Quote:Caro Vito,
A proposito di vibrato, quando si vibra da un certo punto in poi (non parliamo di posizioni perché non mi ricordo mai niente), diciamo dall'ottava in su, tipo il sol in prima corda (ma forse anche il fa diesis), insomma quando il pollice dietro non ci sta più, mi accorgo che devo appoggiare l'avanbraccio altrimenti il contrabbasso mi scappa da tutte le parti... è lecito fare così? Esiste un modo corretto di suonare in queste posizioni? E quando si mette il pollice come capotasto, quale punto esatto del dito preme la corda? In certi punti fa un male becco! Mi astengo dal chiederti un consiglio sul modo di appoggiare alla prima lo strumento sul piattello del reggicontrabbasso perché credo che questo sia uno dei traguardi che si tagliano solo dopo anni e anni di pratica. Un saluto a tutti... e compatitemi..
Come sempre, caro Bruno, le tue brevi e coincise domande in realtà nascondono dietro trattazioni tecniche da poemi omerici ... o chi per lui.
Tenterò una sintesi sintetizzata!
1)Alla prima domanda. Se si suona seduti, meno problemi a vibrare quel Sol o Fa# a meta tastiera, prima ottava. Se si suona in piedi con il ginocchio della gamba sinistra leggermente flesso che va a bloccare la parte inferiore del contrabbasso (postura tradizionale che puoi vedere nel mio sitarello, se ti va), ci sono meno problemi. Lo strumento non sfugge in entrambi i casi. Suonando col le gambe tese, ci sarà un appoggio del contrabbasso al corpo per tenerlo fermo oppure, come fa Gary Karr, che flette molto l' avambraccio (come fai tu, secondo me erroneamente ... un giorno capirai!!). Karr è karr.
A parte gli appoggi o meno, bisogna fondamentalmente abituarsi a suonare quelle due notine e vibrarle magari tenendo il pollice non più in linea col manico ma addirittura all' esterno. Cosa che sarebbe meglio vedere! Alcuni strumenti hanno il Sol dell' ottava in prima corda molto spostato in avanti (diffidate da questi strumenti che saranno poi scomodi da suonare) e quando devi andare a vibrarlo sei costretto ad uscire col pollice al lato della tastiera, ma devi avere sempre un appoggio ed io sconsiglio l' avambraccio altrimenti il vibrato non risulta continuo ed eccessivamente stretto ed "accennato". Con i giusti appoggi il problema è più facilmente risolvibile.
Altrimenti l' unica soluzione per risolvere questo tipo di problema è utilizzare la posizione di capotasto, magari usando il 1° o 2° dito, che vibrano molto meglio, specie se si tratta di cominciare un cantabile (esempio tipico il primo Sol, "rectius", la prima nota dell' Elegia di Bottesini ... molti utilizzano il 4° dito tentando di vibrare ma, secondo me il risultato è scarso in fatto di qualità). Mi fermo qui!
2)Posizione del pollice (capotasto). E che ne sò quale sia il punto migliore con cui pigiare la corda! é molto individuale e soggettivo il discorso. Se vedo un pollice di un mio allievo, in base alla sua conformazione anatomica che è diversa per ognuno di noi, tendo ad indicargli di premere con la parte "più carnosa" che poi andrà "ad incallirsi" e scivolerà meglio sulla corda favorendo ogni tipo di passaggio. Ma MAI troppo vicino all' unghia ... si rischia di avere dei dolori lancinanti, che vanno e vengono e non si stabilizzano mai nel tempo. Più o meno a metà fra il punto di snodo della falange del pollice e la fine dell' unghia. Non è una regola fissa, anzi estremamente variabile!
Restando, come detto, non troppo vicini all' unghia!
Spero di averti suggerito qualcosa di utile, Bruno.
I miei suggerimenti "criptati" lasciano molto il tempo che trovano. Anzi ... dovrei evitare proprio di scriverli.
Bye.
Vito