Normal Topic PESO ARCO (Read 8495 times)
vitoliuzzi
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PESO ARCO
18.04.2006 at 17:48:01
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Ragazzi (chi più chi meno),
non so se abbiamo mai parlato del peso dell' archetto in generale ed, eventualmente, del materiale utilizzato per la bacchetta in particolare. Possiedo un ottimo lavoro del M.°Lucchi e sul suo sito si possono trovare mille curiosità a cui viene fornita una risposta sempre scientifica.
Per lanciare la pietra (che credo la nostra Paola coglierà al balzo vista le sue notevoli conoscenze, così come Beppe che ogni anno prova gli archi di Lucchi ma quando sente il prezzo scappa via ... e tutti voi) cominciamo dalla eterna diatriba mai sopita: arco leggero o arco pesante.
Ho colto questo spunto poichè nel video di Rabbath si sostiene che l' arco debba essere molto leggero (gg.130/135), ma lui suona su Corelli ipersottili. Caimmi mi pare sostenesse il contrario. Io personalmente possedevo un Fracassi di gg.162. Azarkin, che non credo eserciti più la professione, sperimentò archi fino a gg.300, e non vi sto dicendo una delle mie solite cavolate. Mi chiedo: quale può essere il discriminante (o le discriminanti)? Corde, altezza di queste, abitudine, qualità dello strumento ...

E poi mi interesserebbe sapere come valutate la qualità di un archetto.

Spero di non aver chiesto troppo; ma la "vox populi" spesso risulta più veritiera di quanto si scriva o professi.

Tenkiù

V.
  
vito liuzzi
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randoservice
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Re: PESO ARCO
Reply #1 - 19.04.2006 at 07:40:10
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Ciao Vito
Io dovrei essere l'ultimo a rispondere al tuo quesito (non avendo nessun titolo se non quello di principiante), ti posso dire quel pò che ho notato con l'archetto carbondix che mi hai consigliato. Credo che come arco sia abbastanza pesante? non ho termini di paragone. Però proprio quella sua presunta pesantezza riesce a farmi suonare il sol delle velvet garbo (come dicono tutti insuonabile). Non sò con un arco + leggero cosa sarebbe successo ..... se mi regalate un Lucchi ve lo dico.
Quindi nelle mia ignoranza presumo che è come dici tu, dipende da un sacco di fattori, corde, ponte, genere musicale, tipo di strumento ecc. 
ciao Giann

P.S. il carbondix secondo me è eccezzionale rapporto qualità-prezzo, penso che con i crini neri sia ancora + facile suonare le velvet garbo
  
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dinibass
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Re: PESO ARCO
Reply #2 - 20.04.2006 at 10:09:11
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Eh, sì, bel quesito!

Per quanto mi riguarda, ho 2 archi, uno in carbonio che credo pesi circa 130-135g (m dovrei verificare...) ed uno in pernambuco che credo pesi una decina di grammi in meno.

Orbene, negli ultimi 2 anni, fino a poche settimane fa ho sempre usato il carbonio, perchè mi pareva più stabile e meno nervoso. Anche il suono mi piace, piuttosto neutro, ma non è l'argomento di questo post.

Ultimamente invece ho rispreso l'arco più leggero e mi sta soddisfando alquanto, non saprei dire se uno è meno faticoso dell'altro (entra in ballo il bilanciamento credo) ma sono assai diversi, la differenza di peso si sente eccome e forse quello più leggero permette di lavorare più agevolemente sulle dinamiche.

Non riesco a immaginare come sia suonare con un arco più pesante di 135 g, sarei curioso....

Anche qui i fattori possono essere tanti, ma io dubito che strumento, altezza e tipo di corde possano veramente far preferire un arco leggero o uno pesante, l'abitudine e il repertorio invece sì.

g
  
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pabbass
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Re: PESO ARCO
Reply #3 - 21.04.2006 at 09:28:59
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Beh, un arco da 130/135 è sì abbastanza leggero, ma non leggerissimo: in genere il peso standard per un arco da contrabbasso si intende fra i 125 ed i 145 grammi. Il Fracassi da 162 avrebbe fatto felice Benzi Werther (il padre di Emilio) che, a quanto so, faceva costruire appositamente all'archettaio Bellafontana archi di quel calibro, vista la sua preferenza per gli archi decisamente pesanti. 
Per quello da 300 gr., mi pare che l'arco da octabasso sia all'incirca dello stesso peso (ne avevo visto uno in costruzione dall'archettaio Cavalazzi, ma non uno finito), ma la presa è diversa (a pugno chiuso) ed il lavoro richiesto è di molto minore agilità. Non so come riuscisse gestibile applicato al contrabbasso...

