Ciao Ale!

Anche io lo sfizio di provare qualcosa di simile me lo sono tolto, ho ordinato le Garbo della Velvet che dovrebbero essere simili al budello, il sol credo sia nylon.
Credo che per  il jazz-jazz siano migliori, di sicuro con l'arco non vanno, appena le monto magari ci troviamo cosi le provi.

G e D in budello e E e A in acciaio è una soluzione abbastanza collaudata, usa questo setup anche Charlie Haden.

ma un tempo (prima delle spirocore) anche i "classici" usavano corde in budello con l'arco. possibile che nessuno sia "tornato indietro" a riscoprire questi suoni?

andrea

Io le vendo se vi può interessare...
saluti
Danilo

Anche ale se lo è tolto lo sfizio delle velvet garbo, già da parecchio,.... vero ale? Probabilmente cerchiamo lo stesso tipo di suono, io le velvet come dissi in altri post le suono anche con l'arco ..... ma io non faccio assolutamente testo, posso solo dire che all'inizio ci andavo molto cauto con la pece e il sol era veramente difficilino da suonare, non ricordavo + quei suoni fastidiosissimi da cosidetto ....principiante di violino, poi un giorno ho provato ad esagerare con la pece (esagerare per modo di dire), se non ti resta l'archetto appiccicato al sol, suona benissimo. Ho anche seguito le istruzioni di Paola e M° Vito di suonare al ponte e devo dire che dopo un 10 minuti di atroci sofferenze e suoni bestiali, se metti l'archetto al posto classico, sembra che suona da solo e su tutte le corde!
L' unica esperienza che invece feci col le black risale a quando ero giovane e suonavo il basso elettrico, ho impiegato + tempo a montarle, attaccare il jack all'ampli, fare 2 note che smontarle immediatamente, non ricordo altro.
Forse Ale abbiamo lo stesso dubbio, passare alle corde 100% in budello o a quelle che vedo per strada suonate da contrabbassisti dell'est che alcuni dicono che sono le corde della falciatrice ma che hanno un suono se pizzicate secondo me bellissimo e che costano 2 lire?
Certo in Italiano sono uno schifo, spero di essermi fatto capire.
Ciao a tutti
Giann 

che ci vuoi fare Paola, è una caratteristica della lingua italiana che si presta a questa ingiustizia....

Immagina la forzatura: coniugare "Maestro Vito" al femminile diverrebbe "Maestra Paola" (nomi assolutamente di fantasia, senza riferimento a fatti o personaggi realmente accaduti!), che sa di maestrina delle elementari...

Darsi del tu facilita molto le cose, specialmente sul web - daccordo con te.
Però io sono il primo a riferirmi a musicisti di rilievo dando loro del "Maestro" (l'ho appena fatto nel topic precedente) e mi rendo conto che creo un'ingiustizia: chi sono io per differenziare tra musicista di rilievo e altro 'non di rilievo'?
E' una distorsione della lingua. Scusate.

g

Scusa M° Paola non è per mancare di rispetto alle donne,  siccome il tizio che è anche ns. moderatore, ogni volta che lo leggo (anche il M° Dini e Lei M° Paola) mi impressiona molto, non solo per come suona me anche per tutto quello che sà ....... probabilmente sarà per timore reverenziale!!
Vabbene da oggi vi chiamo tutti regà ok.
Ciao
Giannn

altrimenti facciamo come berlusconi che, anche quando aveva degli interlocutori inglesi, dava del "she"..



scusate.. mi rendo conto di aver raggiunto il massimo dell'OT..

O.T.
Del tu, sempre e comunque, a tutti, nel modo più assoluto, e non solo in internet!
Ciao! 
Bruno

Ancora O.T.  poi prometto basta...
Certo Paola, hai ragione. Senti questa:
Quando avevo 18 anni e studiavo composizione con Mauro Balma ero l'unico allievo a dargli del lei, tutti gli altri, quelli interni in conservatorio gli davano del tu... erano gli anni '70 ed era una cosa rivoluzionaria farsi dare del tu dagli allievi. Io ci pativo un po' ma non riuscivo a smettere di dargli del lei. Una sera, a un concerto mi rivolsi a lui dicendogli "Maestro..." al che lui rispose in tono evangelico davanti a tutti gli altri: "Sì, Pietro?" dopo la risata cominciai a dargli del tu anch'io... e dell'ammirazione e rispetto che avevo e ho ancora dopo 30 anni per lui non ne ho persa nemmeno una briciola. Ne consegue che, se ci riesco, mi faccio subito dare del tu da tutti quelli con cui lavoro. Nel teatro di prosa è automatico, nella lirica, specialmente al sud, ti riempiono di titoli di maestro qui maestro là (anche i direttori artistici o sovrintendenti politici che di musica non sanno un belino) e farsi dare del tu è più difficile. Io comunque me ne infischio e lo do io per primo. Vorrei vedere che mi protestino per non aver dato del lei!!!
Ora basta davvero, chiedo scusa, tornate a parlare di corde argomento per me troppo specialistico.   Bruno

giann, guarda un mio amico ha un cornettificio sulla laurentina, se vuoi posso chiedere, cerca persone per le consegne, se hai la macchina ti da di più