
Un contrabbassista che a mio modestissimo avviso forse è stato sovrastimato, rispetto a tutti gli altri, credo sia stato Paul Chambers , che ad esempio rispetto ai sopra citati (di nuovo in ginocchio) gode di maggiore fama, ma mi sembra tecnicamente ed anche armonicamente un pò "sporco".
RINO 65, mi dispiace ma non conosco molto bene Scott la Faro. Cercherò di colmare al più presto questa grave lacuna.
Vi saluto, e resto in attesa di conoscere le vs.opiniioni.

Sapevo che sarei andato ad intaccare un mito, al quale non sarei stato degno neanche di pulire le scarpe;però se lo confronto con gli altri rimango perplesso. Per portare un esempio preciso: il riff di "so what" (versione Kind of Blue) ed anche il walking successivo, mi danno l'idea di incertezza e timidezza. La causa sarà stata forse la proprompente personalità di Davis che sicuramente  soggiogava tutti (tranne forse Coltrane).
Comunque ho acquistato un libro di "soli" di Paul che mi riprometto di studiare, e certamente  cambierò idea.
Ciao, Nino
....dimenticavo, e forza Blanton!!!

Ciao NINO.Anch'io la pensavo come te tempo fa su MR PC,ma col tempo mi sono ampiamente ricreduto!Non a caso tutti i grandi con cui mi e'capitato di parlare mi hanno sempre consigliato di studiarlo fino alla nausea...forse piu'di qualunque altro.
Devi considerare che all'epoca in cui il nostro amico Paul operava non c'erano ne gli ampli ne i pick up...non credo sia un fatto legato all'insicurezza,se no col cavolo che Miles chiamava lui!
Chambers  riusciva sempre  ad esprimere un feeling disteso,a differenza di J.Garrison(suo successore nei gruppi di Coltrane),il quale "suonava coi nervi"(anche per una questione puramente fisica:PC piuttosto robusto a differenza del gracile Jimmy G.).

Parlando invece di gusti personali,io adoro particolarmente Charlie Haden.Mi piacciono molto anche Dave Holland,Ray Brown,Marc Johnson e ROn Carter(nonostante ne venga molto criticata l'intonazione...ma io ne adoro la grinta!);mi piace molto anche la scuola degli europei dell'est(Vitous,Mraz,ecc.)e qualche nord Europeo molto bravo come Palle Danielson o Anders Jormin.....senza tralasciare i nostri connazionali(ma mi imbarazza farne i nomi..mi sento osservato:)
Ciao a te e tutti
francesco

leroy vinnegar (l'autoscuola del walking)
willie dixon

io invece la lista la do...
patitucci soprattutto quando suona con l'acoustic band
dave holland
miroslav vitous
ron carter

vario a seconda dei periodi, ma comunque il mio punto fermo resta paul chambers, in assoluto il mio preferito

Se parliamo di walkers, allora i soliti noti:
Chambers, Brown, Vinnegar, Heat, Hinton, Carter.

Ma se parliamo di solismo: solo ed unicamente Scott La Faro, le cui linee mi fanno pensare ad una dimensione superiore della Musica e del ruolo del contrabbasso.
Direi, senza esagerare, che Scotty (di origini italiane, calabresi per la precisione) quando suonava metteva in comunicazione l'ascoltatore (nonchè Evans e Motian, trio di Bill Evans 1959-1961) con il Paradiso (è quello che provo io, senza esagerare).

Invito ad ascoltare i dischi del famosissimo trio di Bill Evans:

Portrait in Jazz (1959)
Explorations (1961)
Sunday at Village Vanguard (1961)
Waltz for Debby (1961)

Soldi spesi veramente bene, anzi benissimo.

Io pero' il 10 sulle spalle glielo avrei dato a Mingus...
(anche perche' se no si sarebbe Incxxxxto di brutto...)

e poi ragazzi, non scordiamoci di michael moore, un uomo elegante, basta con questi soli ipocondriaci solo su la e mi che non si capisce nulla o questi esercizi di body building di quartine a capotasto, 
michael moore

Certo che ci sono italiani di un certo livello (e come!!).

Per quel poco che ne so io citerei:

Furio Di Castri, Piero Leveratto, Paolino Dalla Porta, Enzo Pietropaoli

questi sono i primi che mi sono venuti in mente ma credo che i jazzisti sapranno essere più completi di me.
Certo, personaggi come Mr.PC, Mingus, La Faro non hanno suonato jazz ma SONO il jazz. 
Ai posteri ...

Ciao
Daniele