Vito ciao Ma come ti vengono in mente certe idee!!! Queste sono domande da "Mezzanotte e dintorni"...alla Marzullo...per intenderci (scherzo). E' un quesito molto interessante perchè a mio avviso, racchiude in sè anche risposte in antitesi alle domande, ma perfettamente concordanti con il problema di fondo. La questione può essere posta in tanti modi e da altrettante angolazioni può essere diversamente intesa e discussa; ma perchè ciò avvenga in modo corretto, non si dovrebbero mettere in discussione le "fondamenta" o pilastri della "ragion d'essere": "Chi eravamo - chi siamo - chi saremo". "Chi eravamo": La storia insegna. I grandi MUSICISTI del passato non avevano a disposizione le diavolerie e i marchingegni di oggi, i compositori non erano tecnici informatici né gli esecutori erano tecnici del suono; rapivano ed entusiasmavano le platee con la loro genialità e bravura senza alcuna mistificazione, esponendo alla critica se stessi in prima persona. "Chi siamo": Oggi. Con quali consapevolezze ci apprestiamo a valutare il contenuto di un'esecuzione in cd? Se siamo ingegneri informatici o elettronici possiamo valutare la bontà o meno, della tecnologia usata per produrre quel cd, può piacere oppure no, e intendo la tecnologia; perchè la composizione e l'esecuzione potrebbero essere frutto di processori, resistenze e condensatori. Quello stesso cd è poi propinato in megaconcerti (s)musicali con l'aggiunta di uno o più personaggi (avevo scritto pagliacci ma ho corretto in "personaggi") - lautamente retribuiti - che fintamente si dimenano sul palco (leggasi Playback). E' veramente questo ciò che vogliamo lasciare ai posteri? Alcuni scienziati dicono che fra X anni porteremo i nostri figli al museo per far conoscere loro come erano le vacche, ma non potranno più assaporare il genuino gusto del latte che queste producevano. Stessa sorte toccherà alla musica "vera" (questo lo dico io). Bene fanno i grandi contrabbassisti, che trincerandosi dietro ciò che Tu definisci "assurda concezione", lasceranno alla storia il minimo indispensabile. E più encomiabile sarà, se ciò che lasciano saranno incisioni "dal vivo" senza successive manipolazioni (pensaci tu Vito a preparare un formula legale che garantisca la genuinità). Fino a quel momento continuino a confrontarsi con il loro pubblico, a godere e a far godere della loro bravura. A loro un fervido augurio per i prossimi 100 anni di attività. E passiamo al terzo punto dell'assioma: "Chi saremo" Difficile a dirsi, ma date le premesse, facile pronostico. Per diventare bravo bisogna essere "varati" e costa fatica, molta fatica; ci vuole tempo, molto studio, dispendio di mezzi anche economici, come se non bastasse i tempi devono essere propizii e anche un pizzico di fortuna non guasta...e i tempi si allungano sempre di più. E allora...che male c'è! (usi e costumi valgono la regola) se un contrabbassista (non intendo chi legge ma chi la pensa così) intonato come un'ascensore usa la tecnologia, attuale e futura, per fare incisioni da lasciare ai posteri e nel contempo guadagnarsi di che vivere? L'Importante è avere la furbizia di evitare il più possibile I "Test" delle esecuzioni dal vivo. Se tutto va bene anche lui troverà un posto in quel museo e nessuno potrà contestare questo diritto. Le approvazioni a quanto sopra le ritengo sottaciute, le disapprovazioni mi piacerebbe leggerle. Un abbraccio fraterno a voi tutti, contrabbassisti e non. Buone ferie per chi le farà. A Vito i sensi della mia più profonda stima. Ciao ciao VIC
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