Normal Topic PETRACCHI versus RABBATH (Read 3929 times)
vitoliuzzi
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PETRACCHI versus RABBATH
28.11.2006 at 19:55:42
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PETRACCHI versus Rabbath.

Due modi di intendere la tecnica contrabbassistica in modo diametricalmente opposta. Ma c'è qualcosa di buona nell' uno e nell' altro, elementi che confluendo possono completare l' alta tecnica contrabbassistica, oppure si necessita una scelta netta?
Si parla di Rabbath di New Technique, ma quali sono i suoi limiti od i suoi pregi? E' vero che la tecnica di Petracchi al capotasto prevede più spostamenti ma è più logica, immediata e permette di ottenere un' intonazione migliore? E' vero che alcuni colpi d' arco di Rabbath sono delle vere innovazioni per l' arco alla francese? E così via!

Anche questo topic potrebbe risultare interessante, visto che entrambi i Maestri utilizzano l' arco alla francese ma con impugnature e tecniche totalmente diverse. 

Ma credo che anche questa mia proposta di sana e pacata discussione rimarrà in letargo. Vabbèè!

Vito Liuzzi

p.s.: ma che fine hanno fatto gli splendidi amici "jazzisti"? Boh!
  
vito liuzzi
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neroantico
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Re: PETRACCHI versus RABBATH
Reply #1 - 29.11.2006 at 14:38:37
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Salve a tutti,

Non conosco bene le tecniche, ma spesso mi guardo il dvd di Rabbath.
Con la supervisione del  mio insegnante prendo spunti dal Petracchi.

Quanti di voi sono impostati alla Rabbath ? Non credo che i jezzisti si trovino bene a pizzicare con uno strumento così inclinato, ne deduco (forse sbagliando)che questi potranno quindi avvalersi dei conigli del Petracchi sia per diteggiature che uso dell'arco.
Se non ho capito male Rabbath usa un sistema pivot per diteggiare in manicatura. Magari Vito puoi illuminarci.
Sto andando fuori topic ?

ciao

Giovanni
  
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vitoliuzzi
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Re: PETRACCHI versus RABBATH
Reply #2 - 29.11.2006 at 15:36:02
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No Giovanni,
sei assolutamente In Topic (mi riscuso con gli amici a cui ho rimosso dei simpatici messaggi per mia "informatica negligenza").

Non posso "illuminarti" su nulla visto che di solito sono sempre molto "spento" (e lo dico sul serio!). Anche se l' Illuminismo è stato un periodo storico di grandi innovazioni culturali e filosofiche Smiley!

Giovanni,
non credo che in Italia venga molto praticata la postura alla Rabbath o le sue tecniche di diteggiatura. Per i jazzisti poi non ne vedo proprio un beneficio materiale nel girare a 180° lo strumento con le "effe" che danno direttamente in direzione del pubblico. Cioè, mi pare che ci potrebbero essere appoggi controproducenti per un jazzista.
E poi noi tutti, o quasi, siamo figli del Petracchi e del suo sistema di diteggiatura che, ad ogni modo, pur prevedendo magari maggiori spostamenti delle tre posizioni fondamentali (cromatica, semicromatica e diatonica) a capotasto, oltre ad un notevole utilizzo del capotasto, aspetto che in qualche diteggiatura personalmente non utilizzo o faccio utilizzare, mi sembra che fornisca maggiori garanzie in termini di intonazione proprio perche vi sono migliori punti di riferimento. Ma questo quando parleremo, se vi va, della tecnica del granchio.

Il Pivot al manico di Rabbath funge sia da "perno" (come nel basket) ma anche da rotazione. Lui lo spiega molto meglio sia nel Dvd che nel Cd-rom di vecchia data (che fra l'altro ricalca i temi del primo). Non più il pollice in corrispondenza del terzo dito (o secondo), bensì un pollice posto in posizione più alta e su cui la mano sinistra ruota per raggiungere (con relativo allargamento) posizioni più lontane senza che il pollice si stacchi dalla sua posizione originaria. Detto malamente la tecnica è questa ... più o meno. Ma anche qui ho notato che è pur vero che gli spostamenti si riducono, ma a detrimento dell' intonazione che spesso è labile.
Al contrario, Petracchi nei suoi eccezionali e durissimi esercizi sulle quinte e sulle ottave (le prime prese anche a bicordi per migliorare l' intonazione, per studiare le doppie note in qualsiasi posizione e per il rafforzamento e velocità della mano sinistra), ponendo il pollice in corrispondenza del terzo dito, pur privilegiando un numero maggiore di spostamenti, tende ad assicurare un' intonazione notevolmente più precisa di quella offerta dalla tecnica del Rabbath, fornendo i crismi di una logica perfetta e che non fanno una piega. Ma tutto è relativo!.
Rabbath nel suo sistema di diteggiatura al manico o capotasto non fa altro che cercare ("ad imitationem") una sorta ti tecnica più violoncellistica (magari anche violinistica) applicata al contrabbasso. Ma, secondo me, tale interpretazione è poco consona alla struttura assai diversa di un contrabbasso che, al contrario, con Petracchi viene rispettata in tutti i suoi parametri.

