Quote:Simpaticissima Pabass, forse hai sbagliato esercizi, cioe', non so, ma ne conosco alcuni molto efficaci. D'altra parte faccio il dottore, se non li conosco io...
L'errore che si fa spesso e' dedicarsi all'allungamento dei muscoli dell'avambraccio e basta, trascurando quelli del collo, del braccio e della mano. E trascurando anche la postura. Si tratta di fare 3 minuti dico tre ma ogni volta dopo aver suonato per un po'. Se riesco a scannerizzare i disegni degli esercizi di cui sto parlando, li metto online e Te lo comunico.
Temo di non essermi spiegata io:
non mi trova d'accordo il fatto di cominciare da zero su uno strumento di diapason molto lungo, come può in realtà considerarsi un 112, perchè secondo me la mano deve avere il tempo di sperimentare un tipo di movimento nuovo e, diciamolo, effettivamente piuttosto stressante, in condizioni non 'estreme'.
Questo a meno di trovarsi di fronte qualcuno che ha davvero una struttura fisica particolare.
Io avevo cominciato su un 104, sono passata a diapason maggiori quando ormai la mano si era adattata ad un certo tipo di meccanismo: preciso che la mia situazione fisica era già di discreto allenamento globale, in modo particolare la muscolatura dei 'piani alti' (ho praticato per anni biathlon a livello agonistico), ma non ho trovato per ora un esempio di disciplina sportiva che richieda un'analoga applicazione della forza rispetto alla disposizione della mano.
I problemi poi sono rientrati, anche se all'epoca mia (avevo iniziato il conservatorio 18 anni fa) a livello scolastico il discorso della preparazione fisica ante-studio non è che si facesse tanto ("o sei abbastanza forte da riuscire, oppure pianta lì!": così ci sentivamo dire. Magari ci avessero parlato di esercizi propedeutici al movimento come si fa ora!), ma nel corso degli anni ho visto diversi miei allievi con la mano grande - intendo non solo lunghezza di dita, ma anche e soprattutto larghezza di palmo, che è una cosa molto più funzionale in questo caso - e robusta che hanno dovuto approciare per gradi fino ad arrivare ad estendere la mano ed essere in grado di applicare forza rilassata nel modo dovuto: quella, tanto per fare un esempio, che consente di disporre l'impalcatura della mano in modo ordinato permettendo l'indipendenza delle dita, anzichè 'arricciare' il mignolo, avvolgendolo quasi su se stesso, perchè nel frattempo le altre dita stanno schiacciando da un'altra parte...