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Hot Topic (More than 10 Replies) Contrabbasso con i tasti (Read 17352 times)
federicoscalas
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Contrabbasso con i tasti
30.11.2005 at 15:15:15
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Ciao a tutti e complimenti per il forum.

Tempo fa mi è capitato di vedere un concerto di musica barocca dove il contrabbassista suonava uno strumento con montati i tasti in budello, non si trattava di un violone o di un basso di viola ma di un normale contrabbasso a quattro corde. Qualcuno sa di più in merito a questa pratica ed eventualmente che tipo di budello si utilizza per i tasti.
  
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peppe85
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Re: Contrabbasso con i tasti
Reply #1 - 30.11.2005 at 15:22:24
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è capitato anche a me di vedere questa cosa e comunque si tratta di un  normale contrabbasso che però in quel caso fa le veci del violone o arciviola contrabbassa o viola di basso.
credo che cambi anche l'accordatura e il materiale delle corde.
in merito al  budello che si utilizza per i tasti non so di che si tratta.

ciao
  
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Massimo_P
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Re: Contrabbasso con i tasti
Reply #2 - 30.11.2005 at 22:40:19
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Il budello è budello!
  
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vitoliuzzi
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Re: Contrabbasso con i tasti
Reply #3 - 01.12.2005 at 11:22:30
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Sarebbe stato interessante capire anche il tipo di corde usate e l' archetto utilizzato. Magari facevano (o tentavano di riprodurre) musica filologica. La pratica del "contrabbasso" con i tasti nelle prime posizioni era assolutamente in voga a fine seicento ed anche oltre. Il termine contrabbasso, volutamente virgolettato, non è proprio giusto! Le arciviole contrabbasse avevano questa caratteristica, ma anche un numero di corde maggiore ed accordate in svariato modo. Sinceramente, se quello che hai visto era proprio un contrabbasso non modificato con la presenza di questi "frets", penso che sia più una trovata che un elemento reale su cui discutere dal punto di vista storico.

Ciao
  
vito liuzzi
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federicoscalas
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Re: Contrabbasso con i tasti
Reply #4 - 01.12.2005 at 17:52:03
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Mi ricordo che il concerto (sul canale classic di sky) comprendeva musiche di bach e altri autori dell'epoca e l'esecuzione dei brani era intervallata da interventi parlati del direttore e degli escecutori ed il fatto dei tasti sul contrabbasso veniva spiegato come un'esigenza di un intonazione più precisa necessaria alla natura contrappuntistica delle musiche. Lo strumento era un contrabbasso ma non ricordo il tipo di arco, mi sembra (ma non ci metterei la mano sul fuoco) che fosse un arco alla tedesca.
  
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proudhon_bakunin
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Re: Contrabbasso con i tasti
Reply #5 - 01.12.2005 at 18:17:20
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Ma chi era il contrabbassista che aveva bisogno dei tasti per fare particolari esigenze di intonazione???

Io mi sto facendo 7 anni di conservatorio per cosa?

Smiley

Ciao
Daniele
  
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federicoscalas
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Re: Contrabbasso con i tasti
Reply #6 - 01.12.2005 at 18:42:57
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Non credo che fosse un esigenza del contrabbassista, (mi sembravano tutti musicisti di alto livello) quanto più un esigenza filologica di un certo tipo di musica dove si predilige un suono senza vibrato e dove la chiarezza del suono esalta il contrappunto delle voci.
(vedi differenza tra viola da gamba e violocello).
  
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peppe85
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Re: Contrabbasso con i tasti
Reply #7 - 04.12.2005 at 00:05:06
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esatto!
  
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vitoliuzzi
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Re: Contrabbasso con i tasti
Reply #8 - 04.12.2005 at 12:32:12
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Assolutamente esatto!
O almeno così si dice in alcuni testi ben noti, anche quelli che hanno analizzato bene il pensiero bachiano. Ma quello che c'è da domandarsi è se un violone con i tasti sia nato perchè Bach lo aveva espressamente ritenuto utile, o semplicemente perchè al suo tempo e nel suo Paese era molto più facile trovare suonatori di violoni con i tasti? Ma i tasti a cosa servivano? Era solo una forma di "imitaio" nella costruzione rispetto ad alcune viola da gamba o bassetti od altro, oppure la loro presenza era considerata effettivamente indispensabile per ottenere un' intonazione più precisa nei primi semitoni della tastiera dove la mano si allarga maggiormente? Allora ciò giustificherebbe anche la presenza di frets (se alludiamo a questi) anche sui violini? Ma, chiudo e conchiudo, è possibile dire senza alcuna ombra di dubbio che il vibrato in quell' epoca non venisse utilizzato a 360°, oppure la sua pratica era già conosciuta (e qui la solita "querelle" che non avrà mai fine) ma non applicata? ... e ciò sarebbe molto strano? E allora quando nasce una pratica di una "stonatura naturale" come il vibrato? Mamma mia ... è una strada molto accidentata!