Resta il fatto che l'arco giusto è semplicemente quello che ci sentiamo bene in mano, che suona bene sul nostro strumento e sulle nostre corde e per il nostro modo di suonare. Sarebbe come chiedere a qualcuno se è più bella una donna bruna o una bionda.
Il modo di suonare a volte cambia nel corso degli anni, in seguito ad una concomitanza di fattori diversi; a volte è il repertorio che richiede colpi d'arco differenti e via dicendo. Io ho suonato per diversi anni, trovandomi benissimo, con un Gavioli da 145 gr. Poi a un certo punto non mi ci sono più trovata: mi sembrava di non riuscire neanche più a bilanciarlo con la mano. 
Il mio arco attuale, che ho fatto costruire secondo mie esigenze precise, è sempre di 145 gr. però mi ci trovo perfettamente! Altri archi dello stesso costruittore e dello stesso peso non mi 'calzano' allo stesso modo: limitare le considerazioni riguardo un arco al peso non è per nulla sufficiente. 

Entrano infatti in gioco i rapporti di peso x sezione, di lunghezza in relazione al peso stesso, di nervo, anche di sezione della bacchetta (un arco a sezione rotonda ed a sezione ottagonale non reagiscono allo stesso modo, ed esitono anche archi con la sezione ad ottagono costruito sull'ellisse anzichè sul cerchio, di nervo particolarmente accentuato, ancora diversi dai primi due tipi).
Comunque, non ho mai creduto ai mostri sacri che indicano con assoluta certezza "ARCO LEGGERO!" oppure "ARCO PESANTE!". L'unica è che chi deve poi farci i conti se ne provi un po' di esemplari con caratteristiche diverse e si faccia un'idea di quello che risponde meglio alla sua situazione 'suonatoria' (preciso che per me l'arco è anche più importante dello strumento): naturalmente, chi ha già un'esperienza di alcuni anni andrà forse a colpo un po' più sicuro perchè già sa i fattori che fanno al caso suo e quelli che è meglio evitare.
Chi ha meno esperienza dovrebbe attestarsi su un arco il più possibile standard, e stare a vedere come il suo modo di suonare si evolverà, per poi trovare la combinazione di caratteristiche giusta per lui. Quello che eviterei è il cominciare con un arco particolarmente pesante, o particolarmente leggero, o di lunghezza fuori standard, perchè si rischierebbe di legarsi ad un modello magari non corretto per noi, e poi di faticare molto per cambiare assetto. 
In medio stat virtus...
  
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pabbass
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Peso e curva...
Reply #4 - 22.04.2006 at 19:02:00
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Riprendo per un attimo la parola per una piccola precisazione.
Abbastanza spesso mi è capitato di sentire persone, nei primi tempi di impatto con gli studi d'arco, lamentare un peso scorretto dello stesso, adducendo come sintomo un "Mi cade la punta!" o al contrario, "Non ha presa in punta!".
Vorrei far notare che, in modo particolare negli archi economici, questo non è sempre ed esclusivamente da imputare ad un effettivo difetto di peso, quanto piuttosto ad una carenza di curva e nervo. 
Un arco con poca curva, oppure senza reattività (preciso che comunque io dò la preferenza ad archi piuttosto nervosi), sfrutta nel modo peggiore il suo peso: se troppo leggero, non attacca assolutamente in punta e tende a 'sbandierare'; se troppo pesante, il suo peso rimane però un peso 'morto', inerte e non applicato alla corda perchè manca l'effetto azione-reazione generato dalla curva, e quindi rivolto semplicemente verso il basso.
Perchè la curvatura sia buona e - soprattutto! - stabile e duratura, quindi non soggetta a sfibrarsi dopo poco tempo, non basta che il legno sia buono (e dici poco!) ma anche che lo stesso sia taglianto assecondando le caratteristiche di vena. 
Guarda caso, parecchi archi a volte anche d'autore si spezzano in seguito ad un anche minimo urto in punta, appena inizia la bacchetta. E, chissà come mai, sono tagliati curvi interrompendo la fibra, perchè qualche costruttore sostiene che è l'unico modo per non fargli perdere nervo: aggiungo io un po' carognescamente, è anche un sistema pratico e poco faticoso per metterli in forma. 
Varrebbe la pena di chiedersi come mai alcuni archi prestigiosi non hanno perso la curva dopo un centinaio d'anni, o più, dalla costruzione, mentre nel frattempo tanti archi tagliati curvi sono passati a miglior esistenza...
« Last Edit: 23.04.2006 at 08:48:26 by pabbass »  
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vitoliuzzi
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Re: PESO ARCO
Reply #5 - 25.04.2006 at 11:23:24
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Paola,
facciamo un esempio. Un neofita o quasi che si trovi innanzi a sè diversi archi di diverso peso o curvatura, quali aspetti deve tenere maggiormente in considerazione per ottenere il massimo dato un prezzo x? Come si fa a capire la "nervosità" o "nerbosità" di un arco?

