Quote:Ah ho capito, si tratta di strumenti per ragazzini con tutte le considerazioni che, nel bene e nel male, ne seguono.
Colgo l’occasione del fatto che si parla di dimensioni per sottoporre un altro dubbio. Mi e’ capitato recentemente di fare delle prove utilizzando uno strumento non mio, mai provato prima, di dimensioni superiori alle mie (105 cm di corda contro i 98 a cui sono abituato). L’effetto immediato e’ stato quello di perdere tutti i riferimenti sulle posizioni e, di conseguenza, l’intonazione. Sembrava che non avessi mai preso in mano un contrabbasso in tutta la vita (a dire il vero non sono pochi quelli che pensano la stessa cosa anche quando suono il mio strumento).
Mi chiedo se quello che mi e’ successo puo’ essere considerato normale e come si comportano i musicisti “veri” in una situazione del genere.
Cristiano
Io avevo suonato (pizzicato) in alcune occasioni con uno strumento di quel tipo che mi era stato prestato, credo fosse un 1/4... era grosso più o meno come un violoncello, come cassa, anche se il diapason era leggermente più lungo.
A dire il vero non avevo trovato grosse difficoltà nell'adattarmi al diapason, anche perchè l'assetto complessivo con cui suonavo era alquanto diverso da quello adottato sul contrabbasso, quindi non mi veniva da "sovrapporli" mentalmente (in fondo anche il basso elettrico ha un diapason più corto ma questo non confonde eccessivamente).
Pur essendo uno strumento di fabbrica in compensato era settato bene e sparava un suono incredibilmente potente tenuto conto di quella piccola cassa. A dire il vero avevo anche ponzato l'idea di comprarlo ma ero a corto di liquidi come al solito e quindi non ne ho fatto nulla, alla fine.
Diciamo che è uno strumento comodissimo se devi spostarti, magari anche con mezzi pubblici, se suoni pizzicato e se suoni amplificato.
Per la classica non ha senso. Esistono dei bassetti tirolesi con un diapason cortissima, pur restando nell'ambito dei contrabbassi veri e propri, ma in diversi concorsi non sono accettati.
Il problema dell'adattarsi al diapason si fa sentire di più via via che la difficoltà del tuo repertorio aumenta. Se sono brani che richiedono molti spostamenti nelle posizioni avanzate di capotasto, l'esecuzione su uno strumento con diapason diverso da quello cui sei abituato può richiedere un po' di assestamento. Personalmente i problemi li ho trovati in passato solo sul capotasto: io ho tre contrabbassi, di cui uno 4/4 e 107 di capotasto, uno 3/4 capotasto 105 e l'altro sempre 3/4 originariamente capotasto 101. A quest'ultimo ho fatto cambiare un po' di cose e l'ho portato a 104 perchè francamente un capotasto 101 era troppo corto. Ora è leggermente squilibrato come posizioni rispetto alla cassa ma mi crea meno problemi per ritrovarmi sulla tastiera. Se li uso per l'orchestra, che richiede per lo più posizioni di manico, non sento alcuna differenza dall'uno all'altro. Viceversa per i brani più impegnativi preferisco concentrare lo studio sullo strumento che intendo usare poi per l'esecuzione, in modo da ridurre al minimo il disagio.