VL
  
vito liuzzi
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Massimo_P
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Re: Contrabbasso con i tasti
Reply #9 - 04.12.2005 at 23:33:35
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Il vibrato era un abbellimento come il trillo o il mordente...come non tutte le note venivano trillate, così non tutte venivano vibrate. La scelta era di vibrare ad esempio le dissonanze più aspre per meglio evidenziarle; inappropriato vibrare un accordo perfetto di chiusura. Questo per quanto ne so io al momento, magari sbaglio, comunque  appena posso cercherò di fornire un po' di bibliografia di riferimento.
  
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federicoscalas
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Re: Contrabbasso con i tasti
Reply #10 - 05.12.2005 at 13:58:22
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Anche io ho interesse ha documentarmi in proposito, comunque penso che proprio la tecnica compositiva barocca tenda a mettere in risalto l'architettura armonica delle voci e che quindi si evitassero di proposito un uso eccessivo di effetti di colore, come vibrato, cambi di tempo e dinamica, (penso anche ai ragionamenti di Glen Gould sull'interpretazione di bach al pianoforte).
Penso anche che il fatto che molti strumenti dell'epoca, in particolare quelli a tastiera, erano a dinamica pressoché fissa ispirasse la scittura misicale in una certa direzione condizionando a sua volta la tecnica costruttiva degli strumenti in un continuo rapporto dialettico.

P.S. ho trovato delle foto in proposito:
1) contrabasso - http://divinosospiro.no.sapo.pt/marta_eng.html

2) violone - http://divinosospiro.no.sapo.pt/duncan_eng.html

Se vedete le altre foto dell'orchestra è intressante notare che contrabbasso e violone fanno parte insieme dell'organico.
  
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peppe85
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Re: Contrabbasso con i tasti
Reply #11 - 05.12.2005 at 22:16:07
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cmq quello che suona quella bella donna è un contrabbasso a mio parere con i tasti montati.
è da osservare che suona anche con l'arco alla francese anche se per il violone si adopera tuttaltra tecnica.
cmq è proprio bella sta violonista!!!

ciao
  
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vitoliuzzi
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Re: Contrabbasso con i tasti
Reply #12 - 06.12.2005 at 17:41:27
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Federico, 
non tutti sono concordi su quello che hai detto. Ci sono sono a proposito diverse tesi contrastanti, specie sull' uso del vibrato. Il discorso è abbastanza complesso, specie se, come Praetorius sosteneva giustamente, vibrato e tremolo erano considerati la stessa cosa. Quindi era un effetto che si poteva usare anche mettendo su di una semplice nota un puntino. Poi sulla tecnica per tremolare o vibrare si può aprire un dibattito a parte (battere velocemente col dito vicino, spostare lo strumento ecc.ecc.). Ma questo è OT.
I tasti sul contrabbasso e viole da gamba (qualche volta anche sui violoncelli). Capiamoci, intorno al 1570/80 ed oltre, per una serie di motivi tecnici che riguardano tecniche di studio ancora non codificate e problemi di corde e cordoni, solitamente i violonisti e poi i "contrabbassisti" trovavano grandissima difficoltà nell' azzeccare la nota giusta e ben intonata (cosa importantissima per l' epoca; ecco perchè le suite di Bach dovrebbero essere suonate non vibrate, come spesso fanno soprattutto i violoncellisti usando vibratoni che all' epoca si sarebbero solo sognati di eseguire). Ergo, per avere anche un suono di una certa focalizzazione, l' unico modo era mettere dei "segni" o tasti o frets o quello che volete voi, spesso in budello, per indicare dove andavano messe le mani. Tutto qui, quo e qua! Il contrappunto, la fuga ecc. non ammettevano stonature o vibrati come noi OGGI li intendiamo. Se si doveva vibrare al massimo si andava verso una stonatura più verso la nota successivamente più alta che più bassa (l' opposto di come vibra Karr). Finisco. Proviamo ad immergerci nel XVI secolo o XVII. Quello che a noi pare scontato allora non lo era poi così tanto.

