Oggi parlando con mio padre (pianista) mi sono reso conto che quello che credevo fosse una mia sensazione ingiustificata è invece una dura realtà con cui dobbiamo assolutamente fare i conti, in un modo o nell'altro:
spesso, il rapporto MAESTRO-ALLIEVO non riesce a trasmettere totalmente quei meccanismi che aiutano a comprendere il "perchè si DEVE fare questo o quello quando si suona".
Mi spiego meglio:
spesso un allievo si ritrova a dover eseguire 'qualcosa' (che può essere un colpo d'arco, un particolare esercizio per l'articolazione delle dita al pianoforte, o qualsiasi altra diavoleria), ma senza chiedersi "quali sono i pro e i contro di questa scelta tecnica?".. o magari l'allievo si pone queste domande, alle quali però non viene offerta una risposta.
Se ciò non accade, si rischia di avere una didattica fatta di dogmi incontestabili quanto incomprensibili..
E si rischia di fossilizzarsi in una 'scuola', senza avere possibilità di scegliere, capire, e di conseguenza senza aver la possibilità di APPLICARE CONSAPEVOLMENTE.
Io ad esempio, ero curioso di sapere "perchè, anzichè pressare l'arco sulle corde, dobbiamo suonare con l'arco scaricando il peso naturale del braccio?".
Così lo chiesi a un professore di Fisica che, dopo aver riflettuto un pò sulla domanda, mi spiegò che sfruttando il peso naturale, il suono si propaga di più nelle distanze più lunghe (ad esempio la distanza palcoscenico-pubblico di un teatro) ed in più la corda è più libera di vibrare nelle varie direzioni (mentre se pressiamo con l'arco, la corda è più "frenata").
Ovviamente a tutto ciò si aggiunge la necessita di economia di movimento e di energie che ogni strumentista dovrebbe sempre conoscere.
Ma dopo aver scoperto il 'perchè' di una scelta tecnica, rimane il 'come'..
-Scarica il peso del braccio sull'arco! Rilassalo!
-Ehm... ok! Ehm.. Ma.. come funziona il mio braccio?
Avere una consapevolezza di quello che vuol dire "scaricare il peso del braccio" è molto importante..
Ma chi ce lo insegna?
Chi ci insegna quali parti del braccio bisogna rilassare e quali invece bisogna tenere contratte?
Perchè un braccio totalmente rilassato è un braccio morto, non è un braccio che suona!
ovviamente la contrazione, anche se minima, esiste..
Ma come possiamo scoprire questi piccoli ma importanti particolari?
Io credo che sia molto più utile e funzionale sapere prima PERCHè & COME a proposito di una qualsiasi tecnica (anche della più semplice) piuttosto che "arrivare" alla tecnica dopo ore di tentativi (forse anche a vuoto).
Per il pianoforte un ottima pubblicazione che toglie molti dubbi è questa:
http://www.bol.it/libri/scheda?action=bolscheda&ean=978881712473 l'autore, Gyorgy Sandor da poco venuto a mancare, era un famosissimo pianista che molti di voi conosceranno, tra l'altro allievo di Bartok..
Esiste un libro, un Dvd, qualsiasi cosa di simile al lavoro di Sandor, ma relativo al contrabbasso?
PS: spero di non essere stato troppo lungo (!) e noioso, ma è un argomento che mi sta molto a cuore, e mi piacerebbe sapere le vostre opinioni.