Quote:Un neofita o quasi che si trovi innanzi a sè diversi archi di diverso peso o curvatura, quali aspetti deve tenere maggiormente in considerazione per ottenere il massimo dato un prezzo x? Come si fa a capire la "nervosità" o "nerbosità" di un arco?
Posso dire quello che farei se fossi io...
In due parole? Innanzitutto: se fossi davvero un neofita, mi farei consigliare da chi ne sa più di me. Magari suonerà in modo diverso, ma dovrebbe avere sufficiente consapevolezza per evitare di farmi prendere una sola... si spera.
Se invece fossi già in possesso di un po' di autonomia sull'arco, controllerei:
1 - che l'arco sia diritto: se fa pancia vuol dire che è squilibrato, diventa difficile tirare arcate corrette e - paradossalmente - altrettanto difficile poi passare su un arco come si deve
2 - che non sia tagliato curvo, ma curvato a caldo. Per questo basta controllare se il percorso delle fibre corre parallelamente al crine o se segue la curva della bacchetta. Alcuni hanno la prima sezione tagliata LEGGERMENTE curva e il resto curvato a caldo. Questo è accettabile, aiuta a mantenere la curva specie sul legno un po' tenace, non dovrebbe compromettere la struttura
3 - che la bietta non balli nella sua sede a crine teso (invece a crine lento può avere un po' di gioco, per potersi adattare alla sede quando venga messa in tensione)
4 - che l'arco risponda bene ai principali colpi d'arco: che grippi la corda e non cada in punta nelle arcate lunghe, che risponda con una certa autonomia nel balzato (ecco che chi ha più pratica torna nuovamente utile...) senza andarsene per conto suo esagerando nella reazione. Tenendo comunque presente il fatto che forse, dopo qualche anno, l'arco non mi starà più a pennello come all'atto dell'acquisto.
Con 'nervo' intendo la prontezza ed intensità di risposta alla sollecitazione.
Una cosa importante secondo me, ma questo riguarda gli archi di liuteria (ecco uno dei motivi per cui gli archi costosi in fibra mi fanno per lo meno sbadigliare) è che il legno abba la sonorità adatta al nostro strumento: spesso ci si dimentica che anche il legno dell'arco entra in vibrazione e contribuisce alla produzione sonora.
Abbiamo avuto una interessante discussione in tal senso con Lucchi durante l'ultima fiera di CR (sonorità diverse del legno ferro, legno serpente e pernambuco in relazione al tipo di repertorio).
Questo fattore è facilmente osservabile sugli archi 'arcaici' come quelli medioevali da viella/ribeca, che hanno poche altre variabili ad influenzare il suono: io ne ho due, uno in faggio ed uno in acero. Peso, curva e risposta sono analoghi: il suono emesso sullo stesso strumento è molto diverso!
Ecco perchè a parer mio è sempre meglio provare - quando possibile - l'arco sullo strumento che si suona regolarmente...