Ciao

VL.

p.s.: ma uno potrà chiedersi: "Perchè i tasti non coprivano l' intera tastiera del violone?". Perchè all' epoca non richiedeva di andare oltre una certa estensione. Quindi perchè costruire altri tasti in budello per la gamma superiore quando praticamente non veniva mai utilizzata?
  
vito liuzzi
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Fede
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Re: Contrabbasso con i tasti
Reply #13 - 08.12.2005 at 17:21:05
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mi sembra di riscontrare un po' di confusione...

spero di non aumentarla col mio intervento.

1) Bisogna tenere conto che di solito si parla di musica barocca intendo quasi due secoli e almeno quattro o cinque paesi. Qualsiasi discorso relativo alla prassi esecutiva è da mettersi in relazione a un contesto un po' più specifico
1bis)... faccio notare che convenzionalmente si pensa a Bach come l'estremo temporale del barocco, non è certo un esempio rispetto a un secolo o due prima...
2) Premesso ciò, l'eccessivo uso di effetti, contrariamente a quanto dice iol mio omonimo, è parte fondamentale della poetica barocca!!! Sia in termini di tecnica, di timbro, di dinamica, di tempo, di organici... ecc.
3) Il vibrato è un discorso, molto delicato; che presenta diverse sfumature nelle tecniche (di arco, di polso, di "dito", ecc...), e negli usi da un trattato a un altro. A volte è "sconsigliato" a volte è "consigliato".  In relazione alla armonia, al testo, all'affetto... E in relazione ai tempi, ai luoghi e alle persone! Anche quello che dice Massimo circa dissonanze e consonanze è discutibile. Credo che invece si possa affermare che il vibrato vada inteso come un effetto, non come parte del suono...
4) I tasti potevano venir usati frequentemente anche sui contrabbassi fino a metà 700, diversa è la documentazione in proposito. E tuttora la maggior parte dei gruppi anche italiani che fa musica antica utilizza un contrabbasso tastato.
5) ...
  
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Fede
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Re: Contrabbasso con i tasti
Reply #14 - 08.12.2005 at 17:26:45
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5) Oltre che agevolare l'intonazione (ma non sempre è così vi assicuro...), il tasto ha due altre importantissime funzioni:
il suono diventa più simile alla corda a vuoto (e per lo strumento basso è spesso il suono che più si ricerca);
il tasto da più attacco alla corda (pensate che uno strumento a 16 piedi tuttora ha meno attacco ripetto a un violino, ma col budello e una minore tensione, il divario è ancor maggiore!)

Ho cercato di essere breve, semmai mi rifarò vivo prossimamente


Saluti
Fede

P.S.: il violone della foto è molto probabilmente un violone in sol ( che suona quindi a 8 piedi...)
  
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vitoliuzzi
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Re: Contrabbasso con i tasti
Reply #15 - 09.12.2005 at 12:35:38
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Fatti vivo quanto prima, Fede, e magari spiegami queste diversità che hai riscontrato (o spiegaci). Insomma mi piacerebbe sentirti ancora sul "violone" in età barocca (uso il termine violone in maniera a volte impropria ... ma mica posso utilizzare tutti i nomi che gli sono stati affibiati nelle diverse epoche e nei diversi contesti pseudo-nazionali). Vibrato o non vibrato, produzione del vibrato e sua tecnica (ce ne erano diverse), chi decideva la qualità dell' esecuzione, simboli convenzionali, ancora sui tasti e tutto quello che vuoi tu. Attendo impaziente.

Grazie.

Vito
  
vito liuzzi
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Re: Contrabbasso con i tasti
Reply #16 - 14.12.2005 at 11:38:52
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TASTI: dal trattato di QUANTZ

