TASTI: dal trattato di QUANTZ "Serve di grande impedimento per la chiarezza, quando non vi sono Tasti nel manico. Vi sono persone, che pigliano li Tasti per qualche cosa di supeiflua, e nocevole; ma questa falsa dea non viene seguita da' virtuosi, li quali hanno.fatto, con li Tasti, tutto ciò, che può jársi in questo instrumento. Si può ancorafiar vedere, che questo instrumento, allorache fi)rma li suoni chiari, ed intelligibili, deve essere.ffirnito assolutamente di Tasti. Si sa che una corda breve, e sottile quando è molto tirata,forma vibrazioni molto veloci, e menospaziose di quellojáccia una corda lunga, e grossa. Allorché dunque una corda lunga, e grossa si spigne sopra'1 manico, la quale non può essere tirata, come lo è una corda breve, quella urta contro del legno, poichè la sua vibrazione non ha luogo sufficiente, e ciò non solamente toglie la vibrazione, ma ancora è cagione, che dopo la cordafischia, efa sentire uno altro suono, così che'1 tuono viene formato oscuro, e non schietto. t vero, che le corde del Violone sono già toccate più alte, di quello che siano le ( orde del Violoncello, e questo mediante'1 ponticello, ed il Capotasto*, onde cie) impedisce, che' 1 contracolpo non tocca'1 manico; ma questo non basta neppure, quando le ( orde sono toccate, e che sono spinte dalle dita sul inanico. Se all'incontro saranvi Tasti nel manico, allora ogni disordine viene tolto via; li Tasti tengono le corde più alte, ed elleno possono jàre le loro vibrazioni senza contrasto, e conseguentemente ponnojàre sentire il naturale suono, di cui lo instrumento è capace. Li Tasti arrecano anche utile, poiché si può coli essi toccare più esattamente li tuoni ma non già jàrsi pue) così senza loro, ed i tuoni pe' quali bisogna assolutamente avvalersi delle dita, acquistano maggior somiglianza col suono delle ( orde nude. Se si pretendesse ostare, che li Tasti sono uno impedimento ai Mezzi tuoni minori, li quali non sai ebbero allora bene distinti; si pue) rispondere, ciò non apporta tanto nocumento nel Violone, quanto lo apporta nel Violoncello, perché la diffirenza, che corre tra li tuoni segnati co'diesi, o co'b molli, non puossi tanto bene vedere ne' tuoni prqfondi del Violone, quanto si jà conoscere ne' tuoni più alti degli altri instrumenti." Questa è la dimostrazione di come la visione di Quantz fosse estremamente aperta e di quanto la sua preparazione musico-strumentale fosse estremamente attenta e vigile su ogni particolare. Ciao Vito
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