Caro Vic, benvenuto. Hai detto una cosa SACROSANTA: cantare. Non è indispensabile cantare a voce squartata ma, talvolta, risulta molto utile cantare "dentro" e non lasciarsi guidare dalle sole note che compongono lo spartito. Vi è un utile esercizio che io consiglio, ma che poi per pigrizia nessuno dei miei allievi tiene in considerazione, ed è quello, nelle fasi iniziali, di aprire un esercizio a caso, anche del primo del Billè, e provare a cantarlo mentalmente, capire cioè "come fà" (dicesi in gergo). A mio tempo lo trovai estremamente utile, ed anche oggi. Purtroppo nei Conservatori, in generale, c'è sempre poco tempo per il solfeggio cantato, quando si potrebbe fare molto di più specie nelle classi di Canto Corale spesso bistrattate. Ma, "last but non list", vic, REGISTRARSI e riascoltarsi con la parte davanti è un esercizio ed una tecnica che fornisce risultati ottimali. Es.: esegui una semplice scala di Do per tre volte. Riascoltati e segna le note che ritieni "stonacchiate". Vedrai che quando ti registrerai ancora su quelle note porrai molta più attenzione. E così per la scuola avanzata. Vito p.s.:pensa che ad un corso di perfezionamento una pianista giapponese che mi accompagnò nella Elegia e Tarantella, registrava tutto. Una mattina la ritrovammo a dormire con le cuffie alle orecchie. Stacanovismo? No, perfezionismo estremo ma che si può regolare in termini più umani. p.s.: l' orecchio. E' difficile non averlo e poi svilupparlo. Ma molti programmi di EarTraining possono in parte migliorare la situazione.
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