Si possono fornire dei consigli utili?

Grazie

Vito
  
vito liuzzi
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pabbass
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Re: PESO ARCO
Reply #6 - 27.04.2006 at 18:53:01
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Quote:
Un neofita o quasi che si trovi innanzi a sè diversi archi di diverso peso o curvatura, quali aspetti deve tenere maggiormente in considerazione per ottenere il massimo dato un prezzo x? Come si fa a capire la "nervosità" o "nerbosità" di un arco?


Posso dire quello che farei se fossi io...

In due parole? Innanzitutto: se fossi davvero un neofita, mi farei consigliare da chi ne sa più di me. Magari suonerà in modo diverso, ma dovrebbe avere sufficiente consapevolezza per evitare di farmi prendere una sola... si spera.

Se invece fossi già in possesso di un po' di autonomia sull'arco, controllerei:

1 - che l'arco sia diritto: se fa pancia vuol dire che è squilibrato, diventa difficile tirare arcate corrette e - paradossalmente - altrettanto difficile poi passare su un arco come si deve
2 - che non sia tagliato curvo, ma curvato a caldo. Per questo basta controllare se il percorso delle fibre corre parallelamente al crine o se segue la curva della bacchetta. Alcuni hanno la prima sezione tagliata LEGGERMENTE curva e il resto curvato a caldo. Questo è accettabile, aiuta a mantenere la curva specie sul legno un po' tenace, non dovrebbe compromettere la  struttura
3 - che la bietta non balli nella sua sede a crine teso (invece a crine lento può avere un po' di gioco, per potersi adattare alla sede quando venga messa in tensione)
4 - che l'arco risponda bene ai principali colpi d'arco: che grippi la corda e non cada in punta nelle arcate lunghe, che risponda con una certa autonomia nel balzato (ecco che chi ha più pratica torna nuovamente utile...) senza andarsene per conto suo esagerando nella reazione. Tenendo comunque presente il fatto che forse, dopo qualche anno, l'arco non mi starà più a pennello come all'atto dell'acquisto.

Con 'nervo' intendo la prontezza ed intensità di risposta alla sollecitazione.

Una cosa importante secondo me, ma questo riguarda gli archi di liuteria (ecco uno dei motivi per cui gli archi costosi in fibra mi fanno per lo meno sbadigliare) è che il legno abba la sonorità adatta al nostro strumento: spesso ci si dimentica che anche il legno dell'arco entra in vibrazione e contribuisce alla produzione sonora. 
Abbiamo avuto una interessante discussione in tal senso con Lucchi durante l'ultima fiera di CR (sonorità diverse del legno ferro, legno serpente e pernambuco in relazione al tipo di repertorio).
Questo fattore è facilmente osservabile sugli archi 'arcaici' come quelli medioevali da viella/ribeca, che hanno poche altre variabili ad influenzare il suono: io ne ho due, uno in faggio ed uno in acero. Peso, curva e risposta sono analoghi: il suono emesso sullo stesso strumento è molto diverso!
Ecco perchè a parer mio è sempre meglio provare - quando possibile - l'arco sullo strumento che si suona regolarmente...
  
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vitoliuzzi
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Re: PESO ARCO
Reply #7 - 02.05.2006 at 17:18:51
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Grazie per le risposte.

V.
  
vito liuzzi
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