Allora a tale proposito credo che una via di mezzo per alcune particolari situazioni sia la soluzione migliore. Almeno è quello che tento di fare io. Conoscere entrambe le tecniche, magari anche e solo a livello teorico, potrebbe essere un modo sul non fossilizzarsi eccessivamente su di una Scuola di pensiero, senza tenere in considerazione che anche altre idee possano avere una loro logica giustificazione (es.: un Michael Wolf suona a quattro dita separate in alcuni passaggi ma è sempre estremamente intonato!). Forse quando si studiano le Suites di Bach per violoncello ed al registro reale, molti nodi vengono al pettine e bisogna avere tutti gli strumenti conoscitivi necessari per superare alcune difficoltà.

Magari poi Giovanni analizziamo altri aspetti e fammi (fatemi) sapere cosa ne pensi.

A presto

Vito Liuzzi
  
vito liuzzi
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boogieman
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Re: PETRACCHI versus RABBATH
Reply #3 - 30.11.2006 at 08:44:50
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rabbath è inpraticabile dal punto di vista jazzistico, noialtri semi figli di ray brown sul basso ci dovremmo stare dentro, manco sopra o dietro.
in più appunto se non suoni con l'arco le ditine sante dovranno arrivarci alle costosissime corde, sennò non le cambi mai e quello del negozio di musica ti odia

parlando di cose belle che ha fatto rabbath, nello scrivere, ha scritto "Ode d'Espagne For Double Bass", pezzo bello assai se qualcuno lo vuole lo posso spedire a 15 euro eseguito da Dan Styffe

la cosa importante è sentire poi da sto pezzo come sia anche uscito fuori garcia fons (nel senso che attingendo a piene mani da qua e da la ha attinto anche dal maestruccio)
  
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lory
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Re: PETRACCHI versus RABBATH
Reply #4 - 30.11.2006 at 11:33:21
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salve vito , spero che vada tutto bene .

partendo dal fatto che sono tutti e 2 degli ottimi docenti e in maniera diversa hanno dato e danno molto al nostro strumento , credo che la tecnica di petracchi sia più  funzionale  e quella di rabbath più astratta , nel senso che o studi con lui o non la puoi apprendere cosi di punto in bianco .

poi basta vedere gli allivi di petracchi . uno suona seduto l'atro con il c.basso al minimo del puntale , secondo me alla fine è più duttile per l'allievo ma come al solito è tutto opinabile .

piuttosto , la differenza di suono tra bocini e petracchi su xbass l'avete notata ? secondo me il maestro petracchi ha ancora una zampata non indifferente !!!!
  
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vitoliuzzi
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Re: PETRACCHI versus RABBATH
Reply #5 - 30.11.2006 at 11:48:20
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Quote:
salve vito , spero che vada tutto bene .

partendo dal fatto che sono tutti e 2 degli ottimi docenti e in maniera diversa hanno dato e danno molto al nostro strumento , credo che la tecnica di petracchi sia più  funzionale  e quella di rabbath più astratta , nel senso che o studi con lui o non la puoi apprendere cosi di punto in bianco .

poi basta vedere gli allivi di petracchi . uno suona seduto l'atro con il c.basso al minimo del puntale , secondo me alla fine è più duttile per l'allievo ma come al solito è tutto opinabile .

piuttosto , la differenza di suono tra bocini e petracchi su xbass l'avete notata ? secondo me il maestro petracchi ha ancora una zampata non indifferente !!!!


Grazie Lory,
dire "tutto bene"  è un eufemismo, ma si va avanti. Ti Ringrazio.
Concordo su tutto con te e mi sembra che in breve, cosa che io non so fare, hai ben focalizzato la differenza principale delle due scuole. Solo una cosa. Penso che Rabbath sia più completo su certi colpi d' arco come il Bariolage, lo Jetè, il Sautillè (inteso come nostro Balzato/Saltellato ... differenza per me di poco conto!) e Ricochet, sui quali Petracchi mi sembra abbia sempre avuto qualche leggera difficoltà.
Ma il Petracchi è molto più intenso ed espressivo in linea generale e su alcuni colpi d' arco è incredibilmente preciso e lineare. A livello di tecnica e velocità di articolazione della mano sinistra, Rabbath mi sembra più dotato. A livello di preparazione generale Petracchi mi pare più completo. Come suono non c'è paragone: Petracchi. 
La cavata del suono del Maestro è particolarmente ampia e gradevole, qualche volta troppo spinta al ponticello per avere più suono a scapito della qualità. Ma il suo Rossi, che per sbaglio ho avuto modo di suonare a Monopoli, forse è uno dei migliori strumenti in circolazione ... se non fosse per qualche lupetto (se ben ricordo).

Alberto Bocini è Alberto Bocini. Come Sciascia è Sciascia. 
Ma anche Alberto è dotato di una cavata di suono di tutto rispetto, anche se io lo considero "the genius of dynamics".

Ciao, Lory. Anche se ci sarebbe ancora moltissimo da dire ...

Vito Liuzzi
  
vito liuzzi
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