"Serve di grande impedimento per la chiarezza, quando non vi sono Tasti nel manico. Vi sono persone, che pigliano li Tasti per qualche cosa di supeiflua, e nocevole; ma questa falsa dea non viene seguita da' virtuosi, li quali hanno.fatto, con li Tasti, tutto ciò, che può jársi in questo instrumento. Si può ancorafiar vedere, che questo instrumento, allorache fi)rma li suoni chiari, ed intelligibili, deve essere.ffirnito assolutamente di Tasti. Si sa che una corda breve, e sottile quando è molto tirata,forma vibrazioni molto veloci, e menospaziose di quellojáccia una corda lunga, e grossa. Allorché dunque una corda lunga, e grossa si spigne sopra'1 manico, la quale non può essere tirata, come lo è una corda breve, quella urta contro del legno, poichè la sua vibrazione non ha luogo sufficiente, e ciò non solamente toglie la vibrazione, ma ancora è cagione, che dopo la cordafischia, efa sentire uno altro suono, così che'1 tuono viene formato oscuro, e non schietto. t vero, che le corde del Violone sono già toccate più alte, di quello che siano le ( orde del Violoncello, e questo mediante'1 ponticello, ed il Capotasto*, onde cie) impedisce, che' 1 contracolpo non tocca'1 manico; ma questo non basta neppure, quando le ( orde sono toccate, e che sono spinte dalle dita sul inanico. Se all'incontro saranvi Tasti nel manico, allora ogni disordine viene tolto via; li Tasti tengono le corde più alte, ed elleno possono jàre le loro vibrazioni senza contrasto, e conseguentemente ponnojàre sentire il naturale suono, di cui lo instrumento è capace. Li Tasti arrecano anche utile, poiché si può coli essi toccare più esattamente li tuoni ma non già jàrsi pue) così senza loro, ed i tuoni pe' quali bisogna assolutamente avvalersi delle dita, acquistano maggior somiglianza col suono delle ( orde nude. Se si pretendesse ostare, che li Tasti sono uno impedimento ai Mezzi tuoni minori, li quali non sai ebbero allora bene distinti; si pue) rispondere, ciò non apporta tanto nocumento nel Violone, quanto lo apporta nel Violoncello, perché la diffirenza, che corre tra li tuoni segnati co'diesi, o co'b molli, non puossi tanto bene vedere ne' tuoni prqfondi del Violone, quanto si jà conoscere ne' tuoni più alti degli altri instrumenti."

Questa è la dimostrazione di come la visione di Quantz fosse estremamente aperta e di quanto la sua preparazione musico-strumentale fosse estremamente attenta e vigile su ogni particolare.

Ciao

Vito
  
vito liuzzi
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rino65
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Re: Contrabbasso con i tasti
Reply #17 - 23.12.2005 at 10:33:20
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Ho visto nelle foto anche contrabbassi solo con segnatasti a pallini, credo in madreperla, come lo strumento di Edgar Meyer.
Cosa mi dite al riguardo ?
Di certo utili, ma un pò pacchiani.
  

THE BEST WAS SCOTT LAFARO
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vitoliuzzi
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Re: Contrabbasso con i tasti
Reply #18 - 23.12.2005 at 12:15:17
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Rino,
più che tasti sono segnetti che più di un contrabbassista utilizza chiaramente per avere dei punti di riferimento. Edgar Meyer mi sembra che guardi spesso anche la parte alta del manico; forse anche qui ha dei segni particolari. Non vorrei dire una cavolata ma forse anche il Petracchi utilizza dei segni a capotasto. Ma questo secondo me non vuol dire nulla. Nel senso che non toglie valore al contrabbassista che ritiene utile segnare qualche armonico base. Alcuni si trovano bene, per altri costituiscono una distrazione, per altri ancora (i Puristi) chi li usa non è da considerarsi musicista. Questione di opinioni.

Vl
  
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Re: Contrabbasso con i tasti
Reply #19 - 23.12.2005 at 15:24:20
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Quote:
Rino,
più che tasti sono segnetti che più di un contrabbassista utilizza chiaramente per avere dei punti di riferimento. Edgar Meyer mi sembra che guardi spesso anche la parte alta del manico; forse anche qui ha dei segni particolari. Non vorrei dire una cavolata ma forse anche il Petracchi utilizza dei segni a capotasto. Ma questo secondo me non vuol dire nulla. Nel senso che non toglie valore al contrabbassista che ritiene utile segnare qualche armonico base. Alcuni si trovano bene, per altri costituiscono una distrazione, per altri ancora (i Puristi) chi li usa non è da considerarsi musicista. Questione di opinioni.

Vl


Sono dei segnatasti a forma di cerchietto bianco tipo basso elettrico in corrispondenza del III. VII. VII ecc tasto.
Molto brutti a vedersi. 
  

THE BEST WAS SCOTT LAFARO
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