Quote:Scusate, visto che in questo post si parla di arco, ne approfitterei per farvi alcune domande a proposito dell'uso dell'arco, e devo proprio essere grato a chi mi ha gia dato preziosissimi e giustissimi consigli nel mio post precedente che sto mettendo in pratica con grande soddisfazione personale.
Dunque ecco le domande:
Per preservare meglio il crine dell'arco, oltre le varie operazioni di pulitura pece e di pettinamento come conviene trattarlo? ad es. finito di studiare, è buona abitudine mollare la tensione del crine dell'arco, o è meglio lasciarlo sempre alla tensione abituale di studio?
Il consiglio di usare poca pece, mi è ritornato utilissimo, l'arco fischia meno, e riesco di più a controllare la " pressione " per farlo suonare, ma quando c'è bisogno di impeciare l'arco? ci sono regole precise....o si va ad occhio?,e se si va ad occhio, secondo voi, quali sono i sintomi " sonori" da tenere d'occhio" per capire che l'arco a bisogno di pece?
Scusatemi anticipatamente se per qualcuno le mio domande possono sembrare banali, ma come ho gia scritto precedentemente, sono jazzista, ma principiante dell'arco ed ora, anche se non più giovanissimo, sto riscoprendo le enormi possibilità dell'arco anche nel jazz, fermamente convinto che per usare l'arco come si deve è impossibile prescindere dagli studi " classici".
Un grazie anticipato Ezio - JazzBass
Ciao Ezio.
Sarò brevissimo ma spero efficace.
1) Una volta decisa la tensione ottimale per il TUO arco e per il Tuo modo di tirarlo, non lasciarlo mai in tensione nei periodi vuoti. Se lo lasci in tensione, quest' ultima, col tempo, va a determinare uno sfibramento del legno che può portare fino alla rottura. Rectius, tale sfibramento provoca un impoverimento della capacità dell' arco di creare sempre più armoniche e lo rende meno reattivo nei vari colpi d' arco, specie i più virtuosistici. Ovviamente mai suonare con i crini troppo tesi, quasi tipo autostrada. A parte i problemi accennati, si ha la falsa sensazione di avere più suono od un miglior attacco. Dragonetti non la pensava così, ma l' arco che si era scelto non possiamo purtroppo ascoltare in una riproduzione sonora.
2) Per me, sui crini non usare assolutamente nulla. Non lavarli in lavatrice e non passarli in candeggina. Qualunque agente agisce!! Anche il meno aggressivo o il più naturale. MEglio passare a crini nuovi e ben dentati. Solo se in Estate dovesse capitare che si incollano fra di loro, bene, anzi male, puoi utilizzare trielina o altro sul genere, lasciandoli asciugare possibilmente al naturale. Oppure, se hai fretta, predi un pettine stretto, non scherzo, e passalo fra i crini con un phon a medio calore che asciughi moderatamente le varie sezioni dei crini stessi.
3)Quando impeciare l' arco. Non esiste una regola tipo ogni giorno, ogni due, una volta all' anno, meglio nei giorni fecondi e così via. Poca pece non è un bene, troppa è un grande male. La via di mezzo è l' ottimale. L' ERRORE che molti fanno è questo: prima mettono la pece all' arco e poi cominciano a suonare. Occorre fare esattamente in contrario. Prima cominciare a sfregare l' arco contro i crini anche a corde vuote per valutare se vi è della pece residua che con l' attrito poi si riscalda e riporta l' arco in vita. Se invece anche dopo questa piccola prova le cose non vanno, impeciare tenendo i crini un pò più tesi del normale, in modo tale che tutti formino una sorta di struttura dove tutti i crini sono bene tesi ed al loro posto, non rischiando di spezzarne qualcuno.
4)Come si impecia un arco?? Non lo so! Troppe scuole di pensiero!
Ciao
Vito
p.s.: dopo ogni session prendere l' abitudine di pulire anche la bacchetta dell' arco. Col caldo, la pece grassa che si impregna nel legno non è una cosa molto positiva.